CAPITOLO
4 – ANCORA QUESTA SENSAZIONE
“Oh, Britt, me lo svegli
tu, per favore?”, chiese Eleanor
prima di saltare giù dal bracciolo del sedile per svegliare
Dave, Ian, Simon,
Jeanette e Theodore.
“Ops,
già… me ne ero dimenticata”, disse
Brittany, sentendosi
imbarazzata per il modo in cui stava guardando Alvin mentre era
addormentato e
la sua sorellina a guardarla da dietro.
Brittany diede una spinta alla spalla
di Alvin, provando a
svegliarlo. “Alvin… Alvin…”,
mormorò lei. Alvin rispose girandosi su un lato,
dicendo “Oh, e dai, che fretta c’è?
Dammi ancora 5 minuti…”, mormorò Alvin,
cercando di salvaguardare ogni legame che aveva con il mondo del sonno.
Brittany provò più forte, ma non c’era
verso di svegliarlo.
Dopo alcuni minuti fu attaccato il
canale di caricamento e
scaricamento all’aereo, quindi gli altri passeggeri
iniziarono ad andare verso
a porta. Gli altri si erano già svegliati, lasciando solo
Alvin a dormire.
“Alvin, se non ti svegli
farò cantare a qualcuno una
cantilena”, disse Brittany con un sorriso maligno sul volto,
ma Alvin non
rispondeva ancora. “Quindi sono costretta ad usare le maniere
forti, a quanto
pare… hehe…”
Brittany guardò il suo
telefono, scorse l’elenco delle
canzoni e scelse una canzone dal titolo “Baby” di
Justin Bieber, la mise a
volume massimo ed appoggiò il telefono
all’orecchio di Alvin.
“3…
2… 1…”, sussurrò Brittany
prima di premere il pulsante
di riproduzione. Alvin era addormentato come un sasso, ma quando
sentì la voce
del cantante saltò dalla sedia. “AAAAAAAAAAHHHH!
CHE DIAVOLO È QUESTA ROBA?!?
AIUTO!!”, gridò Alvin coprendosi le orecchie.
“Vedi cosa vuol
dire?”, disse Brittany mentre rideva al
‘ragazzo totalmente eccezionale’ che si copriva le
orecchie ed impazziva mentre
ascoltava quella canzone.
“Accidenti,
Brittany, ti prego
di spegnere quell’affare prima che possa uccidere
qualcuno… dico seriamente”,
la rimproverò Alvin con le orecchie ancora coperte. Gli
altri si limitarono a
ridere a tale scena, ma per fortuna Dave non era nei paraggi ad
assistere alle
oscenità che uscivano dalla bocca di Alvin.
All’aeroporto…
Tutti stavano ancora aspettando che
arrivassero i bagagli.
Alvin, nel frattempo, raggiunse Brittany dicendo “Brittany,
non farlo mai più!
Le mie orecchie mi fanno ancora male!”
“Alvin, sii solamente lieto
che ti abbia svegliato, oppure
saresti stato lasciato da solo nell’aereo”, rispose
Brittany.
“Ah, già,
è vero…”, rise nervosamente Alvin,
grattandosi la
nuca della sua testa, senza avere le parole necessarie per replicare
alla frase
di Brittany. Di solito avrebbe avuto una replica scritta nella sua
mente dopo
pochi secondi, ma aveva ancora la strana sensazione che aveva avuto
sull’aereo,
quando era vicino a Brittany, e che gli rendeva difficile pensare.
E per Brittany non era per niente
diverso. Sarà stata pure
svegliata dal suo sogno, ma la sensazione che aveva avuto era rimasta,
ed
aumentava ogni volta che si trovava accanto alla sua controparte. Si
era
rafforzata ancora di più quando aveva scoperto di aver
dormito sopra di lui.
“Okay, ragazzi, i nostri
bagagli sono qui. Adesso
andiamocene prima di venire scoperti da qualche telecamera”,
suggerì Dave
provando a non farsi rallentare da alcuni fan con carta e penna.
La banda aspettò fuori
dall’aeroporto, dove era parcheggiata
la limousine che Dave aveva prenotato mentre aspettava gli altri fuori
dall’aereo. Ci entrarono tutti, tranne Ian.
“Ehi, Ian. devi
venire?”, chiese Dave.
“No, devo tornare alla Jett
Records. Prenderò un taxi”,
rispose Ian.
Nel caso non lo sapeste, Ian aveva
riavuto il suo lavoro
alla Jett Records dopo gli International Music Awards.
“Beh,
va bene. Fai come vuoi”,
replicò Dave.
Casa
Seville
Narratore:
Brittany
Ogni sensazione che ho cambia
totalmente quando sono accanto
ad Alvin. La stessa sensazione che ho avuto in quel sogno, dolce, buona
e in
qualche modo calorosa, mi faceva sentire incredibilmente a disagio, ma
allo
stesso tempo a mio agio. Mi impedisce ogni piccolo e leggero movimento.
Insomma, non so dire se questa sia
una buona o cattiva
sensazione. Tutto ciò che so è che davvero strana.
