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Autore: LadyBlake    28/12/2006    8 recensioni
Primo di settembre. King’s Cross. Una ragazza che spinge un carrello stracolmo di stranezze si fa largo, a fatica, tra la moltitudine di pendolari che affollano le banchine della stazione. Guardiamo l’orologio, sono quasi le undici. È in ritardo. Ovviamente. Attenta a non attirare l’attenzione su di sè, eccola avviarsi tra il binario 9 e il 10, scomparendo alla vista di tutti. Il suo nome è Isabella. Ma nessuno la chiama così. È la signorina Bothwell per i professori. È Stellina per la mamma e Bells per suo fratello maggiore. Il resto del mondo la conosce da sempre come Bella. Oh, sì…sì, certo. Dimenticavo. C’è poi un ragazzo che l’ha ribattezzata ‘Torta alla Vaniglia’. Già. Proprio così. È accaduto precisamente oggi. Oggi, un anno fa.
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ci vediamo in fondo al chapter!

Buona lettura!

 

 

Capitolo 18

Waiting for You under the Mistletoe

(Ti aspetto sotto il vischio)*

 

Era giunto, finalmente.

Lo si sentiva nell’aria, assieme al profumo dei dolci alla cannella appena sfornati, lo si vedeva tutt’attorno, con le ghirlande d’agrifoglio che ornavano i lunghi corridoi, con i piccoli abeti addobbati nelle aule e con la Sala Grande che rispendeva d’oro e d’argento.

Anche nell’ufficio di Piton era comparso a sorpresa un pinetto tutto rinsecchito e striminzito, a mo’ di alberello.

Si cantava, si brindava e si giocava.

Una serie di pupazzi di neve animati avevano colonizzato i prati attorno al castello, nascondendosi dagli studenti e tirando loro delle palle di neve a tradimento.

Ovunque si percepiva il Natale.

O meglio, ovunque eccetto che in una particolare zona del dormitorio femminile Grifondoro, una zona da cui provenivano vibrazioni molto, molto negative.

Signore e signori, ladies and gentlemen, prestate orecchio a quel che ho da dirvi: Bella Bothwell era in profonda crisi.

Ma questa volta, a eccezione delle altre, di quasi tutte le altre, non si poteva darle completamente torto.

Dopo la semi-dichiarazione di Malfoy di volerla tutta per sé (e minacce più o meno velate a qualunque ragazzo che si fosse azzardato ad avvicinarla con ragioni poco meno che innocenti), e giorni passati a camminare a tre metri da terra, era bastato un sabato mattina con la luna in transito nel suo segno che, insieme al Natale, era giunta anche la catastrofe.

Da quel momento, Bella si era rifiutata di avere un qualsiasi contatto con ogni Serpeverde che calcasse il suolo di Hogwarts ‘ con i suoi indegni piedacci’.

Che si fossero armati fino ai denti per riconquistare la dignità perduta, assillando i Grifondoro, insultando i Tassorosso e lanciando sfide ai Corvonero (quelli che avevano osato alzare troppo la cresta si erano trovati in infermeria in men che non si dica), poteva anche starci.

In effetti i Serpeverde capeggiati da Malfoy e Zabini stavano piano piano riguadagnando il terreno perduto.

A Bella non interessavano affatto quelle lotte di potere: si era presa o no una cotta per Malfoy quando era ancora all’apice della sua crudeltà, arroganza e strafottenza?

Niente e nessuno avrebbe potuto farle cambiare idea.

Però, come si suol dire, quel che è troppo è troppo.

Fu con una nuvoletta grigia sopra la testa che si alzò dal letto, quella domenica mattina di metà dicembre. Chiunque manifestava la propria felicità di fronte a lei, si beccava un’occhiataccia di rimando. Risate, scherzi, bacini e baciotti non erano concessi.

E quando i suoi compagni la videro sparire oltre il portone d’entrata e incamminarsi verso Hogsmeade con l’espressione torva e  il mantello nero svolazzante dietro di lei, come le ali di un pipistrello, non poterono fare a meno di chiedersi come sarebbe andata a finire.

Malfoy quella volta l’aveva fatta grossa, veramente grossa.

 

 

-Eeetciùùùùùùùù!!!

-Blaise!

-Che c’è?!

Con uno sguardo di disapprovazione che la diceva tutta, Draco si alzò con calma dalla sua poltrona preferita, avvicinandosi elegantemente al camino.

