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Autore: kimskins    09/06/2012    3 recensioni
Lei ha passato un'infanzia difficile, dovuta alla morte di entrambi i genitori.
Lui anche, ma sta ripagando i sorrisi persi essendo la causa di altri milioni.
Per lei la danza è tutto, l'unica ancora di salvezza.
Cantare era un hobby per lui, ora un lavoro.
Lei ha solo 16 anni.
Lui ne ha compiuti 18 da poco.
Lei è dura e orgogliosa, col tempo ha imparato a fidarsi solo di se stessa.. poi anche di un angelo.
Lui è il re degli scherzi, dolce e imprevedibile.
Lei ballerà nella sua crew.
Lui odierà la ragazza a primo impatto.
Nessun ballerino può confrontarsi con lui, non ammette paragoni.
Lei rimarrà impassibile, continuando a ballare, ballare, ballare.
Lui, di sottecchi, conitnuerà a farla ballare fino allo strenuo delle sue forze.
Lei, a testa alta, manterrà il confronto, facendogli capire che non mollerà mai. Non di nuovo.
Un giorno lui esagerà, lei piangerà.
Non era mai successo, l'ultima vola era accaduto molti anni fa, alla morte dei suoi genitori.
Lei si stava innamorando, mantenendolo nascosto a se stessa.
Lui si era appena accorto che il suo cuore stava piangendo pesantemente, per l'errore commesso.
Lei si chiama Ronnie.
Lui si chiama Justin.
©.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capther seven - Oh please, don't pretend like you actually care.




Ronnie's POV.

L'ansia saliva, eccome se saliva.
Era alle stelle, ormai stava oltrepassando galassie sconosciute all'occhio umano.
"Si può sapere cos'era quel salto di prima?" Mi scrollò le spalle Ren, mentre io ero concentrata sui passi da eseguire.
"Boyfriend." Tenevo gli occhi chiusi, seduta dentro quel camerino lontana, anche se non molto, dalla musica.
"Cosa..?" Lo guardai dallo specchio.
Era poggiato contro il muro.
"Boyfriend, la coreografia." Si mise una mano tra i capelli.
Per un momento rimasi impassibile, erano già troppe le emozioni in lista.
"Ron, dimmi che non l'hai fatto." Continuai a guardarlo.
"Non l'ho fatto." Gli sorrisi furba.
"Quindi é un no?" Mi guardò.
"No." Allargai ancora di piú il mio sorriso.
"Ron, non prendermi per il culo!" Si avvivinò e si mise dietro di me, rimanendo in piedi.
Risi e lo guardai sbuffare dallo specchio.
"Le tue folli iniziative risparmiale per esibizioni da cabaret, non per concerti di artisti di fama mondiale!" Si stava alterando, anche abbastanza.
Ma ero abituata alle sue ramazine, quindi rimasi tranquilla.
Continuava a sbraitare, mentre io ripensavo a quel ragazzo che si era appena trasformato in popstar da concerto.
Mancava poco al mio ingresso, ed era nuova come cosa per le fan, essendo l'unica ragazza nel corpo di ballo.
Mi misi in piedi, stanca di Ren ed uscí da quel camerino con non chalance.
Passai davanti a tutti, ero diretta verso Millor e Alfredo che mi avrebbero aiutato.
O meglio, io avrei aiutato loro con i cambiamenti.
"Ron!" Mi abbracciò quest'ultimo.
"ascoltatemi bene, sto per stupirvi." Presi a raccontargli ogni minimo dettaglio della coreografia.
Rimasero stupiti ma la presero molto meglio di Ren. 
"Ragazzi, due minuti e tocca a voi!" Ecco la voce di Tom, parte dello staff, che irruppe nella nostra, chiamiamola cosí, quiete.
Gli sorridemmo e aspettammo che Justin scendesse dal palco per sistemarsi.
Alfri, Millor, Mama Jan e Ryan gli andarono incontro congratulandosi con lui e facendolo risistemare. Lui non mi aveva neanche vista, e questo mi fece venire un nodo alla gola.
Non ne so il motivo, ma mi aveva deluso il fatto che non si sia accorto della mia presenza.
Tutti andarono dov'erano collocati prima, mentre io rimasi lí in piedi, Justin si era seduto con un asciugamano intorno al collo.
Non mi ero accorta che avesse soltanto una cannottiera nera indosso.Era cosí maledettamente sexy.
Aveva lo sguardo basso, mentre si passava l'asciugamano tra i capelli.
"Pronta per far urlare migliaia di ragazzine?" Alzai lo sguardo e notai il suo puntato su di me.
Lui si era accorto di me.
"Sono le tue Beliebers, non sono ragazzine." Mi andai a sedere accanto a lui, mentre il suo sguardo mi era addosso.
Seguiva ogni mio movimento, fino a quando non fui accanto a lui.
Sorrise.
"Era per giocare, loro sono mie e di nessun altro. Nessun altro cantante me le può portare via." Era serio e guardava avanti a se, tornò a guardarmi negli occhi.
"Prima dicevo sul serio." Non capivo.
"Cosa intendi dire?" Mi strinse la mano e continuò a sorridermi.
Il mio cuore non lo sentivo piú, talmente era veloce e forte il battito.
Era pazzesco il modo in quel ragazzo, con un solo gesto, riuscisse a farmi impazzire.
"Quando ti ho detto che er.." Vidi soltanto le sue labbra muoversi, non capivo nulla.
Il nostro carissimo dj stava annunciando l'inizio del mio incubo piú desiderato.

