Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: Miyuki chan    07/06/2012    8 recensioni
Il temuto pirata Portgas D. Ace, insegendo l'Ananas che gli ha rubato il prezioso cappello, si ritrova catapultato in un mondo strambo e fantastico: il Paese delle Meraviglie!
Qui rincorrerà un Bianconiglio che in realtà non è affatto bianco e anzi non è nemmeno un coniglio, si fumerà un paio di sigari con un Brucaliffo alquanto burbero, chiederà informazioni ad uno Stregatto un po' troppo cresciuto e prenderà un "tè" con alcuni strani individui...
Riscuirà il poveretto a sopravvivere in questo mondo di follia?
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Marco, Mugiwara, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lo zoo nel Paese delle Meraviglie

Nel mezzo del cammin di nostra vita, si ritrovò per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita: il nostro Ace riuscì, infatti, a perdersi.
Sì, ci riuscì anche se il Brucaliffo gli aveva chiaramente indicato la strada da seguire.
Sì, ci riuscì anche se il sentiero procedeva perfettamente dritto.
E sì, ci riuscì anche se la strada da seguire era una sola: Zoro sarebbe stato orgoglioso di lui.
E quindi, come dicevo, si ritrovò in una buia, fitta, scura e ombrosa foresta.
No, no, non sto parlando del Fantabosco: era proprio una foresta di quelle toste e lugubri, in perfetto stile film horror.
Ma Ace, come risaputo, era un pirata stupido coraggioso e impavido, e non si lasciò spaventare da così poco: proseguì, allegro e felice, anche se l’effetto dei sigari del Brucaliffo si era ormai esaurito e lui era tornato alla sua altezza originaria.
Camminò, fino a che non si trovo nuovamente faccia a faccia un bizzarro cartello.
Recitava semplicemente “ZOO”.
I fulgidi occhi del pirata presero immediatamente a brillare e scintillare: incredibile! Lo Zoo!
Aveva sempre desiderato visitarne uno!
…E invece quel bastardo di Roger non ce lo aveva mai portato, dicendo di essere allergico al pelo di leocorno.
Leocorno!
Aveva ingannato Ace con quella scusa per svariati anni finchè il giovane aveva scoperto, andando a consultare l’infallibile dizionario della Zanichelli (mi pagano per fare pubblicità occulta!), che i leocorni nemmeno esistevano!
Da allora il suo odio per il padre era cresciuto in maniera esponenziale: mentirgli su una cosa del genere, per così tanti anni…
Gli aveva rovinato l’infanzia e no, non lo avrebbe mai perdonato per questo.
Ma adesso aveva invece la possibilità di riscattare la sua fanciullezza perduta: senza pensarci due volte, si precipitò nella direzione che indicava il cartello, esultando ed esibendosi in graziose piroette di gioia mentre urlava a squarciagola quanto fosse bello il mondo.
E fu così, che giunse finalmente allo strambo Zoo dell’ancora più strambo Paese delle Meraviglie.
Non stando più nella pelle, il pirata si precipitò a sbirciare attraverso le sbarre della prima gabbia e vide… nulla.
La gabbia recava la scritta “Stretigre”, ma sembrava completamente vuota.
Pugno di Fuco allora, deluso, si diresse verso le gabbie successive, nelle quali vide invece un gran numero di strambe creature.
Prima tra tutte, fece conoscenza con il Fenicottero.
Questi non era però la tenera palla di piume rosa che poteva sembrare ad una prima occhiata, ma si rivelò essere un uomo con una discutibilissima pelliccia di piume color confetto che avvolgeva tutta la parte superiore del suo corpo, un paio di altrettanto discutibili occhiali da sole poggiati sul naso, e un invece indiscutibilmente folle espressione da psicopatico in viso, accentuata dal modo indiscutibilmente perverso con cui si passava la lingua sulle labbra e dal suo indiscutibilmente inquietante modo di muovere le lunghe dita: Ace, terrorizzato da quell’apparizione, fuggì a gambe levate.
Incontrò poi la Scimmia.
