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Autore: sberio    08/06/2012    3 recensioni
Una Bella fisioterapista ed un Edward suo paziente alle prese con un problema di amnesia. Riuscira' lui a ricordare la loro breve ma intensa storia d'amore?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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I giorni successivi Bella li passo’ immergendosi totalmente nel lavoro.

Cercava di tenersi occupata il piu’ possibile per evitare di pensare a quanto successo. Un pomeriggio, in preda ad un forte senso di tristezza, decise di chiamare Angela e sfogarsi un po’ con lei.
Angela accorse a casa dell’amica da li’ a poco, ascolto’ lo sfogo di Bella e cerco’ di consolarla come poteva.
Capiva chiaramente quanto fosse stato difficile per Bella parlare in quei termini, l’ultima cosa che avrebbe voluto fare era rovinare l’amicizia con Edward. Lui si era sempre mostrato gentile e cortese con lei, ma era arrivato il momento di guardare in faccia alla realta’: lui era impeganto con un’altra e in tutti questi mesi di amicizia con Bella, per quanto il loro rapporto e la loro conoscenza stessero crescendo, non aveva mai accennato a voler rompere il suo legame con Tanya.
Era quindi arrivato il momento di prendere una decisione, se pur in maniera drastica. Bella non nutriva piu’ dei semplici sentimenti di amicizia verso di  lui, i suoi sentimenti continuavano a crescere e ad un certo punto si era resa conto, non riusciva piu’ a stargli accanto fingendo di essere una semplice amica.
Per questo era stato necessario un taglio netto, doloroso certo,  ma pur sempre necessario.
Bella cerco’ di trarre un po’ di conforto dalle parole dell’amica e continuo’ a organizzarsi delle giornate fitte di impegni in modo da arrivare la sera distrutta e non avere la forza di pensare a niente.
Piu’ volte i suoi amici la contattarono per uscire, ma non era di gran compagnia, pertanto per una scusa o per un’altra, continuava a declinare ogni invito.
Oltre al fatto di non vedere piu’ Edward, le dispiaceva molto anche aver interrotto i rapporti con sua sorella Alice, ma se voleva chiudere con quella storia, doveva necessariamente tagliare i ponti con tutta la famiglia.
Un sabato sera se ne stava tranquilla a casa con la sua solita tuta indosso e sdraiata sul divano a guardare la televisione.
Aveva declinato l’invito di Eric che le chiedeva di unirsi al gruppo per una pizza fuori, aveva passato l’intero pomeriggio a ripulire la casa da cima a fondo e ora, stanca e affamata, stava divorando una pizza che aveva ordinato per telefono.
Continuava a fare zapping sui canali quando per caso s’imbatte’ nel telegiornale locale.
Stava ascoltando distrattamente le notizie, quando ad un certo punto , fu annunciato che quella sera era prevista l’inaugurazione dell’ultima ala recentemente strutturata del museo cittadino.
La notizia attiro’ molto la sua attenzione e la mente torno’ indietro a quell’ultima giornata trascorsa in compagnia di Edward.
Venne inquadrato l’interno del museo e fu annunciato che a presiedere la cerimonia di inaugurazione, ci sarebbe stato un personaggio di spicco in rappresentanza del principale finanziatore dell’opera di ristrutturazione.
Lo speaker annuncio’ che, dopo vari mesi di assenza dovuti ad impegni di lavoro che lo avevano tenuto impegnato all’estero, il sig. Edward Masen assieme alla sua fidanzata Tanya Denali, avrebbe presieduto la cerimonia.
A Bella venne un colpo. Quella era la prima uscita in pubblico di Edward dopo l’incidente. Forse cio’ stava ad indicare che aveva ritrovato la memoria....
La telecamera li inquadro’ entrambi mentre uscivano dalla limousine e si dirigevano verso l’ingresso del museo.
Tanya era bellissima come al solito. Indossava un lungo abito di seta rosso che metteva in risalto il suo incarnato chiaro e i suoi lunghi capelli biondissimi.