Boyfriend.
Ci alzammo entrambi, Justin corse un attimo nel suo camerino per fare non so cosa.
Si stava comportando in modo strano.. 
Nel senso, da quando mi aveva trattata cosí bene? Ve lo sareste mai immaginato?
"Ron, sul palco forza. Sei la prima ad entrare." Guardai Millor e gli sorrisi.
Mi diressi verso quei teloni neri che poi avrei spalancato.
Chiusi gli occhi, cercando di mantenere la calma.
Ma era impossibile, già tremavo di mio, pensate su quei tacchi assurdi.
Misi l'auricolare da cui Ryan e Mama Jan mi avrebbero parlato in caso di bisogno.
Le luci si abbassarono. Aprí quei teli e camminai facendo rumore con i tacchi.
Mi avviai verso il centro del palco, mentre le miglioni di fan urlavano.
Mi fermai e una luce si puntò su di me.
Guardai lo stadio.
ragazze che piangevano, urlavano. 
Mi scappò un sorriso e feci i mei quattro passi di apertura.
Tacco, tacco, slide, salto e bom, che lo spettacolo abbia inizio.






Justin's POV.

"Justin, dannazione!" Mancava poco, perché non si muoveva quello stupido cellulare! -Messaggio inviato.-
"Eccomi." Uscí dal mio camerino e corsi vero il palco.
"Ron é già entrata." Cosa? Me la sono persa!
Mi andai a sistemare dietro il tendone, da dove lei era entrata prima. La intravedevo.
Si muoveva a ritmo, insieme a tutti gli altri ballerini.
La base di 'Boyfriend' partí, incominciai a cantare da dietro quel telo.
Era brava, c'era da ammetterlo.
Ma fin dall'inizio avevo pensato che volesse sentirsi superiore a me, Alfredo e Millor. Quindi ho dovuto essere freddo e acido.
Non mi stava neanche a genio, non che adesso sia cambiato qualcosa, però scoprí che il ballo era l'unica cosa in cui eravamo in sintonia. In quel momento mi stava simpatica, ma solo perché stavamo ballando.
Per il resto, era come sempre, mi irritava il suo solo parlare.
"Justin, amore.." Cosa..?
"Sel..?"
"Volevo dirti che ti amo tanto e che.." Non sentí piú niente, perché Ren venne da me e mi disse di entrare.
Era il momento di.. Cavolo, come si muoveva.
Andava a ritmo in un modo assurdo, sembrava una libellula.
Si muoveva sinuosa, credevo che volasse.
Mi avvinai a lei e le misi le mani sui fianchi.
Sotto il palco doveva esserci.. Cavolo, Sel non sapeva niente.
Di nessun cambiamento, niente di niente!
Incominciai a tremare.
Ron si voltò e le sorrisi preoccupato. Mi fece segno che il
"nostro" passo, il nostro cambiamento stava per prendere spazio tra i ballerini sul palco.
I ballerini rimasero ai lati, non sapedo cosa fare.
Lei si allontanò e prese la rincorsa.
Gli sorrisi di nuovo, invitandola a correre verso di me.
Credetemi, correre su quei tacchi, vederla correre su quei tacchi..
Non lo so, ma stavo iniziando a cambiare velocemente idea su di lei.
Amica, sconosciuta o conoscente.. Mi sarebbe andata bene la prima.
Per ora.





