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Autore: Amanda Castagna    07/06/2012    0 recensioni
Da quel momento la mia vita cambiava. Anzi, ne iniziavo una totalmente nuova. In quell’aereoporto, in quella poltroncina dove mi ero seduta, dentro me.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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<< Signorina, mi dispiace disturbarla, ma stiamo per atterrare. >> Una di quelle hostes troppo truccate e con acconciature elaborate mi si avvicinò per avvertirmi. Avevo dormito per tutta la durata del viaggio. Presi il cellulare dalla tasca preoccupata dalle chiamate senza risposta,ma lo riposai in tasca : << Nuova vita,Amy, ti ricordi? >> dissi tra me e me e feci un bel respiro profondo guardando dal finestrino dell'aereo. Atterrammo all'aereoporto di Londra. Assonnata presi la mia valigia e , svolte tutte le pratiche e uscita all'aria aperta, accesi il telefono. Non volevo farlo, perchè così avrei riattivato i collegamenti indesiderati, ma dovevo chiamare Alexander : era da lui che avrei dormito durante il mio «soggiorno a lungo termine». << Alex...sono Amy.> risposi timidamente al telefono. << AMY! Finalmente, pensavo di averti persa nel cielo. Dieci minuti e arrivo, ho appena rimorchiato un Francese al bar e devo ottenere il suo numero di telefono! >> << Tranquillo, ti aspetto qua! A dopo. >> sorrisi e attaccai. Alexander era uno dei miei migliori amici. Un londinese alto, biondo, bellissimo e totalmente gay. Ci conoscemmo due anni fa attraverso amici di amici e da allora siamo diventati come culo e camicia. Quando ha saputo che volevo cambiare vita si è subito offerto per ospitarmi. «Diventeremo come quelle di Sex and the City, ma in versione Londinese!» aveva detto. Mi lasciai trascinare dai pensieri, quando il telefono cominciò a squillare. << Pronto? >> << Torna immediatamente qua. >> mio padre... merda. << Papà, non mi convinci. Ho preso una decisione e non torno indietro. >> << Invece tu torni e anche subito. Facile scappare ,eh? I codardi scappano. I coraggiosi affrontano le situazioni difficili della vita. >> mi si gelò il sangue nelle vene. << C-cosa vorresti dire? >> << Dico che tocca a te scegliere da che parte vuoi stare, che persona essere. Vuoi essere una codarda o una coraggiosa? >> << Voglio solo essere felice,papà. E lì non ero felice... >> le lacrime cominciarono a scendere. << Tutte stronzate. Tu te ne sei andata perchè avevi paura. Paura di non riuscire a combinare nulla qua. Ma sai, i falliti rimangono falliti anche quando cambiano città. Cosa andrai a fare adesso? Lavorerai in un bar?L'università? Cosa farai ?Come ti guadagnerai da vivere? >> <> ormai le lacrime si erano trasformate in pianto a dirotto. <> Mi sedetti a terra, sconsolata e disperata : cosa avevo fatto di male? Perchè la mia vita era un disastro totale? Le lacrime continuavano a scendere, ed io non avevo la forza per fermarle. Forse mi aveva messa davanti alla realtà, forse era davvero un'idea sbagliata cercare fortuna in un altro paese... << Bimba! Eccomi qua, bello come non mai e con il numero del Francese. Sai come si chiama? Pier. Proprio francese,eh! Tu invec... tesoro, perchè stai piangendo? >> Alexander mi si avvicinò preoccupato, ma io non volevo rovinargli il momento e così mi alzai, mi asciugai le lacrime con la manica della felpa e tentai di fargli un sorriso : << Alex! Tranquillo non ho nulla. Sempre il solito rimorchiatore,eh! Ora punti ai francesi...hai allargato i tuoi orizzonti! >> lo abbracciai forte : era tutto quello di cui avevo bisogno. << Per chi mi hai preso,Amy?! Intanto stasera sei invitata ad una festa. >> << Una festa? Non sono a Londra neanche da due ore e sono già invitata ad una festa? >> << Sì, è il compleanno del Francesino e mi ha invitato. Così ho pensato che potessi venire con me...magari ci sono dei ragazzi carini,disponibili... >> << Alex, sembri mia nonna che cerca di trovarmi un ragazzo tra le amiche in Chiesa. Davvero, stasera non ho voglia. Tu vai, io rimango un po' a casa se non ti dispiace >> non ero dell'umore per una festa. Volevo mangiare, farmi una doccia e andare a dormire. << Tesoro, certo. Vieni dammi la valigia che la mettiamo in macchina e andiamo a casa. >> Ci avvicinammo alla sua macchina, lui posò la valigia dietro ed io mi sistemai nel posto davanti. Appena chiusa la portiera si girò verso di me : << Amy, non è che ti scoccia se stasera vado alla festa?Magari possiamo rimanere a casa con la nutella a vedere «Via col vento»... >> << Alex, divertiti e vai a quella festa. So badare a me stessa >> gli strinsi la mano affettuosamente e cominciai a guardare fuori dal finestrino. Ero affascinata da quella città. Londra era così...bella. Feci un sorriso amaro pensando alla discussione con mio padre : chissà se sarei stata anche a Londra una fallita come mi aveva definito lui. Ero affascinata da quella città. Londra era così...bella. Feci un sorriso amaro pensando alla discussione con mio padre : chissà se sarei stata anche a Londra una fallita come mi aveva definito lui.
  
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