Avril aprì gli occhi di scatto, spaventata. Aveva appena sognato che un uomo le sparava nel bel mezzo di un concerto e non era stata proprio una bella sensazione. Si voltò e vide Brody ancora addormentato accanto a lei, nel letto. Lo abbracciò pensando a quanto potesse soffrire con tutta quella gelosia che aveva. Anche lei era gelosa, ma gli aveva detto mille volte che non c’era motivo di preoccuparsi di Evan e Derick.
“Mi stai mettendo a disagio” mugugnò lui aprendo un occhio solo.
“Perché?” chiese lei sorpresa.
“Mi fissi” rispose.
“I modelli sono nati apposta per farsi fissare, no?” gli sorrise dolcemente.
“Non dalle persone più belle di loro” la baciò.
“Dove sei stata ieri sera?” le chiese Brody curioso.
“Da Evan”.
“Wow” fu il suo unico commento, già leggermente rosso in viso.
Avril lo guardò, le sopracciglia aggrottate.
“Stava parecchio male, sai?” gli confessò dispiaciuta.
“Anche lui… E perché?”.
“Emily lo ha lasciato ieri… Dovevi vederlo Brody! Steso a terra a canticchiare ubriaco…”.
“Cavolo, l’ha presa male”.
“Già… Se la vedo quella brutta…”.
“Oddio che le fai?” rise lui della sua espressione minacciosa.
“Lo vedrà” rispose lei con aria di superiorità.
“Ma dai, non è colpa di Emily”.
“Lo ha fatto soffrire”.
“Le storie a volte finiscono amore, è sempre colpa di entrambi”.
“Non di Evan”.
“E perché?”.
“Perché lui è diverso”.
Brody non rispose, sentendo una fitta allo stomaco. Evan era diverso… Questa era bella.
“E io?” le chiese infine.
“Tu cosa?”.
“Io sono diverso?”.
“Ti sto ancora valutando” gli sorrise e all’improvviso gli venne in mente che Evan avrebbe dovuto chiamarla. Scattò verso il cellulare, ma non c’era alcuna chiamata, alcun messaggio.
Lo appoggiò sul comodino preoccupata.
“Non mi chiamerà” sussurrò.
“Evan?”.
“Sì… Mi ha promesso che mi avrebbe chiamata”.
Avril aveva gli occhi lucidi e Brody era indeciso se mettere il muso o consolarla. Era più propenso al muso, ma decise che era meglio lasciare perdere.
“Dai vedrai che chiamerà, stai tranquilla” le disse dolcemente.
“Grazie” gli sorrise.