Capitolo
3: La
leggenda di Elizabét e le due Regine
Dopo una
nuotata a tutta
velocità, il gruppo arrivò sano e salvo al Pure
Pearl. Erano tutti senza fiato.
Nikora,
ansimando, disse “Sembra
che... in qualche modo... c’è l’abbiamo
fatta...” “Accidenti... Sono troppo
vecchia... per certe cose...” disse Madame Takie, che
ovviamente era la più stanca
di tutte. Hanon si mise con la schiena contro il muro e si
lasciò lentamente
scivolare a terra dalla stanchezza. Una volta a terra chiese
“Secondo voi la
regina starà bene?”. Lucia sentite quelle parole
di sfiducia si arrabbiò e
disse “Ma che cosa stai dicendo. Certo che sta bene. Ce
l’ha promesso” “Lo
spero proprio...” disse Hippo steso a pancia per aria.
Dopo essersi
ripresi, il gruppo
si riunì su di un tavolo della sala da pranzo, lo stesso
della notte
precedente. Al centro del tavolo c’era quella strana sfera di
cristallo che la
regina aveva affidato alle tre sirene. “Mi chiedo a che cosa
serva questa
sfera” si domandò Hanon cominciano a toccarla
ripetutamente con l’indice.
Madame Takie gli rispose “Non ne ho idea, ma di sicuro al suo
interno c’è
qualcosa di molto potente” “E come facciamo a farlo
uscire?” domandò Rina. La
veggente si pensò su un attimo. “Mmm... Non
saprei. Non ho mai visto un oggetto
del genere” “Forse chiamando ciò che
c’è al suo interno uscirà
fuori” disse
Lucia proponendo la prima soluzione che gli era venuta in mente. Tutti
la
guardavano con aria di sufficienza “Beh, ecco...
può essere una soluzione, no?”
disse Lucia. La principessa verde sospirò e poi disse
“Beh, tentar non nuoce”.
Così Hanon si avvicinò alla sfera e
bussò contro il vetro. “Ehi...
c’è
nessuno?”. Nessuna risposta. Poi però si accorse
di un lieve rumorino provenire
dalla sfera. Sembrava qualcuno che russava. A quel punto la ragazza dai
capelli
blu fece un bel respiro e, a pieni polmoni, gridò
“SVEGLIAAAAAAA!!!!!!”. I
presenti caddero tutti dalla loro sedia spinti giù dalla
potenza di quell’urlo.
“Ma che diavolo combini!!” sbottò il
pinguino con la sua vocina.
“Accidenti,
che maleducazione.
Svegliare così uno spirito mentre dorme...” disse
una vocina provenire dalla
sfera. Tutti si voltarono verso la fonte di quella voce e videro
qualcosa
uscire dalla sfera. “Buongiorno a tutti!!” disse
allegramente quell’esserino
appena unitosi al gruppo. Tutti la fissavano. Era una specie di
bambolina.
Aveva i capelli lunghi fino alle spalle di un colore blu oceano e
gl’occhi del
medesimo colore. La pelle era chiara, ma non troppo ed era sovrastata
da un
abitino celeste a maniche corte pieno di pizzi e merletti, e con un
fiocchettino azzurro in testa. Hanon si avvicinò a lei e le
disse “E tu chi
saresti scusa?”. La piccolina, indispettita da quel
comportamento, disse “Che
maleducata che sei!”, poi si mise in posa e con orgoglio
disse “Forse non lo
sembro, ma sono uno dei quattro antichi spiriti elementari. Sono
Mizuko, lo
spirito dell’acqua” “Ahhh... Quindi
questa specie di pupazzo sarebbe uno
spirito” disse la principessa blu cominciando a toccarle
ripetutamente la testa.
Mizuko, alquanto irritata da quel comportamento, che reputava
offensivo, sputò
letteralmente un grande getto d’acqua, come se fosse un
idrante, che travolse
Hanon e allagò completamente la sala
da pranzo. “Ma noi che centriamo?” disse Lucia che
a causa dell’onda aveva
assunto le sue sembianze da sirena.
