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Autore: MORFEa    24/12/2006    1 recensioni
Il settimo libro di Harry Potter ideato dalla mia fantasia...ci saranno avventure, molte avventure, nuovi amici e nuovi amori, ma soprattutto azione e mistero. Cosa succederà al nostro Harry? Chi e che cosa è il Custode Eterno? sarà sicuramente presente la coppia Ron/herm, mentre per Harry...mmh...non lo so Comunque leggete numerosi COMMENTATE! KiSSes bESsoS bAci vostra MORFEa
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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12° capitolo

Verità o ancora bugie?

 

-         Fra due orette dovremo ripartire per H….Awn…Hogwarts…- disse, sbadigliando Victoria – Sono stanch…Awn…issima! –

 

Erano le sette di mattina e lei con Piton ed Harry sedeva a tavola per la colazione. Il ragazzo non riusciva a tenere gli occhi aperti dal sonno e reggeva la testa con la mano, i capelli più scompigliati del solito; il professore, stranamente, era ai fornelli e stava preparando del caffè.

 

-         Mi dispiace solo di non aver avuto il tempo di guarire le vostre contusione… sinceramente siete messi proprio maluccio – sentenziò Piton, versando la bevanda nei bicchieri dei ragazzi.

 

-         Non preoccuparti Sev! – rispose Victoria, tranquilla – Vedrai che ci rimetteremo in sesto presto. Ora quello che ci serve è solo una tazza di caffè fumante per svegliarci. –

 

Il professore in tutta risposta servì ciò che gli era stato richiesto.

 

-         Bevete. Io vado a vedere come sta Draco – detto ciò, si avviò verso il corridoio.

 

I due ragazzi si misero a sorseggiare il caffè, mangiucchiando qualche biscotto al latte.

 

-         Ti vedo un po’ pallido, Harry. Qualcosa non va? – chiese  l’amica, avvicinandosi con la sedia.

 

-         No, nulla. Sto pensando solo a Draco. Chissà come sta. – rispose, preoccupato.

 

-         Oh,oh,oh… il nostro Potter che si preoccupa per una Serpe come me?! Il mondo ha iniziato

     a girare al contrario?! – esclamò una voce beffarda dietro loro.

 

-         Draco!!! – urlarono in coro. Victoria si buttò letteralmente al suo collo, stritolandolo in un abbraccio.

 

-         Ehi, attenta!! – la rimproverò il ragazzo, sorridendo leggermente e ricambiando l’abbraccio. Quasi subito, però, i due si staccarono.

 

Anche Harry si avvicinò.

 

-         Ehila! Che sorpresa! Già in piedi, Malfoy? – chiese, mostrando un ghigno – Uff, e io che pensavo che non ti avrei avuto in mezzo ai piedi per un po’ di tempo. –

 

-         Ti è andata male, Sfregiato! –

 

I due si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere.

Poi Harry battè una mano sulla spalla del ragazzo.

 

-         Sono felice che tu sia già tornato – disse

 

-         Anch’io. –

 

In quel momento entrò Piton, infuriato, che gesticolava come un matto.

 

-         Ecco dove ti eri cacciato!!! – urlò in direzione di Draco - Cosa ci fai qui?!! Dovresti essere a letto a riposarti!!! -

 

-         Ma Sev, sto benissimo ! –

 

-         Irresponsabile!!! – gridò, nuovamente – Potter ha una brutta influenza su di te!! Fila di nuovo a letto e non alzarti fino a un mio nuovo ordine!! –

 

-         Ma..ma.. –

 

-         Niente ma!! MARSH! – esclamò il professore, indicando la sua stanza.

 

Il ragazzo ubbidì e si incamminò verso la camera sotto lo sguardo dei due amici che trattenevano

a stento le risate.

 

“Per una volta tanto non se l’è presa con me” pensò Harry, sogghignando.

 

Il professore gli lanciò un’occhiataccia e proferì

 

-         Fila anche tu in camera a sistemarti! Victoria  saprà metterti in sesto… Fidati – un ghigno si fece largo sul suo viso.

 

“Oh, oh , oh”

 

***************

 

-Oh mio Dio… ma sono un disastro! – esclamò Victoria, guardandosi allo specchio.  La guancia sinistra era attraversata da un profondo taglio, le braccia e le gambe erano ricoperte da lividi blu e da taglietti; tutto questo era ben visibile a causa della divisa scolastica, la gonna corta, come le maniche.

 

Non meglio era l’aspetto di Harry; ricoperto da tagli orizzontali su tutto il corpo, soprattutto sulle braccia, usate per proteggere il viso dall’incantesimo del mago.

Sul volto appariva solo un leggero taglietto sopra l’occhio sinistro.