Dave stava aprendo la porta di casa.
Io e le mie sorelle
stavamo in piedi, accanto alle nostre rispettive controparti. In questo
momento
sono accanto ad Alvin. Volevo scoprire se questa sensazione era stata
generata
solo dalla mia immaginazione o no.
Mentre non stava guardando, mi
avvicino in segreto a lui, e
come pensavo la sensazione colpì ancora. Tutto il calore, la
dolcezza e il
benessere, li sentii tutti in una volta. Ero mentalmente legata a
questa
sensazione. Ogni volta che mi muovo più vicina a lui, essa
diventa ancora più
forte. Era come se noi due fossimo due poli opposti, che non fanno
altro che
attrarsi a vicenda. (Okay, ammetto che forse anche questo esempio
l’ho preso
dal canale scientifico dell’estetista…)
Sentii che lo scorrere del tempo
stava rallentando. Sentii i
più leggeri soffi di vento attraversarmi la faccia. Poi
rimasi scioccata quando
si girò verso di me. I miei occhi si dilatarono in shock
mentre la sensazione
si rafforzava come se una scarica elettrica stesse scorrendo avanti ed
indietro
tra le mie spalle e le mie mani sudate. Potevo sentire che anche la mia
fronte
stava iniziando a bagnarsi per il sudore.
Non so se ho paura, se sono malata,
se sto bene, ma questa
cosa non è normale per niente. Lo guardai dalla testa ai
piedi, e un'altra scossa
elettrica mi scorse lungo il corpo quando i miei occhi blu elettrico
incontrarono i suoi marrone nocciola. Li guardai e giuro di averli
visti
brillare come gioielli.
Il ritmo del mio respiro non era
affatto normale, e sentivo
di poter svenire da un momento all’altro. Raccolsi tutto
quello che era rimasto
di sano in me per parlargli.
“Ehi,
Alvin”, mormorai io,
cercando di non balbettare.
Narratore:
Alvin
Dave stava aprendo la porta della
casa, girando in
continuazione la chiave nella serratura. ‘Ma
dai, mica ci vogliono secoli per aprire una semplice porta!’,
pensai. Restai
lì dov’ero, fissando il vuoto e pensando a niente.
È un dato di fatto che gli
uomini possono fissare il vuoto senza pensare a nulla anche per un
quarto d’ora,
e le donne sono esattamente l’opposto. Non possono stare un
solo minuto senza
pensare. Beh, a parte questo, restai a fissare il nulla.
I miei pensieri furono interrotti da
qualcosa che mi fece
avere la sensazione che avevo avuto sull’aereo. Annusai un
poco l’aria ed
avvertii un odore parecchio gradevole per il mio naso. Era un odore
familiare,
un profumo. Con ogni respiro che prendevo, la sensazione tornava e
diventava
più intensa.
‘Aspetta
un momento! Ho
questa sensazione solo quando sono vicino a Brittany, quindi questo
significa
che…’
Mi girai per vedere se fosse davvero
dietro di me, ed
infatti lo era. Fissai i suoi occhi, quei cerchi blu perfetti collocati
nelle
sue orbite oculari. Non so perché, ma stavo sudando come un
matto. Sentii contemporaneamente
il calore attorno al mio corpo e una folata di vento freddo, e
ciò mi fece
avere paura.
Non avevo idea di cosa mi stesse
succedendo, e sentii come
se il mio cervello fosse andato in tilt, dicendomi ‘Non
fare casini, non fare casini!’. Non riuscivo a
capirmi per
niente. Ero caldo ma stavo rabbrividendo, sentivo benessere ma mi
sentivo anche
a disagio.
Sentii un forte shock quando mi disse
“Ehi, Alvin”. In quel
momento, sentii di aver perso ogni traccia di salute mentale. Stavo
cercando di
rispondere alla mia solita maniera, ma sapevo che con questa sensazione
tutto
ciò che sarebbe uscito dalla mia bocca sarebbe stato
incomprensibile.
Non avevo nulla
nella mia testa,
quindi risposi con un semplice “E-ehi,
Britt…”
Dave finì di aprire la
porta. “Oh, finalmente”, disse Simon.
Sembrava una vita da quando avevamo messo piede l’ultima
volta in questa casa. Gli
altri li seguirono, tranne Alvin e Brittany, che rimasero a fissarsi.
Non si
parlarono nemmeno, si guardarono in completo silenzio.
Il silenzio fu rotto da Theodore.
“Ehi, Alvin. C’è uno
speciale di Meerkat Manor stasera, vuoi vederlo insieme a
noi?”, chiese lui.
Alvin tornò immediatamente alla realtà e scosse
velocemente la testa.
“Eh? Oh, certo.
Sarò in soggiorno tra un attimo”, rispose
lui. Poi si girò verso Brittany. “Ehm…
dovremmo entrare… credo…”, disse lui.
“Oh,
giusto…”, rispose Brittany in un tono molto dolce
e
seguito da una risatina nervosa.