-Se mi attacchi il raffreddore, giuro che te le faccio pagare cara. Stai spargendo germi ovunque.

-Oh. Bi scusi, eh, bi scusi, Sua Eccellezza. E cobuqque, vista l’aria che tira, fossi id te ci rifletterei bede priba di uscire da qua.

Draco si voltò di scatto verso l’amico, rintanato in un angolo del divano e infagottato in una calda coperta di lana.

Verde.

-Se pensi che io, Draco Malfoy, abbia paura di un piccolo pusillanime senza spina dorsale come quel- cominciò a dire, le labbra arricciate con sdegno.

-Do, do..dod bi riferisco a Roberts. Ieri l’hai besso al tappeto. Sodo bolto fiero di te. Dod coddivido il botivo della faida, ba..hahaaatciù!!

Draco arretrò inconsciamente di un passo, con un’espressione schifata, sorvolando sul commento appena fatto da Blaise, accompagnato da un sospiro rassegnato di Pansy, intenta a farsi la manicure e a osservare la lima, sospesa a mezz’aria e guidata dalla sua bacchetta.

-Ba…

-Ba..che stavo diceddo? Ah sì, certo. Dod coddivido…

-See, see, ho capito, procedi. Non abbiamo tutta la mattina. - disse Draco, incitando il compagno a continuare il discorso con un gesto della mano.

-Beh, Draco, dopo la scedata di ieri…

-E soprattutto dopo quello che hai detto ieri…-s’intromise Pansy, calcando su quel ‘hai detto’ con un’occhiata di rimprovero all’amico, tornando poi a occuparsi della sua manicure.

-Mmmhhhhh…sta a vedere che devo sorbirmi pure voi adesso!

Draco si lasciò cadere di malavoglia sulla poltrona più lontana da Blaise, facendo sloggiare con una pedata un ficcanaso del terzo anno.

-Beh…Dray..

-Allora, mettiamo in chiaro le cose qua. Diciamo pure che non me ne può fregar di meno se offendi la Bothwell o che altro.

-E allora?

-Allora…

-Debbedo a be frega diette, Passy.

-Mmh, no, ti prego, Blaise, evita, evita di dire il mio nome con il raffreddore, perchè mi fai rabbrividire.

-Ba!! Dod ho capito!!!!! È colpa bia adesso se tu e le tue abiche bi avete sotterrato sotto cubuli di deve??????

-Sì, Blaise!!! È colpa tua e di Draco!!! Perché mi avete ignorato per un’intera settimana, presi com’eravate dai vostri loschi segretucci!!!! – esclamò Pansy, scuotendo il caschetto di capelli scuri con aria altezzosa.

-Oh Satto Berlino, perché??? E perché solo io???? E Draco??? Perché dod avete sotterrato acche lui???

-Ehi!!!!!

-Perché, perché…beh, perché sì!!! Tu sei capitato a tiro!

-Brava, brava!! Copplibetti!

-Eh??

-Ho det-

-Lascia perdere, Blay, nemmeno io capisco quello che dici, ridotto in questo stato. E comunque…

-Esatto, torniamo a te, Dray. Io lo dico per il tuo bede, abico. Issobba, dici che ti itteressa quella ragazza e poi spari di quelle cazzate…

-Non esageriamo!!-sbottò il biondino, tirato in causa e accusato così crudelmente.

-Sì, Draco, sì. Hai esagerato.

-Pansy, dai, che non te ne frega niente.

-No, infatti, non me ne frega niente della Bothwell. Ma mi frega del biglietto per il concerto che, tra parentesi, non ho ancora visto.

-Ohhh..-Draco si coprì il volto con le mani, gemendo.

-Perché?? Perché a me??!!

-Perché te la sei cercata, caro mio! E adesso, vedi di rimediare al danno che hai fatto. E cerca di imparare come si trattano le donne…

-Ippara da be…

-Zitto Blaise.

-Passyyy…

-No, ho detto zitto!! Non storpiare il mio nome in quella maniera orrenda!! E in quanto a te Draco, Dra..Draco, Draco!!Dove vai? Torna qui!!

Ma Draco aveva già abbandonato i suoi “amici” a scannarsi nella Sala Comune.

Si rintanò in camera sua, buttandosi sul letto.