 

-         E adesso… cosa facciamo? – chiese, disperato al solo pensiero delle domande insistenti dei suoi amici.

 

-         Bhè… useremo un vecchio metodo… semplice ma efficace- sentenziò la ragazza, cercando qualcosa nel suo baule scolastico.

 

-         E cioè? -  domandò l’altro, confuso.

 

-         Questo! – disse Victoria, mostrando un beautycase nero.

 

-         Oh no… no no no! – esclamò Harry, indietreggiando lentamente

 

-         Oh sì, caro mio…-

 

-         Il trucco NO! – urlo con voce strozzata il ragazzo.

 

L’altra sorrise furbescamente.

 

****************

 

-         Ma…ma…. Questa è magia!! – esclamò Harry, toccandosi il volto e le braccia; tutte le ferite  erano sparite sotto uno spesso strato di phard.

 

-         No, è solo trucco! – rispose Victoria, facendogli l’occhiolino

 

-         Allora non voglio immaginare come siate in realtà voi ragazze…- disse l’altro, scherzando.

 

Con una leggera spinta scherzosa da parte della ragazza, uscirono dalla stanza e andarono a trovare Malfoy.

Lo trovarono steso a letto, ricoperto da un bel piumone verde e argento e con un termometro infilato in bocca.

L’espressione scocciata del ragazzo completava l’esilarante quadretto.

 

- Non. Dite. Una. Sola. Parola. – sillabò, minaccioso.

 

I due nascosero le loro risate camuffandole in leggeri colpi di tosse.

 

- Ehm,ehm…allora…sei pronto per partire? –

 

*************

 

Verso sera i tre ragazzi, dopo aver sorbito le consuete paternali del professore, si materializzarono ad Hogwarts.

 

-         Venite con me? – chiese Harry, indicandola Sala Comune dei Grifondoro – Vado a salutare un attimo Ron ed Hermione, poi andiamo in biblioteca, ok?-

 

Gli altri due mugugnarono in segno di assenso.

Harry varcò la soglia del quadro, trovandosi davanti ai suoi due migliori amici.

Un sorriso si delineò sul suo viso.

In quel mentre arrivarono anche i due serpeverde.

 

-         Ciao ragazzi…- ma le parole gli morirono in gola quando venne colpito da un pugno.

 

Lo colpì in pieno viso.

Il sangue iniziò a colare dal naso, probabilmente rotto.

Rimasero così per parecchi secondi, Ron con il pugno alzato ed Harry con il viso voltato di lato e il sangue che sgorgava lento.

Hermione li guardava con occhi freddi, quasi indifferenti alla scena ma che nascondevano il suo turbamento.

Mark prese per il colletto il ragazzo.

 

-         Perché lo hai fatto? – sibilò, infuriato.

 

-         Sta zitto Malfoy  - 

 

Il ragazzo non fiatò e lo lasciò andare lentamente; Harry comprese.

Un alone di luce circondò Mark, trasformandolo in Malfoy.

 

-         Lasciami spiegare, Ron…- sussurrò Harry.

 

-         No adesso basta! Non ho voglie di ascoltare le tue stupide scuse un’altra volta, non oggi. Per favore vattene. – disse le ultime parole con voce fievole che però racchiudevano tutto il suo rancore.

 

Harry li guardò per l’ultima volta, poi si voltò verso il quadro e uscì seguito dai suoi amici.

 

-         Siete degli sciocchi…- sibilò Victoria, prima di scomparire.

 

*****************

 

-         Avresti potuto fermarlo – replicò Mark, fuori dalla Sala Grifondoro.

 

-         Lo so – rispose solamente Harry

 

-         Perché non l’hai fatto? –

 

L’altro non rispose e continuò a camminare con accanto i due amici.

Sapeva  che non era colpa di Ron; lui aveva fatto ciò che tutti avrebbero fatto se fossero stati nella sua situazione.

Era lui, Harry, che aveva sbagliato.

Aveva  sbagliato ad andarsene a settembre senza dire nulla, aveva sbagliato a tornare senza una spiegazione, aveva sbagliato a tenere all’oscuro di tutto i suoi due migliori amici.

Ron ed Hermione con cui aveva condiviso tutto: dalla prima avventura alla prima cotta, al primo incontro con  Voldemort a quello con il suo padrino Sirius;

lo avevano difeso in ogni situazione e lo avevano sempre sostenuto nonostante tutto; con loro aveva condiviso la paura e la pace, lo sconforto e la felicità.

Ogni cosa.

Quante volte avevano visto la morte in faccia… troppe.

E anche per questo, soprattutto per questo, non gli aveva rivelato la verità;

non voleva metterli in pericolo, non più di quanto non lo siano già.

Così pensando non si accorse ti aver già raggiunto la biblioteca.

