12° capitolo
Verità o ancora
bugie?
-
Fra due
orette dovremo ripartire per H….Awn…Hogwarts…- disse, sbadigliando Victoria –
Sono stanch…Awn…issima! –
Erano le sette di mattina e lei
con Piton ed Harry sedeva a tavola per la colazione. Il ragazzo non riusciva a
tenere gli occhi aperti dal sonno e reggeva la testa con la mano, i capelli più
scompigliati del solito; il professore, stranamente, era ai fornelli e stava
preparando del caffè.
-
Mi
dispiace solo di non aver avuto il tempo di guarire le vostre contusione…
sinceramente siete messi proprio maluccio – sentenziò Piton, versando la bevanda
nei bicchieri dei ragazzi.
-
Non
preoccuparti Sev! – rispose Victoria, tranquilla – Vedrai che ci rimetteremo in
sesto presto. Ora quello che ci serve è solo una tazza di caffè fumante per
svegliarci. –
Il professore in tutta risposta
servì ciò che gli era stato richiesto.
-
Bevete.
Io vado a vedere come sta Draco – detto ciò, si avviò verso il
corridoio.
I due ragazzi si misero a
sorseggiare il caffè, mangiucchiando qualche biscotto al
latte.
-
Ti vedo
un po’ pallido, Harry. Qualcosa non va? – chiese l’amica, avvicinandosi con la
sedia.
-
No,
nulla. Sto pensando solo a Draco. Chissà come sta. – rispose,
preoccupato.
- Oh,oh,oh… il nostro Potter che si preoccupa per una Serpe come me?! Il mondo ha iniziato
a girare al contrario?! –
esclamò una voce beffarda dietro loro.
-
Draco!!! – urlarono in coro.
Victoria si buttò letteralmente al suo collo, stritolandolo in un
abbraccio.
-
Ehi,
attenta!! – la rimproverò il ragazzo, sorridendo leggermente e ricambiando
l’abbraccio. Quasi subito, però, i due si staccarono.
Anche Harry si avvicinò.
-
Ehila!
Che sorpresa! Già in piedi, Malfoy? – chiese, mostrando un ghigno – Uff, e io
che pensavo che non ti avrei avuto in mezzo ai piedi per un po’ di tempo.
–
-
Ti è
andata male, Sfregiato! –
I due si guardarono negli occhi e
scoppiarono a ridere.
Poi Harry battè una mano sulla
spalla del ragazzo.
-
Sono
felice che tu sia già tornato – disse
-
Anch’io. –
In quel momento entrò Piton,
infuriato, che gesticolava come un matto.
-
Ecco
dove ti eri cacciato!!! – urlò in direzione di Draco - Cosa ci fai qui?!!
Dovresti essere a letto a riposarti!!! -
-
Ma Sev,
sto benissimo ! –
-
Irresponsabile!!! – gridò,
nuovamente – Potter ha una brutta influenza su di te!! Fila di nuovo a letto e
non alzarti fino a un mio nuovo ordine!! –
-
Ma..ma.. –
-
Niente
ma!! MARSH! – esclamò il professore, indicando la sua
stanza.
Il ragazzo ubbidì e si incamminò verso la camera sotto lo sguardo dei due amici che trattenevano
a stento le
risate.
“Per una volta tanto non se l’è
presa con me” pensò Harry, sogghignando.
Il professore gli lanciò
un’occhiataccia e proferì
-
Fila
anche tu in camera a sistemarti! Victoria
saprà metterti in sesto… Fidati – un ghigno si fece largo sul suo
viso.
“Oh, oh ,
oh”
***************
-Oh mio Dio… ma sono un disastro!
– esclamò Victoria, guardandosi allo specchio. La guancia sinistra era attraversata da
un profondo taglio, le braccia e le gambe erano ricoperte da lividi blu e da
taglietti; tutto questo era ben visibile a causa della divisa scolastica, la
gonna corta, come le maniche.
Non meglio era l’aspetto di Harry;
ricoperto da tagli orizzontali su tutto il corpo, soprattutto sulle braccia,
usate per proteggere il viso dall’incantesimo del mago.
Sul volto appariva solo un leggero
taglietto sopra l’occhio sinistro.
-
E
adesso… cosa facciamo? – chiese, disperato al solo pensiero delle domande
insistenti dei suoi amici.
-
Bhè…
useremo un vecchio metodo… semplice ma efficace- sentenziò la ragazza, cercando
qualcosa nel suo baule scolastico.
-
E cioè?
- domandò l’altro,
confuso.
-
Questo!