Il problema era che lui si sentiva davvero in colpa, anche se non lo dava a vedere.

Aveva fatto veramente una gran cazzata.

Ma non avrebbe potuto fare altrimenti.

Si girò su un fianco, nervoso come non mai e tirando un pugno al materasso sotto di lui.

Ripensò alla giornata precedente.

Roberts che si avvicinava a Bella, facendola arretrare fino a una colonna.

Lui che, non visto, tendeva l’orecchio per origliare.

Roberts che la invitava a fare il tifo per lui alla partita Corvonero-Tassorosso nel pomeriggio.

Bella che, con sommo disappunto di Draco, non mandava al diavolo Roberts, no, no, quella sciagurata…gli diceva…

“Ci penserò”.

‘Ci penserò’????????????

Lei ci avrebbe pensato.

Brava.

Ma che cavolo di risposta è?????? La cara signorina Bothwell, sentiamo, quale parte della frase “voglio l’esclusiva” non ha ben capito?? Perchè c’è da chiederselo.

Ad ogni modo poi, tutto si era svolto da copione.

Roberts che ci provava spudoratamente.

Draco che usciva allo scoperto.

Draco che saltava subito alle conclusioni.

Draco accecato dalla gelosia e dalla rabbia.

Draco che tirava un pugno a Roberts. Facendosi male alla mano, per giunta.

Draco che, furioso, si voltava verso Bella e le diceva…

Le ho detto...oh.mio.Dio.

-Sei un’idiota. Credi veramente che Edward Roberts, uno che è ambito da tutte le ragazze di questa scuola, che è stato con il fior fiore femminile di Hogwarts possa essere interessato a una come te? Non farmi ridere. Sei solo un’illusa. Avanti, ma guarda in faccia la realtà. Vuole solo trovare il pretesto per mettersi contro di me – Draco ripetè le parole dette da lui il giorno prima, in tono piatto questa volta.

Senza l’enfasi che aveva fatto indietreggiare Bella di due passi, poi tre, con lo sguardo ferito, gli occhi lucidi e il labbro tremulo.

Che l’aveva fatta scappare di corsa.

Che le aveva fatto urlare parole di disprezzo contro di lui.

Quali, di preciso?

Ah sì.

“Ti odio, Malfoy. Sei solo uno schifoso bastardo”.

Stop.

“Stammi lontano”.

Stop.

-Bene, bravo. Un’ottima interpretazione Draco Malfoy.

Si fece un applauso da solo.

L’aveva fatta grossa.

E ora doveva convincere B.B. a perdonarlo.

 

 

-Capisci?????

-No, Bells, non capisco. Non posso farlo se continui ad agitarti così. E soprattutto, evita di uccidere il tuo budino al cioccolato, per favore. Mi fa una gran pena, davvero.

Bella polverizzò, letteralmente, il bel ragazzo moro che le stava di fronte e che la guardava con un’espressione divertita e rassegnata allo stesso tempo.

I lunghi capelli erano legati in un codino sulla nuca, ma qualche ciocca più corta era riuscita a sfuggire al cordino di pelle di drago e ora gli accarezzava la guancia destra a ogni movimento del capo.

Il tatuaggio era bene in vista, ma non c’era molta gente in giro, con la neve e tutto il resto.

La maggior parte degli studenti di Hogwarts aveva preferito rimanere al castello.

Ma Bella no, lei aveva un appuntamento.

Will si appoggiò comodamente allo schienale della poltroncina rossa su cui stava seduto, allungando le lunghe gambe, avvolte in un paio di pantaloni neri all’ultima moda, fino a sfiorare quelle di Bella.

Il maglione, anch’esso nero, con il collo a V, contrastava con il pallore del ragazzo, i cui occhi chiarissimi si specchiavano in quel momento nella loro identica copia, dall’altra parte del tavolo.

-E così…siamo alle prese con i primi tormenti d’amore, o sbaglio?

-Sbagli, sbagli. Come sempre – rispose la ragazza, acida.

Will fissò sua sorella e scosse la testa, ridacchiando divertito.

Poi però, aggrottò le sopracciglia, pensieroso.

La sua sorellina era cresciuta.

E, considerato che era la sua copia al femminile, era cresciuta anche bene.

E i ragazzi iniziavano ad accorgersene.

Mamma era estasiata all’idea di poter parlare alle amiche del ‘fidanzatino’ della figlia, non vedeva l’ora di poterlo conoscere e coccolare e viziare.

