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Autore: puntoeacapo    11/06/2012    3 recensioni
Tra me e Ian Somerhalder non c’era nulla se non un bel principio d’amicizia. Già.
Quando smetterò di avere pensieri poco amichevoli su quelle labbra o su quei occhi, forse.
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Nuovo personaggio, Paul Wesley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Marie’s.

Se possibile, mi sentivo più agitata di prima. Avrei conosciuto il Cast del telefilm più in voga del momento, avrei conosciuto gli attori che apprezzavo di più e facevo ancora troppa fatica a crederci.

Ma dovevo calmarmi.

 Insomma, non volevo certo essere presa come un possibile, futuro e psicotico problema vagante in giro per gli Studi. O peggio: come una delle tante Fan in agguato – forse più pericolosa. (Non che non lo fossi ma la prima impressione era abbastanza importante, no?)

Cercai di inspirare ed espirare profondamente senza dare troppo nell’occhio ma Julie – cara, dolce Julie – intercettò la mia ansia perché mi prese per mano e la strinse.
Mi rivolse un sorriso che mi sciolse completamente.
Sapevo che potevo stare tranquilla.

Si, tranquilla come una bambina dal dentista per la prima volta.

Eravamo arrivati in sala relax e la mia coscienza di certo non aiutava ad accettare razionalmente il fatto che seduti su quel divanetto ci fossero Nina Dobrev e Paul Wesley che ridevano e scherzavano.
Non mi avevano ancora visto ma sentivo già le guance arrossarsi.

“Ragazzi..?” La voce di Julie era rassicurante, in effetti era Julie in sé a rappresentare il perfetto emblema della calma.

Beata lei!                                   

Scossi lievemente la testa e cercai di sorridere quando i due attori ci diedero attenzione; si alzarono entrambi velocemente – improvvisamente raggianti ed allegri.
Chissà perché la cosa mi preoccupava…

“E’ lei?” Domandò cauto Paul e io sentì il viso bollente, forse era più rosso della camicetta della Dobrev che – per inciso- non aveva perso tempo a studiarmi con curiosità.

Bene.. Adesso sono la nuova mascotte del Team. Fantastico.

 La vocina che avevo in testa non smetteva di fare ironia – segno lampante di quanto agitata fossi.

Sentii la mano di Kevin poggiarsi sulla mia spalla ed esclamare “Esatto: finalmente abbiamo trovato l’anello mancante!”

Davvero, mancava poco che si mettessero tutti a saltellare battendo le mani – magari lanciando qualche gridolino estasiato. Ero in tremendo imbarazzo, cavoli. In quel momento mi sentivo tanto un’artista circense al primo spettacolo.
Kevin batté un paio di volte la mano sulla mia spalla – che cominciava a risentirne: poteva non sembrare ma quell’uomo possedeva una gran forza – e continuò “Per i prossimi mesi dipenderemo dalla sua penna!”

Sgranai gli occhi. E quello doveva rassicurarmi !?

Sarei andata sicuramente in iperventilazione, a causa di una delle mie crisi di panico, ma non ne ebbi il tempo perché Nina – grazie ad un movimento che non riuscii a vedere – mi aveva preso entrambe le mani tra le sue stringendole e abbagliandomi con un sorriso assolutamente magnifico “E’ un piacere conoscerti! Non vedevo l’ora!”
Sorrisi imbarazzata, abbassando  lo sguardo ma non potei evitare di risollevarlo quando fece “ Io sono Nina!”

Come se non lo sapessi!  

“An..-.” Mi schiarii la voce “Anastasia.”

Mi abbracciò. Semplicemente. Con talmente tanto entusiasmo che mi mancò il respiro.

“Io Paul.”

Nina, alla voce del collega, mi lasciò andare senza tuttavia smettere di sorridere al mio indirizzo. Paul intanto mi stava tendendo la mano aspettando – da normale persona qual’era – che ricambiassi il saluto. Come da manuale feci la figura della fessa: aprii la bocca, guardandolo sconcertata.
Lo misi in imbarazzo e, fosse stato un tizio qualunque, mi sarei anche permessa di ridacchiare – peccato che non era un tizio qualunque. Fece un sorrisetto impacciato e si portò la mano che non avevo stretto dietro la nuca.

Non feci in tempo a balbettare qualche scusa – rendendomi conto della mia maleducazione- che una risata proruppe nella stanza.

La mia reazione fu istantanea. Chiusi la bocca raddrizzando subito la schiena irrigidita e intanto cercavo di calmare il cuore che mi stava sfracellando la gabbia toracica dall’interno.