Mise la mano sulla maniglia della porta d’ottone e spinse, ma questa non si aprì;

tentò di nuovo.

 

-         Ma che cavolo…- esclamò

 

Ci mancava solo questa.

La biblioteca era chiusa.

 

-         Guarda – disse Victoria, indicando un pezzo di pergamena appesa alla porta – Aprirà domattina. –

 

-         Bene! Allora dopo colazione verremo qui – sentenziò Mark

 

Detto questo si avviarono verso la Sala Grande per la cena.

 

-         Posso dormire con te, Draco, stanotte? – chiese Harry

 

-         Certo. – rispose il biondo, poi vedendolo così triste gli circondò le spalle con un braccio e

     disse- Non preoccuparti, vedrai che quei… tuoi amici capiranno prima o poi, sperando che facciano funzionare quel unico neurone che si ritrovano-

 

L’altro fece un debole sorriso, varcando la soglia della Sala.

 

*****************

 

     -    Che ci fa lui qui?-

 

-         Qualche problema,Parkinson?! – domandò con voce fredda Mark, sedendosi a tavola, seguito dai due amici.

 

-         Quello è… Harry Potter! – esclamò l’altra.

 

-         Sì, l’avevo notato anch’io – rispose ironicamente, alzando gli occhi al cielo.

 

-         È un grifondoro! – continuò.

 

-         Molto eloquente –

 

-         Pansy, smettila! – l’ammonì il compagno a fianco, Blaise Zabini, prima che la ragazza potesse aggiungere qualcos’altro  – Scusala è un po’ scioccata e devo dire che anch’io sono leggermente sorpreso, Potter. – disse, rivolgendosi al Prescelto – Comunque, benvenuto tra i serpeverdi. – concluse, sorridendogli amichevolmente.

 

Harry ricambiò - Grazie -

Intanto qualche tavolo più in là

 

-         Guardalo!! – esclamò rabbioso Ron, indicando Harry – Non ha nemmeno la decenza di nascondersi! No, lui deve andare a sedersi al tavolo di Serpeverde e fare amicizia con loro…- scosse la testa, spazientito.

 

In quel momento anche il Prescelto si voltò a guardarlo e i loro sguardi si incrociarono. Si osservarono per qualche secondo poi il primo distolse lo sguardo. Aveva deciso, dopo cena gli avrebbe rivelato tutto.

 

******************

 

Come si era ripromesso, Harry si trovava nella Sala Grifondoro con i sue due compari di fronte a Ron ed Hermione.

 

-         Ma che onore!! Il grande Harry Potter… o dovrei dire il misero traditore?-  diede il benvenuto Ron.

 

-         Adesso smettila Ron –

 

-         Cos’è, Hermione, hai paura che ti faccia del male?- Ironizzò – ci sono qui io-

 

-         Lascialo almeno parlare-

 

-         Per confermare il suo cambio bandiera? –

 

-         Basta –

 

-         Oppure per ricattarci? –

 

-         Basta ! – ripetè, fulminandolo

 

-         Senti questa! Vuole venderci a Tu-Sai-Chi… – Ron a dire quelle parole fremeva di rabbia; un dolore lacinante lo colpì al cuore.

Delusione.

Amarezza.

Tristezza.

 

-         Weasley la vuoi chiudere quella fogna o ci penso io?! – esclamò furioso Draco.

 

Aveva notato lo sguardo perso di Harry e lui non meritava di sentire quelle parole.

 

-         Ma stai zitto, mangiamorte! – rispose Ron – Sono sicuro che sei stato tu ad adescare Harry e portarlo dalla tua parte! Tu e la Serpe – disse, indicando la ragazza accanto.

 

-   Ron!! – esclamò Hermione

 

Il ragazzo non si diede nemmeno la pena di guardarla.

Il suo sguardo era rivolto ad Harry.

 

-         Colpiscimi Ron! È questo che vuoi, no? – disse il ragazzo con tranquillità – Sfogati -

 

L’amico non se lo fece ripetere due volte; chiuse la mano destra in un pugno, alzò il braccio ma, arrivato a pochi centimetri dal viso di Harry, si bloccò.

 

-         Maledizione – sussurrò, lasciando cadere il braccio lungo i fianchi – perché?

 

-         Spiegami come hai potuto fare questo! – urlò disperato.

 

-         Non l’ho fatto. Molto semplice –

 

-         Smettila di prenderti gioco di me, Harry –

 

-         Non lo sto facendo, infatti. Ho detto la verità.-

 

-         Spiegami ,allora, cosa ci fa Malfoy qui con noi –

 

-         È un alleato –

 

Ron scoppiò a ridere.

