Breathe out, so I can breathe you in
Fiamme calde ed esagitate si contorcevano nel piccolo
caminetto di pietra dell’ampio salotto di casa Potter, cercando di sopraffarsi
l’un l’altra e prevalere con il consueto scoppiettio ritmico.
Le loro rapide e continue movenze proiettavano strani
disegni a ridosso dei muri tinteggiati, e delineavano i contorni sfocati di due
figure vicine.
James, completamente adagiato sui cuscini del divano,
teneva un braccio legato attorno alla vita di Lily, accarezzando quella sottile
linea di pelle eburnea che sfuggiva al controllo del morbido maglione azzurrino,
conscio solo per metà di ciò che stava accadendo.
Lily aveva appoggiato la testa sul petto di lui e,
tenendo gli occhi chiusi, si lasciava invadere da quei brividi sempre più
intensi che le toglievano il respiro. Sentiva le dita di James scorrere leggere
sulla sua pancia, sui fianchi; le sentiva sollevare piano il maglione, per poi
scendere di nuovo verso il bordo dei pantaloni e continuare la loro lenta e
dolce esplorazione.
Sentiva il bisogno di fare qualcosa, di rispondere in
qualche modo, ma non sapeva come.
Buffo, conosceva perfettamente gli incantesimi più
difficili dell’intero corso, ma non sapeva accarezzare un ragazzo.
Avrebbe potuto essere una situazione imbarazzante,
molto imbarazzante, e invece quelle piccole carezze vellutate catturavano
completamente il suo corpo e la sua mente; non riusciva a fissare nella testa un
pensiero per più di pochi secondi, poteva solo farsi rapire dal quel magico
tocco.
Ad un tratto James cambiò posizione, si sollevò
leggermente su sé stesso e per poi sprofondare nuovamente nel tessuto chiaro,
stavolta con il viso di Lily a pochi millimetri dal suo. Le sorrise dolcemente,
e, senza smettere di sfiorarla con la mano, cominciò a baciare quelle labbra
sottili e timide. Al contatto della sua bocca con quella della ragazza, James
capì quanto quei baci fossero diversi da quelli che aveva sempre dato. Nessun
suo bacio precedente aveva posseduto la stessa dolcezza, lo stesso trasporto, la
stessa emozione travolgente.
Semplicemente, nessun bacio era mai stato innamorato.
“Lily…..”
La ragazza lo guardò negli occhi.
“Non credo di averti mai detto che per me sei
importante. Più importante di qualsiasi altra cosa”.
“Sì che me l’hai detto…”
“Sì, forse. Ma….non così” sussurrò prima di
alzarsi e stringerla contro di sé, lasciandosi sfuggire due parole fra le più
profonde e penetranti che esistano: “Ti amo”.
Ed entrambi, quella notte, ebbero modo di capirne il
vero significato più profondo.
*
Fu una fortuna che i signori Potter non avessero
previsto di tornare la mattina seguente, altrimenti entrando nella camera di
James avrebbero trovato due figure accoccolate sotto le coperte calde,
con la stessa espressione disegnata sul volto:
l’espressione tipica di chi ama ed è amato.
Mentre il sole faceva capolino tra le nuvole spumose
del cielo, James si svegliò, e prima di aprire gli occhi, accarezzò lievemente
i fianchi esili che stava cingendo, come per assicurarsi che non fosse svanito
tutto nella notte.
Il tatto confermò la situazione e James notò con un
sorriso che erano rimasti abbracciati esattamente come quando si erano
addormentati: neanche il sonno poteva dividerli.
Intento a liberarsi dalla morsa della coperta, fece
un movimento goffo e leggermente brusco.
“Dimmi che non ti ho svegliato”.
“Mi hai svegliato” rispose Lily sorridendo mentre
socchiudeva le palpebre ancora assonnate.
“Scusami…”
“Buongiorno...”
“Buongiorno...” sorrise, avvicinandosi per darle
un bacio. “Come stai?”
“Benissimo”
“Mmm….io ancora meglio”.
Poco dopo, Lily costrinse James a vestirsi e a
scendere di sotto per la colazione.
Soltanto a quel punto si alzò dal letto e,
rimpiangendo immediatamente il tepore delle lenzuola, si guardò attorno
cercando di memorizzare ogni dettaglio di quella stanza, di quel piccolo rifugio
che da poco non apparteneva più a una sola persona. Le pareti erano ricoperte
di semplice vernice bianca, in alcuni punti nascosta da poster di una squadra di
Quidditch di cui ignorava completamente l’esistenza, e quindi il nome. Due
armadi lineari, dalla struttura semplice, occupavano quasi interamente una delle
due pareti laterali, mentre all’altra era appoggiata una spaziosa scrivania di
legno chiaro, sopra la quale il caos regnava sovrano. E poi, fra la scrivania e
i due armadi, vi era il letto, la cui testata poggiava sulla parete frontale
della camera.