Dopo aver ripulito tutta la stanza, si risedettero tutti al tavolo, la centro del quale c’era seduta la piccola Mizuko, ancora indispettita dal comportamento di della principessa dalla perla blu. Per cercare di calmarla Nikora gli portò una tazzina di tè. “Ecco” disse la donna porgendo gentilmente la tazzina davanti a Mizuko. “Molte grazie” disse la piccola prendendo la tazzina e cominciando a sorseggiare il suo tè. “Ti prego di perdonare la scortesia della mia amica” disse Rina “Non penso che debba essere tu a scusarti, comunque la perdono” disse la piccola prima di sorseggiare un altro po’ di tè. Finito di bere il suo tè, Mizuko disse “Allora, passiamo ai fatti” si alzò in piedi e facendo un inchino disse “Per prima cosa le presentazioni. Io sono Mizuko, antico spirito che governa l’acqua. Piacere di conoscervi”. Lucia di tutta risposta si presentò dicendo “Io mi chiamo Lucia e sono la principessa sirena dell’Oceano Pacifico del Nord” poi passò a quelle di tutte le altre “Lei si chiama Rina ed è la principessa sirena dell’Oceano Atlantico del Nord”. Mizuko guardò un attimo la ragazza dai capelli verdi, poi fece un sorriso e disse “Piacere” “Piacere mio”. La bionda continuò con le presentazioni “Lei invece è Hanon la principessa sirena dell’Oceano Atlantico del Sud”. La piccolina guardò la principessa blu in malo modo. Hanon invece non la guardava neanche. Aveva voltato lo sguardo dall’altra parte. Per cercare di far fare ad Hanon il primo passo, Rina calpestò silenziosamente il piede all’amica. “Ahia!” esclamò la principessa blu. Le due principesse si guardarono per un po’ negl’occhi e alla fine, rassegnata, Hanon disse seccata “Piacere”. “Piacere” rispose gentilmente Mizuko anche se a malincuore. “Loro invece sono Hippo, il famoso Ippocampo, Nikora la manager di questo albergo, e Madame Takie, una fata veggente” continuò Lucia presentando così tutti i presenti. “Piacere di conoscervi” “Il piacere è nostro” disse l’anziana veggente. Finite le presentazioni, Mizuko chiese “Bene, adesso avrei una domanda. Perché mi avete chiamato?”. Con tutto il trambusto di poco prima si erano completamente dimenticati di ciò che era successo nelle ore precedenti. Rina si avvicinò alla piccola e disse “Ascolta, per caso sai dirci qualcosa su una certa Elizabét?” “Intendi Elizabét, l’Apostolo del Male?” chiese Mizuko. “Si, proprio lei” rispose Lucia facendo cenno con la testa. Lo spiritello ci pensò su un attimo, poi chiese “Voi cosa sapete di Elizabét?”. Tutti scossero la testa facendogli intendere che non sapevano proprio niente di quella donna. “Allora mi sa che dovrò partire dall’inizio” disse la piccola rassegnata. “Ai suoi tempi Elizabét era considerata la strega più potente che esistesse. Era stimata e rispettata da tutti. Non c’era nessuno al mondo che non la conoscesse. La sua parola era tenuta in gran considerazione persino dal Consiglio dei Guardiani”. “Consiglio dei Guardiani?” domandò Hanon. Mizuko si guardò intorno e vide che tutti i presenti la guardavano confusi. In quel momento la piccola si rese conto di una cosa. Un po’ preoccupata chiese “Non ditemi che non sapete nemmeno chi siano i Quattro Guardiani”. Tutti scossero il capo. Lo spiritello si portò una mano sulla fronte. “E va bene. Allora lasciate che vi spieghi com’era strutturato il mondo parecchi millenni fa” disse Mizuko cominciando così una maxi spiegazione sulla società di allora “Anticamente il mondo era diviso in quattro grandi regni: il Regno delle Sirene, che dominava gli oceani, il Regno delle Arpie che dominava i cieli, e infine i Regni dei Maghi e delle Lamie, che dominavano la terra. Questi quattro regni vivevano in completa armonia sia tra di loro che con le razze minori” “Razze minori?” domandò Hippo “La stirpe degl’Angeli, la tribù dei Pantarassa, la ‘Genesi Vampiresca’, il clan Fukari... sono tutte stirpi antiche e nobili che però erano composte da non più di un migliaio di membri. Comunque continuando con la nostra spiegazione, questi regni erano governati da quelli che venivano definiti i Quattro Guardiani: la Regina dei Mari per il Regno delle Sirene, il Gran Consiglio per il Regno delle Arpie, le Principesse del Fuoco e del Ghiaccio per il Regno delle Lamie e il ‘Master’ per il Regno dei Maghi” “E perché questi Guardiani erano tanto