– disse Victoria, mostrando un beautycase nero.
-
Oh no…
no no no! – esclamò Harry, indietreggiando lentamente
-
Oh sì,
caro mio…-
-
Il
trucco NO! – urlo con voce strozzata il ragazzo.
L’altra sorrise furbescamente.
****************
-
Ma…ma….
Questa è magia!! – esclamò Harry, toccandosi il volto e le braccia; tutte le
ferite erano sparite sotto uno
spesso strato di phard.
-
No, è
solo trucco! – rispose Victoria, facendogli l’occhiolino
-
Allora
non voglio immaginare come siate in realtà voi ragazze…- disse l’altro,
scherzando.
Con una leggera spinta scherzosa
da parte della ragazza, uscirono dalla stanza e andarono a trovare
Malfoy.
Lo trovarono steso a letto,
ricoperto da un bel piumone verde e argento e con un termometro infilato in
bocca.
L’espressione scocciata del
ragazzo completava l’esilarante quadretto.
- Non. Dite. Una. Sola. Parola. –
sillabò, minaccioso.
I due nascosero le loro risate
camuffandole in leggeri colpi di tosse.
- Ehm,ehm…allora…sei pronto per
partire? –
*************
Verso sera i tre ragazzi, dopo
aver sorbito le consuete paternali del professore, si materializzarono ad
Hogwarts.
-
Venite con me? – chiese Harry, indicando
Gli altri due mugugnarono in segno
di assenso.
Harry varcò la soglia del quadro,
trovandosi davanti ai suoi due migliori amici.
Un sorriso si delineò sul suo
viso.
In quel mentre arrivarono anche i
due serpeverde.
-
Ciao
ragazzi…- ma le parole gli morirono in gola quando venne colpito da un pugno.
Lo colpì in pieno
viso.
Il sangue iniziò a colare dal
naso, probabilmente rotto.
Rimasero così per parecchi
secondi, Ron con il pugno alzato ed Harry con il viso voltato di lato e il
sangue che sgorgava lento.
Hermione li guardava con occhi
freddi, quasi indifferenti alla scena ma che nascondevano il suo
turbamento.
Mark prese per il colletto il
ragazzo.
-
Perché
lo hai fatto? – sibilò, infuriato.
-
Sta
zitto Malfoy -
Il ragazzo non fiatò e lo lasciò
andare lentamente; Harry comprese.
Un alone di luce circondò Mark,
trasformandolo in Malfoy.
-
Lasciami spiegare, Ron…- sussurrò
Harry.
-
No
adesso basta! Non ho voglie di ascoltare le tue stupide scuse un’altra volta,
non oggi. Per favore vattene. – disse le ultime parole con voce fievole che però
racchiudevano tutto il suo rancore.
Harry li guardò per l’ultima
volta, poi si voltò verso il quadro e uscì seguito dai suoi
amici.
-
Siete
degli sciocchi…- sibilò Victoria, prima di scomparire.
*****************
-
Avresti
potuto fermarlo – replicò Mark, fuori dalla Sala
Grifondoro.
-
Lo so –
rispose solamente Harry
-
Perché
non l’hai fatto? –
L’altro non rispose e continuò a
camminare con accanto i due amici.
Sapeva che non era colpa di Ron; lui aveva
fatto ciò che tutti avrebbero fatto se fossero stati nella sua
situazione.
Era lui, Harry, che aveva
sbagliato.
Aveva sbagliato ad andarsene a settembre senza
dire nulla, aveva sbagliato a tornare senza una spiegazione, aveva sbagliato a
tenere all’oscuro di tutto i suoi due migliori amici.
Ron ed Hermione con cui aveva
condiviso tutto: dalla prima avventura alla prima cotta, al primo incontro
con Voldemort a quello con il suo
padrino Sirius;
lo avevano difeso in ogni
situazione e lo avevano sempre sostenuto nonostante tutto; con loro aveva
condiviso la paura e la pace, lo sconforto e la felicità.
Ogni cosa.
Quante volte avevano visto la
morte in faccia… troppe.
E anche per questo, soprattutto
per questo, non gli aveva rivelato la verità;
non voleva metterli in pericolo,
non più di quanto non lo siano già.
Così pensando non si accorse ti
aver già raggiunto la biblioteca.
Mise la mano sulla maniglia della
porta d’ottone e spinse, ma questa non si aprì;
tentò di
nuovo.
-
Ma che
cavolo…- esclamò
Ci mancava solo
questa.
La biblioteca era
chiusa.
