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Autore: Cleppy_Ds    08/06/2012    10 recensioni
Roma.
Il sogno di ogni ragazza? Ovviamente quello di incontrare l'amore.
Ad eccezione di Ilaria. Lei l'amore l'ha già trovato ed è Leonardo, il Play Boy della scuola che apparentemente sembra non ricambiarla.
Il sogno di Ilaria è quello di riuscire a non uccidere Lorenzo, migliore amico di suo fratello maggiore. Sia lei, sia lui sono dell'opinione di non poter coesistere e cercano di evitarsi il più possibile.
Ma sì sà, il destino è imprevedibile e può cambiare le carte in tavola quando vuole, complice una festa che arriva al momento giusto. Così ad Ilaria non resta che rimboccarsi le maniche e fare i conti con ciò che prova. Soprattutto perchè il suo peggior "nemico" la attrae come nessun altro.
Perchè, come si dice: Il Signore ascolta le preghiere di coloro che chiedono di dimenticare l’odio. Ma è sordo a chi vuole sfuggire all’amore.
Dal prologo: Gli devo molte cose. Gli devo la conoscenza dell'amore. Del primo amore. Gli devo la felicità di alcuni, seppure brevi, attimi della mia vita. Gli devo l'illusione di qualcosa che non c'è mai stato. Gli devo ogni ora, minuto, secondo passato in sua presenza...Gli devo anche il fatto di avermi aiutata a non aver più paura del buio. Ora grazie a lui...ho paura dell'amore...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 15

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Capitolo 16
Parlami d’amore

 (Trailer)

Esiste sempre qualcuno che desidera
esattamente quello che desideri tu.

- P. Coelho -

 

 

Parlami d' amore parlami di te, soffiami
sul cuore che bruciava ma già vuole te.
Parlami d' amore e io ti ascolterò
se è vero che mi vuoi non ti deluderò
e di volerti io non smetterò

- Giorgia - Parlami d'amore -

 

 

 

E' buffo.
Un istante prima la tua vita ti sembra vuota, senza senso.
Un istante dopo capisci di essere la persona più fortunata e felice dell'universo.
La cosa buffa è che tutto questo avviene grazie ad un cambiamento. Grazie alla presenza di una persona indispensabile nella nostra vita.
Tutto questo avviene quando si trova l'amore.
Io e Lorenzo stavamo insieme. Finalmente insieme. Senza nessun senso di colpa e senza nessun impegno con altre persone. Bhè, quasi...
-Aspetta- Interruppi il bacio che ci stavamo dando da circa un'ora. Lui sorrise in modo malizioso e prese a baciarmi di nuovo. Lo spinsi via sorridendo, quando sul suo viso comparve un adorabile broncio
-Cosa c'è?- Mi chiese incrociando le braccia al petto e poggiando la testa sullo schienale del divano. Mi sistemai la camicetta quasi del tutto sbottonata da lui, prima di iniziare a parlare
-Dobbiamo mettere in chiaro delle cose- Dissi, guadagnandomi un'occhiata annoiata da parte di Lorenzo
-E dobbiamo metterle in chiaro ora?- Sembrava parecchio irritato, ma se non avessi messo in chiaro le cose mi sarei sentita in colpa
-Già- Si voltò dall'altra parte e sbuffò -O preferisci andare in bianco per il resto della tua vita?- Continuai con un ghigno. Lui si volto verso di me, sorpreso per le mie parole. Dopodiché abbassò lo sguardo e annuì, sbuffando
-Sentiamo, cosa dobbiamo chiarire?- Mi chiese prendendomi una mano tra le sue
-Tanto per cominciare, hai davvero chiuso con Margherita?- Gli chiesi, temendo la risposta. Nonostante l'avesse lasciata, avevo paura che potessero tornare insieme da un momento all'altro. Lui mi sorrise, accarezzandomi i capelli
-Ma è ovvio, tra me e Margerita è tutto finito- Sorrisi sollevata. Lui scambiò il mio sorriso per un invito a ricominciare, così si chinò a baciarmi di nuovo
-Lore!- Lo spinsi via nuovamente, più forte di prima. Possibile che fosse così appiccicoso?
-Che c'è?- Mi chiese lui, irritato dal mio continuo rifiutarlo
-Non ho finito di parlare- Sbuffò di nuovo e mi invitò a continuare con un gesto della mano -Per ora...Alessandro non dovrà sapere nulla di noi. Quando saremo pronti gliene parleremo, sia a lui e sia ai miei genitori- Lo vidi annuire, completamente d'accordo con me
-Per me va benissimo-
-Poi, per non attirare l'attenzione su noi due e non far insospettire nè Ari, nè Marghe, nè i miei genitori e mio fratello, continueremo a comportarci come sempre. Vale a dire, io odio te e tu odi me- Continuai. Lo vidi sorridere divertito
-Non credo sia un problema- Lo colpii su un braccio facendolo mugolare di dolore. Dopodiché mi voltai e incrociai le braccia al petto, offesa
-Dai amore, lo sai che scherzo- Provò ad abbracciarmi, ma si guadagnò un altro schiaffo -Sei arrabbiata?- Mi chiese, prima di avvicinarsi a me per lasciarmi una serie di fantastici baci lungo il collo. Sorrisi, voltandomi verso di lui. Dopodiché lo baciai e lui chiaramente ricambiò. Non riuscivo ad essere arrabbiata con lui se mi baciava così.
Mi allacciò le braccia sui fianchi e mi attirò a sè, facendomi sedere sopra di lui. Mi passò le mani tra i capelli, avvicinando ancora di più il mio viso al suo, mentre io presi a giocare con i suoi capelli, facendogli scorrere di tanto in tanto le mani lungo il collo. Quando iniziò nuovamente a slacciarmi la camicetta, lo fermai
-Non ho ancora finito- Dissi mettendomi a sedere accanto a lui. Lui sbuffò di nuovo, puntando lo sguardo su di me -Possibile che non riesci ad aspettare due minuti?- Gli chiesi, irritata dal suo atteggiamento
-La colpa è tua. Non riesco a resistere- Si avvicinò di nuovo a me
-Bhè, cerca di resistere- Si morse nervosamente le labbra
-Devo dirti una cosa- Dissi abbassando lo sguardo. Ero certa che si sarebbe incavolato -Io e... vedi... non ho ancora lasciato Leonardo- Dissi tentennando
-Cosa? Cioè, fammi capire. Avevi detto che una volta a Roma lo avresti lasciato e ora mi vieni a dire che non l'hai ancora fatto?- Si alzò in piedi a dir poco furibondo
-Mi dispiace, ma non ne avevo il coraggio- Dissi mordendomi le labbra. Lui si voltò di spalle, portandosi le mani tra i capelli
-Che significa che non ne avevi il coraggio? Tu non lo ami, giusto?- Mi chiese, alzando la voce. Scossi la testa, continuando a mordermi le labbra
-No-
-Bene, allora non capisco cosa ci sia di tanto difficile. Io ho lasciato Margherita, eppure non sto piangendo come una bimba della materna- Alzai lo sguardo, ferita dalle sue parole. Dopodiché mi alzai in piedi e me ne andai, senza neanche degnarlo di una risposta.


