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Autore: Horrorealumna    11/06/2012    2 recensioni
C’è un posto abbandonato e dimenticato nel profondo del cuore di ogni essere umano, dove la realtà e la finzione sono un’unica cosa, dove la verità e la bugia non hanno alcun valore e la paura del silenzio non esiste, così come quella della morte.
E io ne ero completamente a conoscenza.
Il resto del mio cuore era accanto ad una bambina sui sette anni, dai capelli corti e neri, in una città lontana, chiamata Silent Hill.
Genere: Horror, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Mason
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fear of ...'
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Stallo Sul Carosello

 
- Caspita... questa puzza è insopportabile!
La ragazza dai capelli biondi era entrata nelle fognature della città; si muoveva piano, con fare sospettoso, pronta a qualsiasi attacco. Reggeva nelle mani la pistola, carica. Era sola, lo sentivo.
- Perché? Perché a me? Io voglio aiutarlo, certo. Ma ora... la situazione sta davvero degenerando; mai viste cose del genere. E mai sentite tante stupidaggini in tutta la mia vita! Perché a me?
La donna voleva essere forte... ma non lo era.
Mi aveva quasi strangolata poche ore fa, e adesso? Andava ad aiutare lui... ma era bello giocare con lei!
Cybil Bennett...
Sua madre fu uccisa a freddo da un criminale, davanti ai suoi occhi, quando aveva solo cinque anni. Suo padre impazzì per questo e lei fu cresciuta dai nonni materni. Voleva diventare poliziotta e ci era riuscita, molto giovane, quasi in onore di sua mamma.
Peccato...
Ma lei non esisteva per me. Era solo la comparsa di uno spettacolo, una innocua e patetica commediante; ma la sua scena stava per finire.
Stava per svoltare un angolo; prima sbirciò e, quando pensò di essere al sicuro, si fece avanti e avanzò ancora di qualche passo... finché...
Arrivai io, dietro di lei. Silenziosa...
Fu un attimo, uno scatto: allungai le braccia che colpirono la sua schiena. Finì a terra, lunga distesa. Emise un piccolo gridolino e poi si voltò; spalancò gli occhi quando realizzò che ero stata io.
Iniziò a tremare.
- Cosa fai? – chiesi sarcastica – Stai lì immobile, adesso? Non mi vieni più addosso? Non cerchi più di ammazzarmi?
Non rispose. Continuava a fissarmi, tremante e impaurita.
- Nessuno. Nessuno. Nessuno me lo porterà via – sussurrai.
Un rivolo di sangue fuoriuscì da un angolo della sua bocca:
- Ma sei matta? Siete tutti pazzi qui! – esclamò alzando molto la voce.
- Tu non eri nei miei piani. E non ti intrometterai... ma puoi rivelarti ancora utile – dissi sorridendole – Io devo... finire quello che ho iniziato tanti anni fa. Devo dire “basta” a questo mondo di pianti e sofferenze. E tu... puoi aiutarmi.
Mi inginocchiai verso di lei e le toccai la testa, accarezzando i morbidi capelli biondi.
Lei sembrò pietrificarsi e, con lo sguardo privo di luce, fisso nel vuoto, accennò un debole sorriso.
- Tu mi sarai utile...
 
 
Chi era quella ragazza?! E come diamine aveva fatto a camminare nel vuoto?
Un demone, ovvio: chi altro avrebbe saputo volare?! Di certo, non una normale ragazzina!
Quando era sparita nel nero della città, aveva lasciato fluttuare nel vuoto una specie di alone biancastro che mi ero messo, prontamente, ad inseguire. Ero sceso dalla cima del faro e mi ero gettato, correndo come un matto, tra i mostri delle strade.
Cybil era in pericolo!
Ma perché? Era una sua tattica... o qualcosa di più?
Non capivo più niente: mi ero addentrato nella città per cercare mia figlia scomparsa, poi ho incontrato altre persone, che mi davano compiti o missioni varie, ho trovato pacchi di droghe e stanze di ospedale sotterranee, e adesso, per giunta, mi ritrovavo a combattere una bambina volante e a salvare una poliziotta che voleva aiutarmi!
E doveva essere una vacanza!
Per non parlare dei mostri!
A volte dimenticavo che era stata proprio Charyl a indicarmi Silent Hill come meta per le nostre vacanza.
E se... no!
Come faceva Cheryl a sapere di questo inferno!?
Era innocente... proprio come Lisa, che si ritrovava spaesata nell’ospedale in cui lavorava un tempo, e come Cybil che stava rischiando la vita solo per darmi gioia e trovare mia figlia.
Dahlia e Kaufmann... meglio non parlare di loro!
Mi facevano davvero...
 
