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Autore: Isabassa    08/06/2012    0 recensioni
Selene è una ragazza italiana che trascorrerà le vacanze estive in Irlanda dove, oltre a trovare buoni amici, troverà anche l'amore.
dal prologo:
"Secondo la ragazza la vita era costituita da attimi densi di emozioni e le fotografie permettevano di lasciare tracce indelebili di questi momenti."
Dal capitolo 5:
"Un tuono. Un sobbalzo. Selene si siede sul letto e si guarda intorno col cuore a mille per lo spavento.
Come poteva non mancare un temporale lì a Mullingar?
Il suo sguardo cade su Niall addormentato accanto a lei.
Un sorriso affiora involontariamente mentre lo osserva attentamente, aiutata dai lampi che gli illuminano violentemente il viso.
Il cuore fa una capriola, e Selene lo sa che purtroppo non è colpa dei tuoni.
E’ da giorni che quando vede quel biondo si agita senza alcun motivo e il giorno precedente, quando l’aveva visto in macchina, l’enorme macigno che sentiva alla bocca dello stomaco si era dissolto un po’.
Quando la stringe a sé si sente protetta da quelle braccia esili ma al contempo forti.
Avrebbe tanto voluto vivere per sempre tra quelle braccia.
Sorride amaramente quando riconosce di essersi innamorata di quel ragazzo, un principe azzurro dalla risata contagiosa e dal sorriso che ti scioglie che si preoccupa sempre per gli altri, soprattutto per lei. E Selene si addormenta così, maledicendosi mentalmente per essersi innamorata irrimediabilmente di Niall."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 1

 

Il trillo fastidioso della sveglia penetra nelle orecchie di Selene che è costretta ad alzarsi per fermare quel suono infernale. La ragazza cerca di leggere l’ora sull’orologio; sono le sette del mattino.

Svogliatamente scende in cucina, dove trova la signora Flitwick che mentre cucina dei pancakes le dà il buongiorno. Selene ricambia il saluto e inizia a discorrere con la donna mentre si scalda un po’ di latte. Terminata in fretta la colazione, la ragazza sale in camera da letto per prepararsi al suo primo giorno di lezioni. Apre l’armadio per cercare un paio di jeans e una maglietta da indossare. Indugia un attimo sulla sua figura riflessa nello specchio che copre la parte interna dell’anta, percorrendo con sguardo attento ogni centimetro quadrato del suo corpo: lo specchio mostra una ragazza abbastanza bassa ed esile, dai lunghi capelli castani e con due occhioni verdi, un piccolo nasino ricoperto da lentiggini e delle labbra sottili. Selene odia il suo corpo. Si ritiene troppo grassa, troppo bassa ma soprattutto odia i suoi lineamenti e le sue guanciotte così paffute che le danno un’aria bambinesca, troppo bambinesca per i suoi gusti. Sospira affranta, infila velocemente jeans e maglietta e corre in bagno per finire di sistemarsi. Lava i denti, pettina i capelli e allunga un poco le ciglia con l’ausilio del mascara. Ritorna così in camera, indossa una felpa e afferra lo zaino. Scende in salotto e saluta i due anziani, che le raccomandano prudenza e le augurano una buona giornata.

Selene si chiude la porta d’entrata alle spalle e inspira l’aria fredda di prima mattina che le pizzica la gola. Guarda il cielo, constatando che i nuvoloni e i lampi della notte precedente hanno lasciato spazio ad un timido sole. La ragazza monta sulla sella della bicicletta che la signora Flitwick le ha gentilmente imprestato e inizia a pedalare verso il centro città. Non impiega molto a raggiungerlo e fortunatamente trova subito la scuola dove si sarebbero tenuti i corsi. Lo spiazzo di fronte a quest’ultima è gremito di ragazzi di tutte le nazionalità, anche loro lì per perfezionare il loro inglese. Selene si avvia silenziosa all’interno dell’edificio e si dirige in segreteria per avere il foglio con gli orari delle lezioni. Raggiunge infine la sua classe e si siede all’ultimo banco sulla destra, vicino a una grande finestra che dà sul cortile interno della scuola. Attende trepidante il suono della campanella, e appena quest’ultima scatta, un’orda di ragazzi entra nella classe facendo un gran baccano. La ragazza sorride a quello spettacolo, ma il sorriso scompare immediatamente all’arrivo del professore: un uomo alto, ingobbito, occhi neri e naso aquilino, un’espressione truce dipinta in volto. Cala immediatamente un silenzio surreale in classe, inquinato solo dal ticchettio del grande orologio appeso al muro sopra la lavagna. Il prof si siede alla cattedra e inizia a fare l’appello. Finito di leggere l’elenco dei nomi di tutti quei ragazzi, l’uomo si presenta, dicendo loro di essere l’insegnate di inglese, ovvero l’unico professore che avrebbe tenuto lezione in quella classe. Si sollevano lamentele sommesse e sbuffi di disappunto, subito messi a tacere dal professore.