 

-         Un alleato, dici?! Malfoy?! Ma fammi il piacere!-

 

-         Hai presente la lettera di Silente? –

 

L’amico ci pensò su qualche secondo, poi i suoi occhi si illuminarono

 

-         Vuoi dire che…? –

 

-         Sì!  Quando sono andato a Godric’s Hollow ho incontrato Victoria – così dicendo fece un cenno verso la ragazza – e con lei sono partito alla ricerca di Malfoy –

 

-         Anch’io all’inizio ero molto stupito dalla richiesta del professor Silente, ma presto ho capito cosa intendeva e mi sono chiarito con Draco. – continuò, imperterrito- Dovreste conoscerlo. Non è la persona che credevamo; è il solito stronzo arrogante, è vero – ammise – ma non è cattivo. –

 

-         E’ un mangiamorte? – chiese solo Ron, riservando un’occhiata torva al ragazzo in questione che se ne stava in disparte in un angolo della stanza con Victoria.

 

-         Sì, ma…- cercò di spiegare Harry

 

-         Questo tanto basta – replicò gelido l’amico.-

 

-         In che sens… - iniziò, ma venne interrotto dalla voce di Hermione.

 

-         E cosa centra Piton con tutto questo? –  chiese.

 

Harry la osservò un attimo.

Gli occhi dell’amica non esprimevano ne rabbia ne fiducia; non gli dava ne torto ne ragione.

Era rimasta in disparte tutto il tempo.

Stava ascoltando e analizzando con calma ogni informazione e alla fine avrebbe tratto le sue conclusioni.

Il suo giudizio.

Sorrise.

Non era cambiata affatto.

Era sempre la più intelligente e astuta del Magico Trio

“O dell’ex Magico Trio” pensò tristemente.

Si apprestò a rispondere.

 

-         Sapete anche di lui?! Bhè, quando io e Victoria abbiamo trovato Draco, dopo un mese e passa di ricerche, ci siamo rifugiati da Piton…-

 

-         E tu ti sei fidato dell’assassino di Silente?!!! – esclamò stupito Ron

 

-         Anche io la pensavo così, ma quando  Piton ci ha raccontato la verità su Silent…-

 

-         E di sicuro ti sarai fidato anche del suo racconto, immagino!!-

 

-         Tu non sai quanti pericoli e ostacoli ha dovuto affrontare per nasconderci in casa sua!- si alterò leggermente Harry – L’uccisione di Silente è stato solo un errore…solo un terribile errore – si strinse nelle spalle.

 

-         Adesso chi uccide non è colpevole?!-

 

-         No! Non ho detto questo! – replicò il ragazzo.

 

-         Era sottointeso – sibilò Ron in risposta. – Non so chi o come tu abbia fatto a ridurti così, ma Piton è un gran bastardo e per quello che ha fatto non c’è scusa che regga! – fece una piccola pausa; il respiro era irregolare a causa del continuo gridare –E anche per Malfoy vale lo stesso. Puoi dire tutto quello che vuoi che non cambierà niente.-

 

Harry a queste affermazioni chiuse le mani a pugno e il viso divenne paonazzo per la rabbia.

 

-         Sei un povero illuso, Harry, se credi in loro e nella loro … chiamiamola “lealtà”! Presto ti volteranno le spalle e tu sarai solo. Apri gli occhi e guarda in faccia alla realtà! –

 

-         Non permetterti di parlare di persone di cui non conosci nulla, di dare giudizi senza aver niente su cui basarti!  - esplose alla fine Harry -Non credere che tutto sia così semplice, Ron! Niente è rosa e fiori, dovresti saperlo. A tutti è concesso di sbagliare e a tutti dovrebbe essere concessa una seconda possibilità per cambiare. È questa possibilità l’ho offerta anche a Draco e Piton! Fino adesso, hanno dovuto indossare maschere su maschere per nascondere loro stessi, facendosi passare per altre persone.- fece una pausa – Forse tutto quello che hai detto prima era vero,in passato , ma ora quando hanno avuto una seconda possibilità di scelta, hanno preferito la nostra strada. E questo è un grande passo. Io mi fido di loro, Ron, e vorrei che anche tu e Hermione possiate conoscerli.-

 

-         È vero, forse…forse Ron ha sbagliato a dire quelle cose, ma dimmi, Harry, come possiamo fidarci di loro, fidarci del tuo giudizio, se sei tu il primo a tradire la nostra fiducia? – chiese Hermione, guardandolo dritto negli occhi.

 

Con quelle parole Harry capì.

Capì cosa la ragazza gli chiedeva.

Capì che lei non pretendeva delle spiegazione sulle sue azioni, ma gli chiedeva soltanto di raccontarle la verità, di confidarsi, affinché fosse possibile avere fiducia in lui.

 

-         Io credo in te, Harry. Perciò se tu hai fiducia in Malfoy, Ledir o Piton, lo accetto. Quello che chiedo è solo la verità. – proferì la ragazza

 

Il prescelto abbassò il capo, sconfitto.

