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Autore: Juls    28/12/2006    9 recensioni
"James scambiò un veloce sorriso con Remus, prima di voltarsi verso la porta del dormitorio femminile. Tutte le grifondoro stavano ballando, ridendo, bevendo burrobirra e cercando di avvicinarsi ad uno dei tre malandrini. Tutte tranne Lei".
Ecco james e Lily come li ho sempre immaginati.

10° chapter: Fiamme calde ed esagitate si contorcevano nel piccolo caminetto di pietra dell’ampio salotto di casa Potter, cercando di sopraffarsi l’un l’altra e prevalere con il consueto scoppiettio ritmico.
Le loro rapide e continue movenze proiettavano strani disegni a ridosso dei muri tinteggiati, e delineavano i contorni sfocati di due figure vicine.
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Breathe out, so I can breathe you in

 

Fiamme calde ed esagitate si contorcevano nel piccolo caminetto di pietra dell’ampio salotto di casa Potter, cercando di sopraffarsi l’un l’altra e prevalere con il consueto scoppiettio ritmico.

Le loro rapide e continue movenze proiettavano strani disegni a ridosso dei muri tinteggiati, e delineavano i contorni sfocati di due figure vicine.

James, completamente adagiato sui cuscini del divano, teneva un braccio legato attorno alla vita di Lily, accarezzando quella sottile linea di pelle eburnea che sfuggiva al controllo del morbido maglione azzurrino, conscio solo per metà di ciò che stava accadendo.

Lily aveva appoggiato la testa sul petto di lui e, tenendo gli occhi chiusi, si lasciava invadere da quei brividi sempre più intensi che le toglievano il respiro. Sentiva le dita di James scorrere leggere sulla sua pancia, sui fianchi; le sentiva sollevare piano il maglione, per poi scendere di nuovo verso il bordo dei pantaloni e continuare la loro lenta e dolce esplorazione.

Sentiva il bisogno di fare qualcosa, di rispondere in qualche modo, ma non sapeva come.

Buffo, conosceva perfettamente gli incantesimi più difficili dell’intero corso, ma non sapeva accarezzare un ragazzo.

Avrebbe potuto essere una situazione imbarazzante, molto imbarazzante, e invece quelle piccole carezze vellutate catturavano completamente il suo corpo e la sua mente; non riusciva a fissare nella testa un pensiero per più di pochi secondi, poteva solo farsi rapire dal quel magico tocco.

Ad un tratto James cambiò posizione, si sollevò leggermente su sé stesso e per poi sprofondare nuovamente nel tessuto chiaro, stavolta con il viso di Lily a pochi millimetri dal suo. Le sorrise dolcemente, e, senza smettere di sfiorarla con la mano, cominciò a baciare quelle labbra sottili e timide. Al contatto della sua bocca con quella della ragazza, James capì quanto quei baci fossero diversi da quelli che aveva sempre dato. Nessun suo bacio precedente aveva posseduto la stessa dolcezza, lo stesso trasporto, la stessa emozione travolgente.

Semplicemente, nessun bacio era mai stato innamorato.

“Lily…..”

La ragazza lo guardò negli occhi.

“Non credo di averti mai detto che per me sei importante. Più importante di qualsiasi altra cosa”.

“Sì che me l’hai detto…”

“Sì, forse. Ma….non così” sussurrò prima di alzarsi e stringerla contro di sé, lasciandosi sfuggire due parole fra le più profonde e penetranti che esistano: “Ti amo”.

Ed entrambi, quella notte, ebbero modo di capirne il vero significato più profondo.

 

*

 

Fu una fortuna che i signori Potter non avessero previsto di tornare la mattina seguente, altrimenti entrando nella camera di James avrebbero trovato due figure accoccolate sotto le coperte calde,

con la stessa espressione disegnata sul volto: l’espressione tipica di chi ama ed è amato.

Mentre il sole faceva capolino tra le nuvole spumose del cielo, James si svegliò, e prima di aprire gli occhi, accarezzò lievemente i fianchi esili che stava cingendo, come per assicurarsi che non fosse svanito tutto nella notte.

Il tatto confermò la situazione e James notò con un sorriso che erano rimasti abbracciati esattamente come quando si erano addormentati: neanche il sonno poteva dividerli.

Intento a liberarsi dalla morsa della coperta, fece un movimento goffo e leggermente brusco.

“Dimmi che non ti ho svegliato”.

“Mi hai svegliato” rispose Lily sorridendo mentre socchiudeva le palpebre ancora assonnate.

“Scusami…”

“Buongiorno...”

“Buongiorno...” sorrise, avvicinandosi per darle un bacio. “Come stai?”

“Benissimo”

“Mmm….io ancora meglio”.

 

Poco dopo, Lily costrinse James a vestirsi e a scendere di sotto per la colazione.

