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Autore: Leemoon MewSisters    25/12/2006    25 recensioni
Sono passate un paio di settimane dalla battaglia finale, ma i nostri tre alieni non si sono ancora levati di torno perché hanno avuto un piccolo problema tecnico… Ma ve lo spiegherà meglio Kisshu! (Io cosa? E che ne so??? O_O NdKisshu) Non sapendo come ammazzare il tempo, l’alieno dagli occhioni dorati avrà la brillante idea di mantenere la promessa fatta ad Ichigo, ovvero di rapirla! E ci riuscirà… FANFIC SPERIMENTALE... spero vi piaccia! Buona lettura!
-By MewLeemoon-
Genere: Triste, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Game of Us'
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21.Capitolo10 - Nemmeno la Fine - By Ichigo

Vi avevo promesso il regalo di Natale, ed eccolo qua! Con questo aggiornamento lampo spero di farmi perdonare almeno un po' per i precedenti ritardi... ^^; Questo capitolo finale (che proprio finale non è xD) lo considero decisamente strano... un misto di drammaticità, deliri onirici ed alcune cose decisamente fuori tono con il resto, che a questo punto non saprei neppure se definire "comiche". Boh... gradirei una vostra opinione in merito! Cmq grazie per i commenti all'intermezzo n°3; un applauso alla meritata botta di "cretino" che Danya91 ha rifilato a Kisshu (XDDDDDD) e volevo poi chiedere a Shark Attack cosa centra il mio blog con le recensioni. Non riesco a capire cosa non riesci ad aprire... o_O? Boh... vi lascio al capitolo... stavolta vado a scartare i pacchi regalo! ^o^ Bye!!!!


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Intro al Capitolo: Forse è una boiata, forse è un capitolo con un significato… non lo so!
Ma l’ho scritto così, senza pensarci, e ho deciso che a me piaceva.

*** 10. Nemmeno la Fine ***
~ * ~
By Ichigo

(Wake Me Up)
Wake me up inside
(I can’t wake up)
Wake me up inside
(Save Me)
Call my name and save me from the dark
(Wake Me Up)
Bid my blood to run
(I can’t wake up)
Before i come undone
(Save Me)
Save me from the nothing I've become
Bring me to life

(Svegliami)
Svegliami dentro
(Non riesco a svegliarmi)
Svegliami dentro
(Salvami)
Dì il mio nome e salvami dalle tenebre
(Svegliami)
Ordina al mio sangue di scorrere
(Non riesco a svegliarmi)
Prima che io muoia
(Salvami)
Salvami dal nulla che sono diventata
Riportami alla vita

(Bring Me To Life - Evanescence.)



“FUU RAI SEN” (*)

Si voltò.
Mew Ichigo si voltò di scatto, al suono di quella voce che le era stata nemica a lungo.
Ma fece solo in tempo a vedere Pai con il suo ventaglio rosso, puntato nella sua direzione.
Poi una potente scarica elettrica abbattersi contro di lei, con un bagliore accecante.

La ragazza si sentì sbalzare in aria.
Mentre la scossa elettrica tirava tutti i muscoli del suo corpo, lei si piegò spasmodicamente all’indietro.
Gridò, senza volerlo, perché l’aria le usciva a forza dai polmoni ed un bruciore terribile si impadronì di lei per un tempo lunghissimo.

Infine atterrò pesantemente contro una superficie compatta.

“NOOOOOOOOOOOOOO!”

Era stato Kisshu ad urlare.

Ma lei non riusciva a vederlo.

Vedeva solo quel cielo verde turbinare sopra di lei e non riusciva a pensare a niente.
Le faceva male tutto il corpo, ma in particolar modo le faceva male il petto, impedendole di respirare.
Voleva alzarsi, difendersi… cercò di tirarsi su.

Ma si accorse solo che il suo cuore le stava battendo in un modo strano, scomposto.
Lo sentiva rimbombare fin dentro la testa…
Le faceva paura.

Poi iniziò a diventare buio.

Ed Ichigo ebbe l’orribile presentimento di essere morta.

Non sentiva più il peso del suo corpo e non sentiva nemmeno alcun suono.
Solo un silenzio ovattato che la avvolgeva… tanto concreto da sembrare di galleggiarci dentro.

No… non era così, si stava sbagliando…
Era quell’oceano di quiete a ondeggiare dentro di lei.
Lo sentiva infiltrarsi in quello spazio in cui doveva esserci il suo corpo, dilatandolo, espandendolo…

Dandole una sensazione di immensità, di assenza di confini…

Dopo un primo momento di timore, tutto ciò le sembrò stranamente piacevole ed invitante.

Forse posso restare qua… solo per un po’… si disse incerta.

