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Autore: cup of tea    10/06/2012    3 recensioni
Terra, anno 2101.
L'inquinamento ha cambiato il volto del nostro pianeta e ha ucciso gran parte della popolazione mondiale.
I superstiti cercano di condurre una vita normale, mentre, in un piccolo villaggio, Grimborough, accadono cose strane.
Il Cacciatore di Notizie Marc Temple viene mandato in quel luogo per indagare sugli agghiaccianti avvenimenti.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ehi!
Prima di lasciarvi alla lettura, vorrei avvisarvi: questo capitolo è molto breve e probabilmente sconclusionato. E’ una sorta di ponte per ciò che verrà dopo. E' anche probabile che non capirete nulla, ma abbiate pazienza. In origine il capitolo era molto più lungo, ma mi sono accorta che leggerlo tutto in una volta poteva risultare faticoso. Perciò, ho deciso di spezzarlo in due parti, così da rendere il tutto un po’ più leggero. La seconda parte arriverà tra pochissimi giorni!
Intanto, vi ringrazio e vi lascio questo :)







Cap.5: Qualche risposta – parte 1

(Un piano per agire, su cui scrivere “decidere come agire”)



Il mattino seguente Marc dovette svegliare Ethan con una cuscinata in faccia, perché il ragazzo si stava mostrando troppo pigro per abbandonare il mondo dei sogni.

“Giù dalle brande! Oggi abbiamo molto da fare!” Lui si era già lavato e vestito per guadagnare tempo, o per ammazzarlo, e adesso stava lanciando a Ethan la maglietta e i jeans che il ragazzo indossava il giorno prima.
“C-che ore sono?” Gli rispose il ragazzo, con l’aria di chi non è solito alzarsi di buon’ora.
“Sei in punto! Potrei dirti che siamo già in ritardo sulla nostra tabella di marcia!”
“Sei in punto?! Tabella di marcia?! Cosa stai farneticando, quando l’avresti scritta?!” Disse Ethan, stropicciandosi gli occhi con una mano e spostando le lenzuola con l’altra.
Marc tirò fuori il solito taccuino e mostrò il frutto della sua notte insonne passata a rimuginare sulle recenti novità. “Stanotte ho cercato di riordinare le idee e ho preparato una sorta di piano su come agiremo: per prima cosa, una buona colazione. Poi, andrai a casa tua e prenderai un paio di vestiti puliti per cambiarti. Il mio povero olfatto te ne sarebbe davvero grato, non sai quanto puzzi.” Si morse la lingua subito dopo essersi fatto sfuggire questa osservazione, pensando che fosse indelicato lamentarsi della puzza di bruciato mista a sudore e qualche strana sostanza infiammabile, con uno che se l’è vista brutta in un incendio. Così ricominciò: “Io nel frattempo valuterò il da farsi e vedrò di cominciare a spiegarti un po’ di che cosa ci occuperemo.”
“Amico, tu non sei a posto.”
“Che vuoi dire?” Chiese Marc, disorientato dall’affermazione del ragazzo, apparentemente scollegata dal suo discorso.
“Voglio dire che stanotte non hai dormito per scrivere un piano d’azione in cui ti sei appuntato “valutare come agire”… non so se ti rendi conto della tua paranoia.” Marc si strinse nelle spalle, offeso nel suo sensibile orgoglio, ma almeno ebbe la certezza che il ragazzo lo stesse ascoltando con attenzione nonostante la levataccia, cosa a cui non l’avrebbe sottoposto, se anche lui fosse riuscito a chiudere occhio. Ma questo probabilmente era meglio non dirlo.
 
 
Dopo la colazione, Marc diede a Ethan altre disposizioni: una volta recuperati i vestiti, si sarebbero incontrati all’ingresso dell’ostello intorno a mezzogiorno.
Nel frattempo lui rimase al tavolo a riflettere sui vecchi appunti, ancora troppo criptici. Ogni tanto si lasciava sfuggire qualche parola, sussurrandola tra sé e sé o parlando a voce alta.

Quando alzò la testa dal foglio, notò che Alicia lo stava osservando. Le sorrise e lei gli si avvicinò. “Cosa leggi?”
“Oh, nulla di che. Forse un mucchio si sciocchezze.” Le rispose in modo evasivo e il suo maldestro tentativo di apparire naturale mentre nascondeva il taccuino sembrò un po’ debole persino a lui stesso.
“Oh, capisco. Allora ti fai uscire il fumo dalle orecchie arrovellandoti per ‘forse un mucchio di sciocchezze’. Certo, certo. E’ normale.” Lei roteò gli occhi e fece come per andare via, ma Marc le afferrò un braccio per bloccarla.
“Scusami. E’ una faccenda di lavoro. Non te ne andare.” Le disse, e lei abbozzò un sorriso, senza dire niente. Per un tempo che sembrò durare un’eternità Alicia lo fissò negli occhi, mentre lui cercava di aggrapparsi a un qualunque altro discorso.

Infine, fu lei a rompere il silenzio e Marc le fu grato.