Mentre camminavo per arrivare in fermata, il cellulare prese a vibrare. Quando lessi sul display il nome "                   Lore" non risposi.
Era davvero un idiota. Mi aveva dato della bambina della materna senza motivo. Capivo che potesse essere  arrabbiato, ma così aveva esagerato davvero.
Mi sedetti alla fermata dell'autobus e mi strinsi nel cappotto, mentre il cellulare continuava a vibrare. Non avevo voglia di parlare con lui, ero troppo arrabbiata.
Quando il cellulare smise di squillare, pensai che avesse capito che non volevo parlargli, invece, proprio in quel momento lo vidi dall'altra parte della strada.
Mi alzai in piedi, intenzionata ad andare a piedi fino a casa pur di non parlare con lui, ma l'autobus arrivò con un tempismo perfetto. Si fermò davanti a me, mentre Lorenzo attraversava la strada, correndo verso di me. Salii sull'autobus e le porte si richiusero.
Feci un sospiro di sollievo, pensando di essere al sicuro, invece Lorenzo prese a battere contro il vetro e l'autista fu costretto a farlo salire.
Sbuffai, andandomi a sedere il più lontano possibile da lui, ma sfortunatamente l'autobus era mezzo vuoto, quindi non impiegò molto a raggiungermi.
Si sedette accanto a me, restando il silenzio. Dopo qualche secondo provò a prendermi la mano, ma io la infilai in tasca senza neanche guardarlo
-Mi dispiace- Disse, continuando a guardarmi con gli occhi da cucciolo -Sono un cretino, ma questo dovresti saperlo, no?- Non risposi. Mi limitai semplicemente a lanciargli un'occhiataccia
-Amore, ti prego- Mi prese nuovamente la mano, ma questa volta lo lasciai fare -Non voglio litigare con te. Mi dispiace- Disse baciandomi la mano, prima di avvicinarsi lentamente a me. Deglutii imbarazzata e chiusi automaticamente gli occhi, non appena sentii le sue labbra a contatto con le mie. Era un bacio dolce, ma ugualmente sconvolgente. Gli allacciai le braccia attorno al collo e sciolsi il bacio, lasciandomi abbracciare
-Neanche io voglio litigare con te- Dissi infine, chiudendo gli occhi -Mi dispiace se non ho ancora detto a Leonardo come stanno le cose, ma... è difficile per me. Non sono abituata a lasciare un ragazzo, ma ti prometto che gli parlerò il prima possibile. Chiaramente omettendo la nostra storia- Continuai. Lui mi sorrise e mi prese per mano, facendomi alzare dal sedile dell'autobus
-Andiamo- Disse, prenotando la prossima fermata a cui scendere
-Andiamo dove?-
-A casa mia. Dopo ti riaccompagno io a casa tua- Mi lasciò un bacio a fior di labbra e poi scese dall'autobus aiutando anche me
-Ma cosa racconto a mia madre?- Gli chiesi dandogli la mano, camminando verso casa sua
-Non lo so, inventa che sei a casa di Arianna- Scossi la testa, mordendomi le labbra
-Non posso, stamattina Ari è stata a casa mia e ha detto a mia madre che stasera sarebbe andata a cena dai suoi nonni- Risposi pensando a qualche altra scusa
-Allora, visto che non hai ancora mollato quell'idiota inventa che sei con lui e tra un po' ti riporto a casa- Lo guardai negli occhi. Non era una buona idea mentire a mia madre. Io e le bugie non andavamo molto d'accordo, ma volevo stare con Lorenzo, non avevo voglia di tornare già a casa
-Ok- Dissi. Dopodiché chiamai mia madre, mentre ci incamminavamo verso il suo appartamento.