Edward indossava lo smoking: era perfetto. Aveva un’eleganza e una fluidita’ nei movimenti da fare invidia a chiunque, sicuro di se’ con un sorriso ammaliante sul volto. Bella senti’ un groppo in gola nel vederlo, non lo ricordava cosi’ bello.
Apprese dal telegiornale che lui e Tanya avrebbero presieduto alla cerimonia per poi spostarsi assieme al sindaco ed ad altre autorita’ in una sala predisposta per una cena di gala.
Si immagino’ per un attimo di essere al braccio di Edward al posto di Tanya, ma lei certo non possedeva ne’ la stessa eleganza ne’ la stessa grazia nei movimenti. Si rese nuovamente conto che appartenevano decisamente ad due mondi diversi e cerco’ di convincersi che aveva fatto bene a voler chiudere il loro rapporto.
Lascio’ meta’ pizza, la fame le era improvvisamente passata. Resto’ a guardare la tv ancora per un altro po’, poi alla fine si decise ad andare a dormire.
Ovviamente il sonno tardo’ ad arrivare e lei continuava a girarsi e rigirarsi nel letto senza trovare alcuna pace. Alla fine riusci’ a prendere sonno sul tardi. Anche se era molto stanca, sogno’ tanto fino a che non si sveglio’ di soprassalto. Qualcosa le aveva interrotto il sonno, ma non riusciva a capire cosa. Poi lo udi’, era il suono del campanello, qualcuno continuava senza sosta a pigiarlo.
Bella d’istnito accese la luce e guardo’ l’orologio: era l’una e mezza di notte, ma chi poteva essere?
Si spavento’ un pochino: o era successo qualcosa di grave, oppure qualche balordo l’aveva presa di mira.
Indecisa sul cosa fare scese dal letto e si avvicino’ alla porta d’ingresso, sbircio’ attraverso lo spioncino e ebbe un sussulto, era Edward.
Apri’ la porta e se lo trovo’ davanti con un’espressione molto diversa da quella che aveva visto qualche ora prima in televisione.
Indossava sempre lo smoking ma aveva la camicia semi-sbottonata e un’espressione d’angoscia sul volto.
“Edward” esclamo’ Bella “ma...cosa ti e’ successo?”
“Bella...” rispose lui guardandola fissa “mi rendo conto che siamo in piena notte e che forse ti ho buttata giu’ dal letto ma...ti prego, ho bisogno di parlarti, anche solo un momento, ti prego non mandarmi via...”
Bella rimase alquanto scioccata da quelle parole, ma di certo non avrebbe mai potuto sbattegli la porta in faccia.
“Entra” rispose lei “non stare sulla porta” e si fece da parte per farlo passare.
“Edward, stai bene? Hai l’aria sconvolta” gli chiese Bella preoccupata una volta entrato
“Si, si sto bene non preoccuparti” rispose lui con un’aria alquanto nervosa.
“Cosa ci fai qui?” chiese lei “Non dovresti essere alla cena di gala per l’inaugurazione del museo cittadino?”
“Come fai a saperlo?”
“Ho visto il tg locale ieri sera, ti hanno inquadrato mentre eri con Tanya e presenziavi alla cerimonia”
“In effetti ero li’ fino a poco tempo fa.....ero alla cena con il sindaco e...sono andato via”
“Cosa vuoi dire?”
“Che ero seduto al tavolo con gli altri, ho detto che mi allontanavo per un attimo e invece ho preso un  taxi e sono arrivato qui”
“Cioe’ sei scappato? Ma allora....sicuramente ti staranno cercando”
“Si lo so...ma non m’importa.....avevo bisogno di vederti e...non ce la facevo piu’”
“Ma....anche Tanya ti stara’ cercando...sara’ in ansia per te”
“Non m’importa.....Bella avevo bisogno di vederti...io...ho bisogno di te, non ce la faccio piu’ a starti lontano”
“Edward io...”