In realtà, nella Scimmia Ace riconobbe Garp: il nonno sembrava però vittima di una crisi d’identità addirittura doppia, poiché non solo negava di essere Monkey D. Garp, ma negava anche d’essere una scimmia.
Sosteneva invece fermamente di essere un cane, e la testa del suddetto animale, che portava come fosse stato un cappello, era secondo lui la prova che confermava la sua presunta natura.
Ace fuggì di nuovo, sempre più spaventato.
S’imbatté così nel Coccodrillo.
L’uomo, imponente e massiccio, dai lucidi capelli neri tirati all’indietro e una cicatrice che gli attraversava tutto il viso in orizzontale e che avrebbe fatto invidia a Frankestein, era accucciato tra la sabbia e, avvolto da una nuvola di fumo grigio che si diffondeva dal suo sigaro, era completamente preso dal costruire un grazioso castello di sabbia, aiutandosi con paletta e uncino.
 Ace…Lo trovò quasi carino.
Con calma, passò quindi alla gabbia successiva, incontrando un adorabile Procione.
Il piccolo animaletto, color caffèlatte e con due piccole corna brune, era intento a giocare all’Allegro Chirurgo, concentratissimo.
“…Chopper?”
Provò a chiamare Pugno di Fuoco.
L’animaletto, colto alla sprovvista, sussultò violentemente, e il gioco al quale era impegnato mandò un sonoro “BEEEEEEEEEP!”
“Oh no! Lo sto perdendo! Ma forse con la medicina giusta…”
Squittì preoccupato il Procione, e si precipitò davanti ad un piccolo tavolo su cui era disposto il kit del Piccolo Chimico, iniziando subito a trafficare con becher, beute, pipette e fornellino.
Ace lo osservò in silenzio per qualche secondo finchè, piuttosto inquietato e preferendo non aver alcun morto sulla coscienza, decise di levare le tende e non disturbare oltre.
Incontrò così il Drago e il Cobra.
Ora, la faccenda era decisamente curiosa: entrambi gli uomini sostenevano di non essere affatto né draghi né cobra, nonostante i loro nomi fossero, appunto, Dragon e Cobra.
Ace non perse nemmeno tempo a discutere con loro: era evidente che anche quei poveretti avessero dei seri problemi di identità.
Così, il nostro eroe si mise a bighellonare pigramente un po’ di qua e un po’ di là, iniziando a pensare che, dopotutto, leocorni o non leocorni, lo Zoo non era poi così divertente.
All’improvviso, una voce irritata ed incredula lo riscosse:
“Ma davvero? Sei davvero riuscito a perderti?! Anche dopo che io ti ho fatto trovare il cartello con le indicazioni? Anche dopo che ho convinto il Brucaliffo ad aiutarti? Io non ho parole.”
Ace si voltò all’improvviso, mentre i suoi occhi incontravano due lunghe pupille verticale accompagnate da una scintillante fila di zanne…
 
Riuscirà il nostro eroe a ritrovare la strada di casa?
O si perderà nuovamente e finirà davvero nel Fantabosco a distribuire Blumele con Tonio Cartonio?
E soprattutto: perché Oda è fermamente convinto che la povera renna Chopper sembri un procione?
Tutto questo e molto altro ancora nella prossima puntata capitolo!


Spazio autrice:
Sono in ritardo, lo so!
Vi chiedo perdono ma in quest'ultima settimana di scuola, in cui non devo più essere interrogata nè ho da fare verifiche, sono caduta un po' in depressione: devo essere totalmente ed irrimediabilmente matta, se ora che i prof mi lasciano un attimo di pausa io mi deprimo perchè mi annoio!
Ero talmente abituata a dover studiare come un mulo, che in questa settimana che non ho dovuto farlo non ho trovato alcun modo per impiegare il mio tempo, ed anzi ero così insofferente verso tutto e tutti che, sebbene ne avessi voglia, non mi riusciva nemmeno di scrivere...
Sono da ricovero, è l'unica spiegazione!

Sà, che andrò a fare quel bellissimo tema di fisica sul campo elettrico che mi aspetta di là in camera, prima che mi venga voglia di deprimermi di nuovo!
A presto! :*

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Miyuki chan