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Autore: Dark soul_    10/06/2012    1 recensioni
Questa storia si ispira a varie canzoni dei Rammstein.
"- E' tanto bella ... -
- La Porta di Brandeburgo? Certo che è bella amore mio ... certo che è bella ma.. -
- Non la porta. La pioggia .... è tanto bella la pioggia -
- Mein Schatz, la pioggia la puoi vedere anche dalla finestra della tua cameretta, andiamo a casa -
- La pioggia li porterà via -
Ingrid la guardò stranita cercando di asciugarla con un panno e cercando di coprirla con l'ombrello:
- Chi piccola mia? Chi porterà via la pioggia? -
- I nostri peccati ... la pioggia ci purificherà dai nostri peccati, li farà scivolare via, lontano da noi e ci concederà la pace eterna, la pioggia è buona - "
Genere: Drammatico, Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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DAS ALTE LEID
So allein will ich nicht sein


Richard camminava avanti e indietro per la stanza d'ospedale mentre Anke allattava la piccola, era incredibile quanto una scena così tenera gli risultasse fottutamente eccitante:
- Richard, cosa c'è che non va? -
Il ragazzo si avvicinò a lei e le diede un bacio sulla fronte:
- Nulla, piccola, non preoccuparti -
Lei annuì e tornò a concentrarsi sulla bambina che ora pesava quasi 1 kg e mezzo:
- Sai dove sono Paul e Till? Avevano detto che oggi sarebbero venuti per vedere la bambina, ma non arrivano più ... -
Richard si bloccò, pietrificato, non aveva la minima idea di cosa dovesse risponderle: Dov'erano Till e Paul? Al funerale di Anja. Sarebbero venuti a vedere la bambina? Paul sicuramente, Till no. Il vocalist avrebbe passato il resto del mese chiuso nella sua stanza a fare Dio solo da cosa, avrebbe mangiato di rado e bevuto pochissimo, solo alcool, e fumato tanto da finire le riserve della malboro:
- Ecco Till e Paul sono ... -
I due, come sentendosi chiamati in causa, varcarono la porta con un sorriso enorme stampato sulle labbra:
- Siamo qui!! -
Il chitarrista li fissò con sguardo interrogativo e loro ricambiarono facendogli intendere che ne avrebbero parlato dopo, si avvicinarono al letto e finsero uno spropositato interesse per la piccola:
- Non ho fatto in tempo a diventare padre e sono già nonno! -
Tutti risero mentre Paul cercava di capire come si dovesse tenere una bambina senza romperla:
- Pensate di tornare a New York? -
I fidanzati si scambiarono uno sguardo confuso:
- Veramente io e Richard non ci abbiamo neanche pensato ... -
Il ragazzo, che sapeva quanto Anke tenesse alla Germania e quanto amasse Berlino, le sorrise e si rivolse ai membri della band:
- Non penso, credo che rimarremo qui e che ci troveremo una villetta -
La ragazza sorrise e prese a giocare con Paul e la bambina e Till fece cenno a Richard di uscire.
I due, una volta fuori dalla camera si abbandonarono su due sedie:
- Non sei andato? -
Till nascose il viso fra le mani:
- Non ci sono riuscito. Sono arrivato a metà strada e non ce l'ho fatta. Ancora non riesco a credere che se ne sia andata per colpa mia, capisci? Solo perché avevo paura di diventare padre! Ho fatto lo stesso errore che ho fatto con Anke, ma qui la posta in gioco è stata più alta... -
Il chitarrista si morse un labbro:
- Non è stata colpa tua. -
L'altro sollevò leggermente la testa aspettandosi un'altra predica del tipo "era depressa di suo" .. quante ne aveva sentite ...:
- Perché lo dici? -
- Lei era incinta -
- Ma non mi dire, Richard, non mi dire! -
- Ma tu non eri il padre. -
Till sollevò la testa e lo guardò incredulo:
- E.. e chi era? Tu lo sai? -
Richard sorrise amaramente:
- Certo, il padre era un bastardo che ha tradito il suo migliore amico con sua moglie solo per un po' di sesso e che intanto a messo incinta una ragazzina, oltre che lei, e che quando ha saputo che aspettava un figlio dal padre sbagliato le ha detto che poteva pure suicidarsi e che lui non voleva saperne nulla di questo bambino -
Il vocalist tenne lo sguardo fisso sull'altro:
- Sei .. un pezzo di merda Richard. -
Si alzarono e Till si diresse verso l'uscita mentre Richard rientrava nella stanza dove, Paul, che aveva capito cosa doveva essere successo, salutò Anke e se ne andò.
- Anke, ti devo parlare. -
Prima che il ragazzo potesse iniziare il discorso un'infermiera irruppe nella stanza per portare via la bambina:
- Potrà uscire settimana prossima -
Ma entrambi non prestarono attenzione alle parole della donna che si defilò in fretta:
- Cosa devi dirmi? -
Il chitarrista si lasciò cadere sul letto accanto a lei e le cinse le spalle baciandole la fronte:
- Sono uno stronzo ... -
- Cosa devi dirmi?! -
- Anja si è suicidata. -
Anke non sapeva come reagire alla notizia. Sinceramente non le faceva ne caldo ne freddo, ma sapeva che lui ci teneva ma, sopratutto, sapeva che Till ci teneva:
- Perché lo ha fatto? -
-Perché le ho detto che non mi importava ne di lei ne del suo bambino -
Ora la ragazza era letteralmente scioccata. Come può un uomo dire che non gli importa nulla di una donna che si portava a letto? Sarà poi stato vero? Probabilmente no. Richard non era il tipo che diceva quelle cose:
- Quando ero bambino, mia mamma mi ha mandato dallo psicologo perché davo fuoco a tutto e lui mi ha insegnato un giochino. Lui parlava di emozioni, sentimenti o esperienze e io dovevo dirgli di che colore fossero e perché. Una volta mi ha chiesto di che colore fosse la vita, e io gli ho risposto che la vita era nera, perché era l'insieme di tutte le emozioni quindi di tutti i colori ... secondo te, la vita di che colore è? -
Anke sorrise tristemente e pensò per qualche secondo:
- La vita è rossa ... come l'amore e come il sangue perchè la nostra vita è fatta dalla ricerca di qualcuno che ci voglia bene e dal sangue versato da vittime innocenti in guerre che si potrebbero evitare. -
Il ragazzo annuì:
- E la morte? -
Lei si fermò a pensare poi rispose convinta:
- Se come dici tu la vita è un insieme di tutti i colori allora la morte deve essere l'assenza di colore, ma la morte è parte della vita... quindi la vita non può essere nera, deve essere grigia ... -
L'altro annuì di nuovo:
- Till mi ha praticamente mandato a cagare. Io non so cosa pensare ... -
Anke si sdraiò posando il viso sul petto del ragazzo:
- Non pensare, non ti riesce bene -
- Stupida -
- Lo so ... -
- Non voglio restare solo ... -
-Non sarai mai solo, io sarò sempre con te, finchè tu lo vorrai .. -


****

Sono le 13.45 del 10.6.12 e sto guardando il Bizarre Festival del '97 dei Rammstein, ma sopratutto, non sapevo come cazzo chiudere questo capitolo ... babbeh  questo e quello che mi ha suggerito Till ... dopo il trasloco ce l'ho sopra la testa (inquietante, sì).
Occhei chiudo e vado a nanna (e chissene frega xD)
  
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