Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Midori92    12/06/2012    0 recensioni
Ed ecco il sequel di "Due Cuori e una Serpe"!
in questo episodio troveremo Samantha Elena Granger (Alias la sorella minore di Hermione) come protagonista, attorniata dai suoi migliori amici Eliane Zabini e Yvès Braque. La ragazza, serpente fino al midollo, intraprenderà nuove e oscure avventure nella nuova sede di Hogwarts che, indovinate un po', è in Antartide per ignoti motivi.
Nuovi personaggi(la maggior parte a dire il vero) e nuovi misteri si celano dietro il sangue demoniaco di Sam. Che succederà questa volta?
N.B: dato che sono baka ho cancellato la storia involontariamente e ora la ri-posterò a velocità supersonica in questi due giorni. Spero mi perdonerete.
Genere: Dark, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Blaise Zabini, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nel corso delle ultime due settimane non aveva trovato molto in biblioteca, era solamente riuscita a capire che cos’erano il L

MY-SPACE

Non immaginate quanto io possa sentirmi realizzata ora che ho finalmente postato questo capitolo. È come respirare di nuovo dopo essere stati in apnea sotto acqua. E ne sono felice.

Innanzitutto devo scusarmi, ancora, per la mia assenza spropositata. È quasi un anno che non aggiorno e mi sento veramente una cacchina se ci penso. Ma finalmente è arrivato il gran giorno e dopo questo arriverà anche il nuovo capitolo di LTP(Last Tango in Paris), ben più in sospeso di Antartika. Non voglio farvi attendere oltre quindi se avete domande o se semplicemente volete uccidermi per il mio ritardo vi lascio, come sempre, il link della pagina di face book :Midori92 EFP. Lascio, sempre lì, l’immagine che mi ha “ispirata” per questo capitolo. Lo metto tra virgolette perché non è propriamente concorde alla storia, semplicemente era meravigliosa. Detto questo spero di riuscire a postare un ulteriore capitolo a breve, ma ora che ho finito gli esami universitari non vedo questo grande problema. Non vorrei dare date precise di aggiornamento, ma se proprio devo, tenetevi pronte per ogni martedì che è il giorno mio più libero da impegni.

Bene! Ora, dato che vi sarete praticamente dimenticate ciò che è accaduto fin’ora tengo a precisare alcuni punti. Sam e Chris si odiano a morte. Inoltre Sam non è più sotto la protezione della dea della Luna, come, tra l’altro, Yvès ed Eliane, ma è semplicemente una mezzo demone come sua sorella Hermione. Nel capitolo precedente vediamo Samantha trovare un libro raccapricciante e perseguire le sue ricerche sul Supremo. Qui cosa combinerà? Tra feste clandestine e insulti la nostra serpe preferita comincerà a scoprire misteri arcani.

Ed è ascoltando Lana Del Rey che vi lascio al capitolo e vado a scrivere Last Tango. Vi mando un bacio grosso! Buona lettura.

 

Midori

 

 

 

 

 

 

 

 

CAPITOLO 4°

Nightmare and Diamonds

 

 

 

 

 

 

 

N

el corso delle ultime due settimane non aveva trovato molto in biblioteca, era solamente riuscita a capire che cos’erano il Leac Oighir e il Tine, rispettivamente il Ghiaccio e il Fuoco.

Dovevano appartenere a due persone diverse come il sole e la luna, ma simili d’età.

L’una doveva essere fredda, cinica e con il sangue ghiacciato. L’altra doveva avere un ardore al suo interno, non da esplodere tanto facilmente ma quando succedeva erano guai per tutti.

Sam stava tornando dalla torre di astronomia, dove aveva trovato alcuni libri di gaelico antico, sotto il mantello che le aveva prestato quel rincoglionito di Belby.

Ogni volta che la vedeva la fissava serio, senza più quel suo ghigno di scherno.

“Ma le persone non possono essere normali qua ad Hogwarts?” si ritrovava a pensare dopo un’estenuante nottata passata a scartabellare libri , mentre Belby arrivava CASUALMENTE in biblioteca a rompere i maroni.