Ron, certo, non era dello stesso avviso della ragazza.

Harry lo aveva tradito, sì, ma anche se così non fosse stato, lui non avrebbe mai appoggiato la sua  fiducia verso Malfoy o Piton.

 

-         Forse…- parlò nuovamente Hermione con voce tremolante – Anzi, sicuramente, dopo tutte queste scoperte improvvise crederti sarà più difficile, ma ti prego,Harry, raccontaci una buona volta tutta la verità –

 

Forse furono quegli occhi imploranti,

forse il suo tono di voce insicuro ma imperioso,

oppure per liberarsi di quel peso che lo opprimeva,

fatto sta che accolse la sua proposta, dimenticandosi dei suoi propositi, dimenticandosi di essersi promesso di non esporli al pericolo.

 

-         Attento, Harry – lo mise in guardia Victoria, prima che potesse iniziare – attento a quello che dici. Se poni la massima fiducia in loro, va bene. Ma devi fare una scelta: sei pronto ad esporli nuovamente al pericolo?-

 

Il ragazzo la guardò.

Non sapeva cosa fare.   

 

-         Noi andiamo in dormitorio, Harry. Raggiungici quando hai finito con questi due! – gli sussurrò all’orecchio la ragazza, dirigendosi con il “fratello” verso l’uscita – Rifletti prima di fare la tua scelta. -

 

Harry rimase in silenzio per qualche minuto ancora.

Poi alzò il capo.

 

-         Le cose che vi racconterò non saranno piacevoli. Possono sembrare semplici parole ma nascondono un grande segreto. Siete pronti ad ascoltarmi e a mantenere il silenzio? –

 

I due amici assentirono.

Negli occhi di Ron ardeva ancora la fiamma della rabbia e della diffidenza, ma cercò di calmarsi. Era curioso, come d’altronde Hermione.

 

-         Ebbene, ciò che vi ho detto a Natale era vero. Io sono veramente stato a Godric’s Hollow quella mattina, solo che in quel luogo ho incontrato anche Vittoria...

 

Ed iniziò a raccontare tutta la storia, finchè non giunse all’argomento delle Arti magiche Superiori. Si bloccò.

 

-         Harry? – lo chiamò Hermione

 

- Ciò che sto per dirvi è della massima importanza e molte persone sarebbero capaci di uccidere chiunque per scoprire questo segreto – sospirò - Nell’ultimo mese mi sono allenato, insieme a Draco e Victoria, con il mio maestro, Piton, il quale ci ha insegnato la Grande Arte Della Magia Superiore. In pochi hanno la capacità di usarla poiché richiede una grande forza che solo alcuni prescelti dal destino possiedono fin dalla nascita. Questa Forza viene trasmessa in modo ereditario e scorre nelle nostre vene. Voldemort è uno tra questi prescelti e, come ben sapete, quando ha deciso di uccidermi, mi ha trasmesso gran parte dei suoi poteri tra i quali anche questa capacità. Non so dirvi nulla su Victoria e Draco ma anche loro la possiedono, come il professor Piton.

Questa forza prende energia dai nostri sentimenti e ci dà la possibilità di evocare incantesimi anche senza l’uso della magia. E non solo questo. Ci rende più potenti e , soprattutto, possiamo richiamare incanti, sconosciuti alla comunità magica. Sono incanti antichi, complicati e troppo potenti da gestire per un comune mago.-

 

Ron ed Hermione non credevano alle loro orecchie; avrebbero voluto sapere di più, avrebbero voluto una dimostrazione, avrebbero voluto fargli tante di quelle domande, ma non volevo interromperlo.

Harry riprese fiato. Non gli aveva raccontato proprio tutta la verità ed era meglio così. Era troppo pericoloso adesso.

Iniziò a parlare di nuovo, sviando l’argomento e raccontando delle varie avventure che loro tre avevano dovuto affrontare e della ricerca degli Hocruxes e dei loro guardiani.

 

-         Così sono già stati distrutti quattro dei sette Hocruxes. L’ultimo, come vi ho raccontato, durante queste vacanze. – concluse.

 

Hermione lo guardava un po’ scettica.

 

-         Cos’è , Hermione, non credi alle mie parole? Guarda!! – esclamò Harry, leggermente esasperato da tutta quella diffidenza, alzando la maglietta e mostrandole tutte le ferite che si era procurato.

 

La ragazza si portò le mani alla bocca, inorridita, e gli occhi le si riempirono di lacrime. Si avvicinò al ragazzo e sfiorò le ferite come se volesse provare la loro veridicità; un tocco leggero che fece rabbrividire Harry.

 

-         Allora, mi credete ora? – chiese il ragazzo.

