La Luna troneggia – enorme – sopra i Tredici Templi sacri: è tanto grande che sembra possa inghiottire il mondo intero.
Saga, però, non la vede.
Saga non vede null’altro che il corpo di Saori cadere, e la propria mano – oppressa come non mai dal manto nero della Surplice – rincorrerlo vanamente.
Si accascia al suolo accanto a Kanon, unico superstite del buio che, anni prima, l’aveva portato a distruggere tutti quelli da lui amati; saperlo vivo può essere una consolazione, adesso?
Il volto di Atena – più pallido della Luna – è disteso: il suo sangue sulle dita brucia doloroso come il cielo rosso dell’Inferno.