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Autore: SvaneH    11/06/2012    3 recensioni
Era il pericolo,l’Inganno. L’uccisore di mio padre e di molte altre vite innocenti.
-Come mai qui,Artemis Gray? Sei venuta a vendicare tuo padre?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il fatto che mio padre fosse un agente dello S.H.I.E.L.D. non avrebbe dovuto influenzare la mia vita;come il fatto di non aver mai conosciuto mia madre,morta di parto.
Eppure,fu per questi motivi che nell’estate dei miei diciotto anni,finalmente libera dalla scuola,mi ritrovai orfana anche di padre,in volo verso la base segreta dell’agenzia di spionaggio per cui lavorava.
Lì venni a conoscenza,da un uomo di nome Nick Fury,di come fosse morto mio padre e che nel suo testamento avesse esplicitamente espresso che lo S.H.I.E.L.D. avrebbe dovuto occuparsi della mia protezione.
Ecco perché quel luogo divenne la mia nuova casa,gli agenti Barton e Romanoff i miei insegnanti di lotta,e continuai la mia istruzione con gli studi di Psicologia Criminale.
 
Avevo conosciuto lì Tony Stark,alias Iron Man,eclettico miliardario supereroe,che a quanto pare mi aveva presa per una specie di “mascotte”,insieme alla sua fidanzata,Pepper Potts,molto simpatica.
 
Steve Rogers fu una sorpresa:non mi aspettavo di incontrarlo;e che incontro:si presentò con tanto di baciamano e sorriso da gentiluomo d’altri tempi.
Ma dopotutto,lui era Captain America.
 
Bruce Banner fu la seconda persona,dopo Tony Stark,che mi affascinò di più:in un certo modo tenero e timido,ma simpatico ed estremamente intelligente come il già sopracitato Stark;si presentò con una stretta di mano e un sorriso.
Mi piaceva.
 
Lo shock lo provai trovandomi davanti Thor:convintissima che le leggende norrene fossero solo,appunto,leggende,quando lo vidi rimasi a bocca aperta,specie per la sua spropositata altezza e muscolatura:io,che non raggiungevo nemmeno il metro e sessanta,per guardarlo dovevo sollevare tutta la testa. Ma a parte quello,era simpatico:una specie di gigante buono.
 
