#Annegati
Erano annegati.
Morti affogati dal desiderio.
Le sue mani percorrevano il suo corpo.
I gemiti erano soffocati da baci e morsi.
Erano annegati.
Fu facile salire le scale e spalancare la porta.
Fu facile spogliarla della veste e dei pantaloncini.
Fu facile toglierli la giacca e slacciare la cintura.
Fu facile.
Pansy si tolse la canotta, rimanendo a seno scoperto e sospirando, non appena le labbra di Weasley le sfiorarono. Con qualche difficoltà di concentrazione, si mise a toglierli la camicia, con le mani tremanti, cercando di non guardarlo negli occhi.
Ron lasciò che la camicia scivolasse giù dalle spalle, mentre le sue mani scivolavano lungo i fianchi della ragazza, saggiandone la consistenza.
Unirsi non fu semplice quella volta.
Uno scontro di caviglie, mani, maglie sfilate e occhi che fissavano accecati dal desiderio e dall’incertezza.
Quando Ron entrò in lei, lui perse ogni imbarazzo o incertezza.
Entrò sicuro e gentile, stringendole la nuca con la mano, respirando il suo stesso fiato, accarezzando la sua coscia.
I suoi movimenti erano fluidi e sicuri, mentre Pansy era semplicemente sopraffatta da tutto.
Sentì le sue mani stringerle i seni, le sue labbra baciarle il collo, il suo bacino colpirla con movimenti fluidi e decisi.
Ma lei, quella sera, troppo lucida per sperare di cadere nell’oblio, era ormai annegata.
Pansy respirò lentamente, con gli occhi chiusi, cercando di risalire in superficie.
Ma invece di incontrare l’aria, si scontrò con gli occhi azzurri, le gote rosse, i capelli scompigliati dalle sue mani, il respiro affannoso.
Separati, eppure ancora uniti dai leggeri colpi di bacino, le ultime battute di un amplesso confuso e concluso.
Lui si districò velocemente da lei, in lei, e si lasciò cadere dall’altra parte del letto.
E lei chiuse gli occhi, lasciando che una lacrime scendesse da essi.
Li riaprì solamente quando sentì una mano calda, spazzare via quel che rimaneva della lacrima.
Un’umida scia di ricordi.
-Mi dispiace … - disse lui mortificato. –Ti ho fatto male? Scusami io …-
Pansy voltò la testa ed incontrò i suoi occhi. –No, non sei stato tu a farmi male.-
-E allora chi?-
-Il passato, temo.-
Ron pesò cauto quelle parole. –Ha un nome quel passato?-
Pansy non rispose, preferì sporgere verso di lui e baciarlo.
Fu un bacio diverso.
Un bacio ragionato, lento, quasi delicato.
Un bacio diverso.