*Voglio parlare al tuo cuore
leggera come la neve
anche i silenzi lo sai,
hanno parole
Dopo la pioggia ed il gelo
oltre le stelle ed il cielo
vedo fiorire il buono,
di noi il sole e l'azzurro sopra i nevai
Vorrei illuminarti l'anima
nel blu dei giorni tuoi più fragili, io ci sarò
come una musica,
come domenica di sole e d'azzurro
Voglio parlare al tuo cuore
come acqua fresca d'estate
far rifiorire quel buono di noi anche se tu, tu non lo sai
Vorrei illuminarti l'anima
nel blu dei giorni tuoi più fragili, io ci sarò
come una musica,
come domenica di sole e d'azzurro.
Vorrei liberarti l'anima,
come vorrei nel blu dei giorni tuoi e fingere che ci sarò
che è sempre musica,
sempre domenica
di sole e d'azzurro
Voglio parlare al tuo cuore
voglio vivere per te di sole e d'azzurro**
Era una giornata non per niente calda,c’erano giorni in cui il sole faceva come per dire lo “spavaldo” appariva e scompariva a suo piacimento,ingannava facendo sperare sempre in una bella giornata,ma in realtà era da giorni che nevicava.
Io mi trovavo ad uscire solo,nonostante facesse freddo e le strade fossero tutte imbiancate.
Eh si,eravamo a Gennaio,in pieno inverno.
Mentre camminavo mi accorsi che nonostante il freddo era evidente l’operosità e la voglia di fare dei padri di famiglia che lavoravano anche in previsioni di tempeste,per portare a casa un pezzo di pane.
Mi fermai. Non si vedeva quasi nulla se non una panchina accanto ad un lampione,che si distinguevano dal resto del paesaggio ricoperto.
Arrivato li,mi dovetti sedere,visto che per poco il freddo non mi bloccava le gambe.
Ero coperto da un giubbotto caldo,mi accoccolai dentro e mi coprii la bocca con la mia bella sciarpa,anch’essa calda.
Una volta che mi trovai li solo,la mente fu pervasa da ogni tipo di pensiero…
Quello fisso e centrale lui,solo ed esclusivamente lui,nemmeno comparabile a tutto l’oro di questo mondo.
Pensavo a quanto fosse importante per me,a quanto mi diede tanto quando ancora il gruppo in cui cantava era unito.
Il mio viso era cosi freddo che quando incominciarono a scendere le lacrime si sentivano che erano cosi’ calde.
Erano lacrime sincere,che venivano da un cuore distrutto da un sentimento cosi forte.
Intanto sentivo dei passi che venivano da lontano,ma non me ne curai piu’ di tanto,pensavo fosse uno dei tanti passanti,ma stavolta mi sbagliai,quei passi si fermarono vicino,molto vicino a me.
Non sentii dire una parola.Questa persona che era appena arrivata si sedette vicino a me,lo sentivo respirare nonostante io stessi piangendo.
“Cos’hai?” mi sentii dire da una voce maschile.
Io in un primo momento non risposi ma alzai il viso e continuai a guardare dritto senza girarmi per vedere chi fosse.
Non sentendo nessuna risposta e probabilmente stupito dalla mia reazione quest’uomo mi ripose la stessa domanda.
“Cos’hai?perchè stai qui a piangere solo?” stavolta mi girai riconobbi la voce,era la sua,non risposi,però lo guardai mi sentivo lo sguardo perso,lui mi appoggiò una mano sulla gamba.
Improvvisamente mi girai verso di lui,e un filo di vento mi sposto’ il ciuffo.
“Lo sai?Mi sono fermato giusto per te…dovevo farlo”,con queste parole riusci’ a strapparmi un sorriso,e improvvisamente mi fiondai tra le sue braccia e lui dolcemente mi strinse a se.
**Di sole e d'azzurro-Giorgia.