Ronnie's POV.


Avevo paura, paura di sbagliare e cadere.
Una figuradi merda, in poche parole.
Poggiai le mani sulle sue spalle e alzai le gambe, come dovevo.
Chiusi gli occhi per un momento, per poi riaprirli e incontrare i suoi occhi colmi di sicurezza e coraggio.
Quel ragazzo aveva una grinta che, se anche fosse finito il mondo, lui non si sarebbe arreso. mai.
Mi sorrideva felice mentre cantava.
Mi mise giú e quasi cadetti.
Mi resse, quasi che cadde anche lui.
Ma rimanemmo in equilibrio sul finale della canzone.
Avevo sentito le mie labbra sfiorarsi come un petalo contro le sue. Subito dopo quel contatto, mi morsi il labbrò inferiore.
Strabuzzò gli occhi e il fiato di entrambi era al limite.
Mi voltai verso le fan e gli sorrisi timidamente, cercando di far trasparire quel velo di paura che avevo.
Mi alzò delicatamente, mentre io e alcuni dei ballerini tornammo dietro le quinte.
Smisi di sorridere, tutto d'un botto.
Me ne andai sparata vero il camerino, facendo un casino assurdo con quei tacchi.
Li odiavo piú di quanto lo facessi già!
Sentí il cellulare vibrare.

'Sto per esibirmi, ho bisogno del tuo conforto! James.' Sorrisi teneramente, era un messaggio del Chatlog.
"Ron, torna che tocca a te." Sentí qualcuno parlarmi nel microfono, non capí bene chi fosse.

'Non mi avevi detto che ti saresti esibito! Avrei preparato un lungo discorso :3 buona fortuna Jey, sarai splendido!' -Inviato- Bene.
Mi guardai allo specchio.
Ero rossa in viso.
Lo ero tanto.
'Perché ron? Non mi é successo nulla, calmati.' Mi ripetei.
Ma il cuore nom stava ad ascoltare, batteva fortissimo.
Me ne tornai sul palco, ma prima vidi la scena piú brutta della mia vita.
Selena. Piangeva. Mi guardava distrutta. Le andai incontro, ripensando che lei aveva visto tutto.
Prese a correre, mentre il mio cuore prese un colpo lancinante che mi fece piegare in due.
Odiavo i miei attacchi di cuore, eccome se li odiavo.
Arrivavano nei momenti meno opportuni.
"Selena, aspetta!" Le urlai ancora piegata in due.

'Non piangere, non gemere dal dolore. Lei non deve notarlo.' Mi guardò e poi prese a piangere piú forte.
Mi sentí le guance bagnate.
'Cosa dovevi fare tu..?'
"Ron, dov'é Selena?" Era Pattie dietro le mie spalle. Mi alzai e mi asciugai le lacrime, non volevo notasse il mio lato debole.
Le indicai la parte dove era andata e corsi sul palco.
Vedevo Justin, mentre ballavo, che cercava Selena con lo sguardo.
Mi venne un colpo al cuore.
Come se mi sentissi in colpa, come se la causa di tutto fossi io. Solamente io.
Di quel pianto improvviso, di quel pianto di dolore e di quelle mie stesse lancinanti fitte al cuore.
Non riuscivo a trattenermi dal piangere.. perchè? Forse perchè sentivo di aver deluso una ragazza che si meritava il meglio.
Arrivò il pezzo dove io mi sarei dovuta avvicinare lentamente a Justin.
Cercavo il suo sguardo, non ne so ancora spiegare il motivo.
Era come se..
avessi bisogno di lui.
Mi ignorava. Quelle poche volte che mi aveva guardata dritta negli occhi mi aveva fulminata.
e fu in quei pochi momenti che mi sentì una completa merda.







