Kurt era
felicissimo di tornare alla Dalton con Blaine e il gesto del suo
ragazzo lo
aveva incuriosito, non un po’. Non l’aveva mai
fatto, ma non si lamentava. Era
meglio di stare in macchina da soli. Poi, i viaggi in auto con Blaine
erano
sempre divertentissimi. Cantavano come se stessero a un concerto e, le
smorfie
di Blaine, mentre cantava, erano divertentissime. Insomma, era un vero
spasso.
Anche se a volte, la nostalgia lo colpiva. Aveva appena lasciato la sua
famiglia, per un’altra settimana. Gli mancava suo padre,
Carole e un po’ anche
Finn. In quei momenti, però, c’era sempre Blaine
che gli cantava qualche
canzone dolce e lo faceva ritornare al settimo celo.
Osservò Blaine cantare I Feel Like Dancin’ come
un rockettaro professionista e
non poté fare a meno di scoppiare a ridere. Anche se,
notò che il suo sguardo
era un po’ più spento, delle altre volte.
Dopo un bel
po’ arrivarono alla Dalton, continuando a cantare. Blaine
parcheggiò l’auto,
mentre Trent e Nick li guardavano sbalorditi, da dietro. Sembravano due
drogati
a un concerto.
- Quei
due sono un po’ strani. –
affermò
Nick, senza distogliere lo sguardo dalla scena assurda, che si
ritrovava
davanti a lui.
- Solo
un po’? – rispose Trent, anche lui
senza distogliere lo sguardo.
Videro i due
fidanzatini rockettari avvicinarsi e non poterono far a meno di
lanciarsi tra
le loro braccia.
- Ciao…
ragazzi. – disse stordito Kurt,
mentre Blaine li guardava divertito. Era tornato a casa.
- Come
andato il concerto? – chiese
divertito Nick. Kurt e Blaine si guardarono, poi si voltarono verso
l’auto e
scoppiarono a ridere.
- Bene,
grazie. – disse, ridendo, Kurt. A
un tratto, sentirono un’auto avvicinarsi. Erano Jeff e David.
Appena il
biondino uscì dall’auto, Nick gli saltò
addosso.
- Ora
che ci penso, quei due sarebbero
perfetti insieme. – disse Trent divertito, mentre
Kurt e Blaine osservarono
la scena ridendo.
- Ehi,
voi due! Un po’ di contegno! –
urlò David ai due “amici”, se
così si potevano definire, avvicinandosi ai tre
ragazzi che se la ridevano.
Un po’
alla
volta, ognuno andò nella propria camera. Nick e Jeff non si
separarono neanche
per un secondo, mentre David andò in camera sua con Trent.
Il primo aspettava
che il suo amico di stanza, Wes, arrivasse, mentre il secondo aspettava
che
Thad arrivasse, per raccontargli una delle sue avventure. Kurt e Blaine
si
avviarono in camera, ancora ridendo della figura che avevano fatto,
davanti a
Trent e Nick, anche se, quest’ultimo l’aveva fatta
grossa, saltando addosso a
Jeff.
****
Kurt stava
sistemando le sue cose nella camera, mentre Blaine era in bagno. Anche
se
mancavano poche ore per andare a letto, dovevano girare per la scuola
con la
divisa della Dalton. Kurt non amava tanto stare in continuazione in
giacca e
cravatta, mentre Blaine amava quella divisa. Lo faceva sentire al
sicuro.
Quindi, Kurt preferì indossare la divisa il più
tardi possibile e sapeva che ci
avrebbe messo tantissimo tempo per sistemare le sue cose nella camera.
****
Dopo un
po’,
andarono nella sala comune per salutare tutti i loro amici. Ascoltarono
un’altra delle fantastiche avventure di Thad, che non
sembravano neanche vere.
L’unico che lo ascoltava con vero interesse era Trent, che
forse ci credeva
davvero a quelle storie. Dopo un po’, ritornarono nella
stanza. Sinceramente,
erano troppo stanchi per potersi togliere la divisa, così si
infilarono nel
letto, con tutte le giacche. Si accoccolarono uno tra le braccia
dell’altro e
stettero in silenzio senza dire niente. Ci pensò Kurt a
rompere il silenzio.