Papà aveva borbottato qualcosa e si era eclissato.

E lui…beh, doveva ammetterlo.

La situazione lo divertiva molto.

-Ma Bells. Devi capire che la gelosia fa dire e fare cose che non si vorrebbero né dire, né fare.

-Voi ragazzi siete degli idioti stratosferici.

-Sì, certo. Come vuoi.

Non era il caso di ribattere a tono. La visione di Bella che rimestava il povero budino, per poi infilarsene una gran cucchiaiata in bocca, con un grugnito, era veramente il massimo.

-Dico, era il caso di prendersi a pugni??

-Bells, la mamma andrà in visibilio, vedrai. Lascia che le racconti della rissa che hai scatenato…

-Punto primo! Io non ho scatenato un bel niente. Punto secondo! Will, lascia fuori la mamma, per favore.

-Ma non se ne parla nemmeno. Me la vedo già: “ohhh, due ragazzi che fanno a botte per la mia bambina..”

Bella non potè fare a meno di ridacchiare all’imitazione della madre, fatta da Will con una vocetta ridicola.

-E papà?

-Cosa vuoi che dica? “Sophia, cerca di non esagerare…a botte…poco serio…bla bla bla”, come una pozione in ebollizione.

-Ahahah!!! Già!! Me lo vedo, me lo vedo…

-E poi la mamma tirerà fuori la storia del papà e di Charles Ferguson che fecero a botte per lei…

-Sì!!! E papà che si ostina a negare!!!

-Bells..

-Eh?

-Dammi un po’ di budino.

-Noo, il tuo l’hai già mangiato. Questo è mio.

-Daiiii.

-Mmh…tè, dai, va bene. Ma poco. Devo affogare i miei dolori nel cioccolato, io.

Will si sporse in avanti e agguantò il cucchiaio di Bella, portandosi una gran quantità di budino alla bocca.

-Ladro! È troppo!!!

-Ohhohohoh!!!Bells, ti giuro, mi fai morire…Non prendertela a male per quello che ti ha detto il tuo amichetto…

-Will, ti avverto…non mi distrarrai dal budino con questi discorsi…

-Perché è quello che ti rogna, no? La rissa un po’ ti lusinga, ammettilo.-continuò il ragazzo, incurante delle mani della sorella, che tentavano di riagguantare la coppetta di budino.

Bella guardò suo fratello dritto negli occhi.

-Ha detto delle cose brutte, è stato cattivo.

-Non lo metto in dubbio, però era accecato dalla gelosia! Dai, non deludermi…le mie canzoni non ti hanno insegnato proprio nulla, allora?

-Uff.  

-Cosa dovrei fare secondo te?

-Siamo a Natale, Bells. Tutti sono più buoni a Natale…persino tu, se ti ci metti di impegno.

-Scemo!!

E poi, pensò Will un’oretta più tardi, guardando la sorellina avviarsi verso la scuola, se qualche ragazzo avesse calcato un po’ troppo la mano con Bella, ci avrebbe pensato lui a rimetterlo al suo posto.

 

Erano ormai le cinque del pomeriggio quando Bella giunse in prossimità del castello. L’aria gelida le feriva le guance e il ghiaccio rischiava a ogni passo di farla cadere a terra.

Fu con grande sollievo che scorse il portone d’entrata, illuminato dalle torce.

Al calduccio, finalmente.

Salì le scale di corsa, i gradini due a due, con una gran voglia di un bel bagno caldo.

La sala comune era ‘sonnacchiosa’.

Al suo ingresso, parecchia gente si voltò a guardarla, chi bisbigliando, chi ridacchiando.

-Che c’è??

-Niente Bella. – si affrettò a dirle Ginny, prendendola per un gomito e spingendola verso il loro dormitorio. – C’è che se non ti fai una doccia, morirai assiderata.

-Sì, infatti. È quello che avevo in mente e…ma che avete tutti???

Ma Bella non potè preoccuparsi ulteriormente per lo strano atteggiamento dei suoi compagni, perché Ginny la spinse letteralmente dentro alla stanza, chiudendole la porta alle spalle.

Fu solamente in prossimità del letto che Bella lo notò. Si bloccò a metà del gesto di togliersi la sciarpa. Un pacchettino dalla carta argentata posato sul suo cuscino.