“Ti prego, lasciami parlare. Quel giorno, quando sei scappata via in quel modo, mi e’ sembrato di morire...l’idea che non ti avrei piu’ rivista mi ha gettato nella disperazione....sei il mio unico punto di riferimento. Ho passato i giorni successivi rinchiuso in casa evitando di parlare con chiunque, solo Alice conosceva quello che stavo passando. Ha cercato di spronarmi al fine di essere sincero con me stesso e agire di conseguenza e io invece che darle retta ho continuato a crogiolarmi nella mia tristezza.
A quel punto mio padre mi ha detto che avrei dovuto presenziare a questa cerimonia con Tanya e che era venuto il momento di riapparire in pubblico..”
“ma...e la tua memoria?”
“non e’ cambiato assolutamente nulla.....questa sera ho dovuto fingere tutto il tempo di essere il solito e vecchio Edward, qualcuno che non conosco affatto. Ma ho creduto che quello potesse essere il modo migliore per voltare pagina, per cercare di dimenticare te e trovare un po’ di sollievo......ma mi sbagliavo. Questa sera, quando ero al tavolo con tutte quelle persone sconosciute, che mi trattavano come se fossi un’altra persona....io non facevo altro che pensare a te, al tempo passato insieme a quanto fossero vere e reali le nostre conversazioni....a quanto siano forti e reali i miei sentimenti per te....” e cosi’ dicendo si avvicino’ a lei.
“E cosi’ non ci ho visto piu’. L’unica cosa a cui riuscivo a pensare era di venire qui da te e vederti ancora una volta” e cosi’ dicendo poso’ le sue mani alla base del suo collo e prese ad accarezzarle la nuca risalendo verso le orecchie.
“Bella, sei come l’aria che respiro, ti prego....dammi la possibilita’ di dimostrartelo, dammi la possibilita’ di renderti felice...e’ l’unica cosa importante per me” e si avvicino’ al suo volto.
Le loro bocche erano a pochi centimetri l’una dall’altra, il fiato corto ed entrambi potevano sentire il respiro dell’altro.
Bella dovette farsi forza sulle gambe per non rischiare di cadere a terra, le sembrava un sogno  ma no, lui era li’, era reale.
“E...Tanya” disse lei con un filo di voce
“Non mi importa di nessun’altra....solo di te....solo.di.te.” e cosi’ dicendo copri’ quella piccola distanza che separava le loro bocche.
Fu un momento magico per entrambi, un momento che aspettavano da tanto, il loro primo bacio.
All’inizio furono cauti nei movimenti, come se volessero imparare a conoscersi in quel primo contatto cosi’ intimo, poi pian piano entrambi si fecero piu’ audaci e il bacio si fece sempre piu’ passionale.
Alla fine entrambi avevano il fiato corto ma un’espressione soddisfatta sul viso.
“Bella, io non voglio piu’ separarmi da te....” disse Edward tenendola stretta
“E io non vorrei che tu te ne andassi  da nessun’altra parte senza di me” rispose lei
“Bella” disse Edward mentre le accarezzava i capelli con dolcezza “posso restare qui stanotte? ti prego, staro’ sul divano senza problemi....ma almeno permettimi di saperti a poca distanza da me”
“Edward, non puoi dormire sul divano, mi spiace..” rispose Bella
“Bella io..” e Bella pose un dito sulle sue labbra per azzittirlo
“Se tu dormissi sul divano io non riuscirei a prendere sonno sapendoti a pochi passi da me..”
“Quindi preferisci che me ne vada?” chiese lui
“No....vorrei che tu venissi di la’ con me”
“Sei...sei sicura?” chiese lui emozionato
“Sicurissima” e cosi’ dicendo lo prese per mano e lo condusse nella sua camera.
Lascio’ spenta la luce in modo che la sola illuminazione nella stanza fosse quella della strada che filtrava dalla finestra.
E in quella penombra i due restarono per un attimo a guardarsi, poi presero ad accarezzarsi l’uno con l’altro con gesti sempre piu’ intimi, come se quel momento tanto atteso fosse la cosa piu’ normale del mondo. Tra sospiri e piccoli gemiti si liberarono dei loro indumenti e la notte si riempi’ del loro amore incondizionato e smisurato.
