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Autore: Little_Smurf    11/06/2012    2 recensioni
Andrea è una ragazza fuori dal comune... nasconde le sue emozioni e ha il vizio di rispondere male... vive con il Fratello Noah e ha 5 meravigliosi amici... leggete per capire :DD
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spazio Alla Sclerata:
Salve, questo capitolo non mi piace granchè... a dirla tutta è una merda ma mi serve per continuare.
Perfavore, per accentuare la mia autostima di merda mi servono le vostre recensioni, scrivete e ditemi il vostro parere e idee... 
Scusate per la punteggiatura e ora questa Sclerata vi lascia... Ciao belle carote :DD




Ritornai a casa e mi sedetti delicatamente (come se io lo facessi veramente mpf) sul divano, buttai le scarpe all'aria e accesi la TV. Non avevo voglia di fare un cavolo... anzi una cosa volevo farla ma avrei rischiato l'ergastolo.
Noha:'Andrea, siamo tornati'. Quel "siamo" non presagiva niente di buono.
Io:'chi intendi con "siamo"?' chiesi ancora spaparanzata sul divano. Poco dopo un corpo si buttò a peso morto su di me. ' ma io dico... chi è questo genio del male?' vedevo tutto nero. 'Noah accendi la luce?' sentii qualcuno ridere.
X:'ma queste battute le pensi o le sogni la notte?' chiese. Io grugnii e spostai quel macigno che avevo addosso e  l'aria ritornò a circolare nei miei polmoni. Era Styles... dovevo immagginarlo.
Io:'al contrario tuo io le cose le penso e spesso vengono anche naturale... ho talento'. Dissi con fare altezzoso. Harold, Noah e Niall sono gli unici a capire il mio umorismo cinico.
Harry:'basta crederrci McPaul, basta crederci'. Sentii dalla cucina delle risate... ma non era solo mio fratello.
Io:'che fai Noah, ridi da solo alle tue battute di merda?' chiesi entrando e sedendomi sempre in modo aggrazziato sulla sedia. Poi vidi Alice. Non parlavamo dalla prima ora.
Noah:'Andrea, mi vuoi dire perché ti rode di più del solito?' disse intento a preparare il pranzo. Lui lo sa che quando mi rode tanto non deve chiedere il perché...
Io:'Noah non rompere il cazzo per favore'. mi alzai e salii in camera mia dove chiusi la porta per lasciare fuori tutto e tutti. Io sono una ragzza strana e diversa... si diversa è questo quello che tutti pensano e dicono di me. Sono sempre stata classificata come la sfigata, emo, dark, panck e chi più ne ha più ne metta. Io da parte mia non ho mai fatto niente per smentire tali voci e neanche me ne importa di ciò che pensano gli altri ma oggi in classe, quando Jawaad mi ha baciato, avere tutti quegli occhi puntati addosso mi ha dato veramente fastidio. Bussarono.
Alice:'Andrea, io entro... sei vestita?' chiese ma aprì comunque la porta. Io ero distesa sul letto con le braccia allacciate dietro la testa, non mi mossi. Lei si sedette vicino a me.
Alice:'ne vuoi parlare?' scossi la testa, con le i non c'era bisogno di parlare, lei mi capiva. L'ho conosciuta 10 anni fa in un viaggio in Irlanda e da quel momento in poi siamo diventate amiche. Lei è la mia ancora di salvezza quando mio fratello non vuole sentirmi e vedermi.
Alice:'non ti giudico e lo sai, se ti piace... Malik non ci sono problemi, insomma, è la tua vita...' Mi alzai di scatto e la fissai.
Io:'stai dicendo che a me piace quel coglione patentato di Zayn Malik? Ma hai fumato o bevuto?' chiesi quasi urlando. lei alzò le mani. 
Noah:'ragazze, scendete che è pronto'. gridò da giù. Alice si alzò.
Alice:'spero solo che non ridiventi ciò che eri un anno fa'. Chiuse la porta. La capivo, aveva paura che io potessi dicadere nei miei errori. 
Flashback:
Che palle, quanto rumore, voglio uscire. Lì è tutto un muoversi di corpi e luci ad intermittenza. Io odio la discoteca ma mio fratello e i suoi amici mi ci hanno portato. Vidi un divanetto libero e mi ci fiondai. Non ero acchittata come le altre, indossavo un pantalone e una maglietta normale. Harold ha definito questo abbigliamento "non la dò". Io avevo sorriso ma il mio intento era quello. Sentii qualcuno sedersi vicino a me. Lo guardai. Era un ragazzo della mia stessa età all'incirca, biondo alto e non molto muscoloso. Lo fissai e lui sembrò accorgersene e si voltò a fissarmi, aveva gli occhi neri come la pece e il suo volto esprimeva ostilità e fredezza. Non distolsi lo sguardo, non ero timida e non mi interessava. Indossava una maglia nera semplice, dei pantaloni anch'essi neri stretti. Aveva il percing al sopracciglio.
X:'cazzo guardi?'chiese strafottente. Un brivido mi percosse la schiena. Mi stava simpatico.
Io:'sto cazzo perché ti da fastidio?' chiesi anche strafottente. Lui sorrise e scosse la testa.