-No, è molto meglio Eclipse- Mi lagnai io. Ero ancora a casa di Lorenzo. Avevamo appena finito di mangiare la pizza che gli aveva portato mio fratello ed ora stavamo litigando su quale film vedere
-Non ci penso nemmeno. Se non vuoi vedermi dormire cinque minuti dopo i titoli iniziali, cambia film- Disse lui sedendosi sul divano, posizionando le braccia sullo schienale e incrociando le gambe
-Uffa, quanto sei noioso. Allora scegli tu, io non ho idea di cosa vedere- Mi sedetti sul divano, mentre lui si alzò avvicinandosi al televisore
-Che ne pensi di questo?- Mi chiese, sventolandomi davanti il Dvd di Avatar. Sbuffai, scuotendo la testa  
-Nemmeno morta. Alessandro mi ha obbligata a vederlo e non so nemmeno io come abbia resistito a vederlo tutto- Ripose il film e si mise alla ricerca di qualcos'altro.
Dieci minuti dopo eravamo sdraiati sul divano a vedere il telegiornale. Non mi sarei mai mossa da quella posizione. Io ero completamente accoccolata con la schiena contro il petto di Lorenzo, mentre lui mi circondava la vita con entrambe le braccia e aveva il mento poggiato sulla mia spalla. Sorrisi, quando iniziò a baciarmi i capelli in modo decisamente seducente.
Mi voltai verso di lui, dando le spalle al televisore, dopodiché mi sporsi in avanti e lo baciai lentamente. Lui aumentò la presa sui miei fianchi e mi fece poggiare una gamba sopra di lui, prendendo ad accarezzarla. Aprii leggermente la bocca, permettendo alla sua lingua di cominciare a giocare con la mia. Quando insinuò una mano sotto la mia camicetta, apiiì gli occhi e lessi che ora era, sull'orologio appeso al muro
-Sono le dieci e mezza- Dissi alzandomi in piedi e ravviandomi i capelli. Lorenzo si mise a sedere sul divano e mi sorrise
-Andiamo, perchè non chiami tua madre e le chiedi il permesso di stare fuori un pochino di più. Almeno un'altra oretta?- In effetti quando l'avevo chiamata e le avevo detto che ero andata a cena fuori con un ragazzo era stata piuttosto contenta. Avrei comunque potuto dirle che avevamo deciso di andare al cinema e che quindi sarei tornata un po' più tardi
-Ok, la chiamo- Dissi prendendo il cellulare dalla borsa -Però per mezzanotte devo essere a casa- Lui annuì, sorridendo. Dopodiché mi allontanai un po' dal soggiorno per non far sentire a mia madre il rumore della tv e la chiamai.
Perfortuna mi diede il permesso, a patto che per mezzanotte, massimo mezzanotte e mezza fossi tornata a casa.
Tornai in salone da Lorenzo che si era addormentato. Sorrisi e mi accoccolai di nuovo fra le sue braccia, inserendo la sveglia al mio cellulare per precauzione nel caso mi fossi addormentata anche io.
Non appena gli sfiorai il braccio, Lorenzo riaprì gli occhi e mi sorrise, facendomi spazio accanto a lui. Mi circondò la vita con un braccio, facendomi aderire completamente contro il suo petto. Io mi rannicchiai contro di lui e chiusi gli occhi. Per la prima volta non avrei voluto addormentarmi, visto che la realtà superava di gran lunga i sogni. Sorrisi per quel pensiero e mi morsi le labbra. Finalmente ero dove volevo essere.




Lorenzo P.O.V

Nonostante mi dispiacesse da morire mentire ad Alessandro, avrei rifatto esattamente le stesse identiche cose che avevo fatto, se avessi avuto la certezza di stare con Ilaria.
Mi sentivo bene. Finalmente bene. Incredibilmente bene.
Il fatto che lei non avesse ancora mollato quel cretino con i neuroni fusi mi provocava un certo fastidio, ma io mi fidavo di lei e sapevo che mi amava e che avrebbe messo molto presto fine alla sua "storia" con quel pagliaccio.
Eravamo entrambi sdraiati sul divano e averla così vicina a me mi stava mandando al manicomio. Avrei voluto approfondire   i baci che c'eravamo dati poco prima, ma dovevo rispettare i suoi tempi e non potevo di certo rovinare tutto con una richiesta del genere. Di sicuro, quando sarebbe stata pronta lo sarei stato anche io.
Restava comunque il fatto che averla così vicina mi stava facendo impazzire.
L'amavo, Dio quanto l'amavo. Avevo aspettato così tanto quel momento che non mi sembrava vero che stesse succedendo davvero. La strinsi di più contro di me ed inspirai profondamente l'odore di ciliegia che avevano i suo capelli.
Ero molto confuso. Non sapevo minimamente cosa sarebbe successo da quel giorno in poi e sinceramente neanche me ne importava molto.
L'importante era stare con lei. L'importante era che anche lei mi amava.
L'importante eravamo noi due e nient'altro.
Chiusi gli occhi e la strinsi di più.
Noi due e nient'altro.