 

Hermione annuì, tremando leggermente.

Come aveva fatto a pensare anche solo per un minuto che Harry fosse diventato un…uno di Loro?

Ron tardava a rispondere.

Si limitava a fissare l’amico.

Non sapeva cosa fare, cosa dire.

Le ferite in lui non erano ancora del tutto rimarginate.

Erano troppo profonde.

Gli serviva tempo e fu quello che gli diede Harry.

 

-         Credo… credo che questa notte dormirò con Draco. – sussurrò il ragazzo, voltandosi verso il ritratto della Signora Grassa

 

Voleva lasciare un po’ di tempo a Ron per pensare.

Dopotutto aveva ragione a rifiutarlo.

Ma forse c’era ancora qualcosa che poteva fare.

Si girò nuovamente verso di loro e , alzando una mano in aria, sussurrò qualche parola. Un’aurea oro lo circondò.


-        
Ecco. Fate buoni sogni, stanotte – concluse Harry, misterioso, prima di sparire,   risucchiato dal quadro.

 

Aveva liberato il sigillo che aveva creato la notte del ballo per impedire loro di ricordare ciò che era accaduto.

Soddisfatto, si diresse verso la Sala Serpeverde.

 

“E adesso?! Quale sarà la parola d’ordine?” si chiese.

 

“Fanculo Potter”  rispose Draco nella sua mente.

 

“Ehi! Ma che ti ho fatto?!”

 

“No, non hai capito! È la parola d’ordine”

 

“Ah! Originale…” ironizzò

 

*************

 

-         Senti Draco mi diresti una cosa? –

 

-         Alle due di notte, Potter?! – esclamò l’altro, un po’ intontito dal sonno – Spara.-

 

-          Perché hai deciso di…-

 

Ma un urlo lo interruppe facendolo trasalire.

Victoria.

Balzarono dal letto, più svegli che mai, e corsero verso il dormitorio femminile.

Harry si bloccò ai piedi delle scale.

 

-         E adesso come cacchio facciamo? – esclamò rabbioso.

 

Draco si trovava già a metà scala, quando si voltò e guardò il ragazzo sorpreso.

 

-         Non dirmi che hai dimenticato come si salgono le scale,Potter?! Devi mettere un piede davanti all’altro su ogni scalino, poi devi fare … -

 

Ma Harry ormai lo aveva già superato.

Aveva creduto che le scale per il dormitorio femminile fossero incantate come quelle di Grifondoro.

Quando raggiunse il pianerottolo, si trovò davanti ad un lungo corridoio affiancato da porte di legno, una accanto all’altra.

 

-         E adesso qual è la stanza di Victoria?! –

 

-         Per di qua, sbrigati! – esclamò Draco, facendogli strada.

 

Quando si trovarono davanti alla porta, l’aprirono senza far rumore ed entrarono.

Era una stanza non tanto grande ma neanche piccola; c’era una scrivania di legno nell’angolo della camera e dalla parte opposta c’era un letto, sistemato sotto una finestra aperta.

Il vento notturno fece oscillare le tende.

Una figura nel letto si muoveva agitata e mormorava.

 

-         Chi sei? –

 

-         Cosa vuoi da me? –

 

I due ragazzi si avvicinarono ad essa e cercarono di svegliarla, scuotendola leggermente.

 

-         Victoria –

 

-         Vic svegliati! E’ solo un brutto sogno…-

 

Ma lei non si svegliava.

Gocce di sudore le imperlavano il bel viso.

Quel sogno… voleva andarsene, non voleva ascoltare quella voce, vedere quella donna.

Le sue mani bianche le sfioravano delicatamente il viso, i suoi capelli ondeggiavano dolcemente, come il suo leggero vestito blu, i suoi occhi color ghiaccio la guardavano con amore, e la sua voce… quella splendida voce che continuava a ripetere le stesse parole mentre seguivano quelle immagini …

 

Non aver paura a rivivere il passato….

 

Una donna che sorrideva ad una bambina dai buffi codini blu

 

Poiché…

 

I passi di un uomo

 

Grazie ad esso…

 

Il corpo della stessa donna steso a terra esanime

 

Potrai scoprire…

 

Il bel  viso di quell’uomo si avvicinava sempre di più

 

La verità.

 

-         Ciao Vik… -

 

Con urlo spalancò gli occhi.

 

Due forti braccia la circondarono.

Lei si strinse ad esse, ansimando.

 

-         Victoria… è tutto a posto…era solo un sogno – sussurrò una voce.

 

-         Harry…-

 

-         Shh… - disse, iniziando ad accarezzarle i capelli.

 

Draco le si sedette accanto, stringendole una mano.

 

-         Ehi, piccola,  cosa ti è successo? – chiese dolcemente.