"Hai fame?"
"No Ren, stasera non scendo." Mi buttai sul letto, mentre il ragazzo si sedette su di esso.
"Dai, è l'ultima sera che li vedi.." Mi girai dall'altro lato, le sue ramanzine per quella sera me le sarei volute risparmiare.
"Li saluterò domani mattina." Lo sentì sbuffare ed uscire dalla stanza.
Ero stanca dopo quel concerto, senza contare i pianti di Selena, le sfuriate di Justin, le riprese di Alfredo, Ren che quasi si ammazzava nello scendere le scale, era andato bene.
Sbuffai, quando sentì il mio cellulare vibrare.
- Ronnie! Quando tornate? Mancate da morire qui! xx- Indovinate un po' chi era? La mamma di Ren, Claire.
Non capivo il perchè mandasse messaggi a me piuttosto che a suo figlio. Forse perchè il suo cellulare era praticamente una sagoma di cartone, non lo usava mai, se non per cercare me o i suoi amici.
Sentì bussare alla porta, e senza avere una minima idea di chi potesse essere, ladro o maniaco che sia, dissi un "avanti" tanto per.
Quando mi voltai per vedere chi fosse, pensai che quelle parole erano state buttate al vento, visto che sarebbe entrato comunque.
Si avvicinò al letto e mi guardò dall'alto.
"Sei venuto qui per farmi qualche altra ramanzina?" Lo guardai abbastanza stufa e stanca.
"Non dovevi farlo, Ronnie." Se Justin riprendeva a chiamarmi con il mio nome voleva dire che era serio. O almeno ci provava.
"Oh, ma dai! Sono scivolata e tu nel prendermi anche! Non è colpa di nesusno, e NESSUNO lo ha fatto apposta." Mi misi seduta sul letto e calcai molto la parola 'nessuno'.
"Davvero? come mai lei è scoppiata a piangere? Perchè ora è arrabbiata con me se non per colpa tua?!" Ormai ero in piedi e il ragazzo che mi fronteggiava aveva preso l'abitudine di puntarmi il dito contro.
"Oh ma per favore! quel pianto era soltanto uno sfogo, vedrai che si calmerà. Lo hanno visto tutti che è stato un incidente e.." Non mi fece parlare che mi spinse contro il muro.
Mi fece perdere il fiato,
talmente era vicino. Sembrava volesse prendere parte di me, volesse respirare la mia stessa aria.
"I mass-media non credo proprio. Ne faranno uno scandalo, e per chi? Per colpa della Gray, un applauso!" Battè le mani in modo sarcastico,  a quel punto non ci vidi più e lo spinsi.
Lui cadde sul letto, mentre io mi avvicinai pericolosamente a lui, puntandogli un dito contro.
"Credi sia facile per me? Le tue fan mi odiano, e mi odieranno ancora di più per questo. Mi daranno della escort per non dire di peggio. Credi che solo la tua reputazione vada a puttane? Non esisti solo tu, non esiste solo Justin Bieber al mondo! Apri gli occhi Bieber, anche gli altri hanno dei sentimenti e una reputazione da portare avanti! Nessuno gira intorno a te, nessuno ti lecca il culo se non quelle migliaia di bimbeminchia che hai ai piedi." Si alzò e mi prese per le spalle con forza. Faceva male. Sia fuori che dentro.
"Le mie beliebers non le devi toccare, hai capito?!" Mi spinse facendomi cadere. I giornali non facevano sembrare quel ragazzo così.. agressivo.
"Non stavo parlando di loro, ma delle fan che ti leccano il culo, venendoti dietro solo per il tuo fascino! Ma cosa cazzo ti passa per la testa?" Avevamo preso ad urlare e litigata peggiore di quella fino a quel momento non ce n'erano state. Insomma, non eravamo mai arrivati a metterci le mani addosso.