Dissolta in quel silenzio senza colore, si sentiva rilassata.
E protetta, come quando si era svegliata tra le braccia di Kisshu.
Che bel ricordo…

Erano belli, i suoi ricordi…
Prima di diventare una Mew Mew…


“Ichigo! Non posso credere che il tuo sogno si sia realizzato! Hai un appuntamento!”
“E sai perché è successo? Perché hai dedicato tutto il tuo cuore solo a lui!” (**)


Qualcuno la chiamava per nome.
Cercò di scacciare quella voce che minacciava il suo tranquillo riposo.

“Ichigo!”


Si voltò incredula.
“Aoyama-kun?” sillabò.
Lui l’abbracciò, facendole nascondere il viso sopra il freddo raso blu del suo vestito, mentre alcune lunghe ciocche dei suoi capelli corvini le si appiccicavano alle guance inumidite.

“Aoyama-kun! Ho desiderato fino all’ultimo di poterti rivedere…” singhiozzò lei, in preda alla gioia.
“E più di ogni altra cosa, ho sperato tanto di poter rivedere il tuo splendido sorriso… tutto per me!”

Il ragazzo si sciolse dall’abbraccio e la guardò lungamente negli occhi.
“Tu mi hai mentito…” le sibilò infine.
Poi l’afferrò per la gola, sollevandola da terra.

“N-no…” mormorò lei con voce spezzata. “Lasciami… non è vero!”. Le mancava l’aria.

“Mi hai mentito… sei falsa. Sei diversa da quello che vuoi farmi credere… non mi ami!”


“ICHIGO!”

No, lasciami stare… sono così stanca…


La scaraventò per terra e cercò di colpirla con la spada.
Lei rotolò via appena in tempo; ad ogni movimento le faceva male il collo e le veniva da piangere dal dolore.
Poi, un istante dopo, il ragazzo le fu di nuovo addosso, trafiggendola con i gelidi occhi cerulei.
“Non scappare, è inutile… sei solo un insignificante ragazzina…”
Sollevò la spada per finirla.
Ma qualcuno la prese su di peso e la trascinò via di lì.

Era Kisshu.
L’alieno la afferrò per le spalle, mentre la fissava duramente, con rabbia.
“Devi ucciderlo!” le disse.

“C-cosa? NO!” strillò, inorridita. “Non posso! Non posso!”.
Lui iniziò a scuoterla con forza.


“ICHIGO! Ascoltami! Maledizione! Ichigo!”


“Non posso uccidere Aoyama-kun! Stammi lontano!”.
Gli diede uno spintone, cacciandolo via da lei.

Lui la guardò tristemente per un attimo.
“Ok… lo faccio io!” mormorò.
Quindi si allontanò, in direzione del ragazzo, per combattere contro di lui.

Ichigo, in ginocchio per terra, chiuse gli occhi, si coprì le orecchie da gatto con le mani.
Ma sentiva comunque il rumore metallico delle lame stridere tra loro. Poi un tonfo.
Qualcosa di umido contro la gamba. E l’odore nauseante del sangue.


“ICHIGO!”. L’alieno prese a tossire convulsamente.


“Kisshu… cosa hai fatto?”

“Ho perso bambolina, non vedi? …rrrgh… Ho perso tutto. E sai perché?”

Lei scosse la testa, piangendo.

“La causa sei tu…” le sussurrò.

“M-mi dispiace tanto, Kisshu…” singhiozzò “Io non capivo un accidente, perché non volevo… ma tu non dovevi fare così”


“Ascolta: non pensare! Hai capito? Non pensare!”


“Non… non piangere ora… nnnh… non serve a niente”. Le sorrise.
“Dammi solo un bacio, Gattina… un bacio e siamo pari…”


“Qualunque stronzata ti passi per la testa, non darle retta! Hai capito?”


Ah… un bacio…
Glielo avrebbe dato volentieri…
Anche più di uno…


“Sentimi bene, ora! Ripeti con me Ichigo, avanti: UNO, DUE, TRE, QUATTRO…”


Non aveva davvero voglia di mettersi a contarli però… (O.o?)


“Avanti! UNO, DUE, TRE, QUATTRO, CINQUE…”


Ma perché deve urlare tanto…?


Mew Ichigo iniziò svogliatamente a ripetere i numeri, più che altro infastidita dall’assurdità di tutto ciò.

“Uno… due… tre… quattro… cinque… sei…”

Almeno le sembrava di ripeterli, perché invece Kisshu continuava a sbraitare…

“Non ti sento! Più forte! Forza! …SETTE, OTTO, NOVE…”

La ragazza ricominciò la serie dei numeri daccapo, con una dose di pazienza che di solito non aveva.