 

-         Niente Dra. È stato solo un brutto sogno… sì… solo un brutto sogno –

          rispose, cercando più che altro di convincere se stessa.

 

Ma il ragazzo non gli credette.

Lo capiva dal suo sguardo turbato che c’era dell’altro, ma non disse nulla.

Harry sciolse l’abbraccio e chiese:

 

-         Vuoi che restiamo qui con te, stanotte? –

 

-         No, grazie – rispose – Non sono più una bambinetta! –

 

-         Lo so! – rispose con fare malizioso, ammiccando alle curve della ragazza che trasparivano dalla leggera vestaglia.

 

-         Potter!! – esclamò, fintamente indignata; poi prese il suo cuscino e glielo lanciò in faccia – Ben ti stà! –

 

-         Vuoi la guerra?! E guerra sia! – disse il ragazzo, facendo comparire con un incantesimo quattro cuscini ed iniziando così la lotta, alla quale si unì anche Draco quando venne colpito per sbaglio da un cuscino, scompigliandogli ancora di più i capelli.

 

*******************

 

Harry, Mark e Victoria fecero il loro ingresso in Sala Grande con un paio di occhiaie profonde.

Il Prescelto e la ragazza erano ancora ricoperti da phard sulle braccia e il viso per nascondere le vecchie contusioni.

Harry intercettò i suoi due migliori amici alla tavolata di Grifondoro.

I due ricambiarono lo sguardo.

Percepì il perdono nei loro occhi.

Sorrise.

 

-         Vi va di venire a far colazione con noi Grifoni? – chiese, già conoscendo la risposta.

 

-         Stai scherzando, Potter? Va bene ospitarti al nostro tavolo ma

          venire noi da te… Brrr…- sentenziò Victoria.

 

Mark si limitò a lanciargli un’occhiata di ghiaccio.

 

-         Come non detto – sospirò il ragazzo – Ci vediamo dopo in biblioteca, allora.-

 

Così dicendo si avviò verso la tavolata Grifondoro, non prima di aver sentito esclamare la Parkinson

 

-         Ma caaaaara, cosa ti è successo?! Come mai quelle occhiaie?! –

 

*****************

 

Harry si trovava in biblioteca da una buona mezz’ora

Era andato lì con l’intenzione di cercare notizie sugli Horcruxes, aiutato anche da Ron ed Hermione, con cui aveva fatto da poco pace (senza tralasciare la scena delle lacrime che non aveva risparmiato ne Harry ne Ron), ma all’arrivo dei due serpeverdi era nata una lite.

Una lite…pensate un po’… basata sulla scelta dei nuovi corsi da frequentare.

Quella mattina,infatti, la preside aveva avvisato gli studenti del settimo anno sui nuovi tre corsi che si sarebbero tenuti:

 

-         Resistenza fisica

 

-         Lotta corpo a corpo

 

-         Utilizzo di armi babbane

 

Tutte materie basate sulla guerra.

“Preparare gli studenti all’imminenza della Guerra Magica” era il nuovo motto.

La McGranitt era contraria ma tutto questo era comunque necessario.

Tornando alla lite, si stava discutendo sulle scelte dei corsi.

 

-         Penso che frequenterò il corso di “utilizzo delle armi babbane” – aveva detto Ron.

 

-         E dato che ci sei, fai un favore a tutto il mondo: ucciditi con quelle – aveva commentato Mark.

 

E da lì era iniziata la lite.

Ron tentava di picchiare Draco, senza riuscirvi, poiché Hermione cercava di trattenerlo, mentre il biondino lo guardava con aria beffarda.

Victoria invece guardava la scena ghignando, punzecchiando qualche volta la ragazza.

Ad un tratto Harry, stufo del troppo rumore, chiuse il libro di botto, provocando il silenzio dei presenti.

 

-         Harry, tu… cosa vuoi fare? – chiese Hermione, un po’ timorosa.

 

-         Penso che li frequenterò tutti e tre. – rispose, solamente, stiracchiandosi.

 

-         Cosa?! – esclamarono in coro Ron ed Hermione.

 

-         Hai ragione Potter! Penso  che lo farò anch’io- disse Draco, pensandoci un po’ su.

 

-         Mi aggrego– aggiunse Victoria, sprofondando in una poltrona.

 

-         Ma siete pazzi?! Harry… ti porterà via un sacco i tempo e quest’anno ci sono anche i M.A.G.O.!-  esclamò Hermione - Ti dovrai impegnare, dovrai studiare tutto il giorno e poi devi anche contare che … Harry?! –lo chiamò, vedendo che il ragazzo non la ascoltava, ma era intento a fissare assorto il fuoco del caminetto.