- Mi
sei mancato. – Blaine, che era
teneramente accoccolato sul petto di Kurt, sorrise e si
sollevò,
riposizionandosi su Kurt.
- Anche
tu. – si sorrisero e Blaine si
tuffò tra le labbra del suo ragazzo. Kurt si
rilassò sotto il tocco delle loro
labbra. Il moro si rilassò sul corpo di Kurt, che gli
attraversò i riccioli con
una mano. Si staccarono dopo un bel po’ di tempo. Si
sorrisero e Blaine poggiò
si riposizionò di nuovo con i riccioli contro il petto del
suo ragazzo. E così
si addormentarono, uno nelle braccia dell’altro.
****
Purtroppo,
il lunedì era arrivato e c’erano le lezioni da
seguire. Kurt e Blaine avevano
lezioni diverse, essendo ad anni differenti. Blaine si
sistemò la divisa, con
cui aveva dormito, scaricò kili di gel sui suoi riccioli e
poi si avviò alla
lezione di matematica.
Kurt si era svegliato molto prima, per i suoi trattamenti mattutini. Ci
furono
i suoi trattamenti, poi si aggiustò il suo ciuffo
impeccabile, si sistemò la
divisa e andò alla lezione di storia.
L’unica lezione in comune che avevano, il lunedì,
era francese.
Blaine si avviò, entusiasta, alla lezione con Wes e David,
mentre Kurt andò
alla lezione con Thad e Trent. I due ragazzi si videro e si
abbracciarono come
se non si vedessero da anni.
Kurt, però, sfiorò una cicatrice di Blaine, che
emise un gemito di dolore.
- Blaine,
ti senti bene? – gli chiese il
castano, con aria preoccupata. Anche la sera prima di partire, gli
aveva
sfiorato la pelle e Blaine si era lamentato. Però, in quel
caso gli aveva spiegato
che aveva in livido a causa di una
caduta. Possibile che Blaine fosse caduto di nuovo?
- Si,
è tutto ok. – Blaine cercò
di
essere credibile, ma non era facile. Lui non voleva mentire a Kurt.
Certo,
mentirlo tramite messaggi era più facile, perché
non poteva vedere le sue
sensazioni. Kurt stava per replicare, ma l’arrivo del
professore li interruppe.
- Ragazzi,
tutti ai propri posti. – i due
ragazzi si sedettero ai loro posti. Kurt era ancora preoccupato per
quel gemito
di Blaine, ma preferì non pensarci e si concentrò
sulla lezione.
****
Dopo quella
lezione, i due non si videro fino alla fine delle lezioni. Blaine non
voleva
tornare in camera, aveva paura di ciò che Kurt gli avrebbe
detto, a proposito
di quel gemito, così si rintanò nella biblioteca
con Jeff e Nick. Questi ultimi
lo guardavano stupito. Blaine era concentratissimo sui libri e
ciò era strano.
Blaine non si concentrava mai così tanto, specialmente se le
lezioni erano
finite e lui doveva tornare da Kurt.
- Blaine,
non dovresti andare da Kurt? –
esordì Jeff, spezzando il silenzio che si era creato.
Blaine, finalmente, alzò
lo sguardo verso di loro. Non sapeva cosa rispondere. Cosa avrebbe
potuto
dirgli? Non posso tornare da Kurt, perché non voglio fargli
vedere tutte le
cicatrici che ho?
- Beh,
domani avremo il compito di geometria
e devo studiare se voglio superarlo. Sapete che non sono un mago in
geometria. –
per fortuna, gli venne in mente il compito. E il caso volle che il
libro su cui
stava studiando fosse il libro di geometria. Che fortuna!! Blaine non
sapeva
nemmeno lui che stava leggendo un libro di geometria. Infatti, lui
stava solo
osservando le figure.
- Ok.