Oh porca-

“Andiamo ragazzi!” Sentivo che si stava avvicinando a noi e questo non aiutava la mia parte controllata e razionale a vincere la voglia di non esistere “Cosa, esattamente, non avete capito del concorso per fan?” Subito dopo sentii il peso del suo braccio muscoloso avvolgermi le spalle, in una presa amichevole ma fin troppo intima per  salvaguardare  il mio povero animo.

Mi voltai verso di lui, credendo che non sarei riuscita a fare in tempo a vederlo perché sentivo le gambe molli e probabilmente sarei svenuta.
Eccolo: Ian Somerhalder, con la faccia ad un centimetro dalla mia che mi guardava divertito e presuntuoso.
Inutile dirlo. Andai in fiamme, ancora.

“Allora, bel visino.” Mi scosse leggermente sfruttando la presa che aveva sulle mie spalle “Ti hanno sconvolto così tanto che non riesci più a parlare?”

E, nonostante il tono ingenuo che aveva usato, covavo lo strano presentimento che mi stesse semplicemente prendendo in giro.
Probabilmente era così ma ugualmente non riuscivo ad aprire bocca. Cosa avrei dovuto dire? Di quali argomenti potevo parlare, per rompere il giaccio con attori di fama internazionale?
Non credevo di potermene uscire con un: Ehi, sai che – nonostante la bellezza discutibile dei miei ventiquattro anni- c’è la tua faccia appesa in camera mia, in Italia?

“Senti Smolder, non ti viene il minimo dubbio che forse anche tu stai facendo la tua bella parte, nello sconvolgerla?”

Che Julie Plec sia fatta Santa. Subito.

Ian ridacchiò – e quelle vibrazioni mandarono in tilt quel poco di materia grigia che mi era rimasta intatta. Mi lasciò andare divertito, mettendosi davanti a me.
Mi sentivo tanto una bambola senza vita, immobile e senza capacità logico sintattiche. Lo vidi alzare gli occhi al cielo – e, Wow.

Poi sbuffò leggermente e “Sono Ian, ovviamente. Ma lo sai già.”

Cercai di scuotermi. Non potevo rimanere inerme ancora a lungo! Scossi la testa e lui alzò un sopracciglio incuriosito – perché diamine notavo tutti i suoi movimenti? Così riusciva solo a farmi andare ancora di più in cortocircuito e non era valido. Uffa.
“Sono Anastasia. Piacere.”  Tesi la mano, sorridendo imbarazzata.

Che passo avanti! Kristine sarebbe orgogliosa di te, ragazza mia.

Parlare con la propria testa non è mai segno di benessere mentale ma, in quel caso, se riusciva a tranquillizzarmi non potevo che essere grata alla parte psicotica che c’era in me.

Tutto l’arduo lavoro appena fatto – avevo detto ben tre parole senza balbettare, diamine – andò in fumo quando il Signor Sorriso Abbagliante prese la mia mano e se la portò alla bocca facendo uno di quei romanticissimi baciamano.
Il contatto con la barba appena accennata mi fece il solletico alla mano e il battere del cuore era talmente indiavolato che faceva male.

Quando si staccò e tornò in posizione eretta sorrise diabolico “Scusa, volevo ricreare il primo incontro tra il tuo personaggio e il mio per vedere cosa succedeva. Divertente, vero?”

In effetti quella situazione mi era sembrata uno strano dejà-vù come qualcosa di già accaduto prima, solo non mi ero resa conto che era successo…  nella mia testa.
Dio che confusione! Troppe emozioni tutte in una volta, troppo tutto in troppo poco tempo.

“A- avete già letto..?” Corrugai la fronte confusa, senza sapere bene come continuare: letto cosa? Una fan fiction?

“Oh, certo!” Julie parlò nuovamente, con tono allegro affiancandomi sorridente. “Per la nostra scelta, io e Kevin, abbiamo consultato anche le nostre star. Quello che sappiamo noi, sanno loro.”

“Mi sembra.. giusto.” Mormorai, cercando di capire tutte quelle informazioni e di crederci .

“Allora Anastasia!” Nina, con la sua voce squillante mi riscosse bruscamente dal groviglio di pensieri in cui stavo cadendo “Prima di parlare di lavoro, c’è una tradizione da rispettare!”

La guardai confusa ma quando domandai “E cioè?” lo feci in maniera abbastanza naturale – senza accorgermene mi stavo già abituando a stare accanto a quelle che, in effetti, erano persone come me e non alieni venuti da chissà dove.
Sorrisi internamente a quel pensiero.

