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Autore: Hope_Estheim    10/06/2012    3 recensioni
Questa FF è sull'infanzia di Axel e Roxas (E altri personaggi).. Questa storia è, più che altro, dedicata a "EvgeniaPsyche Rox"
Prenderò molto spunto dai suoi flash-back di "Months Of Life" (che vi consiglio di leggere, perchè è stupendo!)
Beh... Che dire? Spero che vi piacerà^^ Buona lettura!
Sayoonara
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Axel, Roxas
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Kingdom Hearts, KH 358/2 Days, Kingdom Hearts II
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Il bambino di appena cinque anni saltellava davanti alla madre che stava pazientemente tagliando le verdure per fare il minestrone.
"Mamma mamma mamma mamma mamma mamma mamma....." continuava a ripetere il bimbo dagli occhi blu oceano e i capelli del colore del grano.
La donna tentava di ignorarlo il più possibile, gli aveva già detto che non poteva andare fuori a giocare a palla con lui, che si sarebbe dovuto arrangiare da solo. Ma il problema stava proprio qui... Roxas era sempre solo, il gemello, Sora, andava sempre a casa di Riku, un bambino di sei anni albino che abitava accanto a loro.
La madre abbassò lo sguardo su di lui, un tantino seccata "Perché non giochi in giardino come fai sempre?"
Il piccolo fermò i suoi saltelli forsennati mettendo su il broncio "Ma a me non piace giocare da solo!" borbottò con aria contrariata.
Guardò la donna accovacciarsi davanti a lui e dire "Tesoro mio, io sto cucinando, non posso dar retta a te.."
La fissò per cinque secondi interminabili e poi corse fuori tenendo stretta la palla sotto braccio. Ma, invece di fermarsi a giocare in giardino come aveva detto la madre, corse fuori dal cancelletto e si diresse verso un parco giochi vicino casa sua.
Arrivato nell'ampio cortile, intravide il gemello e Riku giocare sulle altalene e corse da loro, con un sorrisone stampato sulle sottili labbra. Li salutò con la manina prima di esclamare "Ciao Riku! Ciao Sora!"
I due, che all'inizio non l'avevano notato, girarono lo sguardo verso lui e ricambiarono il sorriso. O, per lo meno, lo ricambiò pienamente Sora visto che Riku era un tipo sempre taciturno e serio.
Il sorriso di Roxas si trasformò in una smorfia infastidita quando il castano si buttò addosso a lui urlando "ROXAS!" come se non si vedessero da anni.
Riuscì con molta difficoltà a staccarselo di dosso e, guardando Riku, chiese gentilmente "Giochiamo a palla?"
L'albino lo fissò per qualche istante e poi annuì "Sì"
Così cominciarono a giocare a calcio nonostante le proteste di Roxas, lui preferiva decisamente la pallavolo, ma le proteste furono subito taciute da Sora che strillava di gioia come un pazzo, coprendo del tutto la sottile voce del biondino.
Riku, per riuscire a fare goal alla porta del castano, tirò un calcio troppo forte e la palla andò a incastrarsi tra i rami di un alto albero.
Roxas sentì le lacrime salirgli agli occhi e diede uno spintone a Riku prima di correre sotto l'albero e cominciare a saltellare, tentando di raggiungere il ramo troppo alto per lui. Si lasciò sfuggire un singhiozzo disperato, senza far uscire le lacrime, osservando il suo pallone colorato che rimaneva immobile.
"Dài! Ti prego, palla, scendi giù!" le gridò mordendosi il labbro inferiore. La mamma lo avrebbe sgridato sicuramente! E Riku non aveva nemmeno chiesto scusa! Essendo il più grande, doveva almeno riprenderglielo!
Indietreggiò e prese la rincorsa, spiccò un piccolo salto e si aggrappò con tutte le sue forze al tronco dell'albero. Poi tentò di arrampicarsi, ma cadde prendendosi una brutta botta alla testa. Portò istintivamente una piccola mano alla parte colpita lasciando scendere le lacrime e osservando i propri vestiti sporchi di fango e terra.
Sentì una voce nuova provenire dalla sua destra "Ehy, hai bisogno di una mano?"