-
Guarda
– disse Victoria, indicando un pezzo di pergamena appesa alla porta – Aprirà
domattina. –
-
Bene!
Allora dopo colazione verremo qui – sentenziò Mark
Detto questo si avviarono verso
-
Posso
dormire con te, Draco, stanotte? – chiese Harry
- Certo. – rispose il biondo, poi vedendolo così triste gli circondò le spalle con un braccio e
disse- Non preoccuparti, vedrai che quei… tuoi amici capiranno prima o
poi, sperando che facciano funzionare quel unico neurone che si
ritrovano-
L’altro fece un debole sorriso,
varcando la soglia della Sala.
*****************
- Che ci fa lui qui?-
-
Qualche
problema,Parkinson?! – domandò con voce fredda Mark, sedendosi a tavola, seguito
dai due amici.
-
Quello
è… Harry Potter! – esclamò l’altra.
-
Sì,
l’avevo notato anch’io – rispose ironicamente, alzando gli occhi al
cielo.
-
È un
grifondoro! – continuò.
-
Molto
eloquente –
-
Pansy,
smettila! – l’ammonì il compagno a fianco, Blaise Zabini, prima che la ragazza
potesse aggiungere qualcos’altro –
Scusala è un po’ scioccata e devo dire che anch’io sono leggermente sorpreso,
Potter. – disse, rivolgendosi al Prescelto – Comunque, benvenuto tra i
serpeverdi. – concluse, sorridendogli amichevolmente.
Harry ricambiò - Grazie
-
Intanto qualche tavolo più in
là
-
Guardalo!! – esclamò rabbioso Ron,
indicando Harry – Non ha nemmeno la decenza di nascondersi! No, lui deve andare
a sedersi al tavolo di Serpeverde e fare amicizia con loro…- scosse la testa,
spazientito.
In quel momento anche il Prescelto
si voltò a guardarlo e i loro sguardi si incrociarono. Si osservarono per
qualche secondo poi il primo distolse lo sguardo. Aveva deciso, dopo cena gli
avrebbe rivelato tutto.
******************
Come si era ripromesso, Harry si
trovava nella Sala Grifondoro con i sue due compari di fronte a Ron ed
Hermione.
-
Ma che
onore!! Il grande Harry Potter… o dovrei dire il misero traditore?- diede il benvenuto
Ron.
-
Adesso
smettila Ron –
-
Cos’è,
Hermione, hai paura che ti faccia del male?- Ironizzò – ci sono qui
io-
-
Lascialo almeno
parlare-
-
Per
confermare il suo cambio bandiera? –
-
Basta
–
-
Oppure
per ricattarci? –
-
Basta !
– ripetè, fulminandolo
-
Senti
questa! Vuole venderci a Tu-Sai-Chi… – Ron a dire quelle parole fremeva di
rabbia; un dolore lacinante lo colpì al cuore.
Delusione.
Amarezza.
Tristezza.
-
Weasley
la vuoi chiudere quella fogna o ci penso io?! – esclamò furioso
Draco.
Aveva notato lo sguardo perso di
Harry e lui non meritava di sentire quelle parole.
-
Ma stai
zitto, mangiamorte! – rispose Ron – Sono sicuro che sei stato tu ad adescare
Harry e portarlo dalla tua parte! Tu e
- Ron!! – esclamò
Hermione
Il ragazzo non si diede nemmeno la
pena di guardarla.
Il suo sguardo era rivolto ad
Harry.
-
Colpiscimi Ron! È questo che vuoi,
no? – disse il ragazzo con tranquillità – Sfogati -
L’amico non se lo fece ripetere
due volte; chiuse la mano destra in un pugno, alzò il braccio ma, arrivato a
pochi centimetri dal viso di Harry, si bloccò.
-
Maledizione – sussurrò, lasciando
cadere il braccio lungo i fianchi – perché?
-
Spiegami come hai potuto fare
questo! – urlò disperato.
-
Non
l’ho fatto. Molto semplice –
-
Smettila di prenderti gioco di me,
Harry –
-
Non lo
sto facendo, infatti. Ho detto la verità.-
-
Spiegami ,allora, cosa ci fa
Malfoy qui con noi –
-
È un
alleato –
Ron scoppiò a
ridere.