Ero tornato al molo ed ero rientrato nella barca in cui avevo visto Cybil e Dahlia per l’ultima volta.
Era vuota.
Come sospettavo.
Corsi subito fuori l’imbarcazione e mi addentrai ancora nelle strade, alla ricerca di un segno. Ed arrivò: vidi una botola delle fognature aperta con un pesante gancio accanto. Cybil doveva essere passata per le fogne, nell’intento di raggiungere il luna-park. Seguii il suo stesso percorso, lasciandomi cadere nella profonda apertura.
Toccai terra troppo presto di quanto mi aspettassi e caddi per terra, scivolando nella schifosa fanghiglia che ricopriva il pavimento.
Fui colpito subito dal pungente odore del sangue... o era ruggine?
Corsi accendendo la torcia, e facendomi largo tra le pozzanghere.
Rincontrai i cari bambini-demoni che ospitavano la Midwich. Fu una spiacevole ma strana sorpresa sentire ancora le loro acute risatine e i loro artigli graffiare la pietra.
Bambini...
Ero nei pressi della scuola? Il luna-park era dall’altra parte della città!
Aspetta... !
Bambini... luna-park...
I bambini adorano le giostre e vanno matti per lo zucchero filato! E se qui, nelle fogne i piccoli demoni continuavano ad arrivare sempre più numerosi... allora ero vicino all’uscita!
Mettevo KO i mostri lanciando loro tutti gli oggetti che mi capitavano a tiro. Non utilizzai affatto la pistola.
 
Oh, Cheryl avrebbe adorato il Parco Divertimenti del Lago di Silent Hill.
Sarebbe stato tutto diverso con te al mio fianco, Cheryl.
Mio piccolo raggio di sole... persa in una città che sembrava inghiottire tutto quello che c’era.
 
EXIT
Una scritta... un barlume di speranza.
Il nauseate odore delle fogne era stato davvero insopportabile; non vedevo l’ora di uscire da quello squallido posto.
Di Cybil nessuna traccia. Forse mi stava aspettando direttamente là.
- Spero solo di essere arrivato in tempo – sussurrai mentre mi scrollavo dall’orlo dei jeans della strana poltiglia rossastra – Ti prego, fa’ che sia così...
Mi arrampicai su per la pericolante scaletta e... ritornai in superficie.
Eccolo... davanti a me la grossa inscrizione:
 
LAKESIDE AMUSEMENT PARK OF SILENT HILL
Have fun!
 
Rassicurante!
Entrai guardandomi sempre bene attorno, per scorgere Cybil.
Il parco divertimenti era stato cambiato, come il resto della città, dall’ OtherWorld. L’avevo chiamato così: quell’oscurità incombente e divoratrice di vita. Il mondo... l’altro mondo...
Ciononostante alcune giostre e attrazioni continuavano a funzionare perfettamente.
Mi colpì subito la gigantesca ruota panoramica.
Wow, era davvero enorme!
Sarebbe stato bellissimo farci un giro sopra.
- Quando la città doveva essere normale, chissà che emozionante spettacolo si poteva ammirare in cima alla giostra! – dissi, esterrefatto.
I distributori di popcorn e di zucchero filato erano chiusi; era un spettacolo davvero malinconico. Una volta questo posto pullulava di bambini.
Mi sembrava quasi di sentire le loro risate di gioia. Era più di una semplice impressione!
Sentivo davvero tante risate di bambini nella mia testa... o forse era solo suggestione?
 
Sorpassai la Casa Stregata e le Montagne Russe, la giostra della “Festa del Thè di Alice”, la “Casa delle Favole” e l’ “Indovina”; arrivato davanti al “Girotondo dei Cavalli” mi fermai e osservai l’attrazione.
 
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Era come se qualcosa mi... spronava... ad andare a controllare là!
Era una strana forza...
Io dovevo entrarci.
E lo feci. Mi sentivo quasi realizzato quando sorpassai i cancelli chiusi e mi appoggiai ad uno dei cavalli della giostra, ferma.
Era la classica giostra per bambini. I cavalli erano strani, però: tutti bianchi con redini e sella azzurri, borchiati d’oro, le criniere al vento, e lo sguardo... assatanato? La loro lingua era scoperta, e sembrava fatta da carne vera!
In più emanavano un odore sgradevole... di marcio e di putrido.
E adesso?
 
Bam!
Sussultai.
La giostra era in funzione. Girava acquistando sempre più velocità. I cavalli oscillavano e facevano su e giù senza sosta. Doveva fermarsi... prima o poi, no?
Poi mi resi conto di non essere solo sulla giostra.
Era lì! Eccola!
- Cybil! – esclamai.
La donna era seduta su quella che sembrava una sedia a rotelle. Aveva il capo chinato, come se stesse dormendo... o peggio! No, respirava, grazie al cielo!
Corsi subito verso di lei, tra i cavalli ondeggianti.
Si mosse.
 
