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Autore: Problematica    28/12/2006    1 recensioni
La storia la conosciamo tutti..ma cosa accadrebbe se al posto del famoso trio avessimo un bel quartetto?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo, Harry e gli altri si diressero verso l’aula di difesa contro le arti oscure e dopo che tutti si misero al proprio posto, Moody si presentò all’intera classe scrivendo il suo nome alla lavagna. Dopodiché, con un grande stupore generale, iniziò a parlare delle Maledizioni Senza Perdono. -Il Ministero non vorrebbe che ve le insegnassi, ma voi dovete sapere cosa affrontate!- sentenziò Moody in tono serio. Nemmeno uno studente osò rispondere. -Chi sa dirmi quante sono le Maledizioni Senza Perdono?- chiese, mentre si voltava verso la lavagna, pronto per scrivere; la voce di Hermione emerse dal silenzio. -Tre, signore!- disse senza esitare e Moody scrisse i tre numeri accanto ai quali avrebbe aggiunto i nomi dei tre Anatemi Oscuri. Poi chiese il perché si chiamassero "senza perdono" e fu di nuovo Hermione a rispondere. -Perché sono imperdonabili, l’uso di una di queste…- ma Moody la interruppe, concludendo per lei che l’uso di una delle maledizioni assicurava un biglietto di sola andata per Azkaban. Di nuovo calò il silenzio. Poi Moody chiese il nome di una di queste maledizioni e molti alzarono la mano. -La…La Maledizione Imperius- rispose Ron quando Moody gli diede la parola. Dopodiché, si diresse verso la scrivania dove vi erano un numero infinito di strani animaletti dall’aspetto oltremodo sgradevole: Moody mise la mano in un barattolo di vetro e ne estrasse una strana creatura che assomigliava ad un ragno. -Engorgio!- borbottò e subito il ragno si gonfiò fino a diventare più grosso di una tarantola, poi lo sollevò in alto così che tutti potessero vederlo. -Imperio!- disse, e il ragno cominciò a comportarsi in maniera piuttosto strana, tutti lo osservavano divertiti mentre l’animaletto volteggiava sulla testa di Ron che cambiò colore dalla paura. Il ragno era completamente soggiogato dall’incantesimo e saltellava come se stesse ballando. Moody spiegò che sotto la Maledizione Imperius il ragno avrebbe potuto gettarsi dalla finestra, e immediatamente l’animale si diresse verso il vetro sbattendoci contro. Tutti smisero di ridere. Poi si posizionò sopra una boccia piena d’acqua pronto per annegarci dentro e a quel punto Moody lo richiamò a se, ponendolo sul tavolo. Spiegò alla classe che dopo la caduta di Voldemort, tantissimi maghi dichiararono di essere stati stregati dalla Maledizione Imperius e, per questo costretti alle azioni più riprovevoli. Poi chiese il nome della seconda maledizione, e di nuovo si levò un gran numero di mani. -Paciock, giusto? Tu sai dirmi il nome di un’altra maledizione- chiese Moody fissando Neville negli occhi, e lui con la sua solita espressione impaurita rispose di conoscere la Maledizione Cruciatus. Moody gli fece un mezzo sorriso per poi tornare alla scrivania e riprendere il ragno in mano. Di nuovo lo sollevò in alto e lanciò l’incantesimo: -Crucio!-. Il ragno iniziò a contorcersi e ad agitarsi in maniera violenta, tutti lo fissarono come se insieme al ragno si stessero contorcendo anche i loro stomaci. Neville, più di tutti sembrava soffrire insieme all’animale mentre non gli toglieva gli occhi di dosso. Poi Hermione, esausta da quella scena penosa urlò a Moody di smetterla, facendogli notare che Neville non stava per niente bene. Moody sembrò tornare in se e si allontanò dal ragno che smise di contorcersi e rimase immobile sul tavolo, Neville intanto era pallidissimo e sudava come se avesse la febbre. Moody prese il ragno e si diresse verso il tavolo di Hermione che non riusciva a sollevare lo sguardo. -Signorina Granger, vuoi dirmi tu il nome della terza maledizione?- le chiese, ma Hermione proprio non riusciva ad emettere alcun suono, scossa come la maggior parte dei suoi compagni. Melrose, che stava accanto a lei, invece fissava Moody dritto negli occhi con un’aria quasi di sfida; l’uomo la fissò a sua volta. -Vuoi dirmelo tu? Signorina Williams?- le chiese, e lei rispose, senza distogliere lo sguardo nemmeno per un attimo. -Avada Kedavra-. Moody inarcò un sopracciglio quasi stupito. -Hai fegato ragazzina, potresti essere un ottimo Auror, come lo era tua nonna Rosemary- bisbigliò, ma Melrose sembrò quasi non aver sentito. Poi entrambi si voltarono verso il ragno che se ne stava immobile con le zampette rivolte verso l’alto. -Avada Kedavra!- sentenziò Moody, e dalla bacchetta uscì una luce verde. Il ragno morì all’istante. -Avada Kedavra, l’Anatema che uccide- disse, mentre si allontanava dal banco dirigendosi verso la cattedra, -Nessuno è mai sopravvissuto, tranne una persona ed è seduta qui, in questa stanza-. Harry si sentì tutti gli occhi puntati addosso mentre fissava Malocchio Moody, poi sentì il rumore di tante sedie che si spostavano: la lezione era finita.

Durante l’intera giornata furono in tanti a scrivere il proprio nome e a metterlo nel Calice. I gemelli cercarono in tutti i modi di riuscirci, e alla fine utilizzarono la pozione Invecchiante; Hermione li avvisò del fatto che la Linea dell’Età era un incantesimo potente e che una sciocca pozione Invecchiante non sarebbe servita, ma sia Fred che George non le diedero retta; bevvero la pozione tutta d’un fiato e oltrepassarono la Linea. Ci fu un applauso generale dei presenti quando i gemelli misero i propri nomi tra le fiamme del Calice ma pochi secondi dopo, una forza sconosciuta spinse lontano Fred e George scaraventandoli a terra, poi i loro nomi scritti sulla carta schizzarono fuori, lasciandosi dietro una scia di fuoco rosso vivo. I gemelli cercarono di rimettersi in piedi mentre tutti ridevano a crepapelle, e all’improvviso accadde qualcosa di incredibilmente buffo: le facce di Fred e George vennero coperte in pochi secondi da una folta barba bianca che iniziò a crescere sempre più velocemente fino a renderli simili a due vecchi sessantenni. Tutti risero ancora più forte, compresi Ron e Harry ma in quel momento fecero il loro ingresso Krum e Dimitrov seguiti da Karkaroff. Dimitrov diede una pacca sulla spalla di Victor mentre lui si avviava a mettere il proprio nome nel Calice, dopodiché si voltò, incrociando per un attimo lo sguardo di Hermione. Dimitrov lo accompagnò fermandosi davanti a Melrose e sorridendole, questa volta vistosamente. La ragazza non credette ai suoi occhi e continuò a fissarlo mentre i tre uscivano dalla stanza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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