-
Un
alleato, dici?! Malfoy?! Ma fammi il piacere!-
-
Hai
presente la lettera di Silente? –
L’amico ci pensò su qualche
secondo, poi i suoi occhi si illuminarono
-
Vuoi
dire che…? –
-
Sì! Quando sono andato a Godric’s Hollow ho
incontrato Victoria – così dicendo fece un cenno verso la ragazza – e con lei
sono partito alla ricerca di Malfoy –
-
Anch’io
all’inizio ero molto stupito dalla richiesta del professor Silente, ma presto ho
capito cosa intendeva e mi sono chiarito con Draco. – continuò, imperterrito-
Dovreste conoscerlo. Non è la persona che credevamo; è il solito stronzo
arrogante, è vero – ammise – ma non è cattivo. –
-
E’ un
mangiamorte? – chiese solo Ron, riservando un’occhiata torva al ragazzo in
questione che se ne stava in disparte in un angolo della stanza con Victoria.
-
Sì,
ma…- cercò di spiegare Harry
-
Questo
tanto basta – replicò gelido l’amico.-
-
In che
sens… - iniziò, ma venne interrotto dalla voce di
Hermione.
-
E cosa
centra Piton con tutto questo? – chiese.
Harry la osservò un
attimo.
Gli occhi dell’amica non
esprimevano ne rabbia ne fiducia; non gli dava ne torto ne
ragione.
Era rimasta in disparte tutto il
tempo.
Stava ascoltando e analizzando con
calma ogni informazione e alla fine avrebbe tratto le sue conclusioni.
Il suo
giudizio.
Sorrise.
Non era cambiata
affatto.
Era sempre la più intelligente e
astuta del Magico Trio
“O dell’ex Magico Trio” pensò
tristemente.
Si apprestò a
rispondere.
-
Sapete
anche di lui?! Bhè, quando io e Victoria abbiamo trovato Draco, dopo un mese e
passa di ricerche, ci siamo rifugiati da Piton…-
-
E tu ti
sei fidato dell’assassino di Silente?!!! – esclamò stupito
Ron
-
Anche
io la pensavo così, ma quando Piton
ci ha raccontato la verità su Silent…-
-
E di sicuro ti sarai fidato anche del suo racconto,
immagino!!-
-
Tu non sai quanti pericoli e ostacoli ha dovuto affrontare
per nasconderci in casa sua!- si alterò leggermente Harry – L’uccisione di
Silente è stato solo un errore…solo un terribile errore – si strinse nelle
spalle.
-
Adesso chi uccide non è colpevole?!-
-
No! Non ho detto questo! – replicò il ragazzo.
-
Era sottointeso – sibilò Ron in risposta. – Non so chi o
come tu abbia fatto a ridurti così, ma Piton è un gran bastardo e per quello che
ha fatto non c’è scusa che regga! – fece una piccola pausa; il respiro era
irregolare a causa del continuo gridare –E anche per Malfoy vale lo stesso. Puoi
dire tutto quello che vuoi che non cambierà niente.-
Harry a queste affermazioni chiuse
le mani a pugno e il viso divenne paonazzo per la rabbia.
-
Sei un povero illuso, Harry, se credi in loro e nella loro
… chiamiamola “lealtà”! Presto ti volteranno le spalle e tu sarai solo. Apri gli
occhi e guarda in faccia alla realtà! –
-
Non permetterti di parlare di persone di cui non conosci
nulla, di dare giudizi senza aver niente su cui basarti! - esplose alla fine
Harry -Non credere che tutto sia così semplice, Ron! Niente è rosa e fiori,
dovresti saperlo. A tutti è concesso di sbagliare e a tutti dovrebbe essere
concessa una seconda possibilità per cambiare. È questa possibilità l’ho offerta
anche a Draco e Piton! Fino adesso, hanno dovuto indossare maschere su maschere
per nascondere loro stessi, facendosi passare per altre persone.- fece una pausa
– Forse tutto quello che hai detto prima era vero,in passato , ma ora quando
hanno avuto una seconda possibilità di scelta, hanno preferito la nostra strada.
E questo è un grande passo. Io mi fido di loro, Ron, e vorrei che anche tu e
Hermione possiate conoscerli.-
-
È vero, forse…forse Ron ha sbagliato a dire quelle cose, ma
dimmi, Harry, come possiamo fidarci di loro, fidarci del tuo giudizio, se sei tu
il primo a tradire la nostra fiducia? – chiese Hermione, guardandolo dritto
negli occhi.
Con quelle parole Harry capì.
Capì cosa la
ragazza gli chiedeva.
Capì che lei
non pretendeva delle spiegazione sulle sue azioni, ma gli chiedeva soltanto di
raccontarle la verità, di confidarsi, affinché fosse possibile avere fiducia in
lui.