Ilaria P.O.V

Stavo benissimo.
Quel dolce topore in cui mi trovavo era rilassante e... piacevole.
Non avrei mai voluto riaprire gli occhi da quell'angolo di paradiso in cui mi trovavo, ma qualcosa di estremamente assordante mi costrinse a farlo.
Immediatamente una luce accecante mi colpì gli occhi e fui costretta a chiuderli di nuovo per non rimanere cieca.
Provai una seconda volta ad aprirli, molto più lentamente di prima e finalmente riuscii a capire da cosa provenisse quel rumore fastidioso.
Un cellulare.
Un cellulare sul tavolino accanto a me.
Un cellulare che non era il mio.
Una stanza che non era decisamente la mia.
Mi voltai di poco alla mia sinistra e quasi mi venne un infarto quando vidi chi era sdraiato accanto a me.
Lorenzo.
Ero a casa di Lorenzo. Ancora.
Non poteva essere vero.
Presi il mio cellulare accanto a quello di Lorenzo che continuava ad emettere quell'assordante musichetta.
Le otto. Erano le otto di mattina ed io non ero tornata a casa. Oh cazzo! Ora si che ero nella M... fino al collo.
Mi alzai di corsa dal divano, urtando per sbaglio con il gomito il viso di Lorenzo. Lui sembrò non accorgersene. Accidenti, aveva il sonno pesante il ragazzo.
Iniziai a scuoterlo, estremamente nervosa. Quando aprì finalmente gli occhi, mi guardò e mi sorrise, prima di chiuderli nuovamente
-Buongiorno amore- Disse con la voce impastata dal sonno. Evidentemente non si era reso conto della gravità della situazione
-Lore, sono le otto! Devo tornare immediatamente a casa- Dissi infilandomi le scarpe. Lui riaprì gli occhi, realizzando che ora fosse
-Oh cazzo! Hai dormito quì?- Disse con gli occhi sgranati. Annuii afferrando il cappotto
-Forza, alzati. Devi portarmi a casa di corsa, magari con un po' di fortuna i miei non se ne sono accorti- Presi il cellulare in mano e dovetti ricredermi immediatamente.
C'erano circa novanta chiamate senza risposta di mia madre, sessanta di mio padre e trentacinque di Alessandro. Inoltre avevo almeno venti nuovi messaggi, inviati da mia madre, mio padre, Alessandro e anche da Arianna.
Ero morta.
Avevo dimenticato di togliere la vibrazione al cellulare, ecco perchè non avevamo sentito la sveglia che avevo messo per mezzanotte, ed ecco perchè non avevo sentito neanche il milione di chiamate che mi avevano fatto i miei.
Richiamai Arianna per sapere se mi fossi dovuta preparare al mio funerale
-Ila?- Rispose dopo appena due squilli
-Ari- Dissi sospirando, mentre Lorenzo si infilava le scarpe
-Ilaria, ma che fine hai fatto? Mi ha chiamata tua madre in preda al panico dicendo che stanotte non sei tornata a casa? Ma dove sei?- Ecco, ora come glielo spiegavo dov'ero?
Dire "Sono a casa del ragazzo che ha spezzato il cuore di tua sorella e abbiamo dormito insieme sul divano di casa sua" non mi sembrava esattamente la cosa migliore
-Ero... sono con...- Che cavolo di casino
-Sei con Leonardo, vero?- Sì, ero salva!
-Esatto. Ieri sera siamo usciti e ci siamo addormentati sul divano di casa sua. Ma ti assicuro che non è successo nulla- Dissi seguendo Lorenzo fuori dal suo appartamento. Aspettai che chiudesse la porta, dopodiché ci fiondammo letteralmente verso la sua macchina
-Bhè amica mia, sbrigati a tornare a casa. Tua madre avrà già chiamato polizia, carabinieri e servizi segreti- Accidenti, mia madre ne era davvero capace
-Sì, sono già per strada. Ora riattacco, ci sentiamo più tardi e grazie- Dissi
-A dopo e buona fortuna- Mi rispose lei. Infilai nuovamente il cellulare in borsa e guardai Lorenzo. Era agitato almeno quanto me. Si stava mordendo le labbra, quasi fino a farle sanguinare e teneva gli occhi fissi sulla strada. Gli presi la mano destra che teneva sul cambio e lui sussultò per quel contatto.
Portò il suo sguardo su di me e mi sorrise nervosamente
-Amore, calmati. Andrà tutto bene. Nessuno pensa che io abbia dormito a casa tua. Vedrai, me la caverò con qualche insulsa punizione. Stai tranquillo- Dissi stringendogli di più la mano. Lui mi sorrise di nuovo, accarezzandomi il dorso della mano. Dopodiché puntò nuovamente lo sguardo sulla strada un po' più tarnquillo.
Io in compenso me la stavo facendo sotto dalla paura. Casa mia si faceva sempre più vicina e anche l'ora della mia morte precoce.
Maledizione.


