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Autore: FeIdEn91    11/06/2012    1 recensioni
Era un giorno come tanti lì a Seoul ... Eppure qualcosa di diverso forse c'era ... Continuava a guardarla in attesa di qualsiasi banale movimento, come ormai continuava a fare da più di un mese, e come ogni volta lei restava immobile, perfetta e silenziosa nel suo letto ... Lei era speciale e lui l'amava più della sua stessa vita perchè grazie a quella ragazza aveva imparato ad amare ... E lei meritava di vivere, non solo per lui, ma per se stessa.
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Genere: Drammatico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Quasi tutti, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 13

Dentro casa era calato uno strano silenzio. Minho era uscito per raggiungere Taemin ed era passata già una buona mezz’ora. Nessuno dei due era ancora tornato e vedevo i miei amici preoccupati. Avrei voluto tanto piangere ma ormai a cosa servivano le lacrime? Il guaio che avevo combinato era più grande di me però se questo serviva a tenere Taemin e gli SHINee al sicuro da pettegolezzi e fan impazzite allora avrei pagato mille volte la mia pena. Sapevo che Taemin non mi avrebbe più parlato, ne ero pienamente convinta, e a dirla tutta me lo meritavo dopo le cose orribili che gli avevo detto. Ma forse era meglio così. Infondo per tutti questi anni avevo tentato di dimenticarlo, di crederlo un ricordo lontano e di sopprimere i miei sentimenti per lui. Forse questa era la volta buona che ci riuscivo. Sentivo un dolore lancinante nello stomaco mentre pensavo queste cose ma mi meritavo anche questo. Lui stava soffrendo in quel momento e io dovevo soffrire più di lui. Era l’unico modo per sentirmi meglio. Sentimmo un cellulare squillare e vidi Key prendere il suo telefono in mano.
K: dimmi Minho..- finalmente avevamo notizie, non sopportavo più tutto quel silenzio- cosa?! E dov’è andato? … ma perchè non l’hai seguito! Va bene…va bene, sta calmo…dimmi dove sei così ti raggiungiamo…si…arriviamo subito!
Key aveva un’espressione preoccupata in viso. Vidi i suoi amici allarmarsi e io dovevo avere la stessa espressione.
F: che è successo?
K: Minho ha detto che Taemin è andato chissà dove, ha detto che ha provato a parlargli e che dopo è scappato subito…ha detto che non l’ha più seguito perchè era meglio così, che doveva riflettere da solo…ma è passato parecchio tempo e adesso ha iniziato a preoccuparsi perchè non si è presentato al luogo dove dovevano vedersi.
F: oh santo cielo…e adesso?
O: adesso dobbiamo andare a cercarlo…non è sicuro di notte andare in giro…e soprattutto non è sicuro per Taemin..
J: dobbiamo fare in fretta…
Tutti parlavano tra di loro cercando di capire cosa fare. Dopo che avevo sentito che Taemin poteva essere in pericolo non avevo capito più niente. La coscienza non mi stava sopportando più. Non so bene cosa mi prese. Mi alzai di scatto dalla poltrona e iniziai a correre verso la porta. Fonesi mi stava gridando dietro di sicuro…ma tutti i suoni erano ovattati. Forse sapevo dove poteva trovarsi Taemin. Quando eravamo piccoli era il nostro posto preferito e nemmeno Fonesi lo conosceva. Ci andavamo li per pensare, per sfogarci, per guardare il panorama. Minho al telefono aveva detto che Taemin voleva stare da solo per schiarirsi le idee. Sapevo che Taemin voleva essere trovato da me altrimenti non avrebbe lasciato un messaggio simile a Minho. Io dovevo vederlo, dovevo spiegargli tutto, era l’unico modo per chiarire quella strana situazione in cui ci eravamo ficcati.
Corsi per non so quanto…poi la vidi, la scala anti incendio rossa e blu di un vecchio palazzo. Mi ci catapultai, non potevo continuare a tardare, e salii più veloce che potei. Otto piani a piedi su una scala traballante e mezza arrugginita non erano il massimo della sicurezza…ma non m’importava di me in quel momento. Taemin aveva la priorità su tutto, persino sulla mia incolumità.