-
Io credo in te, Harry. Perciò se tu hai fiducia in Malfoy,
Ledir o Piton, lo accetto. Quello che chiedo è solo la verità. – proferì la
ragazza
Il prescelto abbassò il capo,
sconfitto.
Ron, certo,
non era dello stesso avviso della ragazza.
Harry lo
aveva tradito, sì, ma anche se così non fosse stato, lui non avrebbe mai
appoggiato la sua
fiducia verso Malfoy o Piton.
-
Forse…- parlò nuovamente Hermione con voce tremolante –
Anzi, sicuramente, dopo tutte queste scoperte improvvise crederti sarà più
difficile, ma ti prego,Harry, raccontaci una buona volta tutta la verità –
Forse furono quegli occhi
imploranti,
forse il suo
tono di voce insicuro ma imperioso,
oppure per
liberarsi di quel peso che lo opprimeva,
fatto sta che
accolse la sua proposta, dimenticandosi dei suoi propositi, dimenticandosi di
essersi promesso di non esporli al pericolo.
-
Attento, Harry – lo mise in guardia Victoria, prima che
potesse iniziare – attento a quello che dici. Se poni la massima fiducia in
loro, va bene. Ma devi fare una scelta: sei pronto ad esporli nuovamente al
pericolo?-
Il ragazzo la guardò.
Non sapeva
cosa fare.
-
Noi andiamo in dormitorio, Harry. Raggiungici quando hai
finito con questi due! – gli sussurrò all’orecchio la ragazza, dirigendosi con
il “fratello” verso l’uscita – Rifletti prima di fare la tua scelta. -
Harry rimase in silenzio per
qualche minuto ancora.
Poi alzò il
capo.
-
Le cose che vi racconterò non saranno piacevoli. Possono
sembrare semplici parole ma nascondono un grande segreto. Siete pronti ad
ascoltarmi e a mantenere il silenzio? –
I due amici assentirono.
Negli occhi
di Ron ardeva ancora la fiamma della rabbia e della diffidenza, ma cercò di
calmarsi. Era curioso, come d’altronde Hermione.
-
Ebbene, ciò che vi ho detto a Natale era vero. Io sono
veramente stato a Godric’s Hollow quella mattina, solo che in quel luogo ho
incontrato anche Vittoria...
Ed iniziò a raccontare tutta la
storia, finchè non giunse all’argomento delle Arti magiche Superiori. Si
bloccò.
-
Harry? – lo chiamò Hermione
- Ciò che sto per dirvi è della
massima importanza e molte persone sarebbero capaci di uccidere chiunque per
scoprire questo segreto – sospirò - Nell’ultimo mese mi sono allenato, insieme a
Draco e Victoria, con il mio maestro, Piton, il quale ci ha insegnato
Questa forza
prende energia dai nostri sentimenti e ci dà la possibilità di evocare
incantesimi anche senza l’uso della magia. E non solo questo. Ci rende più
potenti e , soprattutto, possiamo richiamare incanti, sconosciuti alla comunità
magica. Sono incanti antichi, complicati e troppo potenti da gestire per un
comune mago.-
Ron ed Hermione non credevano alle
loro orecchie; avrebbero voluto sapere di più, avrebbero voluto una
dimostrazione, avrebbero voluto fargli tante di quelle domande, ma non volevo
interromperlo.
Harry riprese
fiato. Non gli aveva raccontato proprio tutta la verità ed era meglio così. Era
troppo pericoloso adesso.
Iniziò a
parlare di nuovo, sviando l’argomento e raccontando delle varie avventure che
loro tre avevano dovuto affrontare e della ricerca degli Hocruxes e dei loro
guardiani.
-
Così sono già stati distrutti quattro dei sette Hocruxes.
L’ultimo, come vi ho raccontato, durante queste vacanze. – concluse.
Hermione lo guardava un po’
scettica.
-
Cos’è , Hermione, non credi alle mie parole? Guarda!! –
esclamò Harry, leggermente esasperato da tutta quella diffidenza, alzando la
maglietta e mostrandole tutte le ferite che si era procurato.
La ragazza si portò le mani alla
bocca, inorridita, e gli occhi le si riempirono di lacrime. Si avvicinò al
ragazzo e sfiorò le ferite come se volesse provare la loro veridicità; un tocco
leggero che fece rabbrividire Harry.
-
Allora, mi credete ora? – chiese il ragazzo.
Hermione annuì, tremando
leggermente.
Come aveva
fatto a pensare anche solo per un minuto che Harry fosse diventato un…uno di Loro?
Ron tardava a
rispondere.
Si limitava a
fissare l’amico.
