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Autore: Leanatic_PotterHead    07/06/2012    1 recensioni
Blaine, ragazzo Gay. E cosa gli succderà?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dio, se quella era una donna allora io ero Katy Perry con una parrucca blu. Sorrisi alla "signora." Poi continuai a guardare avanti, quel camion odorava di pollo unto. E avrei giurato che nel retro qualcosa si stava mangiando un pesce avariato. Accarezzai la guancia di Santana, ero nervoso. Era come se Santana fosse un gatto, e che io fossi una zitella ultratrentenne.Ma io non sarei mai stato zitella. Sì, anche se la mia vita privata non mi avesse sorriso come quel grandioso sorriso di..Kurt. Ma Kurt non si era fatto sentire, allora perchè pensarlo? Forse mi odiava. Forse era partito per un viaggio, un lungo viaggio. O forse era soltanto un miraggio. Venni distratto dal clacson rumoroso del camion. Eravamo arrivati, la porta si aprì e l'odore di pollo si confuse col fresco dell'aria di fuori. Scesi salutando Kathy. « Grazie, non so davvero come ringraziarla. ». Poi la donna prese il deodorante a forma di alberello e me lo mise al collo. « Così ti ricorderai di me, ragazzo. » le sorrisi, era una sensazione strana, come se il gel si stesse per sciogliere da un momento all'altro. No, non era così. Sorrisi alla donna, e mi girai, non potevo salutarla con la mano, se no Santana mi sarebbe caduta da braccio. Mi girai, l'ospedale mi dava l'impressione di morte. .. Morte. Sì, morte. No, dai Rachel non poteva morire.. Forse sì. No! No. BLAINE NON PENSARCI. Corsi, l'ansia mi assaliva, trovai una stanza aperta e ci buttai Santana dentro, tanto, aveva bisogno di cure mediche. Il mio passo veloce rimbombava nella sala d'aspetto, poi cercai sul tabellone, Rachel era al quarto piano. Salì le scale, l'ascensore ci avrebbe messo troppo tempo. Un passo alla volta ( O meglio, nove scalini alla volta.) arrivai al quarto piano. « Anderson.. » mormorai, cercando la targhette. Poi la trovai. Le lacrime riscendevano, il viso rosso. Diedi un pugno al muro. C'era una grande finestra, tipo quella che vedevo ogni venerdì sera, con Dottor House. Rachel era immobilizzata, con quei cosi attaccati alle dita, il segnalatore del battito cardiaco era stabile..forse no. Ma chi era quello? Una figura non molto scura si avvicinava sempre di più a Rachel, sfiorandole le labbra, fino a baciarla. « Ma..Zayn.. » sussurrai. PERCHE' LA VITA CE L'AVEVA CON ME?.
  
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