La
storia è stata scritta per il 12 mesi di FF
Il
prompt di giugno è (azzecatissimamente :) compleanno
Personaggi:
Bill Weasley, Fleur Delacour
Rating:
verde
Genere:
commedia
Introduzione:
La guerra cambia molte cose.
Insegna a mettere tutto nella giusta prospettiva. Che importanza può
avere il compleanno in uno scenario del genere? È solo un giorno
come gli altri, un giorno in cui lottare per cercare di restare vivi.
Il
29 novembre Bill Weasley compie 27 anni, e l'ha dimenticato.
Ma
Fleur, novella sposa, troverà il modo per rendere quel giorno
indimenticabile...
NdA: Qui vi dico solo che in corsivo leggerete i pensieri di Bill e che il punto di vista è per il 90% suo e per il 10 % di Fleur. Il resto delle NdA sono alla fine, leggendo penso capirete perché... ^^
Happy birthday, Mr. Weasley
29 Novembre 1997
Il
cielo era grigio sulla brughiera, dell'alba imminente non si vedeva
nessuna traccia.
Faceva
freddo, un freddo penetrante e sinistro che ti penetrava nelle ossa e
ti faceva dubitare che una qualche forma di calore sarebbe mai più
stata sufficiente a scacciarlo via.
La
nebbia avvolgeva il paesaggio e le persone, una nebbia sovrannaturale
e strisciante, una nebbia che parlava di morte, di male, di paura.
Bill
Weasley entrò in quella che da alcuni mesi era diventata la sua
nuova casa scrollandosi di dosso la condensa provocata dal clima
spettrale all'esterno.
Con
un colpo di bacchetta il mantello fu di nuovo asciutto.
Dentro
Villa Conchiglia l'aria era tiepida, fragrante. Per un attimo potevi
quasi dimenticare tutto il grigio e il gelo che si trovava
all'esterno.
Bill
si passò una mano sul viso segnato, cercando di cancellare anche la
stanchezza e l'allarme dai propri tratti. Non voleva mettere in
allarme Fleur, che magari dormiva serena.
Sorrise
mestamente sentendo che la cappa di nero che lo avvolgeva era meno
facile da far scomparire del bagnato sui vestiti.
È
stata una lunga notte...
Stava
per salire le scale che portavano ai piani superiori quando una serie
di candele si accese nella cucina.
Bill
fu colto di sorpresa da quel chiarore inaspettato, ma in meno di un
secondo aveva già sguainato la bacchetta, pronto a combattere
l'intruso.
Restò
del tutto senza parole quando si accorse che il solo altro occupante
della stanza ora leggermente illuminata era un'enorme cosa
nell'angolo.
Per Merlino, cosa ci fa una torta gigante nella mia cucina?
Ma
subito dopo aver formulato il pensiero, Bill realizzò. Quel giorno
così tetro e grigio che incominciava fuori dalla finestra era il 29
del mese di novembre.
Il
mio compleanno.
L'uomo
non ebbe il tempo di pensare che la moglie era stata carina a
ricordare quella data, fuori luogo forse – visto tutto quello che
stava succedendo nel Mondo Magico -, ma indubbiamente carina, che una
musichetta riempì l'aria.
Per
la seconda volta in pochi minuti Bill Weasley rimase impietrito e
senza parole.
La
cosa nell'angolo si era magicamente aperta in due.
Dal
suo interno era uscita sua moglie, Fleur Delacour.
Solo
che era diversa...
Era ovviamente bellissima, ma i suoi capelli
chiari erano acconciati in modo che sembrassero più corti e
cadessero in morbide onde molto sopra l'altezza delle spalle.
Indossava un vestito color carne decisamente succinto. Bill vide che
aveva anche un neo sulla guancia sinistra, poco sopra la bocca.
Tutto
l'abbinamento gli ricordava qualcuno...
Ma
non ebbe tempo di scervellarsi su chi fosse quel qualcuno quando lei
iniziò a cantare con voce suadente, muovendosi sinuosa e provocante
verso di lui.
Happy
birthday to you.
Happy
birthday to you.
Happy
birthday, Mr. … Weasley!!
Happy
birthday to you.
Bill
fissò per un attimo la sosia di Marilyn Monroe che si era appena
esibita nella sua cucina... poi scoppiò a ridere.
Una
risata sentita, una risata di cuore.
Una
risata incontenibile e profonda come era da tempo che non gli
capitava.