“Carino il tuo nuovo amico. Ethan, giusto?”
Ok, forse non te ne sono più tanto grato.
Per quanto odiasse ammetterlo, nutriva un qualche interesse per quella ragazza, anche se ancora non aveva capito di che tipo, e sentirla fare apprezzamenti su Ethan lo irritava leggermente. Leggermente.
“Sì, se ti piace il genere attivista-trasandato.” Sapeva di non rendere giustizia alle qualità del suo neodipendente, e si ripromise che lo avrebbe pagato in anticipo, per fare penitenza.
Alicia rise, ma poi si rabbuiò.
“Qualcosa non va?” Le chiese.
Lei sospirò e sembrò cercare disperatamente le parole giuste in una nuvola confusa di pensieri.“Marc, tu mi sei simpatico. Dico davvero.”
“Anche tu lo sei.” La incoraggiò lui.
“Sì, ma quello che voglio dirti è che devi lasciare perdere qualsiasi cosa tu stia iniziando. E’ pericoloso andare a ficcarsi in quel genere di faccende. Se potessi tornerei indietro e cancellerei il momento in cui ti ho detto quel poco che poi sei riuscito ad appuntarti. Per rispondere subito a ciò che stai pensando: numero uno: sì, ho capito che sei un Cacciatore di Notizie, gli unici altri che andrebbero in giro con carta e penna, per quanto una prassi antiquata, sarebbero i Racconta Storie, ma loro di solito hanno quello strano affare al polso per gestire la Fantasia e tu non mi sembri averlo; numero due: sì, sono riuscita a intravvedere qualcosa dal tuo taccuino. E numero tre: sì, ancora una volta sono stata invadente e impertinente. Però lo dico per te. Qui a Grimborough alcuni occhi sono più pericolosi di altri e non ti conviene stuzzicarli. Finiresti in un mucchio di cenere come ha rischiato Ethan.” Mentre parlava, gli allungò il foglio di giornale di quel mattino, dove veniva riportata la descrizione di un “intervento necessario per riportare il villaggio alla quiete”.
“E’ assurdo. Ethan non disturbava nessuno con le sue manifestazioni. A mala pena riusciva ad attirare l’attenzione di qualcuno.” Le disse, ma lei ribattè dicendo che le sue proteste erano bastate a indurre il Sindaco a far sguinzagliare i suoi Difensori dell’Ordine, perciò qualcosa di fastidioso doveva averla fatta.
Il Sindaco, lo stesso che era ancora in carica sin dalla sua elezione di vent’anni prima, quando Marc era  arrivato a Grimborough col padre. Che motivo avrebbe di perdere tempo dietro a un adolescente?  Era ovvio che c’era qualcosa sotto.
“Alicia, lui protestava per qualcosa contro l’insonnia o roba del genere… come può essere un problema per il Sindaco?”
“Allora tu non mi vuoi capire. Ti ho detto di lasciare perdere.”
“No, sei tu che non vuoi farti capire! Prima mi sbatti in faccia strane idee su Cortesi e Anaffettivi, o come si chiamano. Poi scappi e la volta successiva mi dici di lasciar perdere le mie ricerche ma mi fai capire che nella protesta di Ethan c’è qualcosa che irrita i potenti. Scusami, ma proprio non riesco a seguirti. Se è davvero così pericoloso come dici, allora dimmi quello che sai, così potrò difendermi, se necessario.”
Alicia era combattuta. Lo si poteva facilmente percepire dal modo in cui teneva le dita intrecciate per non farle tremare e dai denti che le stavano martoriando le labbra. Marc le prese le mani fra le sue e cercò di sembrare più rassicurante possibile. “Ce la posso fare Alicia. Dimmi quello che sai.”
“Scusami, non posso!” Rispose lei liberandosi dalla leggera stretta di Marc e scappando via.
Lo ha fatto di nuovo.
 
 
A mezzogiorno Marc e Ethan mangiarono al chiosco in Piazza.
Marc partì alla lontana nel raccontare la conversazione che aveva avuto con Alicia. Gli riferì della sua capacità di cogliere i particolari e della sua prontezza di spirito, e solo infine gli disse di quanto apparisse preoccupata e tormentata da qualcosa. Qualcosa che aveva a che fare con le sue proteste. Si sforzò di farla sembrare una semplice osservazione, una cosa che lascia un po’ il tempo che trova, ma probabilmente Ethan aveva già capito dove volesse arrivare. Comunque, non si sentiva ancora pronto a rivelare al ragazzo la ragione del suo arrivo a Grimborough, così gli chiese semplicemente di raccontargli ciò che sapeva riguardo all’Insonnia e a tutto il resto, comprese le ragioni per le quali manifestava.

“Amico, te lo dirò senza tanti giri di parole. Però non qui. Mi sembra un po’ troppo presto per tornare ad infastidire il Sindaco. Torniamo all’ostello e ti darò le risposte che cerchi.” Ethan gli parlò con una tale solennità da farlo sembrare una altra persona: un adulto maturo, consapevole dei rischi che sta correndo, non il ragazzino esuberante e imprudente che gli era sembrato. Quando, poi, il ragazzo gli si rivolse ancora, chiedendogli fiducia e promettendogli in cambio serietà e lealtà, Marc non potè fare a meno di acconsentire alla sua richiesta.
 
Sulla via del ritorno furono rallentati dalla folla che si era accalcata all’angolo con la Strada della Pietra Grigia, non lontano dal Vicolo di Vetro. Era la prima volta che Marc vedeva gli abitanti di Grimborough intenti in qualcosa che non fosse lavoro. La ragione di quel trambusto si rivelò essere la morte di un uomo, la “quindicesima vittima del mese”, come avrebbe riportato il foglio locale. Omicidio o suicidio che fosse, rese ancora più impellente la sua urgenza di avere delle risposte, perciò Temple allungò il passo e si fece strada sgomitando tra gli astanti, mentre trascinava via dalla calca anche  Ethan, tirandolo per un braccio.

Arrivati all’ostello, salirono le scale ed entrarono nella stanza di Marc, ma non prima che quest’ultimo avesse notato l’assenza di Alicia al bancone del ristorante. Era la prima volta che la ragazza non si trovava sul posto di lavoro da quando Marc era arrivato. Meglio così, quella ragazza lavora troppo. Ha bisogno di una pausa.
   
 
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