Comunque, se vuoi, posso darti una
mano. – replicò Nick. Lui
sì, che era un mago in geometria. Gli davi un
foglio e lui te lo trasformava in una forma geometrica. Blaine
preferì
approfittare della situazione e annuì. Così
passarono quasi tutta la serata in
biblioteca con i libri di geometria.
****
A differenza
di Blaine, Kurt si era chiuso in camera a studiare. Anche se, non era
facile
studiare con il pensiero di Blaine che si lamentava a ogni minimo
contatto con
lui. Aveva ancora molti interrogativi su Blaine. Perché il
sabato prima, non
voleva tornare a casa? Perché il suo sguardo era
più spento delle altre volte?
Perché aveva provato dolore, quando lo aveva abbracciato?
Non riusciva a studiare con tutte queste domande. La sua mente, poi,
iniziò a
riprodurre quel gemito nelle orecchie di Kurt. Quel gemito di dolore,
man mano
si tramutò in un gemito di disprezzo. “No.
Blaine mi ama. Quello non era un gemito di disprezzo” Kurt
cercava di auto
convincersi, ma non era facile e la paura di non essere
all’altezza di Blaine
gli aveva attraversato la mente già diverse volte.
****
Trovò
Kurt
addormentato sui libri, quando rientrò in camera. Aveva
passato un paio d’ore
in biblioteca con Nick e ora si sentiva pronto per il compito e il
fatto che
Kurt stesse dormendo, lo fece tirare un sospiro di sollievo. Si
avvicinò al suo
ragazzo e gli posò un bacio tra i capelli e vide il
cellulare di Kurt sulla
scrivania con dei messaggi ricevuti. Era Mercedes. Lesse i messaggi e
capì che
forse Kurt si era addormentato massaggiando, ma la curiosità
lo spinse a
leggere la conversazione.
*Cedes,
ho un problema. Ho paura che
Blaine, non mi voglia più. –Kurt*
*Ma
ti sei impazzito? Blaine è pazzo
di te!*
*Oggi
l’ho abbracciato e lui ha
emesso un gemito di dolore.*
*E
allora?*
*Nella
mia mente si è trasformato in
un gemito di disprezzo!*
*Fatti
curare. Kurt, Blaine ti ama da
impazzire. Lui vorrebbe abbracciarti ogni cinque secondi.*
*Non
lo so. Il pensiero che io non
sia alla sua altezza, mi ha già attraversato diverse volte.
E poi l’ha fatto
anche il venerdì prima di partire.*
*Kurt,
calmati. Caccia questi
pensieri dalla tua mente. Tu ami Blaine, Blaine AMA te. Non ti
preoccupare.*
*Se
lo dici tu.*
*Fidati.*
Blaine
scoppiò in lacrime. Non poteva permettere che Kurt pensasse
quelle cose. Lui lo
amava, di questo non doveva mai dubitare. Sentì le lacrime
scendere forti e
preferì lasciar dormire in pace Kurt e andò in
giardino. Aveva bisogno d’aria.
****
Si sedette
sotto a un albero, mentre le lacrime continuavano a scendere. Aveva
promesso a
Kurt che non avrebbe più sofferto e invece era stato proprio
lui a farlo
soffrire. Quello che più lo preoccupò fu la frase
“Il pensiero che non sia alla sua
altezza, mi ha già attraversato
diverse volte”. Ciò stava a significare,
che più volte Kurt non si riteneva
degno di Blaine e questo non doveva succedere, perché Kurt
era il ragazzo più
bello e dolce del mondo e non meritava di soffrire.
Spazio
dell’autrice
Ecco il
nuovo capitolo!! Ho aggiornato oggi, visto che domani avevo un incontro
con mia
cugina.
Questo è un
capitolo di passaggio e dal prossimo capitolo, Kurt inizierà
a
capire qualcosa e vi spoilero che non sarà Blaine a dirgli
qualcosa.
Ringrazio ancora chi
legge, recensisce, segue e preferisce.
Al prossimo
aggiornamento, credo martedì (ho il pomeriggio libero).
Baci
Kekka Fox :)