Fanfic su attori > James Franco
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Autore: thekida90    09/06/2012    0 recensioni
Questa storia parla di una ragazza...che un giorno riesce finalmente ad incontrare l'uomo dei suoi sogni..e non solo!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lei:
Molto meglio dopo qualche sorso di Martini; mi sento più a mio agio.. sarà che c’è un simpatico barista, e si deve essere accorto che non sono una da red carpet, mi ha fatto i complimenti per l’abito, bhè tanto meglio! ‘Oddio ma quella è Scarlett Johansson, insieme a… Sean Penn, che strana copp..’
<< Venuta bene la foto allora? >> mi sento chiedere da una voce dietro di me..che conosco, oh sì, la conosco fin troppo bene! Mi giro di scatto e lo vedo, incontro i suoi occhi, il suo sorriso, rimango così immobile e senza fiato; penso anche di avere gli occhi sgranati..
Ride, si schiarisce la voce: << è venuta così male la foto? >>.
Ritorno in me e con un po’ di sana emozione rispuntata fuori all’improvviso sorrido: << No no anzi, è molto bella, cioè è … sei stato molto gentile ad avermi concesso una foto.. >>
<< Ok ok, è chiaro sei contenta ed è venuta bene, Sofia giusto? Bhè direi che ci vuole un brindisi.. un Martini? >>.
<< Si grazie … >> mi sa che non sono riuscita a contenere il rossore delle guance, mi sta guardando e sta sorridendo, ‘vabbè ma quanto è bello? Cioè voglio dire, sfido a dire che non ha fascino, io lo trovo così intrigante, così anche misterioso … così..bello, sì semplicemente bello.’
Il barista ci porta il drink e mi sorride; << Cin cin? >> propongo io, mi guarda e annuisce, << Cin! >>.
Parliamo e parliamo e parliamo, nonostante i primi dialoghi un po’ sgrammaticati, il mio inglese non è proprio perfetto, diciamolo, poi sembriamo intimi, e così uniti.
Ad un certo punto mi sento mancare, come se non ci fosse più aria nella sala..
<< Ei, ma ti senti male? Che cos’hai Sofia? >>
<< Si, mi gira la testa, ti dispiace se esco un attimo? Ho bisogno di un po’ d’aria >>
<< Si, andiamo ti accompagno, non sia mai che svieni per le scale! >> mi dice con un sorriso, e nonostante io lo veda doppio e senta tutto come se fossi in una scatola, il suo sorriso mi abbaglia.
<< Per di qua, vieni! >> e mentre tenendomi per mano mi porta verso l’uscita inizio già a sentirmi meglio, all’improvviso i miei polmoni riprendono finalmente l’aria e il mio sangue si rimette in circolo; non so davvero cosa mi sia preso!
Quando stiamo per arrivare all’uscita però mi fa notare che c’è troppa gente e quindi deviamo, e dopo una rampa di scale mi porta in un posto … magico!
<< Come ti senti ora? >> mi chiede, sembra anche preoccupato.
<< Meglio, grazie. Ma .. che posto magnifico! >>. Ed era vero, era un posto bellissimo, una stupenda balconata dalla quale si vedeva benissimo San Marco e le mille luci della notte Veneziana, questa città non smetteva mai di stupirmi.
<< Si bhè, piace molto anche a me, in questi giorni così intensi mi sono rifugiato qui un paio di volte, mi sembra molto rilassante poi pare non lo conosca nessuno. >>
<< Bhè adesso va molto meglio, grazie di avermi portata qui ma non dovevi disturbarti >> dico sorridendo e cercando di sembrare il più naturale possibile ma in realtà dentro mi stavo lentamente sciogliendo.
Tutto tranquillo e gentile il mio James era ancora più bello e affascinante di quanto potessi aspettarmi e quello che stavo vivendo era indescrivibile e probabilmente irripetibile.
Con lui avevo perso la cognizione del tempo infatti .. e chi si era accorto che è già l’una di notte?
<< Mi dispiace ma forse è il caso che io vada, domani mattina ho il treno per tornare a casa, e non vorrei perderlo. >>
<< Sicura di sentirti meglio? >> mi chiede un po’ perplesso; ‘oddio e adesso come faccio a nascondergli la mia voglia di rimanere con lui anche tutta la notte?’
<< Ehm si si, sto bene davvero, e grazie ancora per l’aiuto e la chiacchierata, è stata un grande piacere per me! >>
Proprio mentre mi avvicino, fissandolo dritto negli occhi, per stringergli la mano impacciata vedo un flash, e come se fossimo in pericolo il suo braccio mi sposta verso l’interno dell’edificio e lui mi guarda anche un po’ agitato.
<< Forse è meglio se ti accompagno all’albergo, prometto di non importunarti più poi >> mi dice sorridendomi. E come posso rifiutare?
  
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