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Autore: xchriss    11/06/2012    3 recensioni
Demetria Devonne Lovato, una giovane appena laureata alla Columbia University si ritrova a lavorare in una rivista di moda molto rinomata a New York, per cui deve scrivere un articolo. Il soggetto di quest'articolo è Zayn Malik, un modello londinese che all'inizio sembra un tipo con cui è impossibile trattare. Spero questa storia non vi deluderà!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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"Niente è come sembra"
Capitolo 4 - Demi




I raggi solari penetravano dalla finestra insistenti, illuminando l’intera stanza e poggiandosi sulla pelle chiara di Demi; lei giaceva in un letto avvolta da lenzuola bianche come la neve, che facevano da contrasto con la carnagione olivastra del ragazzo che riposava accanto a lei.
Piano lei aprì gli occhi, lottando contro i raggi insistenti del sole che sembravano posizionati a posta per farle perdere la vista quella mattina. In un primo momento si sfregò gli occhi, cercando di svegliarsi più velocemente possibile. Fin da subito avvertì un leggero mal di testa. Mugugnò qualcosa di incomprensibile, quando appena sveglia si trovò in una stanza che non sembrava la sua, e poi cercò di scricchiolarsi le ossa -del tutto intorpidita dal lungo sonno- ma sbatté contro un qualcosa di più duro. Qualcosa con le braccia. Qualcosa con delle muscolose e possenti braccia che l’avvolsero in un abbraccio spontaneo. Demi deglutì, impaurita da quello che avrebbe potuto trovare dietro di lei, aveva il grande timore di girarsi verso quel corpo caldo per scoprire chi fosse stato. Ma le toccava farlo.
Così, presa maggiore coscienza su quel che aveva fatto la notte prima, si voltò lentamente ritrovandosi davanti a quell’interessante e attraente ragazzo che aveva incontrato per la prima volta da Starbucks e a cui aveva versato il suo Frappuccinio addosso.
Non le rimase che restare accanto a lui, stretta al suo petto intanto che lui la stringeva ancora dormiente. Per Demi quella fu la prima volta che si trovò così vicina a quel ragazzo, tanto da vedere tutti i tratti del suo viso, tutte le particolarità, tutta la bellezza: sembrava un angelo.
Timidamente, Demi alzò una mano fino al viso del ragazzo, per accarezzare la sua morbida e liscia pelle scura e ne assaporò il dolce profumo, inalandolo fino a quando non sembrò arrivarle al cervello. Cercò per tutto il tempo di non svegliarlo, sfiorandolo con la leggerezza di una piuma e osservandolo con un sorriso dolce stampato sulle labbra. Non sapeva neanche lei il motivo, ma quel ragazzo solo a vederlo le trasmetteva serenità e simpatia, era così bello e gentile che sembrava il prototipo del ragazzo perfetto. Ma tutti sappiamo che niente è così come sembra: bisogna fare attenzione a tutti i giudizi che prematuramente si danno, soprattutto quando si tratta di persone.
Subito dopo tutti quei pensieri zuccherosi su quanto fosse “piacevole” quel ragazzo e tutte quelle cose lì che fanno venire in mente unicorni e nuvolette rosa, pensò a quanto fosse sembrata una ragazza facile la sera precedente. Cavolo, non è da tutti andare a letto con un ragazzo di cui neanche si conosce il nome!
Avvolta dai sensi di colpa -oltre che dalle braccia di quel misterioso ragazzo-, Demi cercò di uscire dall’abbraccio senza svegliarlo. Quando ci riuscì, in completo silenzio raccolse le sue cose, infilandosi l’intimo nero che aveva la sera prima.
«Che stai facendo?»una voce ancora nuova alle sue orecchie la fece sobbalzare, attirando però tutta la sua attenzione. Si voltò verso il ragazzo poggiato con la schiena alla testata del letto, alzato solo con il busto e scoprendo così tutti gli addominali e il fisico ben formato. Davanti al suo sguardo, Demi si sentì in soggezione, perciò si morse il labbro nervosamente e balbettò confusamente un «vado a lavoro». A quelle parole lui fece uno strano movimento, recuperando e infilandosi i boxer neri che aveva il giorno prima, e poi si alzò andando verso di lei, che stava timidamente cercando di coprirsi con il vestito che aveva indossato soltanto la sera prima. «Scommetto che sei un po’ confusa…» disse lui, con la solita voce gentile che ormai Demi riusciva a riconoscere. Quest’ultima annuì, continuando a mordicchiarsi il labbro inferiore; invece lui sospirò di nuovo. «Mi dispiace! Non pensare che io abbia avuto brutte intenzioni, non ricordo niente di ieri sera!»
A quelle parole, Demi non poté far altro che dargli uno sguardo stranito, ma anche stranamente infastidito da qualcosa. Perciò, incerta, fece un passo indietro e disse: «Perché sei così tranquillo?»
«Perché mi sono svegliato prima, ti ho vista e me ne sono fatto una ragione.»
Annuì, trovando la risposta abbastanza accettabile e riprese a mordersi il labbro, che ancora sorprendentemente non stava sanguinando. «Io… uhm… di solito non sono così, devi credermi.» disse balbettando, cercando vagamente di trovare alcune scuse o giustificazioni a quel che aveva fatto.
«Ti credo.»annuì lui, abbandonandosi in un sorriso dolce e rassicurante. Probabilmente Demi aveva fatto una buona impressione a quel ragazzo gentile, forse un ottima impressione, il ché era un bene. Lei stavolta, molto timidamente, si abbandonò in un piccolo sorriso. «Ma adesso, per favore, permettimi di offrirti la colazione.» disse lui, ma non aspettò neanche una risposta da parte di Demi che la prese per mano e la portò al piano di sotto, dove trovò una signora che faceva le faccende domestiche. Demi allargò gli occhi e immediatamente si nascose dietro la schiena del ragazzo, rossa in viso. «Consuelo, trasferisciti nell’altra stanza.» disse lui, al ché la donna annuì e andò via.
Demi si morse il labbro e si lasciò condurre al tavolo, dove già li aspettavano cibi di tutti i generi si può dire: fette biscottate con la marmellata, con la nutella, dei pancake, waffles, succo d’arancia, bacon, di tutto! Davvero di tutto. Entrambi si sedettero ed iniziarono a mangiare.
«Sai, è un peccato che io non ricorda niente di ieri sera, e di questa notte…»disse lui, come per sdrammatizzare, facendo un sorriso dolce. Restò a guardare Demi, aspettando che anche lei dicesse qualcosa.
«Già, ehm… Beh, io… non so come comportarmi. Insomma, non sono mai andata a letto con qualcuno di cui non conosco nemmeno il nome.»disse lei, con un sorriso per metà. Era imbarazzata dal suo comportamento, e lo era anche tanto.
«Non ti ho detto il mio nome?»
«No! E neanche io ti ho detto il mio.»
«Vuoi saperlo?»
Lei annuì.
«Prima però vorrei un bacio, se è possibile.»
A quelle parole Demi sorrise dolcemente. «D’accordo» mormorò avvicinandosi a lui con la sedia. Piano si avvicinò al viso del bel ragazzo che le era vicino e sfiorò le sue labbra con le sue. In quello stesso momento, dei brividi le percorsero la schiena, arrivando fino alla testa. In poco le loro labbra presero a muoversi in sincrono, facendo quasi una danza. Dopo un minuto, più o meno, si staccarono lentamente e si guardarono negli occhi. Lei prese un respiro, allontanandosi di poco. «Quindi, il tuo nome?» chiese dolcemente, sorridendo.
«Zayn Malik».

  
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