“Beh..”  Ian stava facendo il vago e forse perché era semplicemente lui a parlare, io arrossii quasi fosse una reazione spontanea alla sua voce.
La spiegazione però la continuò Paul – che non sembrava essersela presa per il fatto della stretta di mano mancata di poco prima “.. .ogni volta che si aggiunge un membro al Cast, tutta la famiglia và a divertirsi al Marie’s.”

La cara Dobrev intercettò la mia domanda  “E’ un locale qui vicino, non troppo chiassoso e con buone possibilità di non essere assaliti da fan in momenti inopportuni. Che ne dici?”

Ogni singola volta che Nina parlava la sua eccitazione e vivacità non poteva far a meno di trasparire e contagiare tutti.

Ian, non ci pensò due secondi prima di appoggiare l’iniziativa “Così ci racconterai la tua storia e sarai ufficialmente membro della squadra. Non puoi dire di no.”

Sorrisi. Ero dannatamente sollevata di essere stata accettata così ampiamente e senza riserve, ne ero felice e forse avrei anche potuto seppellire dentro il cuore l’ansia che covavo perennemente dentro di me. “Posso portare un’amica?”

Speravo solo che quel buon inizio, si sarebbe potuto trasformare in un viaggio ancora più bello.

***

Con cortesia avevo chiesto di recarmi da qualche parte tranquilla per poter parlare con Kristine e invitarla alla serata.
Senza di lei non avrei retto alla tensione.
Quindi Nina mi accompagnò nel suo camerino. Quella ragazza era di una gentilezza quasi ultraterrena e questo la rendeva ancora più bella e luminosa; un po’ la invidiavo: io non riuscivo ad essere così spontanea, il panico mi coglieva sempre nelle situazioni più banali e mi condizionava in quelle – come quella che stavo vivendo- più intense. Era il mio più grande difetto e lo odiavo nel profondo.
Inspirai ed espirai forte. La Dobrev mi aveva assicurato che mi avrebbe aspettato fuori e io l’avevo ringraziata con un sorriso per avermi lasciato la privacy necessaria.

Cercai di non pensare a nulla di troppo oscuro e complicato, anche se di solito erano principalmente quelli i pensieri e ornavano la mia mente.
Forse potevo dare la colpa all’aria Americana ma ero stufa della vecchia me stessa, quella troppo rigida e pensierosa, quella ansiosa e fifona. Adesso volevo solo divertirmi e godermi quella stupenda opportunità.

Quando la mia migliore amica alzò la cornetta non le diedi neanche il tempo di parlare che esclamai “Kris!”

Lei rise “ Ciao anche a te Anns.”

Mi chiesi come potesse essere così tranquilla ma scossi la testa “In questo momento sono nel camerino di Nina Dobrev e il trio al completo è fuori dalla porta che mi aspetta.”

Kristine ridacchiò “Sono felice che tu mi abbia chiamato perché vuol dire che non sei svenuta dalla troppa tensione.” Sapevo che mi stava prendendo in giro e che, probabilmente, in quell’istante stava sorridendo in un ghigno malefico “Avresti fatto una figuraccia al tuo primo giorno di lavoro, cara.” Concluse, fingendo un tono professionale.

Alzai gli occhi al cielo per poi corrugare la fronte “Come fai a sapere che sono stata accettata?”

“Che ingenua che sei Annie! L’ho capito quando ho visto il nome su display del mio telefonino. Però devo ammetterlo: c’èuna cosa non ho afferrato molto dall’alto della mia onniscienza…”

Sospirai, cosciente che non mi sarei mai abituata al caratterino di Kristine – ma non mi dispiaceva, le volevo bene soprattutto per questo suo modo di essere.. vulcanica e finta-superba.  “E cosa sarebbe, sentiamo?” Domandai scuotendo la testa, rassegnata.

Si può sapere, razza di idiota che non sei altro, cosa ci fai al telefono con me quando a pochi metri di distanza hai a disposizione quel ben di Dio di Cast televisivo!?”

D’impulso avevo allontanato il cellulare dall’orecchio dato che la biondina, dall’altra parte della cornetta, aveva gridato. Non c’era che dire: Kris aveva dei polmoni d’acciaio.
Quando riappoggiai l’orecchio al display del telefono la mia cosiddetta amica non mi diede il tempo di parlare “Allora, vuoi rispondermi razza di scema?”

“Dovresti pagarti un corso di yoga per calmarti, lo sai vero?” Mi lamentai senza ripianti “Ti ho chiamato solo per  informarti che questa sera sei impegnata, tutto qui.”

“Impegnata?”

“Sì. Sei ufficialmente invitata a venire con me e con i miei nuovi colleghi al Marie’s, per una serata di divertimento pre-lavoro.”
Silenzio.
La cosa un po’ mi preoccupava. “Sei svenuta?”