Dopo una decina di minuti, Lorenzo parcheggiò davanti al portone prima del mio. Gli sorrisi, baciandolo a fior di labbra, prima di aprire lo sportello per scendere
-Aspetta- Disse lui, afferrandomi per un polso e facendomi risedere all'interno della macchina -Vuoi che venga con te? Possiamo inventare qualcosa e...- Lo interruppi, baciandolo nuovamente a fior di labbra. Dopodiché scossi la testa e scesi dalla macchina, pronta per assistere alla terza guerra mondiale.
Salii lentamente le scale, consapevole che i miei sapessero già del mio ritorno a casa. Avevo dimenticato le chiavi a casa di Lorenzo ed ero stata costretta a suonare al citofono.
Trovai la porta di casa accostata. Deglutii, aprendola lentamente. Mia madre era seduta sul divano e si teneva le mani davanti al viso, con un'aria estremamente preoccupata. Mio padre era di spalle e guardava fuori dalla finestra, mentre mio fratello era seduto accanto a mia madre sul divano e le teneva la mano.
Avevo veramente esagerato.
Mi tolsi il cappotto e lo poggiai sulla poltrona, dopodiché mi sedetti di fronte a mia madre e ad Alessandro e abbassai lo sguardo, colpevole
-Vi chiedo scusa- La mia voce spezzata ruppe quel silenzio così denso da far male -Vi chiedo scusa di avervi fatto preoccupare. Però vorrei spiegarvi- Puntai lo sguardo su mio padre, che era ancora di schiena -Papà, potresti guardarmi perfavore?- Gli chiesi, con la voce rotta dal pianto. Mio padre si voltò e preferii che non l'avesse fatto. Non era arrabbiato, deluso o infastidito. Era preoccupato. Spaventato
-Sono uscita con un mio ami...con il mio ragazzo. Alessandro lo conosce e può confermarvi che sia un bravo ragazzo- Mi madre puntò lo sguardo su Alessandro, che a sua volta guardava me. Mio fratello annuì e io continuai a parlare
-Siamo andati a cena fuori e poi al cinema. Il film è finito presto, così abbiamo deciso di andare a casa sua, per...parlare un po'. Ci siamo seduti sul divano, ma eravamo così stanchi che ci siamo addormentati- Dissi abbassando lo sguardo. Non ero capace a raccontare bugie. Se li avessi guardati in faccia, avrebbero capito che mentivo
-Vi assicuro che le cose sono andate così, inoltre c'erano anche i suoi genitori in casa. Ve lo assicuro- Continuai. Mio padre venne a sedersi accanto a me e iniziò a fissarmi -Avevo la vibrazione al cellulare e ho dimenticato di toglierla- Continuai, asciugandomi una lacrima dalla guancia. Mio padre allungò una mano verso di me e mi accarezzò la guancia, dove un istante prima c'era la lacrima. Dopodiché mi abbracciò forte, stringendomi a sè.
Ero davvero confusa. Mio padre mi stava abbracciando, oppure stavo sognando?
Perchè mi abbracciava? Perchè non era arrabbiato con me?
In un secondo, anche mia madre si unì a mio padre e mi abbracciò, accarezzandomi i capelli. Alessandro si alzò in piedi e con fare indifferente si avvicinò a me e mi diede una pacca sulla testa. Sorrisi per quei loro bizzari e assurdi comportamenti e ricambiai l'abbraccio di mia madre e di mio padre.


Quando avevamo sciolto l'abbraccio, i miei mi avevano spiegato che avevano davvero temuto il peggio quando non mi avevano vista rientrare a casa. Quando poi non avevo risposto alle loro innumerevoli chiamate avevano rischiato l'attacco di cuore. Per questo avevano reagito così. Per questo non si erano arrabbiati. Perchè avevano temuto di perdermi.
Tutto sommato me l'ero cavata con poco
-Sì, sono in punizione per un mese. Non posso uscire nè la sera nè il pomeriggio, esclusi motivi scolastici- Ero al telefono con Lorenzo da circa venti minuti. Stavo cercando di concentrarmi sugli esercizi d'inglese, ma con lui al telefono non era così facile
-Ma come per un mese? Così non possiamo vederci- Disse lui, sbuffando
-E invece no, perchè io ho pensato a tutto. Mi porti a scuola e vieni a ripredendermi, e già così acquistiamo un po'di tempo per stare insieme. Per quanto riguada il pomeriggio, quando vieni a trovare mio fratello possiamo sempre appartarci da qualche parte. E poi mia madre ti adora e si fida di te, perciò puoi sempre offrirti di accompagnarmi a casa di Ari con la scusa che dobbiamo fare un compito insieme, ma in realtà non è decisamente a casa sua che andiamo- Dissi con un ghigno. Ero davvero un genio del male
-Fammi capire, io ti faccio da tassista per la scuola e in cambio ricevo due baci come mancia, vengo a trovare tuo fratello e mi becco due bacini dati di sfuggita dentro a qualche armadio e come se non bastasse, devo fingere di scarrozzarti a casa di una tua amica, per poi portarti nel mio appartamento, dove comunque devi studiare?- Detta così suonava male
-Bhè...sì. E' un problema?- Gli chiesi, temendo la risposta
-No, direi di no. Per stare con te anche solo due minuti, sarei disposto ad iscrivermi di nuovo al liceo- Scoppiai a ridere, sdraiandomi sul letto
-Esagerato- Lo sentii ridere
-No, dico davvero. Mi manchi- Disse. Mi morsi le labbra, cercando qualche residuo del suo sapore che magari mi aveva lasciato sulle labbra quella stessa mattina
-Anche tu. Ma perchè deve essere tutto così complicato- Mi coprii la faccia con un cuscino
-Vedrai che le cose miglioreranno. Volevo vederti stasera. Il mio divano sembra vuoto senza di te- Scherzò lui. Sorrisi per quelle sue parole e mi venne un lampo di genio
-Vieni-
-Dove?- Mi chiese lui confuso
-A cena quì. Io non posso uscire, ma tu puoi entrare- Quella era la soluzione migliore
-Ma come faccio? Non posso di certo presentarmi a casa vostra e autoinvitarmi a cena-
-No, ma se fingi di dover portare qualcosa ad Alessandro, mia madre ti invita a rimanere di sicuro- Mia madre aveva una sorta di ossessione per Lorenzo. Quando lo vedeva non capiva più niente. Lo considerava come un figlio
-Ma sì, potrei passare a chiedergli alcuni appunti che non ho preso a lezione stamattina- Sorrisi. Avevamo trovato la soluzione
-Bene. Ora finisco di studiare inglese. Ci vediamo dopo- Dissi abbassando la voce
-A dopo, amore- Rigganciai, poggiando il cellulare sulla scrivania. Dopodiché presi un bel respiro e tornai di nuovo a leggere Il ritratto di Dorian Grey     in lingua originale.