Bella si addormento’ felice ed appagata con la testa appoggiata al petto di Edward, cullata dal suo respiro regolare e tranquillo.
La mattina seguente si sveglio’ rilassata, allungo’ la mano per accertarsi che non fosse stato tutto un sogno....ma la mano vago’ a vuoto sulle lenzuola.
Apri’ gli occhi e si accorse che l’altra parte del letto era vuota.Si drizzo’ e si guardo’ intorno ma sentiva solo il silenzio intorno a se’.
Si alzo’ dal letto e usci’ dalla stanza, con la speranza di trovare Edward in cucina o in bagno, ma lui non c’era.
Sul tavolo della cucina pero’ vide una rosa rossa con un biglietto vicino, lo prese in mano e lesse.

Amore mio questa e’ stata la notte piu’ bella che io abbia mai vissuto e lo rimarra’ anche quando ritrovero’ la mia memoria passata.
Avrei voluto restare accanto a te fino al mattino per ritrovarti al tuo risveglio, ma devo tornare a casa per rassicurare tutti sulla mia misteriosa sparizione.
Tornero’ il prima possibile .....non voglio piu’ passare un minuto lontano da te .
Tuo ora e per sempre
Edward


Bella rimase emozionata leggendo quel biglietto, non ci poteva credere. Edward Masen si era accorta di lei e l’amava, quante volte glielo aveva ripetuto quella notte, cosi’ come lei amava lui.
Come avrebbero affrontato il resto del mondo adesso? Bella non voleva pensarci. Adesso voleva solo godersi  questo momento nell’attesa che lui facesse ritorno al piu’ presto da lei.
Mise su la caffettiera, accese la televisione e comincio’ a prendere  l’occorrente dal frigo per la colazione.
La televisione era rimasta sintonizzata dalla sera precedente sullo stesso canale, di nuovo stava andando in onda il tg locale e stavano appena dando una notizia dell’ultima ora:
-Il miliardario Edward Masen e’ stato ritrovato. Si erano perse le sue traccie ieri sera durante il gala’ in occasione dell’inaugurazione del museo cittadino. Il sig. Masen si era allontanato volontariamente dal suo tavolo e dalla sua fidanzata, la sig.rina Denali e da allora nessuno piu’ l’aveva visto.
Questa mattina un addetto del servizio della metropolitana ha telefonato alla polizia dopo aver assistito all’aggressione nei pressi della stazione della metro ai danni del sig. Masen da parte di due individui, molto probabilmente a scopo di rapina.
L’addetto ha dichiarato di aver assistito alla scena e di aver visto i due che , dopo aver aggredito il sig. Masen, l’hanno spinto giu’ dalla rampa di scale di accesso alla metro per poi allontanarsi di corsa.
Il sig. Masen e’ stato prontamente soccorso dall’addetto che ha provveduto a chiamare immediatamente un’ambulanza. Tuttavia fino all’arrivo dei sanitari e al conseguente trasporto in ospedale, pare che il sig. Edward Masen sia sempre rimasto privo di conoscenza, molto probabilmente a seguito della caduta dalla rampa di scale.
Una discreta folla di giornalisti e curiosi si e’ radunata davanti all’ingresso dell’ospedale, in attesa di sapere qualcosa sulle attuali condizioni di Edward Masen.
Vi terremo informati nel corso delle successive edizioni sull’evolversi di questo tragico fatto di cronaca.
CRASH! La bottiglia di latte era caduta a terra e si era spaccata in tanti piccoli pezzi.
Le mani di Bella erano rimaste ferme a mezz’aria e neanche il rumore del vetro che si infrangeva a terra l’aveva smossa di un millimetro. Solo le gambe cominciarono a tremare, cosi’ forte che ad un certo punto ella dovette appoggiarsi ad una sedia per non cadere, del tutto  incurante dei vetri sparsi per terra.

  
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