Era un regalo di Natale ovviamente.

Ma non fu il contenuto a incuriosire Bella.

Le bastò leggere il biglietto per scattare fuori dal ritratto della Signora Grassa ancor prima che i suoi compagni si rendessero conto del suo passaggio.

 

Alla più bella ragazza di Hogwarts.

D.M.

p.s: ti aspetto fuori dall’aula di Incantesimi

 

Non si fermò nemmeno quando rischiò di travolgere un gruppetto di Tassorosso del secondo anno.

Corse, corse, con il biglietto stretto nella mano destra.

Scale, secondo corridoio a destra, poi a sinistra e infine ancora a destra.

Eccolo.

 

La guardò avvicinarsi lentamente, guardinga, con il suo biglietto stretto nella mano.

L’aveva cercata per tutto il giorno, ma nessuno dei suoi compagni gli aveva voluto dire dove si fosse cacciata.

Era almeno riuscito a convincere la Weasley a farle avere il suo pacchettino, poi si era piazzato fuori dall’aula di Incantesimi.

Ad aspettarla.

Era lì da più di un’ora, ormai.

Non ci sperava più.

E invece era venuta.

Erano a pochi passi.

-Dove sei stata? – le chiese, non riuscendo a trattenersi.

-Ti interessa?

Okay, piede sbagliato.

Ricominciamo.

-Sì.

Lei arrossì, colta alla sprovvista.

-Mi interessa sempre sapere dove sei.

Colpo basso, molto basso.

-Oh.

Draco la guardò attentamente negli occhi e si concesse un sospiro di sollievo: l’aveva già perdonato. Stava solo facendo la preziosa.

T’è andata bene. Si sentì dire dalla sua vocina interna.

-Perché mi hai detto di venire proprio qui? – chiese Bella, guardandosi intorno.

-Non volevo correre rischi.

-Rischi? Che rischi?- lo guardò senza capire.

Lui non le rispose.

Le prese una mano, invece, tirandola a sè.

-Draco, ma…

-Draco? Siamo passati ai nomi, B.B.?- scherzò lui.

Lei ridacchiò.

-Ehm…mi spieghi cosa ci facciamo abbracciati, fuori dall’aula di Incantesimi?

Lui le fece un cenno con il capo, verso l’alto.

Bella alzò gli occhi e arrossì.

Un rametto di vischio volteggiava leggero sopra le loro teste.

-Oh.

Poi si rese conto che, a distanza regolare l’uno dall’altro, c’erano rametti di vischio che volteggiavano ovunque.

Solo in una direzione del corridoio, però.

Il soffitto della parte di corridoio che aveva percorso lei per giungere lì era libera.

-Ma…

-Li ho eliminati io.

-Cosa?

-Te l’ho detto, B.B. Non volevo correre rischi.

-Vuoi dire che?

-Sì, dal corridoio della vostra Casa a qui ho eliminato tutti i rametti di vischio. Non volevo correre il rischio che qualcuno si sentisse in dovere di baciarti mentre venivi qui.

Bella si sentì oltremodo lusingata da quel gesto.

-Un Malfoy non lascia nulla al caso, eh?

-Già.

-B.B. – le disse, colto dall’impazienza.

-Eh?

-Devi baciarmi.

-Devo?

-Sì. È la tradizione.

-Oh beh, allora…

-…ma solo perché  la tradizione…- sussurrò poi a fior di labbra.

Draco sorrise, prima di baciare la ragazza più bella di Hogwarts.

 

 

 

 

 

 

* La tradizione vuole che nel periodo di Natale, se ci si trova sotto a un rametto di vischio, bisogna baciarsi…^__-…Siamo ancora in tempo….

 

Eccoci qua ç___ç…che carini!

Veramente!!

Okay, una piccola nota. Il titolo in english fa tutto un altro effetto e crea anche un po’ la rima…la traduzione non regge il confronto, ma mi pareva giusto metterla…^__^

Un caloroso ringraziamento a tutti coloro che leggono questa ff e a quelli che lasciano anche un segno del loro passaggio, in special modo alle meravigliose fanciulle che hanno commentano the last chapter:

_ayly_; Untitled, Nathalie_S, nicodora, schumi95, costy black, talpy, carmilla1324

Tanti Auguri di Buone Feste a tutti!!!!!!!

Tess

 

 

   
 
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