Vero le otto e mezza suonarono alla porta.
Corsi ad aprire e quando vidi chi avevo davanti quasi mi venne un infarto.
Leonardo.
Cosa cavolo ci faceva Leonardo a casa mia e oltretutto all'ora di cena?
-Leonardo, ciao!- Dissi enfatizzando un po' troppo
-Amore, scusa se ti disturbo, ma volevo chiederti se ti andava di cenare insieme. Ho provato a chiamarti, ma avevi il cellulare spento- Oh cazzo! E adesso che mi inventavo?
Se anche avessi accettato l'invito di Leonardo, cosa che non volevo assolutamente fare, mia madre non mi avrebbe mai dato il permesso per uscire con lui, visto ciò che era successo la sera prima. Oltretutto i miei sapevano che ero stata con Leonardo. Mio padre era fuori città per lavoro, ma mia madre era in casa e se gli avesse fatto qualche domanda sulla sera prima e lui avesse negato sarei stata in un mare di guai
-Ho dimenticato di caricarlo- Risposi uscendo sul pianerottolo e accostando la porta di casa
-Allora? Ti va di cenare insieme?- Mi allacciò le braccia dietro la vita e mi attirò a sè. Cavolo, come potevo uscire da quella situazione? Se gli avessi detto di non poter uscire, sarei comunque stata costretta ad invitarlo a cenare a casa mia. Se fossi uscita con lui, Lorenzo si sarebbe incavolato.
C'era però da dire che se fossi uscita con Leonardo, mia madre non mi avrebbe mai dato il permesso di uscire con lui da sola, quindi avrebbe chiesto a mio fratello di venire con noi e di conseguenza anche a Lorenzo. In questo modo sarebbe stato più facile stare un po' da soli
-Sì, aspetta solo un secondo quì fuori. Torno subito- Riaprii la porta e corsi in cucina da mia madre
-Tesoro, potresti apparecchiare, perfavore? E' quasi pronto- Ecco, ora o mai più
-Mamma, lo so che sono in punizione e so anche che non posso uscire a divertirmi, ma il fatto è che...Leonardo mi ha chiesto di andare a cena fuori e io vorrei tanto andarci- Dissi facendo gli occhioni da cucciola. Il Gatto con gli stivali di Sherek mi faceva un baffo
-Leonardo sarebbe il ragazzo con cui sei uscita ieri sera?- Annuii -E quello con cui hai passato la notte?- Uffa, detta così suonava male
-Già, ma chiaramente non uscirei con lui da sola. Chiederei ad Alessandro e Lorenzo di accompagnarci. Per favore- Congiunsi le mani, fingendo di pregare. Lei alzò lo sguardo su di me e sbuffò
-E va bene, ma solo le vengono anche loro- L'abbracciai, baciandole la guancia. Mia madre era davvero grande.
 Proprio in quel momento qualcuno suonò il campanello. Alessandro andò ad aprire e due secondi dopo sentii la voce di Lorenzo
-Amico, scusa il disturbo, ma mi chiedevo se potessi prestarmi gli appunti di oggi- Aveva un tono di voce diverso...            serio. Poi capii. Oh cavolo, avevo lasciato Leonardo davanti la porta di casa e Lorenzo evidentemente lo aveva visto.
Corsi immediatamente in soggiorno, dove trovai Lorenzo che apriva la porta di casa, pronto ad andarsene con gli appunti.
Puntai lo sguardo su di lui e notai che era parecchio arrabbiato
-Lorenzo ciao- Disse mia madre, sorridendogli. Lui ricambiò il sorriso
-Sera signora-
-Mi chiedevo se tu e Alessandro poteste farmi la cortesia di accompagnare Ilaria e il suo amico a cena fuori- Lorenzo strinse i pugni e puntò lo sguardo su di me. Io annuii impercettibilmente e gli sorrisi per rassicurarlo. Lui ci pensò un attimo su e poi sospirò
-Per me va bene. Non ho impegni per questa sera- Mi concessi anche io un sospiro di sollievo e fissai Alessandro aspettando la sua risposta
-Che palle! Non mi va di fare da baby sitter a due marmocchi- Gonfiai le guancie offesa, puntando lo sguardo su mia madre
-Alessandro, hanno diciassette anni, non cinque. Potresti fare questo favore a tua sorella, non credi?- Quando mia madre voleva era davvero adorabile. Le sorrisi per ringraziarla
-Va bene. Ma voglio tornare a casa presto- Si diresse verso la sua stanza per prendere il cappotto
-Ila, ma come facevi a sapere che Lorenzo sarebbe venuto?- Mi chiese mia madre. Le lanciai un'occhiata confusa. Ma a cosa si riferiva?
-Che vuoi dire?-
-Mentre eravamo di là, mi hai detto che ti avrebbero accompagnato Alessandro e Lorenzo, ma lui non era ancora arrivato- Oh cazzo, ero proprio una scema
-M-ma sì, l'ho detto perchè...Lorenzo viene sempre e ho dato per scontato che lo facesse anche stasera- Dissi nervosa. Mi madre ci pensò per un istante su e poi sorrise, puntando lo sguardo su Lorenzo
-Bhè, ad ogni modo a noi fa piacere che lui passi così tanto tempo a casa nostra- Disse, prima di entrare in cucina
-Parla per te, a me non fa piacere affatto- Scherzai io, facendo l'occhiolino a Lorenzo, che però continuava a guardarmi serio. Mi avvicinai a lui per chiarire, ma proprio mentre stavo per parlare, mio fratello tornò in salone, sbuffando
-Allora, andiamo o no?- Mi chiese, allacciandosi il cappotto
-Sì, mi cambio e arrivo- Dissi. Dopodiché entrai nella mia stanza per cambiarmi.