Roxas alzò lo sguardo e incrociò lo sguardo di un bambino di nove anni, con il sorriso stampato sulle labbra. Aveva i capelli rossi, sparati all'indietro come un porcospino e gli occhi sembravano due smeraldi. Lo vide porgergli la mano, senza perdere quel sorriso.
Il biondino l'afferrò titubante e si rialzò spolverandosi i pantaloni dalla terra.
"G-Grazie.." farfugliò osservandolo. Che strano tipo...
Il bambino allargò il suo sorriso e esclamò "Di niente! Io sono Axel! A-X-E-L! Got it memorized?"
Il più piccolo rimase perplesso di fronte a quella buffa presentazione e, nonostante non abbia capito una parola di quella domanda, annuì lentamente.
"Io mi chiamo Roxas.." si presentò con titubanza.
Il rosso incrociò le braccia al petto, continuando costantemente a sorridere "Piacere, Roxas! Allora, quanti anni hai?"
Il biondino gli mostrò le cinque dita e sussurrò "Cinque... E tu?"
L'altro alzò il mento e, orgoglioso, rispose "Io nove!" e poi, sistemandosi la sciarpa che gli avvolgeva il collo, fece un cenno con la testa verso il pallone "E' tuo?"
Roxas annuì e osservo Axel prendere dei sassi e cominciare a lanciarli verso il pallone "Non preoccuparti, vedrai.. Qualche tiro e riuscirò a riportartelo!"
In effetti, come il rosso aveva previsto, un sasso andò a segno e il pallone colorato cadde dritto tra le sue mani.
"Dàdàn!" fece lui porgendogli la palla "Che ti dicevo, eh?"
Il più piccolo battè le mani, contento, prima di riprendere la palla e stringerla a sé.
"Modestamente, sono il migliore!" si vantò il rosso.
"Grazie mille.." farfugliò impacciatamente Roxas osservando sottecchi Axel. Quest'ultimo continuò a vantarsi con aria soddisfatta "Quando c'è un problema, non devi fare altro che chiamarmi!" esclamò per poi indicarsi "I am Axel the best!"
Il ragazzino tornò ad osservare il pallone, stringendo le labbra "Quindi... Quindi tu sei un supereroe?"
Axel perse per un secondo il sorriso, per osservarlo perplesso, poi lo ritrovò ancor più sgargiante "Esattamente!"
Il più piccolo tornò a guardarlo con aria ammirata "Oh... E'.. E' la prima volta che incontro un supereroe.."
Il rosso accennò una risata "Allora dovresti sentirti onorato, perchè io sono il supereroe migliore di tutti!"
"Davvero?" chiese il biondino a occhi sgranati, ingenui.
L'altro annuì "Ma certamente! Adesso, però, devo andare!" gli scompigliò i capelli color del grano.
Roxas si rattristò, però non riuscendo a nascondere l'emozione, "Devi andare a salvare altre persone?" chiese con ingenuità.
Fece una smorfia divertita "Sì, esatto!". Fece per allontanarsi, ma Roxas lo tirò per la maglia e gli chiese "Domani tornerai?"
Axel battè più volte le palpebre, confuso, e poi gli fece un radioso sorriso "Certo! Tornerò anche dopodomani... Anche il giorno dopo, e quello dopo ancora"
Il biondino fece un sorriso e lo lasciò andare, salutandolo con la piccola manina "A domani!" esclamò con emozione.
Un supereroe.... Un supereroe vero!
 
Nota dell'Autrice
-Salve a tutti! Volevo ri-precisare che questa storia è dedicata a EvgeniaPsyche Rox e ai suoi fantastici flash-back nella storia Months Of Life, storia stupenda. Volevo avvisare tutti che la conversazione tra Roxas e Axel l'ho presa interamente da quei flash-back e che non l'ho inventata io.. Ci tengo molto a precisarlo, perciò niente insulti alla "Ehy! Hai copiato la storia di EvgeniaPsyche Rox"
Spero che vi piaccia... E spero che piaccia alla persona in particolare a cui l'ho dedicata^^ Al prossimo capitolo^^
Sayoonara <3
  
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