Fleur
lo guardò negli occhi e mise su un impercettibile broncio.
Come?
Aveva letto tutti quei vecchi libri Babbani sul cinema notando i
commenti che il giovane Bill aveva appuntato sui margini delle
pagine. Aveva capito che lui aveva una specie di cotta per una di
quelle attrici dalle forme prorompenti a dai capelli platinati -
Marilyn qualcosa.
Aveva
cercato i filmati su di lei a casa dei suoceri e li aveva guardati
tutti, per capire chi fosse la donna per cui suo marito sembrava
avere da ragazzo una specie di ossessione. E poi si era sistemata a
quel modo, mettendoci tutto il pomeriggio, e diciamocelo quella non
era proprio la sua migliore mise.
E
ora lui le rideva in faccia?? Inaccettabile.
Quando
Bill si fu calmato abbastanza da poter di nuovo parlare, lei gli
chiese con voce lievemente irritata.
“Non
ti è piasciuto?”
Il
suo accento francese con il passare del tempo era quasi del tutto
sparito, ma quando non era del tutto padrona di sé tendeva a tornare
a galla a tradimento.
“L'ho
adorato, tesoro”, rispose lui asciugandosi le lacrime che lo
scoppio di ilarità gli aveva fatto venire agli occhi.
“Alors,
perché ridi?”
Perché
ridi?
Bill
avrebbe potuto rispondere mille cose diverse, in quel momento.
Rido
perché ho sognato per anni un incontro con Marilyn, ho anche cercato
qualche incantesimo che potesse darmi un mano all'epoca, ed ecco che
il mio desiderio si concretizza nella mia cucina, quando ormai la
fissazione per lei è solo un lontano ricordo.
Rido
perché con tutto il male che ci circonda è incredibile rendersi
conto di poterlo ancora fare, che esistono su questa terra momenti
felici, che nessun malvagio può strapparti via.
Rido
perché sei bellissima, e sei mia.
Rido
perché non credo che la vera Monroe si sia mai sognata di uscire da
una torta di compleanno, e di sicuro non nell'occasione ufficiale in
cui ha cantato questa canzone.
Rido
perché siamo indubbiamente vivi e questo è qualcosa su cui
lavorare.
Rido
perché la speranza di un futuro migliore non è spenta.
Bill
avrebbe potuto rispondere mille cose diverse in quel momento, ma
disse solo:
“Rido
perché mi rendi felice.”
E
attirò la moglie tra le braccia, facendo scomparire il suo broncio
con un bacio dolce sulle labbra.
Mentre
accarezzava i capelli chiari di Fleur che stavano perdendo la piega
anni '50 e tornavano a poco a poco a scenderle sulle spalle esili di
lei in morbide onde, pensò che in effetti quello – nonostante lo
avesse quasi dimenticato, nonostante i pericoli in agguato fuori
dalla porta, nonostante l'incertezza del futuro - era un buon
compleanno.
Uno
dei migliori.
Si
ritrovava a 27 anni ad essere un uomo molto più ricco e fortunato di
quanto non lo fosse mai stato prima.
La
sua fortuna la stringeva proprio in quel momento tra le braccia.
*
* * * * *
NdA: Penso che adesso avrete capito perché ho messo queste note alla fine... ^^
In origine avevo pensato di scrivere una storia sull'adolescenza di Sirius e sul suo 16 compleanno – sì, ok, fate bene a pensare che il mio cervellino deve averne fatta di strada per passare da quello a... questo – ma la cosa (essendo lui nato di febbraio) presentava dei problemi logistici e ho dovuto accantonare l'idea.
Il titolo della storia, come avrete capito, non era scontato ma faceva riferimento alla canzone cantata da Marilyn Monroe al presidente J.F. Kennedy nel 1962 durante i festeggiamenti per il suo 45° compleanno. Visto il film che sta per uscire su di lei mi è venuta in mente e mi sono ispirata proprio a quel momento della sua vita (ma certe cose le ho esagerato io. Per esempio, la Monroe non è mai uscita da una torta o almeno non in quella occasione formale e ufficiale).
Vista la passione del Signor Weasley per i Babbani non è del tutto improbabile che anche i figli abbiano sviluppato un qualche interesse per alcuni aspetti della vita “normale”. Ho immaginato che a Bill piacesse il cinema, gli attori e la vecchia Hollywood. Ho pensato che potesse avere dei libri sull'argomento. Fleur ha letto e ha preso spunto a modo suo... ^^