Venti minuti dopo ero pronta. (Qui)

Leonardo chiese a mio fratello se potevo andare in macchina con lui e mio fratello acconsentì, mentre lui e Lorenzo si diressero al ristorante con l'auto di Lorenzo.
Ero davvero preoccupata. Lore mi sembrava parecchio arrabbiato e volevo assolutamente spiegargli la situazione.
In quel preciso istante il mio cellulare prese a squillare e il nome di mio fratello lampeggiò sul display.
-Pronto?- Alessandro aveva la musica a palla e ci mise circa venti secondi prima di rispondermi
-Ascolta, visto che stasera dipendi da me, ho deciso che venire al ristorante con te e il tuo pupazzetto mi annoiava, così ho cambiato programma. Se volete potete venire con noi, altrimenti fate marcia indietro e tornate a casa- Sbuffai taburellando con le dita sul finestrino
-E quale sarebbe questo cambio di programma?- Gli chiesi scocciata
-Andiamo al Qube- Sgranai gli occhi alle sue parole
-In discoteca?- Gli chiesi incredula. Lo sentii scoppiare a ridere
-No, in Chiesa. Certo che in discoteca. Io e Lore abbiamo radunato qualche amico e qualche amica- Nel dire "qualche amica" scoppiò a ridere maliziosamente -Se volete venire, alla prossima svoltate a destra e proseguite dritti fino a che non leggete la scritta "Qube". A dopo- Riattaccò la comunicazione, lasciandomi perplessa
..."Già, io e Lore abbiamo radunato qualche amico e qualche amica"...
-Tutto ok?- Mi chiese Leonardo, evidentemente preoccupato per la mia reazione. Non potevo di certo tornarmene a casa mentre Lorenzo se la spassava con qualche stupida ochetta. Non l'avrei mai permesso
-Leo, ti dispiacerebbe cambiare meta?- Gli chiesi, aprendomi in un sorrisetto da gatta morta
-No, dove vuoi andare?- Mi rispose sorridendo
-Al Qube. Lo conosci?- Mi guardò sorpreso. Evidentemente lo conosceva
-Sì, mi sorprende che sia tu a conoscerlo- Mi sentii un po' offesa per quella sua risposta. Perchè io non potevo conoscerlo? Ma poi capii che non l'aveva detto per offendermi, quindi decisi di non arrabbiarmi. Mi sorrise e svoltò a destra, proseguendo sempre dritto fino a quel dannatissimo locale. Se non altro avevo fatto bene a cambiarmi.



Arrivammo davanti al locale circa un quarto d'ora dopo.
Alessandro e Lorenzo erano davanti all'entrata e stavano scherzando con un buttafuori del locale. Strinsi la presa sulla mia pochette, molto, ma molto infastidita. Quindi era quì che mio fratello e Lorenzo passavano le serate
-Ah, avete deciso di venire- Lorenzo quando voleva sapeva essere davvero stronzo. Lo fulminai con lo sguardo, ma poi cercai di capire il perchè del suo atteggiamento. In fin dei conti se mi fossi trovata io nei suoi panni avrei reagito nello stesso modo
-Già- Risposi distanziandomi leggermente da Leonardo -Allora? Entriamo oppure dobbia...- Venni interrotta da una massa di capelli neri, ricci che si gettò praticamente tra le braccia di Lorenzo. Aprii la bocca, incredula. Ma chi cavolo era quella cretina?
-Lore, da quanto tempo! Non mi hai più chiamata- Disse l'oca con quella sua vocina stridula, colpendo leggermente Lorenzo su una spalla
-Hai ragione, ma sono stato occupatissimo con l'università- Rispose lui con un sorrisetto da cretino sulle labbra. Questa me l'avrebbe pagata cara. Molto cara
-Va bene, ma pretendo un appuntamento questa settimana- Prima che Lorenzo potesse rispondere, rischiando così di essere investito con un tir dalla scottoscritta, mi schiarii la voce, attirando l'attenzione di tutti i
presenti. Quando fui certa che anche Lorenzo mi stesse guardando, mi misi sottobraccio a Leonardo e sorrisi
-Scusate se ho interrotto le vostre pianificazioni sull'appuntamento perfetto, ma esistiamo anche noi e ci stiamo anche leggermente congelando, quindi se non vi dispiace noi entriamo- Dissi. Non appena mossi un passo, inciampai con il tacco e rischiai di cadere. Per fortuna Leonardo mi afferrò, evitandomi quell'imbarazzantissima caduta. Perchè dovevo fare sempre queste figure di merda?
-Per la prima volta nella sua vita la mia adorabile sorellina ha ragione- Lanciai un'occhiataccia a quel decerebrato di mio fratello
-Oh, ma che carina! E' la tua sorellina- La ragazza che si era arpionata al braccio di mio fratello era abbastanza carina: Capelli lisci, lunghi fino alle spalle, rossi. Il problema? Il suo cervello inesistente
-Noi entriamo- Dissi  tirando per un braccio Leonardo.