Non sapeva
cosa fare, cosa dire.
Le ferite in
lui non erano ancora del tutto rimarginate.
Erano troppo
profonde.
Gli serviva
tempo e fu quello che gli diede Harry.
-
Credo… credo che questa notte dormirò con Draco. – sussurrò
il ragazzo, voltandosi verso il ritratto della Signora Grassa
Voleva lasciare un po’ di tempo a
Ron per pensare.
Dopotutto
aveva ragione a rifiutarlo.
Ma forse
c’era ancora qualcosa che poteva fare.
Si girò
nuovamente verso di loro e , alzando una mano in aria, sussurrò qualche parola.
Un’aurea oro lo circondò.
-
Ecco. Fate buoni sogni, stanotte – concluse Harry,
misterioso, prima di sparire, risucchiato dal quadro.
Aveva liberato il sigillo che
aveva creato la notte del ballo per impedire loro di ricordare ciò che era
accaduto.
Soddisfatto,
si diresse verso
“E adesso?! Quale sarà la parola
d’ordine?” si chiese.
“Fanculo Potter” rispose Draco nella
sua mente.
“Ehi! Ma che ti ho fatto?!”
“No, non hai capito! È la parola
d’ordine”
“Ah! Originale…” ironizzò
*************
-
Senti Draco mi diresti una cosa? –
-
Alle due di notte, Potter?! – esclamò l’altro, un po’
intontito dal sonno – Spara.-
-
Perché hai deciso di…-
Ma un urlo lo interruppe facendolo
trasalire.
Victoria.
Balzarono dal
letto, più svegli che mai, e corsero verso il dormitorio femminile.
Harry si
bloccò ai piedi delle scale.
-
E adesso come cacchio facciamo? – esclamò rabbioso.
Draco si trovava già a metà scala,
quando si voltò e guardò il ragazzo sorpreso.
-
Non dirmi che hai dimenticato come si salgono le
scale,Potter?! Devi mettere un piede davanti all’altro su ogni scalino, poi devi
fare … -
Ma Harry ormai lo aveva già
superato.
Aveva creduto
che le scale per il dormitorio femminile fossero incantate come quelle di
Grifondoro.
Quando
raggiunse il pianerottolo, si trovò davanti ad un lungo corridoio affiancato da
porte di legno, una accanto all’altra.
-
E adesso qual è la stanza di Victoria?! –
-
Per di qua, sbrigati! – esclamò Draco, facendogli
strada.
Quando si trovarono davanti alla
porta, l’aprirono senza far rumore ed entrarono.
Era una
stanza non tanto grande ma neanche piccola; c’era una scrivania di legno
nell’angolo della camera e dalla parte opposta c’era un letto, sistemato sotto
una finestra aperta.
Il vento
notturno fece oscillare le tende.
Una figura
nel letto si muoveva agitata e mormorava.
-
Chi sei? –
-
Cosa vuoi da me? –
I due ragazzi si avvicinarono ad
essa e cercarono di svegliarla, scuotendola leggermente.
-
Victoria –
-
Vic svegliati! E’ solo un brutto sogno…-
Ma lei non si svegliava.
Gocce di
sudore le imperlavano il bel viso.
Quel sogno…
voleva andarsene, non voleva ascoltare quella voce, vedere quella donna.
Le sue mani
bianche le sfioravano delicatamente il viso, i suoi capelli ondeggiavano
dolcemente, come il suo leggero vestito blu, i suoi occhi color ghiaccio la
guardavano con amore, e la sua voce… quella splendida voce che continuava a
ripetere le stesse parole mentre seguivano quelle immagini …
Non aver paura a rivivere il
passato….
Una donna che sorrideva ad una
bambina dai buffi codini blu
Poiché…
I passi di un uomo
Grazie ad esso…
Il corpo della stessa donna steso
a terra esanime
Potrai scoprire…
Il bel viso di quell’uomo
si avvicinava sempre di più
La verità.
-
Ciao Vik… -
Con urlo spalancò gli occhi.
Due forti braccia la
circondarono.
Lei si
strinse ad esse, ansimando.
-
Victoria… è tutto a posto…era solo un sogno – sussurrò una
voce.
-
Harry…-
-
Shh… - disse, iniziando ad accarezzarle i capelli.
Draco le si sedette accanto,
stringendole una mano.
-
Ehi, piccola, cosa ti è successo? – chiese dolcemente.
-
Niente Dra. È stato solo un brutto sogno… sì… solo un
brutto sogno –
rispose, cercando più
che altro di convincere se stessa.
