#Anime Corrose
Lei non aveva un’anima.
Quella era stata corrosa molto tempo prima, era stata abbandonata in fretta e furia, era stata schiacciata dalla vita.
Lei aveva solo un corpo.
E quella notte, quel corpo, si era incendiato.
Sentiva ancora le sue mani percorrerla, stringerla goffamente, graffiarla.
Sentiva ancora il suo respiro affannoso, le sue mezze parole.
Sentiva.
Rabbrividì quando il vento gelato di fine inverno era entrato nella sua stanza, da quella finestra che non ricordava di aver lasciato aperta.
Le coperte erano aggrovigliate intorno al suo corpo, il suo volto rivolto verso una schiena coperta di efelidi che si stava vestendo.
Per l’ennesima volta, Pansy era solo stata un giocattolo notturno.
Socchiuse gli occhi e lo fissò. –Puoi smaterializzarti se vuoi.- gli disse, cercando di non sembrare dispiaciuta.
Non poteva esserlo, lei era solo un corpo.
E si sa, che le membra non hanno sentimento.
Lui si girò di scatto.
-Ti sei svegliata.- constatò ancora assonnato. –E’ tardi ed io …-
Pansy chiuse bruscamente gli occhi e nascose il volto fra le pieghe del cuscino.
-Siamo adulti, Weasley. Non c’è bisogno di tutta quella manfrina.-
Ron la guardò a lungo, incerto. Sembrò quasi volesse avvicinarla.
Come un Grifone voleva gustarsi appieno la sua preda.
Ma la Serpe scivolo nel suo antro, nascondendosi alla sua vista.
-Okay.- soffiò rigirandosi.
Indossò la maglia e questo gesto naturale lasciò dell’amarezza in Pansy.
Non poteva più godere della vista di quell’ampia schiena.
Non più.
La giornata si era conclusa troppo velocemente.
La notte era nuovamente calata e lui si era rifugiato nella nuova casa che condivideva con il fratello.
Le sue mani cercavano di afferrare birre in continuazione.
La sua mente cercava di fargli ricordare.
Poteva sentire ancora il sapore deciso delle sue labbra.
Poteva ancora vedere l’ombra di un sorriso nel suo volto.
Poteva ancora sentirla mentre gemeva e lo graffiava.
Poteva ancora provare quell’eccitazione primordiale mentre la prendeva.
Tutto era ormai un ammasso di immagini e sensazioni.
Le sue cosce morbide.
Le sue mani gelate.
L’antro umido che era il suo centro.
I suoi gemiti.
I suoi occhi.
Scosse la testa furioso con sé stesso.
No, lui aveva altro a cui pensare.
Lui aveva l’addestramento, aveva la sua famiglia, aveva Hermione che continuava a tormentarlo.
Non necessitava di altro.
Non aveva bisogno di lei.
[Ringrazio tutti quelli che stanno
leggendo e seguendo. Spero via sia piaciuta la puntata.
Midori_]
Midori_]