Lily sorrise alla vista delle lenzuola azzurrine
aggrovigliate e della pesante coperta blu oceano ormai completamente abbandonata
sul pavimento. Avvicinandosi per rassettare il tutto, si chiese ci sarebbe stato
nella sua vita un altro momento così perfetto, così magico come lo era stato
quella notte. E, toccando ancora una volta il tessuto tiepido del letto, si
rispose di sì.
Si chinò poi per raccogliere da terra la coperta, e
mentre si inginocchiava per recuperare l’estremità finita sotto il letto, notò
qualcosa che sporgeva da un cassetto semiaperto del comodino.
Era un minuscolo album di foto, rilegato alla meglio
con dello spago e spesso non più di mezzo centimetro; angoli di fotografie
fuoriuscivano dalle estremità, evidentemente era stato confezionato da mani
parecchio inesperte.
Vinta dalla curiosità, lo prese e cominciò a
sfogliarlo.
Nella prima pagina non vi era una foto, bensì un
foglio di pergamena ripiegato su cui vi era una specie di dedica scritta con
inchiostro blu.
“RAMOSO, VECCHIO MIO!
BUON COMPLEANNO!
Ti sei appena svegliato, vero? Beh, in ogni caso, non
sarò in dormitorio questa mattina, vorrei evitare di incappare nei tuoi pessimi
istinti omicidi una volta che avrai finito di sfogliare il mio regalo. Cioè, è
il tuo regalo, lo so; ma visto che è opera mia, in un certo senso posso
definirlo anche mio. (Non fare quella faccia, tanto lo so che hai capito).
Adesso sbrigati, inizia a sorridere e ripercorri i
passi della tua vita.
Auguri, MALANDRINO!
Con affetto (bleah…)
Felpato”.
Lily rise di gusto. Sirius era pazzo,
fondamentalmente l’aveva sempre saputo, ma adesso non poteva negare che fosse
un pazzo unico nel suo genere.
Curiosa di scoprire quali fossero i passi della vita
di Ramoso secondo Felpato, voltò pagina e lesse:
a.LE.
a.LE?
Non bastavano i soprannomi a confondere le idee della
gente, no.
Bisognava anche parlare in codice!
Ma la curiosità non le permise di soffermarsi a
decrittare il geroglifico.
Nella pagina successiva, Lily si trovò faccia a
faccia con un James bambino, di cinque o sei anni, che sedeva sul prato del
giardino di casa, e teneva stretto far le mani il suo primo Boccino d’Oro.
L’espressione di immensa felicità sul volto del piccolo Potter aveva
lasciato la sua traccia in ogni sorriso del James adolescente, quel sorriso che
riusciva a staccarsi da tutto, a nascere da una piccola cosa e ad arrivare
dritto nel suo cuore ogni volta.
Improvvisamente provò una strana sensazione, di
natura quasi nostalgica, e realizzò che una parte della vita di James le era
nascosta. Non sapeva nulla della sua infanzia, della prima volta che era salito
su una scopa, del momento in cui aveva ricevuto la lettera da Hogwarts.
C’erano molti buchi, buchi che voleva colmare;
voleva conoscerlo a fondo, per quello che c’era stato, e per quello che ci
sarebbe stato in seguito.
Sfogliò dunque quel piccolo album, scoprendo due
foto disposte l’una accanto all’altra. La prima rappresentava James dietro
ad una cremosa torta di compleanno al cioccolato. Le candeline erano dieci, e
cercavano invano di restare accese sotto il soffio allegro di James aiutato dal
papà.
La foto accanto era piuttosto confusa: in primo piano
si vedeva la divisa di Hogwarts, sorretta e mostrata all’obbiettivo da quattro
mani, due ancora piccole, probabilmente di James, e le altre lunghe e
affusolate, probabilmente della signora Potter.
Erano splendide quelle immagini, e splendido era il
sorriso che dipingevano sul volto di Lily.
La ragazza era così coinvolta in quelle scene del
passato da non accorgersi che il soggetto di quelle foto, un po’ cresciuto
nella forma, se ne stava appoggiato allo stipite ligneo della porta e la
osservava con uno sguardo dolce almeno quanto il suo sorriso.
Nella pagina seguente, trovò di nuovo una scritta
codificata, che questa volta diceva “d.LE”.
Avrebbe dovuto farsi rivelare il significato di
quella scritture misteriose e un po’ bizzarre, anche a costo di ammettere di
aver frugato in ricordi personali. E in cassetti personali, ovviamente.
James intuì a che punto dei suoi passi Lily fosse
giunta, e rise piano preparandosi a spiegare seriamente quel segreto malandrino,
come Sirius l’aveva saggiamente nominato.
Lily intanto aveva voltato pagina, e al momento la
stava fissando con occhi sbalorditi e bocca semispalancata. Su quella foto, non
vi era traccia di James.
In quella foto, il soggetto era una bambina dai
capelli ramati, appena scesa dal treno scarlatto, che trascinava con sé il
baule un po’ toppo pesante. Aveva l’aria intimidita, eppure i suoi occhi non
tradivano paura, ma decisione e coraggio.