Ma il ragazzo non gli
credette.
Lo capiva dal
suo sguardo turbato che c’era dell’altro, ma non disse nulla.
Harry sciolse
l’abbraccio e chiese:
-
Vuoi che restiamo qui con te, stanotte? –
-
No, grazie – rispose – Non sono più una bambinetta! –
-
Lo so! – rispose con fare malizioso, ammiccando alle curve
della ragazza che trasparivano dalla leggera vestaglia.
-
Potter!! – esclamò, fintamente indignata; poi prese il suo
cuscino e glielo lanciò in faccia – Ben ti stà! –
-
Vuoi la guerra?! E guerra sia! – disse il ragazzo, facendo
comparire con un incantesimo quattro cuscini ed iniziando così la lotta, alla
quale si unì anche Draco quando venne colpito per sbaglio da un cuscino,
scompigliandogli ancora di più i capelli.
*******************
Harry, Mark e Victoria fecero il
loro ingresso in Sala Grande con un paio di occhiaie profonde.
Il Prescelto
e la ragazza erano ancora ricoperti da phard sulle braccia e il viso per
nascondere le vecchie contusioni.
Harry
intercettò i suoi due migliori amici alla tavolata di Grifondoro.
I due
ricambiarono lo sguardo.
Percepì il
perdono nei loro occhi.
Sorrise.
-
Vi va di venire a far colazione con noi Grifoni? – chiese,
già conoscendo la risposta.
-
Stai scherzando, Potter? Va bene ospitarti al nostro tavolo
ma
venire noi da te… Brrr…- sentenziò Victoria.
Mark si limitò a lanciargli
un’occhiata di ghiaccio.
-
Come non detto – sospirò il ragazzo – Ci vediamo dopo in
biblioteca, allora.-
Così dicendo si avviò verso la
tavolata Grifondoro, non prima di aver sentito esclamare
-
Ma caaaaara, cosa ti è successo?! Come mai quelle
occhiaie?! –
*****************
Harry si trovava in biblioteca da
una buona mezz’ora
Era andato lì
con l’intenzione di cercare notizie sugli Horcruxes, aiutato anche da Ron ed
Hermione, con cui aveva fatto da poco pace (senza tralasciare la scena delle
lacrime che non aveva risparmiato ne Harry ne Ron), ma all’arrivo dei due
serpeverdi era nata una lite.
Una
lite…pensate un po’… basata sulla scelta dei nuovi corsi da frequentare.
Quella
mattina,infatti, la preside aveva avvisato gli studenti del settimo anno sui
nuovi tre corsi che si sarebbero tenuti:
-
Resistenza fisica
-
Lotta corpo a corpo
-
Utilizzo di armi babbane
Tutte materie basate sulla
guerra.
“Preparare
gli studenti all’imminenza della Guerra Magica” era il nuovo motto.
Tornando alla
lite, si stava discutendo sulle scelte dei corsi.
-
Penso che frequenterò il corso di “utilizzo delle armi
babbane” – aveva detto Ron.
-
E dato che ci sei, fai un favore a tutto il mondo: ucciditi
con quelle – aveva commentato Mark.
E da lì era iniziata la lite.
Ron tentava
di picchiare Draco, senza riuscirvi, poiché Hermione cercava di trattenerlo,
mentre il biondino lo guardava con aria beffarda.
Victoria
invece guardava la scena ghignando, punzecchiando qualche volta la ragazza.
Ad un tratto
Harry, stufo del troppo rumore, chiuse il libro di botto, provocando il silenzio
dei presenti.
-
Harry, tu… cosa vuoi fare? – chiese Hermione, un po’
timorosa.
-
Penso che li frequenterò tutti e tre. – rispose, solamente,
stiracchiandosi.
-
Cosa?! – esclamarono in coro Ron ed Hermione.
-
Hai ragione Potter! Penso che lo farò anch’io- disse Draco, pensandoci
un po’ su.
-
Mi aggrego– aggiunse Victoria, sprofondando in una
poltrona.
-
Ma siete pazzi?! Harry… ti porterà via un sacco i tempo e
quest’anno ci sono anche i M.A.G.O.!- esclamò Hermione - Ti dovrai impegnare,
dovrai studiare tutto il giorno e poi devi anche contare che … Harry?! –lo
chiamò, vedendo che il ragazzo non la ascoltava, ma era intento a fissare
assorto il fuoco del caminetto.
“Potter…” sussurrò una fievole
voce nella mente del ragazzo
“ Professore! ”
“ Potter… raggiungimi subito a
Spinner’s End!! Sbrigati! ”
“ Cosa è successo?!” chiese,
allarmato.