Soltanto a quel punto si alzò dal letto e, rimpiangendo immediatamente il tepore delle lenzuola, si guardò attorno cercando di memorizzare ogni dettaglio di quella stanza, di quel piccolo rifugio che da poco non apparteneva più a una sola persona. Le pareti erano ricoperte di semplice vernice bianca, in alcuni punti nascosta da poster di una squadra di Quidditch di cui ignorava completamente l’esistenza, e quindi il nome. Due armadi lineari, dalla struttura semplice, occupavano quasi interamente una delle due pareti laterali, mentre all’altra era appoggiata una spaziosa scrivania di legno chiaro, sopra la quale il caos regnava sovrano. E poi, fra la scrivania e i due armadi, vi era il letto, la cui testata poggiava sulla parete frontale della camera.

Lily sorrise alla vista delle lenzuola azzurrine aggrovigliate e della pesante coperta blu oceano ormai completamente abbandonata sul pavimento. Avvicinandosi per rassettare il tutto, si chiese ci sarebbe stato nella sua vita un altro momento così perfetto, così magico come lo era stato quella notte. E, toccando ancora una volta il tessuto tiepido del letto, si rispose di sì.

Si chinò poi per raccogliere da terra la coperta, e mentre si inginocchiava per recuperare l’estremità finita sotto il letto, notò qualcosa che sporgeva da un cassetto semiaperto del comodino.

Era un minuscolo album di foto, rilegato alla meglio con dello spago e spesso non più di mezzo centimetro; angoli di fotografie fuoriuscivano dalle estremità, evidentemente era stato confezionato da mani parecchio inesperte.

Vinta dalla curiosità, lo prese e cominciò a sfogliarlo.

Nella prima pagina non vi era una foto, bensì un foglio di pergamena ripiegato su cui vi era una specie di dedica scritta con inchiostro blu.

“RAMOSO, VECCHIO MIO!

BUON COMPLEANNO!

Ti sei appena svegliato, vero? Beh, in ogni caso, non sarò in dormitorio questa mattina, vorrei evitare di incappare nei tuoi pessimi istinti omicidi una volta che avrai finito di sfogliare il mio regalo. Cioè, è il tuo regalo, lo so; ma visto che è opera mia, in un certo senso posso definirlo anche mio. (Non fare quella faccia, tanto lo so che hai capito).

Adesso sbrigati, inizia a sorridere e ripercorri i passi della tua vita.

Auguri, MALANDRINO!

Con affetto (bleah…)

Felpato”.

 

Lily rise di gusto. Sirius era pazzo, fondamentalmente l’aveva sempre saputo, ma adesso non poteva negare che fosse un pazzo unico nel suo genere.

Curiosa di scoprire quali fossero i passi della vita di Ramoso secondo Felpato, voltò pagina e lesse:

a.LE.

a.LE?

Non bastavano i soprannomi a confondere le idee della gente, no.

Bisognava anche parlare in codice!

Ma la curiosità non le permise di soffermarsi a decrittare il geroglifico.

Nella pagina successiva, Lily si trovò faccia a faccia con un James bambino, di cinque o sei anni, che sedeva sul prato del giardino di casa, e teneva stretto far le mani il suo primo Boccino d’Oro. L’espressione di immensa felicità sul volto del piccolo Potter aveva lasciato la sua traccia in ogni sorriso del James adolescente, quel sorriso che riusciva a staccarsi da tutto, a nascere da una piccola cosa e ad arrivare dritto nel suo cuore ogni volta.

Improvvisamente provò una strana sensazione, di natura quasi nostalgica, e realizzò che una parte della vita di James le era nascosta. Non sapeva nulla della sua infanzia, della prima volta che era salito su una scopa, del momento in cui aveva ricevuto la lettera da Hogwarts.

C’erano molti buchi, buchi che voleva colmare; voleva conoscerlo a fondo, per quello che c’era stato, e per quello che ci sarebbe stato in seguito.

Sfogliò dunque quel piccolo album, scoprendo due foto disposte l’una accanto all’altra. La prima rappresentava James dietro ad una cremosa torta di compleanno al cioccolato. Le candeline erano dieci, e cercavano invano di restare accese sotto il soffio allegro di James aiutato dal papà.

La foto accanto era piuttosto confusa: in primo piano si vedeva la divisa di Hogwarts, sorretta e mostrata all’obbiettivo da quattro mani, due ancora piccole, probabilmente di James, e le altre lunghe e affusolate, probabilmente della signora Potter.

Erano splendide quelle immagini, e splendido era il sorriso che dipingevano sul volto di Lily.

La ragazza era così coinvolta in quelle scene del passato da non accorgersi che il soggetto di quelle foto, un po’ cresciuto nella forma, se ne stava appoggiato allo stipite ligneo della porta e la osservava con uno sguardo dolce almeno quanto il suo sorriso.

Nella pagina seguente, trovò di nuovo una scritta codificata, che questa volta diceva “d.LE”.

Avrebbe dovuto farsi rivelare il significato di quella scritture misteriose e un po’ bizzarre, anche a costo di ammettere di aver frugato in ricordi personali. E in cassetti personali, ovviamente.

James intuì a che punto dei suoi passi Lily fosse giunta, e rise piano preparandosi a spiegare seriamente quel segreto malandrino, come Sirius l’aveva saggiamente nominato.

Lily intanto aveva voltato pagina, e al momento la stava fissando con occhi sbalorditi e bocca semispalancata. Su quella foto, non vi era traccia di James.