 

“Potter…” sussurrò una fievole voce nella mente del ragazzo

 

“ Professore! ”

 

“ Potter… raggiungimi subito a Spinner’s End!! Sbrigati! ”

 

“ Cosa è successo?!” chiese, allarmato.

 

“ Ti spiegherò tutto più tardi… ora muoviti!”

 

“ Devono venire anche Draco e Vik?”

 

“ No. Loro ti copriranno a scuola”

 

“ Arrivo…”

 

I suoi amici, intanto, lo guardavano interdetti; infatti il ragazzo continuava a fissare il fuoco da qualche minuto senza dare segno di vita.

 

-         Harry… - lo chiamò Ron, scuotendolo dal suo tepore.

 

-         Devo andare – disse soltanto il ragazzo, fissando un punto qualsiasi della biblioteca; poi si voltò, e iniziò a correre verso la Stanza delle Necessità.

 

-         Harry!! – esclamò Hermione

 

-         Ma che gli è preso?! – domandò l’amico, confuso.

 

Draco e Victoria non risposero.

Avevano ascoltato tutta la conversazione tra Harry e Piton.

Anche loro si voltarono e uscirono dalla biblioteca, senza una parola, immersi nei loro pensieri.

 

-         Ma qui sono diventati tutti pazzi?! – esclamò Ron, ancora più confuso.

 

-         Dai, vieni… - disse Hermione, afferrandolo per il braccio e trascinandolo verso il dormitorio maschile.

 

-         Ma Herm… che vuoi f…-

 

-         Sta zitto e muoviti! –

 

La ragazza spalancò la porta della stanza dell’amico e subito corse verso il baule di Harry. Lo aprì e iniziò a frugarci dentro alla ricerca di qualcosa; dopo qualche secondo Ron si ritrovò coperto dal mantello invisibile di Harry e con Hermione accanto con una pergamena ingiallita in mano:

 

-         Non ho buone intenzioni –

 

Subito su questa si delineò una dettagliata mappa di Hogwarts.

 

-         Ecco Harry! – esclamò la ragazza indicando un punto sulla pergamena – Si sta avviando verso la Stanza delle Necessità. Sbrighiamoci! –

 

Così si misero a correre fino a raggiungere il ragazzo, riuscendo per un pelo ad entrare nella Stanza con lui.

 

-         Hermione che vuoi fare?! – chiese nuovamente in un sussurro Ron

 

-         Shh! Voglio solo scoprire che intenzioni ha! Ora sta zitto e guarda –

 

In quel momento Harry si smaterializzò.

Hermione si tolse il mantello dell’invisibilità e accorse subito sul posto dove era scomparso l’amico. Sussurrò un incantesimo e apparvero all’istante alcune lettere che formarono la parola

 

Spinner’s End

 

-         Harry è andato da Piton – esclamò la ragazza; poi preso nuovamente il mantello fece segno a Ron di coprirsi anche lui.

 

-         Andiamo a scoprire cosa ci nasconde ancora il nostro migliore amico –

 

-         Ma come facciamo? Non ci si può smaterializzare ad Hogwarts!!- esclamò Ron, per la prima volta informato sull’argomento.

 

-         Non ti ricordi la lettera di Silente?-

 

L’altro non rispose.

Sentiva che non sarebbe stata una buona idea.

Anzi, lo sapeva.

Sarebbe stata una pessima idea.

Dopo qualche secondo sparirono anche loro nel nulla.

 

*****************

 

Fine dodicesimo cappy!!

 

Hello guys…

How are you?

Mi prostro ai vostri piedi

Chiedo pietà

Lo so sono in stra super megagalattico ritardo   

Perdonatemi…

Sorry sorry  *_*

Almeno però ho già abbozzato il tredicesimo cappy  ^_-  

Tuttavia dovete ammettere che questo capitolo è lungo… (26 pagine di Word)^^’’’… ho impiegato tanto tempo soprattutto per la parte del litigio tra Ron, Herm and Harry…è stato stra difficile… spero che non sia uscito un disastro (come invece credo che sia ^^’’’)

Volevo solo chiedervi se pensate che qualcosa non vada nella narrazione, nel senso se il mio modo di scrivere è corretto o no, se sbaglio qualcosa con i personaggi o se dovrei fare qualcosa che non faccio.

O se devo migliorare in qualcosa…

Che kas8!

Mi sono impapinata da sola ^^’’’’

Cmq… spero che abbiate capito.

Volevo ringraziare tutti per la pazienza e soprattutto perché continuate a seguirmi *_* thanks very much

In particolare vorrei ringraziare:

 

Giuly Weasley

 

vernita

 

evanescense88

 

DennyPenny

 

Keloryn

 

E anche ai soli lettori!

 

BUON NATALE A TUTTI E FELICE ANNO NUOVO

 

Bacioni

MORFEa

 

  
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