“ Ti spiegherò tutto più tardi…
ora muoviti!”
“ Devono venire anche Draco e
Vik?”
“ No. Loro ti copriranno a
scuola”
“ Arrivo…”
I suoi amici, intanto, lo
guardavano interdetti; infatti il ragazzo continuava a fissare il fuoco da
qualche minuto senza dare segno di vita.
-
Harry… - lo chiamò Ron, scuotendolo dal suo tepore.
-
Devo andare – disse soltanto il ragazzo, fissando un punto
qualsiasi della biblioteca; poi si voltò, e iniziò a correre verso
-
Harry!! – esclamò Hermione
-
Ma che gli è preso?! – domandò l’amico, confuso.
Draco e Victoria non
risposero.
Avevano
ascoltato tutta la conversazione tra Harry e Piton.
Anche loro si
voltarono e uscirono dalla biblioteca, senza una parola, immersi nei loro
pensieri.
-
Ma qui sono diventati tutti pazzi?! – esclamò Ron, ancora
più confuso.
-
Dai, vieni… - disse Hermione, afferrandolo per il braccio e
trascinandolo verso il dormitorio maschile.
-
Ma Herm… che vuoi f…-
-
Sta zitto e muoviti! –
La ragazza spalancò la porta della
stanza dell’amico e subito corse verso il baule di Harry. Lo aprì e iniziò a
frugarci dentro alla ricerca di qualcosa; dopo qualche secondo Ron si ritrovò
coperto dal mantello invisibile di Harry e con Hermione accanto con una
pergamena ingiallita in mano:
-
Non ho buone intenzioni –
Subito su questa si delineò una
dettagliata mappa di Hogwarts.
-
Ecco Harry! – esclamò la ragazza indicando un punto sulla
pergamena – Si sta avviando verso
Così si misero a correre fino a
raggiungere il ragazzo, riuscendo per un pelo ad entrare nella Stanza con
lui.
-
Hermione che vuoi fare?! – chiese nuovamente in un sussurro
Ron
-
Shh! Voglio solo scoprire che intenzioni ha! Ora sta zitto
e guarda –
In quel momento Harry si
smaterializzò.
Hermione si
tolse il mantello dell’invisibilità e accorse subito sul posto dove era
scomparso l’amico. Sussurrò un incantesimo e apparvero all’istante alcune
lettere che formarono la parola
Spinner’s End
-
Harry è andato da Piton – esclamò la ragazza; poi preso
nuovamente il mantello fece segno a Ron di coprirsi anche lui.
-
Andiamo a scoprire cosa ci nasconde ancora il nostro
migliore amico –
-
Ma come facciamo? Non ci si può smaterializzare ad
Hogwarts!!- esclamò Ron, per la prima volta informato sull’argomento.
-
Non ti ricordi la lettera di Silente?-
L’altro non rispose.
Sentiva che
non sarebbe stata una buona idea.
Anzi, lo
sapeva.
Sarebbe stata
una pessima idea.
Dopo qualche
secondo sparirono anche loro nel nulla.
*****************
Fine dodicesimo cappy!!
Hello guys…
How are
you?
Mi prostro ai
vostri piedi
Chiedo
pietà
Lo so sono in
stra super megagalattico ritardo
Perdonatemi…
Sorry
sorry *_*
Almeno però
ho già abbozzato il tredicesimo cappy ^_-
Tuttavia
dovete ammettere che questo capitolo è lungo… (26 pagine di Word)^^’’’… ho
impiegato tanto tempo soprattutto per la parte del litigio tra Ron, Herm and
Harry…è stato stra difficile… spero che non sia uscito un disastro (come invece
credo che sia ^^’’’)
Volevo solo
chiedervi se pensate che qualcosa non vada nella narrazione, nel senso se il mio
modo di scrivere è corretto o no, se sbaglio qualcosa con i personaggi o se
dovrei fare qualcosa che non faccio.
O se devo
migliorare in qualcosa…
Che kas8!
Mi sono
impapinata da sola ^^’’’’
Cmq… spero
che abbiate capito.
Volevo
ringraziare tutti per la pazienza e soprattutto perché continuate a seguirmi *_*
thanks very much
In
particolare vorrei ringraziare:
Giuly Weasley
vernita
evanescense88
DennyPenny
Keloryn
E anche ai soli lettori!
BUON NATALE A TUTTI E FELICE ANNO
NUOVO
Bacioni
MORFEa