Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Hutchersonswife    11/06/2012    1 recensioni
Dal prologo:
Ho 15 anni e la mia vita è uno schifo. Già qualche volta avevo pensato di suicidarmi ma poi ogni volta penso che sia inutile, che me ne pentirò.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Penso che devo cominciare proprio dall'inizio, per farvi capire tutto.
Da che mi ricordi, sono stata sempre grassottella, con delle guance paffutissime: di questo molti mi prendevano in giro, ma io non ci facevo molto caso. Andavo molto fiera dei miei capelli rossi, presi dal ramo paterno della famiglia. Mi dicevano che era carina, nonostante la mia stazza, ed era vero, me ne rendo conto ora, ma a me a quei tempi poco importava. Dicevano anche che ero maldestra, disordinata, distratta. Dicevano anche che non sapevo parlare in dialetto, per questo non lo parlavo mai. Ho frequentato l'asilo nido, ma non ricordo niente, se non la piscina con le palline colorate. All'asilo, ho conosciuto delle amiche speciali: si chiamavano Lorinda e Daniela. La prima era più secca di una scopa, il suo soprannome, ed era molto carina; la secondo, un pò meno grassa di me e carina anche lei. Le maestre ci chiamavano "Le tre papere": passavamo le nostre giornate a chiacchierare a scuola, e quando uscivamo spesso ci incontravamo a casa di qualcuno di noi. Ricordo sempre quei tre anni con felicità, e ripenso a come eravamo piccole, a come io e Daniela condividevamo l'amore per lo stesso bambino e litigavamo anche per quello, come se fosse una gara per un trofeo. Ora ridiamo quando ricordiamo questi episodi, ricordiamo quanto eravamo stupide perché poi quel ragazzo ha rovinato tutto con me e lei. Ma questa è un'altra storia, che vi racconterò in seguito. A quei tempi, le giornate trascorrevano tranquille, senza pensieri: spesso ci ritrovavamo tutti insieme in famiglia, a casa dei miei nonni, dai miei zii o dai miei cugini. Ero molto brava anche con i videogiochi, imparavo da mio padre, che ogni sera mi insegnava a giocare un gioco nuovo. Ero una bambina sensibile ai problemi del mondo che sapevo: la povertà, le guerra e il fatto che l'uomo rovina la natura. Sognavo di cambiarlo, il mondo. Ero anche un pò maschiaccio:  tra il cavaliere e la principessa da salvare, volevo essere io quella che salvava le persone. Adoravo quindi l'idea dell'eroina, tanto è vero che amavo la figura di Mulan, anche se lei lo facevo per la propria famiglia. Non so come mi ritenevano gli altri allora, ma io penso che fossi una bambina abbastanza simpatica; i miei parenti dicevano che ero dolce quanto  distratta. Penso che a quell'età le categoria di bambine erano due: quelle che pensavano che la bellezza fosse dentro, quelle che pensavano che la bellezza fosse fuori. Facevo parte della prima. Io chiacchieravo e mi divertivo con Lorinda e Daniela, le uniche persone che mi capivano, le altre pensavano solo al trucco e a vestirsi bene, a tre anni. Mi vestiva sempre mia madre, spesso indossavo tute, come tutte le bambine vestite dalla madre. Mia sorella la odiavo: mi trattava male, mi sfotteva, non mi permetteva di fare quello che volevo, si metteva nella stanzetta che condividevamo e chiudeva le porte, per non farmi entrare. I miei l'hanno sempre data ragione e quelle volte che la davano a me, lei dicevo che ero io la preferita e faceva l'offesa. Però lei era quella con cui giocavo sempre e mi difendeva quando molti mi insultavano davanti a lei: in quei momenti sentivo di volerle bene. Durante l'anno c'era la scuola. In estate, tutte le mattine andavo a mare con mia nonna e passavo la mattinata con i miei cugini di Roma, che venivano solo in estate. Conoscevo solo loro sulla spiaggia, non volevo fare molte amicizie. Alle undici e mezza la nonna mi chiamava e mi dovevo fare la doccia e tornare a casa, dove non facevo niente per tutta la giornata. La sera, poi, andavamo all'oratorio della chiesa dove c'era un campetto e una struttura che funzionava da bar. Lì, in estate, si facevano sempre tornei, di calcio o pallavolo, e io stavo con la mia amica Francesca: era simpatica anche lei, però non mi capiva come Lorinda e Daniela. Penso che i problemi sono cominciati nell'estate dopo il terzo anno d'asilo. Avevamo una donna delle pulizie, Gerarda, che veniva a pulire quando tutti erano fuori casa: dopo un paio di mesi, scoprimmo che questa non puliva assolutamente niente, del tipo che non prendeva neanche lo straccio in mano. Si affacciava alla finestra e fumava, mentre nessuno la vedeva. Così la cacciammo, e non ricordo per quale motivo i miei litigarono; mia sorella andava a ridere in bagno, io piangevo, nel terrore che i miei divorziassero. Non avevano mai litigato, per questo avevo paura. Un altro litigio del genere è stato quando mia sorella aveva dei problemi ai capelli e mia mamma voleva portarla immediatamente dal medico, senza neanche aspettare: mio padre disse di attendere un pò. Ricordo che questo nuovo litigio fu un trauma ancora più pesante, perchè fecero vedere di avere intenzione di fare quello che temevo: si tolsero le fedi, le gettarono a terra si strinsero la mano, dicendo "Amici per sempre". Fu solo l'arrivo di mia nonna che calmò le acque e li fece ragionare, calmando anche i miei singhiozzi. Sante subito, le nonne.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Hutchersonswife