X:'piacere, io sono Jake... tu?' chiese tendendo la mano. Io non mi mossi.
Io:'piacere Jake... io sono... Un Umpa Lumpa'. Dissi. In fondo non sapevo chi era quindi.... il mio nome non lo deve sapere.
Jake:'piacere Umpa Lumpa... sei grazziosa'. Disse sempre sorridendo. Non mi sorprese.
Io:'mi stai simpatico perciò ti dirò il mio nome.... ma non montarti... Andrea'. Dissi sulle mie. Lui rise e io lo guardai. Mi voltai e iniziai a cercare Noah e quei cinque cretini. Ma niente. Il mal di testa iniziò a crescere e io ho bisogno di calma. Mi toccai la testa.
Jake:'ti fa male la testa?' chiese come se fosse preocchupato. Annuii e lui si alzò... mi porse una mano e io la presi, si diresse verso un privè vuoto e appena entrai, la musica sembrava più lontana. Mi sedetti su un divanetto e mi presi la testa tra le mani.
Jake:'dammi la mano sinistra'. Lo guardai e gli porsi la mano, lui la prese e strinse il nervo tra l'indice e il pollice, mi morsi le labbra dal dolore ma poco dopo il dolore alla testa passò.
Io:'grazie, è passato'. Dissi sorridente. Lui mi fissò e si avvicinò piano piano. La distanza tra di noi è quasi nulla, sento il suo respiro sul viso. Le nostre bocche si incontrarono e io mi lasciai trasportare. Le nostre lingue si inseguirono e il bacio divenne sempre più profondo. Jake salì sul divanetto e mi cinse la vita con le braccia e mi avvicinò a sè. Legai le braccia al suo collo e continuammo a baciarci staccandoci solo per respirare. 
Io:'Jake, non posso'. dissi capendo che quello non sarebbe mai stato solo un bacio. Lui mi gardò e io ricambiai.
Jake:'è la tua prima volta?' abbassai lo sguardo e annuii. Lui mi alzò il viso e mi fissò.
Jake:'se tu vuoi possiamo.... cercherò di essere ilpiù delicato possibbile'. Lo fissai e vidi che potevo fidarmi. Annuii e lui si avvicinò e ricominciò a baciarmi. Ricambiai. Una mano si introfulò sotto la mia maglia seguita dall'altra. La sua bocca scese al mio colllo dove iniziò a leccare e succhiare. Presi l'iniziativa e mi misi a cavalcioni su di lui e sentii la sua erezione premere contro di me. Noah mi aveva spiegato qualche anno fa come funziona. Le sue mani risalirono e mi tolsero la maglia. Lui mi guardò e io lo baciai, scesi sul suo collo e leccai e succhiai.
Jake:'per essere la tua prima volta... non sei male'. disse con voce affannata e roca, risi anche io nelle sue stesse condizioni.
Io:'un fratello serve per questo'. Gli sfilai la maglia e gli baciai il petto, le sue mani mi slacciarono il reggiseno e io me ne liberai soddisfatta, lui prese a torturami un seno e un gemito mi uscì. Le sue mani scesero e mi slacciarono il pantalone e io me ne liberai e prima che me ne accorgessi due sue dita erano dentro di me, io quasi urlai e iniziai a gemere in modo incontrollato. Stavo per venire lo sentivo e lui dovette capirlo e infatto uscì. 
Io:'mi farai impazzire... bastardo'. dissi e abbassai le mani sui suoi pantaloni, glieli slacciai e infilai una mano nei  suoi boxer, iniziai a masturbarlo e anche lui iniziò a gemere.
Jake:'A-a-andrea....sto...p-per...v-v-venire'. Tolsi la mano e gli abbassai i boxer, mi sfilai l'ultima costrizione e lui mi fece stendere. Lo guardai e annuii. Lui abbassò in bacino ed entrò in me. Io urlai, nonero abbituata ad avere ''Ospiti'' dentro di me.
Jake:'scusa... smetto?' chiese preocchupato. Scossi la testa e lui iniziò a muovere in bacino in modo circolare per farmi abbituare a lui. Quando mi abbituai lui approfondì e iniziò a spingere. Inarcai la schiena. Il suo ritmo divenne sempre più veloce e solo in quel momento ricordai.
Io:'Jake...il...preservativo'. dissi quasi urlando. Lui si bloccò e uscì. Raccolse il pantalone e si infilò il preservativo e ritornò dentro di me. Venimmo insieme.
Jake:'spero che non ti ho fatto del male'. Scossi la testa e mi rivestii. Mi sentivo in soggezione davanti a lui. Improvvisamente mi sentii usata e sporca.
Io:'scusa... ma il mal di testa è tornato... io vado'. Uscii velocemente da quel posto e cercai Noah.
Fine flashback:
Noah loo venne a scoprire e io andai sempre più spesso in discoteca fino a quando non presi il vizio di passare il sabato con Louis, il venerdì sera con Harold e la domenica con Liam e Niall.
Harold sdopo pranzo dovette andare e anche Alice. In casa c'era un silezio sovrannaturale e Noah non mi cercò. Iniziai a pensare a tutti i problemi del mondo e altre stronzate fino a che non mi addormentai.





  
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