In quella foto, il soggetto era una bambina dai capelli ramati, appena scesa dal treno scarlatto, che trascinava con sé il baule un po’ toppo pesante. Aveva l’aria intimidita, eppure i suoi occhi non tradivano paura, ma decisione e coraggio.

La Lily sedicenne fissava il suo io undicenne senza capacitarsi.

“Bella, vero?” disse James alle sue spalle, facendola sobbalzare.

“Ehm…sì, ma io…cioè, cosa… Perché?” sussurrò Lily.

James sorrise. “Non sono sicuro di volertelo raccontare” disse scherzoso “Ma tranquilla, ci penserà Sirius!”.

Si avvicinò alla ragazza, si sedette accanto a lei incrociando le gambe e la guidò verso la foto seguente.

Questa volta James compariva di nuovo: era seduto su un muretto nel parco della scuola, con accanto Sirius e Remus. Lo sguardo di tutti e tre, probabilmente tredicenni, era rivolto a due ragazzine poco più in là, sedute sui gradini del portico, che parlavano fra loro ridendo. Lily e Emma.

James guardò Lily dolcemente: “Sempre al centro dell’attenzione voi due, eh?”.

Lily non disse niente, lo fissò e poi voltò pagina in silenzio.

Guardò senza frenare l’emozione e strinse la mano del suo ragazzo.

Quell’ultima foto rappresentava loro due, insieme sulla scopa di James, stretti l’uno all’altro come lo erano adesso. Felici, completamente felici.

Soltanto in quell’istante Lily comprese a cosa aveva pensato Sirius preparando quell’album.

Alzò istintivamente la testa dalla spalla di James e gli diede un bacio a fior di labbra.

“Te l’ho già detto che ti amo da morire, LE?”.

 

 

 

 

 

*********************************************

Hey guys! Woooho…(è la prima cosa che ho detto dopo aver messo il punto all’ultima frase di questo capitolo). Questo è un capitolo fatidico, senza dubbio, ma se fosse per me riuscirei a trovargli un elenco di aggettivi molto poco esiguo (mica tutti positivi….-_-). Però questo compito è vostro, non voglio certo confondere le parti (anche se credo che mi divertirei a recensire le mie storie…;-)…scherzo!), quindi che ne dite di lasciare una recensione???

Thanks.

Xxx, Juls

 

Come al solito, un ringraziamento a tutti i lettori anonimi. Thank you.

 

Pippimag: Hola! Che dirti se non GRAZIE MILLE per la tua splendida recensione?? Addirittura “divina”….wooow! ma….sicura che stai parlando di me? ;-)  un bacione, spero di sentirti anche per questo capitolo!(è un modo carino per dirti che la tua recensione è obbligatoria…^^)  Juls

 

Master Ellie: Hola Wapa (questa non la sapevo…^^)!!!! THANK YOU VERY, VERY,VERY (potrei continuare…) MUCH! Sono felice che questa ff riesca a farti sorridere, anzi, mi dispiace di non poter postare tutti i giorni, se la metti così!^^ Comunque, sappi che anche le tue recensioni stanno alla mia storia come il pane alla nutella, anzi meglio!;-) Quindi, questo vuol dire che il tuo commento non può mancare, claro?? Besos, Juls

 

Truelena: Wooow! Grazie mille! Non lo vedevo così ben riuscito quel dialogo!!^^ thanks. Spero che mi farai sapere la tua opinione anche su questo nuovo capitolo, il tuo è un giudizio autorevole (lo dico e lo penso da quando ho letto l’ultimo chap della tua fantastica fic!)^^ un bacione, Juls

 

PrinceLily: Ciao!!Allora….abbastanza soddisfacente lo sviluppo? Un bacio, grazie per la recensione! Juls

 

Yo91: Ciao! Hai visto ho aggiornato tutte e due le storie…spero ti siano piaciute entrambe!!^^ un bacio, Juls

 

Miyu90: Ciao indisciplinata commentatrice!!^^ scherzo ovviamente…se anche lo fossi davvero, come potrei non perdonarti dopo una recensione di quel calibro?!?^^ Grazie mille, davvero. Mi fa piacere sapere che riesco a coinvolgere ed emozionare, senza contare che è a dir poco gratificante sentirselo dire! Spero che ti sia piaciuta la descrizione della stanza di James, ma soprattutto l’intero sviluppo. ^^ un bacione, Juls

Ps: i tuoi gomiti sono intatti? ;-)

 

^clod^: ok ok, scusa. Mi sono fatta attendere…sorry! Però ti ringrazio per la recensione, e spero che il ritardo non ti impedisca di recensire ancora!! ;-) un bacio, Juls

 

Buzzy d: Wow grazie!! Tienimi informata sul tuo indice di gradimento…;-) Juls

 

Davy Jones: Ciao! Grazie mille! Vedo che la caratterizzazione dei personaggi ti piace, spero che continui a piacerti! ^^ Credo proprio che Lily avrà modo di ridere ancora una volta in faccia a Margaret, sempre che non decida di fargliela eliminare fisicamente! ;-) Juls

 

 

 

 

 

 

  
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