I Vendicatori al completo,pensai quando li vidi riuniti sul ponte dell‘Elivelivolo,a discutere e ridere tra loro. 
Fury li raggiunse subito,pronunciando poche lapidarie parole:
-C’è una nuova minaccia. Seguitemi.
Incuriosita oltre ogni limite e incapace di farmi i fatti miei,li seguii di nascosto;sgattaiolando nella sala dove si sedettero tutti per ascoltare il capo:io ero nascosta in una specie di armadio.
-A quanto pare,il Tesseract mostra segni di irrequietezza. Il dottor Selvig sostiene che è tornato in azione,ma c’è qualcun altro che lo manovra.
Sentii un po’ di trambusto nella sala,e la voce di Thor che si alzò sopra tutte 
-Mio fratello è in prigione,non può essere stato lui! Inoltre…sto cercando di farlo redimere,e credo di star avendo successo.
Notai un tono di sollievo e felicità nella sua voce.
-Non so il perché,ma non mi fido molto della redenzione del piccolo cervo.- commentò ironico Tony. 
-Posso provarlo!- esclamò Thor,innervosito,e Fury riprese il controllo.
-Non c’entra Loki. Temiamo il coinvolgimento di un’altra creatura,molto temibile,con cui aveva stretto alleanza nel suo tentativo di distruggerci:Thanos.
Il silenzio seguì queste parole.
-Chi è Thanos?- domandò poi Steve,esitante.
-Bella domanda,vecchietto.- ribattè Tony,e tratteni una risata.
-Thanos è la Morte,realmente. Il nome stesso lo dice. E’ una delle figure più ambigue e crudeli che esistano,e vuole appropriarsi del Tesseract,ancora non sappiamo per quale motivo.
-Se si era alleato con Loki e quest’ultimo ha perso…vorrà una specie di risarcimento,no?- tentò Clint,e un brusio di assenso seguì la sua frase.
-E’ probabile,ma non ne siamo sicuri. Per questo,Thor,ho bisogno che tu faccia una cosa. Devi portare qui Loki.
Queste ultime parole fecero scattare il putiferio:
-Portare qui Loki?! Ma sei impazzito?- esclamò Clint.
-Cosa?! E’ una follia!- riconobbi Steve.
-Ottimo,ci mancava la rimpatriata con tanto di cattivo sconfitto!- ovviamente Tony.
-Non mi sembra una grande idea.- Bruce sembrava turbato.
-Signori,per favore. Calmatevi. Ovviamente resterebbe confinato qui,prenderemmo le dovute precauzioni e inoltre ci siete voi a controllarlo. Ma ci serve. Deve darci una spiegazione riguardo Thanos e i loro vecchi accordi;solo così sapremo cosa vuole quest‘ultimo.
Ci fu un mugugno generale,ma Thor sovrastò di nuovo tutti: -Lo porterò qui il prima possibile;prima devo consultarmi con mio padre.
-Perfetto. Ora…
-Ehi,un momento! Per noi,alla fine,non è un grande problema rivedere quel cerbiatto scornato,ma dobbiamo ricordarci che a bordo c’è anche una ragazzina. Se succedesse qualcosa…- Tony sembrava preoccupato,e realizzai in un secondo momento che parlava di me.
-Non preoccuparti Stark,la ragazzina sa difendersi. Inoltre,la manderemo via;con una scusa la porteremo in Francia,accompagnata da una nostra agente. E’ già tutto calcolato.
“Cosa?!Mi vogliono cacciare con una balla proprio sul più bello?!” pensai,furiosa e stupefatta. Ero talmente arrabbiata che saltai fuori dall’armadio ed esclamai -Ma nemmeno per sogno!!Io rimango qui!
Sbalorditi,tutti si voltarono a fissarmi,gli occhi sgranati. Persino Fury era sorpreso,ma poi strizzò gli occhi (o meglio…l’occhio) e mi fissò,furente.
-Che diavolo ci facevi nell’armadio?- domandò.
-Ehm- balbettai,rendendomi conto della cazzata appena compiuta.
Con la coda dell’occhio,notai Tony che rideva sotto i baffi,anche gli altri sembravano divertiti,e mi feci coraggio -Mio padre era una spia,non è colpa mia se ho ereditato i suoi geni e faccio ciò che faceva lui. Quindi…io resterò qui. Non riuscirete a mandarmi in Francia!
Fury sospirò -Artemis,non mettere a dura prova i miei nervi. Tu andrai in Francia,discorso chiuso,è troppo pericoloso per te rimanere qui.
-Ma non accadrà nulla! Oh,andiamo…per favore!- arrivai a pregare,con gli occhi dolci.
Mi lanciò un’occhiataccia -No.
Lo guardai,delusa;solo in quel momento mi accorsi che Tony era dietro di me -Va bene,resta - disse.
-Cosa? Davvero,posso?!- esclamai,felice.
-Sì. Ci penserò io a te- sorrise,e lo abbracciai.
-Stark,che diavolo…- cominciò Fury,esasperato,ma Tony lo bloccò -Ho detto che ci penserò io,non le accadrà nulla. E poi,potrebbe rivelarsi utile.- mi fece l’occhiolino,e sorrisi.
Fury ci fissò,poi sospirò -D’accordo,puoi rimanere. Ma se ti azzardi a fare qualcosa che non va o a metterti in pericolo…la Francia ti aspetta.- commentò,minaccioso,e uscì dalla sala.
 
Venni poi a conoscenza di tutta la storia:come Loki si era appropriato del Tesseract,come aveva cercato di conquistare la Terra e,in precedenza,il trono di Asgard…e fu proprio nella sua tentata conquista del nostro pianeta che mio padre morì combattendo. Erano passati due anni ormai,da quel giorno,avevo vent’anni ma il dolore per la sua perdita era ancora grande. Provavo,perciò,nei confronti del Dio dell’Inganno profondo risentimento:indirettamente,era lui il suo assassino.
Ero curiosa di conoscerlo:gli avrei dato del filo da torcere.
 