importanti?” domandò Nikora “Perché possedevano queste” gli rispose Mizuko indicando la sfera di cristallo dal quale era uscita. “E che cosa avrebbero di tanto speciale queste sfere?” chiese Hanon “Custodiscono noi antichi spiriti elementari. Come ho già spiegato noi spiriti elementari siamo molto importanti, perché senza di noi gli elementi di cui siamo le personificazioni non esisterebbero” “Quindi senza di te non esisterebbe più l’acqua” disse Hanon. “Esattamente” gli rispose lo spiritello. In quel momento la principessa blu si rese conto di averla decisamente sottovalutata. “Tornando alla nostra storia, Elizabét era una strega rispettata perfino dai Quattro Guardiani. Questo fino a che non venne sorpresa mentre tentava di rubare il Tomo dei Dodici Cieli, un antico manufatto che racchiudeva al suo interno dodici incantesimi proibiti con i quali si può ribaltare le sorti del pianeta” disse Mizuko continuando la sua spiegazione. “Poi cos’è successo?” domandò Rina “Venne rinnegata e si nascose da qualche parte. Molti anni dopo però tornò per vendicarsi. Negl’anni in cui non si fece vedere, Elizabét creò un esercito formato da rinnegati che volevano vendicarsi del mondo intero”. Tutti ascoltavano con interesse la storia che quel piccolo ma potentissimo spiritello stava raccontando. La spiegazione andò avanti per molto tempo. Spiegò di come molti regni vennero distrutti da quella guerra e di come i pochi regni che riuscivano a contrastarla caddero in miseria. Poi arrivò alla parte finale del suo racconto. “Dopo aver quasi completamente distrutto il Regno delle Lamie di Fuoco, Elizabét e il suo esercito si diressero verso l’antica capitale del Regno delle Sirene, Atlantide” “Ho sentito varie leggende sulla città perduta di Atlantide, ma non pensavo esistesse realmente” disse Madame Takie “Invece esisteva, ma dopo l’attacco di Elizabét scomparve misteriosamente nel nulla. Comunque tornando al nostro racconto, l’esercito di Elizabét si diresse verso Atlantide per metterlo a ferro e fuoco. Mentre la popolazione veniva decimata, Elizabét si diresse verso il palazzo reale, casa della così detta Regina dei Mari. Il suo intento era chiaro: sconfiggere la regina e impossessarsi della mia sfera” spiegò la piccola Mizuko, poi il suo tono di voce cambiò e cominciò a dare più enfasi al suo racconto “Poi però qualcosa di inaspettato accadde: apparvero le Regine Gemelle” “Regine Gemelle? E chi sarebbero?” domandò Lucia “Sono le due persone più potenti al mondo. Le cosiddette Regine della Luce e dell’Oscurità. Con la loro sola presenza riuscivano a far vivere in pace sia le razze che vivevano nell’oscurità che quelle che vivevano nella luce” rispose la piccina. “E poi cosa successe?” chiese Hanon “Lo scontro fra Elizabét e le due Regine fu di una violenza tale da distruggere quasi completamente la capitale di Atlantide. Alla fine le Regine riuscirono a vincere, ma a caro prezzo” disse Mizuko “Sacrificarono la loro vita per sconfiggere l’Apostolo del Male, ma per qualche strano motivo lei è riuscita a ritornare in vita e adesso dobbiamo cercare di fermarla”. Finito il racconto ci fu un attimo di silenzio. In una decina di minuti gli era stata raccontata una storia quasi inverosimile di un passato di cui non conoscevano nemmeno l’esistenza. “Avrei una domanda da fare. Se questa Elizabét è potente come dici, come possiamo fare per sconfiggerla?” domandò Rina alzandosi dalla sedia. “Di certo non ha più lo stesso potere di una volta, ma è comunque troppo forte per voi. L’unico modo sarebbe quello di utilizzare le stesse armi che utilizzarono le due Regine per sconfiggerla” disse la piccola Mizuko “E quali sarebbero queste armi?” domandò Nikora “Un antica leggenda parla di tre canzoni proibite che racchiudono in se la forza della luce e dell’oscurità. Le Regine usarono quelle tre canzoni per sconfiggerla” “E dove si trovano queste canzoni?” chiese Lucia “Non ne ho idea. E comunque prima di pensare alla ricerca di queste leggendarie melodie, avremmo prima un'altra cosa da fare” “E sarebbe?” domandò il pinguino “Aqua Regina mi ha dato un compito da assolvere: dobbiamo trovare delle persone che ci possano aiutare in questa impresa. La regina mi ha già detto dove trovarle” spiegò Mizuko “Quindi la prima cosa da fare è andare a trovare queste persone”.