“Uno… due… tre… quattro… cinque…”

Poi, al cinque udì la propria voce bisbigliare.
E si stupì di quanto fosse debole.

“S-sei… sette…” continuò tremante.  (***)

“Brava! Brava bambolina! Ce l’hai fatta! Ce l’hai fatta!” esclamò lui.

Anche se poco distintamente, riuscì a distinguere il viso di Kisshu propria sopra di lei e i suoi occhi stretti in un’espressione preoccupata, eppure così spenta...
Il profilo dell’alieno si staccava contro al cielo verde e Mew Ichigo si rese conto di essere sdraiata sulla fredda pietra di un lastricato.
Disorientata e confusa, cercò di levarsi da quella posizione, almeno per alzarsi ed allontanarsi da lui, ma il suo corpo non rispondeva ai suoi pensieri.

Poi il Kisshu la tirò a sedere, abbracciandola.

“Ichigo… Pai ti ha colpito. Hai rischiato grosso, sai? Ma per fortuna stai bene!” le spiegò lui frettoloso, come se avesse intuito i suoi pensieri. Quindi si mise ad accarezzarle i capelli rosa confetto, stringendola con apprensione.

Rassegnata, la ragazza si appoggiò contro di lui, cercando con fatica di ricordare gli avvenimenti dell’ultima mezz’ora.
Si sentiva terribilmente debole e riusciva a malapena a tenere gli occhi aperti, tuttavia, soffocata in quell’abbraccio, riuscì almeno ad individuare il suo assalitore, Pai, in piedi ad un paio di metri, che li fissava con un misto di sbigottimento e di disagio.

Vide i due alieni scambiarsi un’occhiata poco amichevole, ma nessuno dei due disse nulla.

Infine Mew Ichigo chiuse gli occhi, perché tenerli aperti le costava uno sforzo enorme.
Anche se cercava con tutte le sue forze di restare lucida, si sentiva svenire.
E intanto sentiva anche la stoffa morbida della maglia del ragazzo sulla sua guancia, il suo profumo, il calore di quell’abbraccio attorno a lei…

Kisshu…

Kisshu che voleva farsi ammazzare da lei, che diceva di amarla e che si era sacrificato per questo, che fino a poco prima voleva ucciderla e che ora… ora la teneva tra le braccia e le lisciava con tenerezza i capelli come se fossero la pelliccia di un gatto…

Inutile.
Era inutile.
Ancora una volta, non poteva capirlo…
Il modo in cui balzava con impeto da una situazione all’altra, come se ognuna gli fosse indispensabile, come se nessuna fosse davvero importante… era assurdo.
Assurdo, come se alla fine, per lui, tutto fosse…

…solo una sfida…

Soltanto un gioco.

E lei era il suo giocattolo…

Si sentì chiamare con forza da una voce femminile.
E lei riaprì gli occhi di botto, realizzando che si era quasi addormentata.
“MEW ICHIGO!”

La ragazza si voltò incerta nella direzione da cui aveva sentito provenire il richiamo e scorse l’ultima cosa che si sarebbe mai aspettata di vedere: le sue amiche.

“Mew Ichigo! Stai bene?” domandò una titubante Retasu, con le mani strette sul petto, con la sua solita, gentile, apprensione.

“RAGAZZE?!” strillò.
La Mew Gatto scattò in piedi e si precipitò verso di loro, in preda alla gioia.
Non ci credeva.
Non aveva più sperato di rivederle.
Non aveva la più pallida idea di come fossero arrivate lì e nemmeno le importava.
Voleva solo abbracciarle forte per fargli capire quanto le erano mancate!

Ma dopo un paio di metri le si piegarono le ginocchia e si ritrovò a carponi per terra, con la vista annebbiata e un fischio assordante nelle orecchie, incapace di rialzarsi nonostante tutta la sua buona volontà.

Qualcuno si staccò dal gruppo e si precipitò velocemente in suo aiuto.
“Ichigo? Cos’hai?” si sentì domandare da una voce profonda ed agitata.
Alzò gli occhi e vide Shirogane chino sopra di lei.

“C-cosa ci fai tu qui?” mormorò la ragazza scrutando il suo viso, temendo di essere svenuta un’altra volta e di avere di nuovo qualche strana visione come quella di prima.

“Siamo venuti a salvarti, stupida!” le sbottò il ragazzo, mentre la prendeva sotto le braccia e cercava di aiutarla ad alzarsi.

Ma le gambe non ne volevano sapere di sorreggerla e quasi subito si ritrovò sul pavimento, di nuovo in ginocchio, sopra la sabbia grossolana di quel luogo spettrale.