Sarò anche un maschiaccio a volte, ma sono pur sempre una donna, e una donna non si tocca nemmeno con un fiore.
"Beh.. sappi che se ora Selena non mi vuole più parlare è colpa tua! Stronza.." Sussurrò l'ultima parola a denti stretti, prima di passarmi affianco.
Lo presi per la caviglia, per bloccarlo. Daltronde ero ancora a terra.
"Bieber,  hai paura ad affrontarmi?" Alzai le sopracciglia e lui scrollò le spalle.
"Sparisci dalla mia vita!" Mi urlò prima di voltarsi.
"Viviamo sotto lo stesso cielo!" Sbattè la porta e io scoppiai in una risata isterica.
Senza motivo, senza rifletterci, senza pensare.
Ero distesa su quella moquet arancione a ridere dopo una litigata peggio di quella di Ronnie e Mike di Jersey Shore.
Almeno lui non aveva dato una capocciata contro il muro procurandosi un trauma cranico per la paura di affrontarmi.
Insomma, chi si era mai azzardato a spingermi soltanto? Ero talmente presa dai miei stupidi pensieri che presi a fare una cosa stupida.
Chiusi la porta della stanza a chiave, mi cambiai e mi vestì così [http://weheartit.com/entry/30208667].
Aprì il cassetto del mio comodino e tirai fuori le mie
Malboro.
Presi l'accendino ed uscì fuori dal balcone. Fumavo.
Si, fumavo. 
Non spesso, almeno non quando non ero stressata.
Sapevo di rovinarmi i polmoni e tutti quei problemi che i dottori ti mettono in testa, ma non mi importava.
La Malboro era l'unica mia compagna di vita, che ti rilassa e manda a puttane i problemi, facendoli scomparire per un secondo dalla tua mente.
Fuori faceva caldo, così raccolsi i miei capelli nel mio solito chinion ( non so come si scrive! :P) trasandato.
Forse prima non era mai capitato, ma quelle mie Malboro mi erano mancate.
Non fumavo da quando  ero andata lì a Boston, cioè.. quasi 10 giorni, un'eternità!
Fumare mi induceva a pensare. Alle cose più stupide, oppure ragionare su fatti o sentimenti mai pensati.
Così pensai
a Justin.
Come l'immagine che gli davano le sue fan fosse così perfetta e sovrannaturale, mentre lui dentro fosse la più perfetta imperfezione.
Dice sempre alle sue fan di seguire i suoi sogni e bla bla bla. Non pensa mai di mettersi nei loro panni. MAI.
Gli ha insegnato a sognare troppo, troppo in grande fino a stravolgere la loro vita con la più innaturale fantasia.
Gli esseri umani sono ambiziosi. Passiamo così tanto tempo a desiderare, ad inseguire, a sperare.
Nella maggior parte dei casi, va bene.
L'ambizione è una cosa positiva. Inseguire i propri sogni con integrità è giusto.
Sognare.
Purché la ricerca non sminuisca quello che abbiamo già.
La bontà che diamo per scontata, le persone che diamo per scontate.
La vita è bella, ma lui gliel'ha resa un sogno.







THAT'S ME!

Non ci crederete mai, ho aggiornato la storia! AHAHAHAHAHAH seriously.
Scusatemi, ma ho avuto molto da recuperare e da fare ç_ç
La scuola ora l'ho mandata a farsi fottere e con lei tutti i suoi compiti :')
Da quanto è che non aggiorno.. tre settimane? due?
scusate non ho controllato, ho il culo che pesa :'3

ANIWAYS.
Me la lasciate una recensione? Ditemi cosa vi aspettate nel prossimo, magari anche cosa vorreste u.u
Mi dileguo, vi sto scartavetrando qualcosa di innominabile.(?)



ps. Scusate se è PESSIMO, ma ho perso la pratica nello scrivere.(?)
ps del ps. Amo soltanto la parte finale, pare una sviolinata :')




Un bacio, Jes.






  
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