Ero stata in un locale del genere solo due volte ed entrambe le volte si trattava di una festa di compleanno. Quella sera invece, ero lì per un altro motivo.
Tenere d'occhio quell'idiota che mi ritrovavo come ragazzo.
Incredibile. Era già un'ora che eravamo in quel cavolo di locale e Lorenzo aveva passato tutto il tempo a ballare con quella stupida.
Sbuffai, bevendo l'ultimo sorso di coca cola che avevo davanti. Se avessi potuto lo avrei strozzato
-...Che ne dici?- Cavolo! Non avevo capito cosa aveva detto Leonardo. Accennai un sorriso e mi avvicinai a lui per farmi sentire
-Scusami, ma non ho capito cosa hai detto! E' colpa di questa musica troppo alta- Dissi. Lui mi sorrise e si avvicinò al mio orecchio
-Ti ho chiesto cosa ne dici se ce ne andiamo. Almeno stiamo un po' di tempo insieme. Da soli- Andarmene? Questo ragazzo era fuori di testa.

Non avrei mai lasciato Lorenzo a ballare con quell'oca. Dovevo tenere d'occhio la situazione
-Rimaniamo un altro po'. Mi sto divertendo- Lessi sul suo viso un misto di sorpresa e delusione
-Davvero? Credevo che ti stessi annoiando- Mi rispose, bevendo un sorso della sua birra
-Ehi ragazzi! Non andate in pista?- Ci chiese Alessandro, sedendosi accanto a me. Anche lui aveva ballato tutto il tempo con quell'altra oca. Proprio in quel momento anche Lorenzo tornò al tavolo, mentre l'oca number one gli stava appiccicata
-Noi stavamo pensando di andare via- Puntai lo sguardo su Leonardo, sorpresa. Ma se gli avevo detto che mi stavo divertendo. Vidi Lorenzo stringere i pugni, prima di voltarsi verso l'oca
-Ti va se andiamo al bar a prendere qualcosa? Dopo aver ballato con te mi viene sempre una gran sete- Spalancai la bocca a dir poco basita
-Certo- Le rispose melliflua la scema.
No, quello era davvero troppo. Mi alzai in piedi e li raggiunsi. Presi Lorenzo per un braccio e lo tirai verso i bagni. Almeno avevamo un po' di privacy
-Se stai cercando di farmi arrabbiare, sappi che non ci riuscirai- Dissi mordendomi le labbra. Lo vidi sorridere e fui tentata di prenderlo a pugni
-Ah no? A me sembrava di sì- Assottigliai gli occhi e incrociai le braccia al petto
-Smettila di fare l'idiota- Sospirò, guardando in basso. Dopodiché si avvicinò a me e mi cinse la vita
-Non voglio farti arrabbiare. Mi sto comportando così perchè altrimenti Alessandro si sarebbe insospettito- Cavolo, non ci avevo pensato. Che stupida che ero
-Hai ragione, non ci avevo pensato- Dissi abbassando lo sguardo. Lorenzo mi costrinse a rialzarlo
-Dopo ti accompagno io a casa- Lo guardai confusa
-Come?- Lui sorrise accarezzandomi i capelli
-Alessandro torna con la sua amica e tu torni con me- Sorrisi avvicinandomi, ma lui mi fermò togliendo le mani dalla mia vita
-Ti giuro che ho una voglia matta di baciarti, ma se lo faccio quì c'è rischio che tuo fratello ci veda- Annuii abbassando lo sguardo. Ero davvero stufa di tutta quella storia. Non volevo tenere segreto quello che c'era tra noi
-Ehi? Amore?- Alzai lo sguardo e incontrai i suoi meravigliosi occhi -Non devi stare male, la situazione si aggiusterà. Capito?- Annuii sorridendo. Aveva ragione. Noi ci amavamo e prima o poi si sarebbe risolto tutto
-Ora torno al tavolo- Dissi cominciando a camminare -Lore?- Mi fermai e mi voltai verso di lui che a sua volta guardava me
-Dimmi-
-Tieni le mani a posto con quella- Dissi assottigliando gli occhi. Lui scoppiò a ridere, annuendo. Dopodiché tornò al bancone da quell'ochetta.
Sorrisi tornando al tavolo.
Se non altro avevamo chiarito tutto.
Niente e nessuno avrebbe rovinato quella serata, ma purtroppo dovevo farlo. Dovevo parlare con Leonardo.
Dovevo.

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Salve a tutti!!!!!!!!
Finalmente ho postato direte XD
Vi chiedo scusa per il ritardo, ma è colpa della scuola che perfortuna oggi è finita *.*
anche se ora ho gli esami di maturità -_-
Vi avevo detto che le cose si aggiustavano subito XD
Nel prossimo capitolo ci sarà la rottura tra Leonardo ed Ilaria. Finalmente!
Inoltre ho creato un video trailer della storia e l'ho postato in cima al capitolo.
Grazie ancora :D

Alla prossima!!!!!!!!!!!

Un ringraziamento speciale va come sempre a

_Renesmee Cullen_ FedeKiryu  saketta  Jonas_sister

e  loveis4ever

  
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