Arrivai in cima al terrazzo che avevo il fiatone. Poggiai le mani sulle ginocchia piegate per riprendermi e poi lo vidi. Non potevo sbagliarmi, era lui. Taemin era seduto sul cornicione del palazzo, con le gambe a penzoloni nel vuoto.
N: ti vuoi suicidare? – chiesi con il fiato corto e poco convinta.
T: sai che non lo farei mai, nemmeno per te – rispose freddo.
N: è un sollievo sentirtelo dire...non voglio tenerti sulla coscienza a vita – che diamine stavo dicendo?!
T: beh non sarei un peso visto che sono ancora un bambino piccolo e che di me non t’importa nulla!
N: certo che m’importa di te, altrimenti non sarei qui… - mi si ruppe la voce in gola, ma non a causa del fiatone…stavo iniziando a piangere.
Taemin girò il capo incuriosito dalla mia voce strana. Io avevo la testa bassa e mi stavo torturando le dita delle mani. Sentì dei passi e poi la sua mano mi carezzò il braccio.
T: quante volte devo dirtelo di non ucciderti le dita? – il suo tono di voce era cambiato. Era dolce e sereno. Come poteva farmi questo? Doveva essere arrabbiato a morte con me invece mi stava consolando?!
N: mi dispiace, non avrei dovuto dire quelle parole, non volevo farti stare male…io non volevo fare del male a nessuno…è tutta colpa mia…e adesso ti ho messo in un mare di guai…io…
Mi abbracciò, così inaspettatamente. Spalancai gli occhi per l’incredulità di quel gesto ma tra le sue braccia trovai il conforto e il calore che cercavo. Lo so, ero una totale egoista, ma non potevo allontanarmi da lui, non ne avevo la forza. Ma lui si. Si staccò da me e mi prese il viso tra le mani. Mi costrinse a guardarlo negli occhi e obbedii.
T: dimmi che tutte quelle cose che hai detto non le hai mai pensate, ti prego – iniziò a piangere anche lui e il mio cuore fu pugnalato a morte.  Come potevo pensare quelle cose tremende di lui? Non potevo, non avrei mai potuto! Volevo dirgli che lo amavo con tutta me stessa, che era sempre stato così sin da quando eravamo bambini. Ma diavolo, non potevo! Sarebbe stato un male per entrambi e io non ero così egoista fino a questo punto.
Mi guardava ancora con insistenza, con gli occhi pieni di lacrime. Riuscì ad accarezzargli il viso e ci misi tutta la dolcezza possibile. Lui posò la sua mano sulla mia e chiuse gli occhi, lasciandosi trasportare da quella carezza.
T: se solo tu sapessi May…
N: cosa…cosa dovrei sapere?
T: quanto tu mi sia mancata in tutto questo tempo…tu non immagini nemmeno – altre lacrimi gli rigarono il viso.
N: non piangere ti prego...non devi farlo...mi stai straziando il cuore!
T: allora t’importa di me… - vidi uno spiraglio di luce nei suoi occhi. Non ce la facevo, vederlo così mi logorava. Gli presi la mano destra e gliela posai sul mio cuore.
N: lo senti Taemin? – non mi rispose ma vidi i suoi occhi spalancarsi e tornò a guardarmi – ti basta come risposta?
Mi fece cenno di si con la testa. Gli sorrisi e lui ricambiò sorridendomi a sua volta. Eravamo ancora pericolosamente vicini, l’uno difronte all’altra.
T: forse dopo ce ne pentiremo.. – mi riprese il viso tra le mani e mi baciò teneramente. Quanto avevo desiderato quel momento. Mi scivolò una lacrima ma ricambiai il bacio con più passione. Ormai avevamo iniziato ad ucciderci a vicenda…se proprio dovevo pentirmene doveva essere per una buona ragione!
 
  
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