Dopo cinque ore di grammatica inglese, finalmente le lezioni della giornata terminano e tutti gli studenti si riversano fuori dall’edificio. Selene prende la bici e ritorna a casa in fretta. Appena arrivata a destinazione si lancia letteralmente sul frigorifero per poter prendere qualcosa da mangiare. Appoggia la mano sulla maniglia, apre il frigorifero ma un post-it attaccato su quest’ultimo attira l’attenzione della ragazza. Afferra il foglietto e legge velocemente il testo:

 

“Ciao Selene! Spero sia andato bene il tuo primo giorno di scuola! Io e Bob siamo dovuti uscire per una commissione urgente, saremo a casa non più tardi delle sette! In frigo trovi un po’ di pasta già pronta, basta scaldarla.
A dopo, Ruth.”

 

La ragazza prende il pentolino dove era conservata la pasta e si prepara velocemente il pranzo. Dopo aver mangiato decide di approfittare della bella giornata per fare un giretto nei dintorni e così, afferrati la sua adorata macchina fotografica e l’iPod, esce di casa. Inizia a passeggiare molto lentamente, osservando con attenzione le case che la circondano: nonostante fosse fuori città, quel quartiere era molto curato e sobrio, lo trova molto accogliente. Dopo una ventina di case svolta a destra e si imbatte in un parchetto acquatico. Sorride e si addentra, pronta a scattare delle foto a quella natura incontaminata. Abbassa il volume della musica, timorosa di disturbare quell’atmosfera surreale e beandosi del canto degli uccellini che si divertivano a svolazzare da un ramo all’altro.

Inizia a fotografare alberi, fiori, foglie, animali, il piccolo laghetto. Scorge improvvisamente un piccolo chioschetto lì vicino, e dopo i borbottii di protesta da parte del suo stomaco, decide di avviarsi per prendere un frappé. Si siede su uno sgabello vicino al bancone e attende pazientemente che una cameriera finisca di prendere le ordinazioni al tavolino per poter chiedere di essere servita. Si guarda intorno distrattamente, assorta dalla melodia che ancora sta riproducendo il suo iPod.

“Ciao!”

Una voce squillante alle sue spalle la fa sobbalzare. Si gira e nota un ragazzo sorridente dietro il bancone. Lo squadra da capo a piedi: aveva di fronte un biondino alto e asciutto con grandi occhi azzurri, limpidi come il cielo di quella giornata, e un bellissimo sorriso. Quel sorriso sghembo che l’ha trapassata da parte a parte. Selene sente il cuore in gola, ma non sa se a causa dello spavento o di quel sorriso. Il ragazzo riprende, grattandosi una guancia in evidente imbarazzo “Scusami, non volevo spaventarti..Posso portarti qualcosa?”

Selene nuota per un paio di secondi che sembrano interminabili nei suoi occhi azzurri, per poi ridestarsi e rispondere “Scusami tu, ero sovrappensiero e non mi sono accorta della tua presenza. Comunque vorrei prendere un frappé alla fragola, per piacere” Il ragazzo si apre in un sorriso smagliante e si volta, per andare a preparare ciò che Selene aveva chiesto. La ragazza tamburella distrattamente le dita sulla superficie marmorea del bancone e in pochi minuti vede ricomparire il biondo che le porge il frappé. Lei sorride e lo ringrazia, iniziando a sorseggiarlo. Il ragazzo, dopo qualche tentennamento, dice “Hai uno strano accento, da dove vieni?” Selene arrossisce un po’, dispiaciuta che la sua cadenza sia così riconoscibile “Vengo dall’Italia, sono qui per una vacanza-studio”

Il ragazzo sorride, per l’ennesima volta, esclamando “Ah, l’Italia.. Che paese fantastico! Ma soprattutto, che cucina fantastica!!” Selene ridacchia “Già, da noi non si mangia male..”

“Comunque piacere, io sono Niall” dice il biondo, allungando la mano in direzione della ragazza, che rimane spiazzata. Lo è lo stesso Niall, constatando di non essere mai stato un tipo così intraprendente. Ma quella ragazza è speciale, e vuole conoscerla a tutti i costi. Selene finalmente afferra la mano morbida del ragazzo e risponde “Piacere mio Niall, mi chiamo Selene”.

Il biondo freme leggermente al contatto con la manina piccola e calda della ragazza. Sorride, ancora. Non può farne a meno. Di questo passo gli sarebbe venuta certamente una paralisi facciale. La ragazza controlla l’ora sul display del cellulare. Le 17.38. E’ ora di tornare a casa. Si alza di malavoglia dallo sgabello, estrae dal portafoglio qualche moneta per pagare il frappé e saluta Niall “E’ stato un piacere conoscerti Niall, ma ora devo proprio scappare”

“Piacere tutto mio Selene, spero verrai a trovarmi ancora!”

“Certo, ritornerò!”

E si salutano così, con la speranza di rivedersi il più presto possibile.

 


 

 

 

MY CORNER

 

Here I am :3

Come vi sembra il primo capitolo? Sono curiosa di leggere le vostre impressioni! :)

Prometto che appena posso aggiorno la ff di Harry, ora sono proprio di fretta D:

Linkatemi qualche bella storia, ho voglia di leggerne un po’ (:

Al prossimo aggiornamento!

Isa.

   
 
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