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Autore: Najara    08/06/2012    2 recensioni
La storia la conosciamo tutti, l'abbiamo letta e vista in decine di versioni...
Questa volta però saranno i personaggi di glee a muoversi tra la Francia e l'Inghilterra di fine cinquecento.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nuovo capitolo… corto, ma importante!

Buona lettura e grazie grazie grazie! Potrei iniziare a scriverlo in lingue diverse così magari suonerebbe nuovo…  ;-)

 

 

Dodicesimo capitolo: Il riscatto

 

“Il Cardinale Sylvester” annunciò una voce facendo irrigidire Quinn, il ballo era quella sera e lei non aveva ancora avuto notizie di Brittany.

“Mia Regina” La Sylvester chinò il capo mentre Quinn assumeva la sua migliore faccia di circostanza.

“Cardinale… a cosa devo la sua visita?”

“Il piacere della sua vista dovrebbe essere più che sufficiente per me!” Disse la donna con un sorriso divertito sulle labbra. Quinn seppe immediatamente che qualcosa era andato storto.

“Ebbene in verità ho saputo che questa sera indosserete la collana di diamanti regalatavi dal nostro amato Re…” Quinn sorrise,

“Sì, la indosserò!” La Sylvester si voltò a guardarla con un sogghigno,

“Ne sono certa!” Le due donne rimasero a guardarsi poi il Cardinale si alzò e chinò la testa congedandosi. Quinn fu sul punto di tirargli dietro il libro che stava leggendo, era venuta a gongolare! Era chiaro che voleva comunicargli che aveva vinto, che la collana era nelle sue mani e che presto lei sarebbe stata distrutta. La Regina di Francia si alzò iniziando a camminare nella stanza, se era il Cardinale ad avere la collana, dov’era Brittany? Le avevano forse fatto del male?

Sì era la Regina di Francia, anche se ancora per poche ore, però non poteva fare nulla.

 

Santana diede un altro calcio al muro ricevendo un’occhiata preoccupata dalla donna seduta accanto a lei,

“Vi fa così male?” Chiese dolcemente la donna, chiaramente colpita dalle copiose lacrime che Santana non riusciva a fermare.

“No, non è niente” La ragazza annuì, poi continuò il suo lavoro fasciando con attenzione il braccio ferito.

“Ecco fatto… era un taglio superficiale, guarirete in un attimo. Santana annuì alzandosi ma la donna le posò una mano sul braccio sano facendola sedere ancora.

Santana è chiaro che c’è qualcosa che vi turba… volete parlarmene? Sono brava ad ascoltare e mi dicono che a volte do anche dei buoni consigli…” Santana guardò la donna, aveva i capelli rossi e gli occhi azzurri, così diversi da quelli di Brittany… Chiuse gli occhi cercando di non ricominciare a singhiozzare, era già sufficientemente imbarazzante così.

“Ho solo fatto un terribile errore… ho perso la cosa più bella che avevo e ho tradito i miei amici…” La ragazza sgranò gli occhi iniziando a torturarsi le mani,

“Beh… io credo che… se lo desideri veramente allora puoi rimediare… se ti volevano bene davvero allora ti perdoneranno…” Santana scosse la testa, poi alzò lo sguardo improvvisamente colpita da quello che la donna le aveva detto.

“Rimediare?”

“Sì…” La donna sembrò turbata nel vederla alzarsi con una nuova luce negli occhi,

“Grazie signorina Pillsbury!” Gli urlò Santana mentre usciva di corsa. La prima cosa che doveva fare era procurarsi una spada, la sua l’aveva lasciata a terra mentre fuggiva dagli occhi di Brittany.

 

Karofky?” L’uomo si voltò e sorrise,

Santana… che piacere vederti!” La ragazza rispose al suo sorriso,

“Ti devo ringraziare, dire a Kurt che li avevo traditi mi ha reso molto più facile andarmene senza domande!” Il comandante alzò il boccale poi le indicò la sedia vicino alla sua dove Santana si accomodò,

“Vedrai che sono molti i vantaggi nel lavorare per il Cardinale… rispetto, ricchezza e un nome che tutti temeranno!” Santana annuì, perché un tempo quello le sarebbe bastato e invece ora le sembrava così insulso e ridicolo?

“Non vedo l’ora!” Sorrise poi avvicinò la sedia,

“Senti… il ballo è questa sera no?” L’uomo annuì e lei proseguì, “Cosa ne dici di portarmici?” L’uomo le lanciò un occhiata di apprezzamento,

Perché no!” La ragazza trattenne una smorfia al suo sguardo e invece sorrise.

“Magari potremmo portare la collana alla Sylvester insieme…” Il sorriso dell’uomo si fece un po’ più insicuro e Santana avvicinò le dita alle sue accarezzandogli la mano.

“Dovevi arrivare prima… oramai la collana è già nella cassaforte del Cardinale!” Santana allontanò le mani e nascose in disappunto con un sorriso. Poi si alzò sorprendendo l’uomo,

“Devo andare!”

“Di già?” Chiese lui perplesso,

Ma certo, devo trovare un vestito… mi portate al ballo no?” Lui annuì e Santana lasciò la locanda con una smorfia sul volto.

Aveva creduto che sarebbe stato più facile! Ma lei era Santana, non si sarebbe arresa!

  
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