“Non essere stupida, non sono te.” Sentii un sospiro “Dammi solo il tempo di incamerare la notizia, santo cielo!”

Ridacchiai. “Quando tornerò a casa sarò completamente nelle tue mani. Mi farai da Fata Madrina: non ho la più pallida idea di cosa indossare.” Sorrisi alla sua risata e continuai “Inoltre mi serve una spalla.. non credo di poter resistere in un locale notturno, da sola  con quel ben di Dio di Cast televisivo..”

“Sai che ti dovrai abituare, non è vero?”

“Sì..” Inspirai ed espirai profondamente “Ma per stasera.. per favore.”

“Non c’è bisogno di chiederlo per favore, non vedo l’ora di venire!”

C’era da aspettarselo ma, in ogni caso, mi sentii di colpo molto più sollevata. Poi mi accesi “E Puck?”

“Posso chiedere a Joe… va’ matto per gli animali ed è talmente  gentile: non credo mi dirà di no.”

Sorrisi.
Kristine era il mio salvagente.

***

Quando uscii dal camerino trovai in corridoio solo Nina ed Ian che stavano parlando, forse di lavoro. Sorrisi al loro indirizzo ed annunciai “Per stasera è andata.”

Si voltarono verso di me e subito l’attrice trillò “Fantastico!”

Non sapevo il motivo ma avevo la netta sensazione che stare con quella ragazza potesse risultarmi più semplice di quanto avessi mai immaginato, in fondo era molto simile a Kristine. Per questo ridacchiare mi venne naturale “Già. Credo andrai d’accordo con la mia amica, sai?”

“Nina va d’accordo con tutte.” Ian sorrise gentile e io ricambiai, poi lui continuò “Quindi devo presupporre che questa serata sarà ricca di sorprese, giusto?”

Nessuno poté rispondere perché ci fu un Bip che fece subito diventare seria l’espressione della Dobrev, che afferrò il cercapersone che aveva attaccato alla cintura. “E’ Paul. Abbiamo un’intervista tra un paio d’ore e devo raggiungerlo alla macchina.” Mi rivolse un ultimo sorriso “Devo proprio andare, ci vediamo stasera allora?”

“Certo.” Ricambiai con serenità e la salutai con un gesto della mano mentre correva chissà dove.

Mi voltai verso Ian un po’ in imbarazzo mentre lui sembrava guardarmi con curiosità. “Per oggi io ho terminato. Se vuoi ti posso offrire un passaggio a casa.”

Riflettei velocemente.
Mi ero completamente scordata di  chiedere a Kris a che ora sarebbe venuta a prendermi e – nonostante il probabile imbarazzo che avrei provato- ero decisa a comportarmi in maniera più naturale possibile.
E poi, nonostante le apparenze, in quell’istante Ian sembrava il ragazzo più gentile e alla mano che avessi mai incontrato.

Accennai un sorriso e “Mi farebbe piacere, grazie.”

TBC

 


A/N:
Eccoci qua :)
Innanzitutto mi scuso per aver lasciato così tanto tempo prima di aggiornare, solo che sono stata sommersa da impegni di tutti i tipo.
Frustrante.
Never mind.. inizia l'estate e con questo molto più relax. E poi le vostre recensioni mi hanno davvero invogliato a scrivere e ne sono contentissima.

Ma passiamo al capitolo,
All'inizio vediamo una Annie completamente passiva e troppo scioccata e con la testa incasinata per poter pensare razionalmente alla strana avventura che sta vivendo.
Non voglio mentire: è così che probabilmente io reagirei ad una simile situazione. Proprio non riuscirei ad essere spavalda a primo impatto.
Nonostante questo, la nostra cara protagonista decide di voler provare ad essere il più naturale possibile.. ci riuscirà?
La serata al Marie's le aprirà gli occhi in qualche modo? Acquisterà fiducia o non potrà evitare di farsi cogliere dal panico?
Tutto da vedere, insomma.

Non so se faccio bene ma vi lascio una frase/spoiler riguardante la fic in generale: questa faccenda dell'ansia, in realtà, nasconde molto dietro.
Anastasia non è ancora uscita allo scoperto del tutto. Diciamo che come autrice io sono parecchio fissata con misteri e segreti ( chi ha letto Custodi, potrà confermare xD) Quindi aspettatevi qualche colpo di scena xD

Sinceramente non vedo l'ora di addentrarmi nella coppia Ian/Annie. Sono davvero scalpitante.
Quindi, a presto!

Baci,
{-Eyes
   
 
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