Al ché, sentì Shirogane sollevarla da terra e prenderla in braccio, stringendola.
“Non preoccuparti, ora torniamo a casa…” le sussurrò, con improvvisa gentilezza.
Sarebbe arrossita, se ne avesse avuto la forza…

Poi udì Kisshu urlare il suo nome.
“ICHIGO!”
La ragazza si voltò verso di lui.
Si era rialzato in piedi e, ritto a poca distanza da loro, la guardava con i suoi begli occhi sbarrati in un’espressione indefinibile.
Sembrava una supplica… o forse era una minaccia…
Non fece in tempo a capirlo che l’alieno scattò verso di lei.

Senza tardare una frazione di secondo, le sue amiche impugnarono le armi e si pararono tra loro, pronte a combattere.
Ma non fu necessario, perché Kisshu non riuscì neppure a percorrere un metro che Pai lo trattenne, afferrandolo saldamente sotto le braccia, bloccandolo.

Incredulo, l’alieno si voltò rabbiosamente verso il compagno.
“Lasciami andare! Maledetto!” gli sbraitò, cercando inutilmente di liberarsi dalla presa delle sue braccia robuste.

Poi, siccome non otteneva risposta, rivolse la sua rabbia contro a Shirogane, che la teneva ancora in braccio.
“Tu!” ringhiò. “Lasciala andare! E’ mia, non toccarla!” gli intimò, incenerendolo con gli occhi.

Ma il ragazzo biondo si limitò a fissarlo gelidamente, senza muovere un muscolo.

Mew Ichigo vide invece Mew Zakuro reagire alla provocazione di Kisshu ed avanzare a grandi passi verso di lui, sotto lo sguardo allarmato delle altre Mew Mew.

Lei si fermò a pochi centimetri dalla sua faccia, furiosa.
“Sta zitto… ” gli sibilò tra i denti. Però il suo sguardo era molto più eloquente delle sue parole…
“Se solo scopro che le hai fatto qualcosa…” continuò con disprezzo la ragazza lupo “…ti farò pentire di essere nato maschio!”

Kisshu si ammutolì per alcuni secondi, disorientato, mentre Mew Zakuro continuava a fissarlo con ferocia.
Ciò nonostante, Mew Ichigo vide che, con la coda dell’occhio, l’alieno continuava ad osservare ansiosamente sia lei che Shirogane.

Poi, quando le sue amiche abbassarono le armi e si avvicinarono a lei, l’alieno parve riprendersi da quell’attimo incertezza e si rimise a chiamarla.
“Ichigo, ti prego! Ti prego!” farfugliò, perdendo quel poco di dignità che gli era rimasta, cercando ancora una volta di liberarsi… (U_U”)

Mew Ichigo sospirò. Si sentiva così stremata che si appoggiò addosso a Shirogane e chiuse gli occhi.
“Ryou, portami a casa, per favore…” gli bisbigliò, già immemore di sé stessa, prima di sprofondare di nuovo nell’abisso dei suoi sogni …

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Puff… Ho finito sto capitolo! Questa sarà la 3000-esima versione!
Alla fine ho deciso di aggiungere il famoso incubo che Ichigo si tira dietro da sue settimane! Come vi sembra? L’ho scritto nel cuore della notte… per calarmi nella giusta ottica! (l’Autrice assume una posa trionfale, da super-eroina)

Note:

(*) L’attacco originale di Pai. Intraducibile! Qualcosa tipo: tornado di tuono tempestoso… boh! Detto così, sembra un attacco di Mazinga… -_-”” (Don’t Kill Me Please!!!)

(**) Queste due frasi le dicono le amiche di Ichigo (Miwa e Moe) subito dopo che questa ha ottenuto il suo primo appuntamento con Aoyama. Sono un po’ riadattate dal giapponese.

(***) OK, perdonatemi per questa stronzata, ma io proprio NON ce la faccio ad scrivere quelle scene commuoventi e sdolcinate del tipo:
Kisshu: Ichigo! Ichigo! Ti prego gattina mia… svegliati! Svegliati! Non puoi lasciarmi… non puoi abbandonarmi anche tu! Io ho bisogno di te! Io ti amo! Hai capito? IO TI AMO!!! Ti prego… ti prego apri gli occhi! (scoppia in lacrime)
Ichigo: (con luce soffusa da telenovela) K-Kisshu?
Kisshu: Grazie a Dio sei viva!!! (l’abbraccia)
Ichigo: Se non ci fossi stato tu… sarei morta di sicuro! Anch’io ti amo Kisshu!
(si baciano)
E vissero felici e contenti…
MA DAIIIIII!!!!!! XDDDD
Cmq, leggendo il Capitolo 10 di Kisshu ‘sta cavolata dovrebbe avere un po’ più senso, per cui non preoccupatevi se non c’avete capito niente…

 

   
 
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