***
Il giorno tanto atteso e temuto era arrivato:Thor arrivò con il fratellino appresso,atterrando sull’Elivelivolo.
Mi misi in punta di piedi per vederlo meglio,e rimasi senza parole:nessuno me lo aveva descritto fisicamente,e non me lo aspettavo di certo così:un giovane uomo alto,snello,con abiti verdi e neri dal taglio elegante,capelli corvini lunghi che sfioravano le spalle e occhi di un colore quasi indefinito,azzurro-verdi;luminosi e freddi come il ghiaccio. 
Tre parole mi vennero in mente per descriverlo:meravigliosamente attraente e pericoloso.
Deglutii:non volevo,non dovevo,sentirmi attratta da quell’uomo. 
Era il pericolo,l’Inganno. L’uccisore di mio padre e di molte altre vite innocenti.
Perciò mi ricomposi e lo guardai con un’espressione fredda e impassibile,ma quasi cedetti quando i suoi occhi incontrarono i miei:sembrarono sondarmi l’anima.
Lo portarono nella sua stanza,con tutte le precauzioni di una cella,e lo lasciarono lì per ambientarsi;non volevano cominciare subito con l’interrogatorio.
-Allora piccola,come ti è sembrato il nostro cerbiatto?- mi domandò Tony,sorridendo.
-Diverso da come lo immaginavo. Mi ha colpita la sua espressione,sembrava…malinconico. Ma perché lo chiami cerbiatto?
-Capirai se vedrai l’elmo che portava. Malinconico,dici? Uhm…sta’ attenta,non lasciarti ingannare da quei begli occhioni blu,Artemis. Ricorda chi è.- disse,serio.
-Certo,lo so. Solo…era una mia impressione,ecco. Ma non c’è pericolo che dimentichi cos’ha fatto.- risposi dura, e lui annuì.
 
La sera,a letto,prima di dormire,non riuscivo a smettere di pensare a Loki.
Quello sguardo mi aveva colpita e continuavo ad averlo davanti agli occhi.
Saltai giù dal letto e uscii silenziosamente dalla stanza,badando che non ci fosse nessuno,e mi diressi verso la camera 666 (qualcuno aveva uno strano umorismo perverso),quella del Dio dell’Inganno.
Davanti alla porta metallica esitai un attimo,poi digitai la password necessaria,che tutti conoscevamo,ed entrai.
Loki era in piedi,davanti alla finestra,e osservava il panorama,le mani dietro la schiena.
-Uno strano orario per far visita a qualcuno.- mormorò,e sussultai come se avesse urlato.
Si voltò -Come mai qui,Artemis Gray? Sei venuta a vendicare tuo padre?
Sentii il sangue ribollirmi nelle vene -Tu non devi nemmeno nominarlo,razza di…- cercai di calmarmi e presi un profondo respiro -No,non sono qui per questo. Sono qui perché…- non finii la frase. Perché ero lì? Non lo sapevo nemmeno io.
Il Dio mi osservò attentamente,e solo in quel momento fui consapevole del fatto di essere assolutamente vulnerabile,con addosso solo un pigiama leggero e senza nessuna forza o potere per tenerlo a bada. Col cuore in gola,lo guardai ma lui non accennò nessun gesto.
-Rischi di ammalarti,così.- commentò,e sgranai gli occhi.
-Cosa?
-Rischi di ammalarti- ripetè -torna a letto a dormire;prendi su la mia veste.- detto questo,prese il suo mantello e me lo appoggiò delicatamente sulle spalle;un’espressione impassibile sul volto pallido.
Lo guardai,confusa. Com’era possibile un gesto simile da parte sua?
Alzò lo sguardo su di me -Vai. Voglio stare solo.
Incapace di parlare,annuii ed uscii dalla stanza.
Sulla soglia mi voltai a guardarlo,un attimo prima che si chiudesse la porta:guardava ancora fuori dalla finestra,il viso alzato verso il cielo;e il luccichio di quella che sembrava una lacrima che scivolava su una guancia.
 
 
 
 
Angolo autore: Salve a tutti! Bene,volevo solo dire che non ho idea di come continuerà questa storia e quando aggiornerò (cosa che farò solo se vedrò che piace xD) poiché devo pensare al continuo e non so se ho molto tempo… Comunque,voi leggete pure e magari recensite che fa sempre piacere xD Sono consapevole del fatto che sia una cosa orrenda,perciò faccio i complimenti a chi arriva in fondo xD
E dopo questo sproloquio senza senso…vi saluto,gente!
  
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