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Autore: Silver Pard    11/06/2012    4 recensioni
Una raccolta di fic semi-dimenticate scritte per il meme di Sherlock, con un numero sproporzionato di cross-over e almeno un cinquanta percento di probabilità di essere completamente crack.
Genere: Comico, Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Watson , Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: AU, Cross-over, Raccolta, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: So, we’ve had unicorn!Sherlock. And zombie invasion. But not in the same fic. GO GO GO


Hooves. Horn. Sparkle. ~ Zoccoli. Corno. Sbriluccichio.






Gli zombie se li aspettava, John. Per gli zombie si era preparato, John. Per gli zombie accatastava scorte da quando aveva circa otto anni, John.

Nulla, tuttavia, l’aveva preparato a questo.

« Un unicorno » disse flebilmente.

Sherlock annuì, con un’aria spiccatamente indifferente all’incapacità di John di assimilare un fatto tanto marginale. Spiccatamente non-equina, pure.

« Ho bisogno di bere » decise John.

Sherlock parve alquanto scocciato. La sua pelle aveva un che di… iridescente. John provò a dirsi che era l’adrenalina, ma persino accerchiato dalla morte in Afghanistan non aveva mai avuto allucinazioni di sbriluccichii.

« No » si corresse, quasi a malincuore. « Se bevo non posso occuparmi degli zombie. » Si fermò. « Ma se bevo, questa conversazione avrà molto ma molto più senso… »

Sherlock assunse quell’espressione che dentro di sé John denominava “questo qui, comunque ti sia fatto questa ridicola idea, non è affatto un broncio.” John lo ignorò.

Gli zombie stavano bene, a John. Gli zombie tutti se li aspettavano. Gli unicorni non altrettanto. E così, se da una parte John era un po’ rattristato all’idea di perdere gli zombie, c’era davvero soltanto una conclusione da trarre-

« Dev’essere un sogno » disse, e si sentì meglio.

Il nient’affatto-broncio divenne ancora più simile a un broncio. « Non è quello che hai detto quando hanno iniziato a levarsi gli zombie. Hai pensato che fosse tutto perfettamente nella norma » notò Sherlock, il tono irritato. « Non hai pensato fosse un sogno nemmeno quando la BBC ha trasmesso quel filmato di Sua Maestà che li decimava con un fucile. »

« Già, ma ho sempre segretamente sospettato che la Regina fosse capace di spaccare culi a destra e manca in una maniera epica e raffinata. Non ho mai sospettato, né segretamente né altro, che il mio coinquilino potesse essere una creatura mitologica associata a… alle… vergini… e ai cuori… e… » La mitologia non era mai stata il punto forte di John. « … e agli arcobaleni. »

« Adesso mi stai confondendo con un gay pride. Smettila. »

« Beh, ma sbriluccichi. È roba gay forte, e l’esperienza me lo conferma: Mister Mistoffelees, Edward Cullen… »

« Sinceramente, solo perché un uomo è capace di una danza estremamente impegnativa dal punto di vista fisico… Vogliamo parlare dell’Edinburgh Tattoo? »

John dovette dargli ragione. Provò a ignorare il sospetto germogliante che Sherlock stesse alludendo di sapere della partecipazione di John alla Danza delle Spade. Per la quale andava necessariamente chiarito quanto fosse difficile, altrimenti sembrava una cosa… non-scozzese. « E la scusa per Edward Cullen? »

« Non c’è scusa per Edward Cullen » disse Sherlock cupamente.

John annuì. Non avrebbe mai perdonato Harry per avergli inflitto quei libri e poi i film – oh, quanto era impietoso Dio, con lui. A proposito di sorelle… « Aspetta. Fermo. Mycroft non può essere un… capito, no? »

« Certo che è un unicorno » replicò Sherlock, visibilmente offeso. « Hai forse dimenticato il piccolo dettaglio che è mio fratello? »

« Ma Mycroft non può essere un unicorno! » sputacchiò John. « Gli unicorni sono, sono beh, dolcezza, luce, arcobaleni… »

« Ci risiamo con gli arcobaleni- »

« Mycroft uccide la gente! Un secolo fa avrebbe potuto istigare una guerra e uccidere milioni di persone per il prezzo del tè, e potrebbe ancora oggi, non saprei- »

« Nella mia forma corretta » spiegò Sherlock rigidamente, « ho un corno al centro della fronte. Non serve ad appenderci ghirlande di margherite. »

« … » disse John.

« Tra l’altro, John, hai mai avuto in cura un uomo che ha ricevuto un calcio in testa da un cavallo? No, perché tendono a finire all’obitorio, dove sono più utili alla mia occupazione. »

Gli zombie decisero finalmente di essere stati ignorati abbastanza dai pasti mobili e rantolarono con veemenza per riaffermare la proprio presenza.

John li guardò di sfuggita, poi, rivolto a Sherlock, inarcò un sopracciglio. « Sei più pericoloso così o nella forma di unicorno? » 

« Zoccoli. Corno. Sbriluccichio » disse Sherlock. « Di questi mi occupo io. »






NdA: … Eh già. Non ero ubriaca quando l’ho scritta. Non ho scuse.

NdT: Tutti hanno una scusa. Tranne Edward Cullen.
Also: dichiaro ufficialmente aperta la campagna per l’aggiunta dell’avvertimento “Unicorno” su EFP.
   
 
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