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Io mi arrestai.
Si mise, molto lentamente in piedi, e aprì gli occhi.
Erano rossi!
 
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- Cosa... ? No! NO! – urlai.
Era troppo tardi!
Sembrava una zombie.
Si avvicinava sempre di più, lentissima, barcollando.
- Cybil! CYBIL! – chiamai.
Niente, nessuna sua rezione.
- Cybil! Cybil, sono io! Sono io, Harry! Cosa... ?
La donna non sbatteva le palpebre. Faceva davvero paura.
Alzò la mano... alzò la sua pistola... verso di me!
 
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Indietreggiai velocemente e mi nascosi dietro un cavallo, giusto in tempo per sentire lo sparo.
BUM!
Il proiettile colpì il ferro e rimbalzò via.
Sentii i suoi passi sul metallo. Si stava avvicinando.
- Ehi! – urlai tirando fuori la pistola, sempre nascosto – Ferma! CYBIL! Che ti succede?!
BUM!
La sbirciai. Sembrava muoversi a rallentatore. La chiamai ancora ed ancora, ma lei sembrava stregata. Uscii da mio nascondiglio per trovare una posizione più sicura, ma appena mi mossi...
BUM!
- Ahhhhhh!
Mi aveva colpito! Il proiettile era nella mia spalla destra. Il dolore era insopportabile.
- Cybil! Svegliati! – urlai, chinato a terra.
Non volevo spararle! Non dovevo porre resistenza. Sembrava impossessata; era davvero troppo tardi. Non era più Cybil. Quel corpo e quella mente appartenevano a qualcun altro... qualcuno che la costringeva a comportarsi così, perché sapevo che la vera Cybil non mi avrebbe mai fatto del male.
Quella bambina... era stata lei?!
- SVEGLIATI, DANNAZIONE! – urlai con tutte le mie forze – VINCILA!
Qualcosa, nella mia tasca, stava tremando furiosamente; non avevo il tempo per controllare.
Cybil esibì uno strano ghigno soddisfatto.
Non riuscivo a muovermi. Sembravo inchiodato al suolo.
- Cybil! Torna in TE!
La donna alzò ancora la pistola, mirando dritta contro la mia testa, pronta ad uccidermi.
- CYBIL! NO! TORNA IN TE!
Mi stava venendo da piangere! No! Non poteva finire così.
Cheryl...
Cybil...
Il suo dito... sul grilletto.
Forse i suoi occhi rossi sarebbero stati l’ultima cosa che avrei visto.
No! Non poteva finire...
Cybil...
 
Afferrai saldamente la mia pistola.
 
La puntai alla sua gola.
- Dio, no! Non voglio farlo...
Io...
 
Perché?
 
No...
 
- Perdonami...
 
 
 
 
 
BUM!
 
 
 
 
Ero vivo.
Ma ero all’Inferno.
Cybil giaceva a terra, coperta di sangue che sprizzava copioso dalla ferita.
 
La donna iniziò a mugolare e a lamentarsi.
I suoi rantolii diventarono gemiti pietosi.
Poi, con uno scatto spaventoso, urlò. Le sue mani afferrarono la faccia. Si spostarono sugli occhi e...
- NO!
- Ahhhhhhhhhhhhhhh!
Si strappò via gli occhi dalle orbite, lanciandoli in aria e tingendosi il volto di rosso.
- NO!

 
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Non si muoveva più.
Era morta.
Ed era colpa mia.
 
- Cosa ho fatto...
 
Strisciai verso il suo corpo.
- No... perché? Cosa...? Perché... è successo?
Piansi.
L’avevo condannata io a morte. Era morta per Cheryl... per me...
La tasca aveva smesso di vibrare.
 
La schiena di Cybil era coperta da uno strano liquido, ma non ci feci caso più di tanto.
 
Restai lì, a piangere... chissà per quanto tempo.
 
Poi tutto divenne buio.
 
La giostra si fermò.
 
Forse non per sempre.
 
 
 
 
 
NOTE D'AUTRICE
Questo è un capitolo abbastanza, se non decisamente forte. Abbiamo detto addio ad un'amica, ad una sopravvissuta che appoggiava il nostro protagonista e la sua ricerca. Adesso, però, entriamo davvero nel cuore del racconto. E' arrivato il momento delle risposte e il prossimo capitolo sarà davvero di fondamentale importanza per i risvolti della trama.
Anyway, ringrazio chi legge, segue e/o recensisce la storia ( rogflam  e  syriana94 :)) 

Alla prossima! 
Ciau ciau! :)

   
 
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