La Lily sedicenne fissava il suo io undicenne senza
capacitarsi.
“Bella, vero?” disse James alle sue spalle,
facendola sobbalzare.
“Ehm…sì, ma io…cioè, cosa… Perché?”
sussurrò Lily.
James sorrise. “Non sono sicuro di volertelo
raccontare” disse scherzoso “Ma tranquilla, ci penserà Sirius!”.
Si avvicinò alla ragazza, si sedette accanto a lei
incrociando le gambe e la guidò verso la foto seguente.
Questa volta James compariva di nuovo: era seduto su
un muretto nel parco della scuola, con accanto Sirius e Remus. Lo sguardo di
tutti e tre, probabilmente tredicenni, era rivolto a due ragazzine poco più in
là, sedute sui gradini del portico, che parlavano fra loro ridendo. Lily e
Emma.
James guardò Lily dolcemente: “Sempre al centro
dell’attenzione voi due, eh?”.
Lily non disse niente, lo fissò e poi voltò pagina
in silenzio.
Guardò senza frenare l’emozione e strinse la mano
del suo ragazzo.
Quell’ultima foto rappresentava loro due, insieme
sulla scopa di James, stretti l’uno all’altro come lo erano adesso. Felici,
completamente felici.
Soltanto in quell’istante Lily comprese a cosa
aveva pensato Sirius preparando quell’album.
Alzò istintivamente la testa dalla spalla di James e
gli diede un bacio a fior di labbra.
“Te l’ho già detto che ti amo da morire, LE?”.
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Hey guys! Woooho…(è la prima cosa che ho detto
dopo aver messo il punto all’ultima frase di questo capitolo). Questo è un
capitolo fatidico, senza dubbio, ma se fosse per me riuscirei a trovargli un
elenco di aggettivi molto poco esiguo (mica tutti positivi….-_-). Però questo
compito è vostro, non voglio certo confondere le parti (anche se credo che mi
divertirei a recensire le mie storie…;-)…scherzo!), quindi che ne dite di
lasciare una recensione???
Thanks.
Xxx, Juls
Come al solito, un ringraziamento a tutti i lettori
anonimi. Thank you.
Pippimag: Hola! Che dirti se non GRAZIE MILLE per la
tua splendida recensione?? Addirittura “divina”….wooow! ma….sicura che
stai parlando di me? ;-) un bacione,
spero di sentirti anche per questo capitolo!(è un modo carino per dirti che la
tua recensione è obbligatoria…^^) Juls
Master Ellie: Hola Wapa (questa non la
sapevo…^^)!!!! THANK YOU VERY, VERY,VERY (potrei continuare…)
MUCH! Sono
felice che questa ff riesca a farti sorridere, anzi, mi dispiace di non poter
postare tutti i giorni, se la metti così!^^ Comunque, sappi che anche le tue
recensioni stanno alla mia storia come il pane alla nutella, anzi meglio!;-)
Quindi, questo vuol dire che il tuo commento non può mancare, claro?? Besos,
Juls
Truelena: Wooow! Grazie mille! Non lo vedevo così
ben riuscito quel dialogo!!^^ thanks. Spero che mi farai sapere la tua opinione
anche su questo nuovo capitolo, il tuo è un giudizio autorevole (lo dico e lo
penso da quando ho letto l’ultimo chap della tua fantastica fic!)^^ un bacione,
Juls
PrinceLily: Ciao!!Allora….abbastanza soddisfacente
lo sviluppo? Un bacio, grazie per la recensione! Juls
Yo91: Ciao! Hai visto ho aggiornato tutte e due le
storie…spero ti siano piaciute entrambe!!^^ un bacio, Juls
Miyu90: Ciao indisciplinata commentatrice!!^^ scherzo
ovviamente…se anche lo fossi davvero, come potrei non perdonarti dopo una
recensione di quel calibro?!?^^ Grazie mille, davvero. Mi fa piacere sapere che
riesco a coinvolgere ed emozionare, senza contare che è a dir poco gratificante
sentirselo dire! Spero che ti sia piaciuta la descrizione della stanza di James,
ma soprattutto l’intero sviluppo. ^^ un bacione, Juls
Ps: i tuoi gomiti sono intatti? ;-)
^clod^: ok ok, scusa. Mi
sono fatta attendere…sorry! Però ti ringrazio per la recensione, e spero che
il ritardo non ti impedisca di recensire ancora!! ;-) un bacio, Juls
Buzzy d: Wow grazie!! Tienimi informata sul tuo
indice di gradimento…;-) Juls
Davy Jones: Ciao! Grazie
mille! Vedo che la caratterizzazione dei personaggi ti piace, spero che continui
a piacerti! ^^ Credo proprio che Lily avrà modo di ridere ancora una volta in
faccia a Margaret, sempre che non decida di fargliela eliminare fisicamente! ;-)
Juls