E quello era uno di quei giorni in cui lei vedeva tutto nero.

Camminando per i corridoi di Hogwarts sotto al mantello si curava di non sfiorare nemmeno con un lembo i passanti che le saettavano di fianco con tremila tomi pesantissimi nelle mani.

La rabbia cresceva sempre di più nel cuore della giovane serpe che non voleva di certo perdere tempo in mezzo ai corridoi. Sbuffò sonoramente e si defilò in una stanza attenta a non farsi vedere.

Si richiuse la porta alle spalle sospirando e scrollando la testa per la stanchezza, si stropicciò gli occhi arrossati e si voltò per trovarsi un banco abbastanza luminoso su cui studiare. Ma appena giratasi una schiena che lei ben conosceva, ampia e rivestita d seta nera, le bloccò la strada come un muro.

Per sicurezza Sam girò intorno alla figura e quando finalmente ne scorse i lineamenti eleganti in cui erano incastonati due diamanti di cristallo, scoppiò a ridere togliendosi il mantello dell’invisibilità con una mano.

- ahah! Per Merlino Draco!! Cosa diavolo ci fai qui? Mancanza della scuola?-

Il biondo ex serpeverde la guardò un attimo stralunato per poi dire qualcosa in serpentese alla persona che evidentemente era alle spalle di Sam.

La ragazza impietrita si voltò lentamente incontrando uno sguardo infuocato molto simile al suo.

Hermione Granger la stava squadrando in cagnesco pronta a saltarle alla gola da un momento all’altro. Draco trattenne a stento una ghignata secolare cominciando a camminare verso la cattedra in fondo all’aula dove sedeva un uomo dai capelli unticci e neri.

Gli occhi di Sam diventarono due palle da biliardo quando vide persino la McGranitt in braccio al suddetto prof serpentesco..alias Piton!

- cosa…?!?- la sua bocca sillabò il tutto senza emettere alcun suono.

Il tomo massiccio che teneva in mano cadde a terra con un tonfo sordo insieme al mantello dell’invisibilità.

- Ti devi cacciare sempre nei guai tu? Eh? Pestifera di una sorella?- questa era la riccia ex Gryffindor che prendeva per il collo la sorella minore.

- Ti giuro che adesso è tutta colpa vostra…io non centro un cazz..ehm cacchio secco qua…cercavo un posto tranquillo dove studiare…- si accucciò in fretta e nascose il titolo del libro alla meno peggio.

Ma ahimè la facoltà di  lettura velocissima di Hermione le fece venire qualche dubbio sulla certezza che quel libro fosse scolastico. In fondo da qualche parte le somigliava parecchio.

- Dà qua..- tese la mano verso la serpe.

- Affaracci miei…- rispose inviperita Sam.

- Se è di scuola che stiamo parlando, stai tranquilla che sono pure affari miei…- aggrottò le sopracciglia seccata.

- Ma figurati se ti deve interessare…sciò pussa via!- fece un gesto altezzoso con la mano come per scacciare una mosca fastidiosa.

- Brutta serpe!! Adesso me la paghi!- Hermione cominciò a rincorrerla per tutta l’aula finchè la voce tonante di Piton li bloccò tutti.

- BASTA!-

Sam si fermò di botto, obbedendo a quel che credeva fosse il suo ormai ex Capo Casa andato in pensione, facendosi venire addosso Hermione che venne presa al volo dal suo adorato marito.

- Si mi dica prof…- docile come un agnellino si accorse solo in quel momento che Piton portava la fede.

- Mi dica si è sposato?- chiese prima di lasciar parlare un Piton tutto nuovo e sorridente.

- Si…-

- E chi è la fortunata?- Sorrise sorniona ma appena vide la mano della McGranitt alzarsi al rallenty  come nei film si sentì mancare. Solo quando vide la luce del sole brillare contro la fede nuova di zecca provò un senso di vomito allucinante.

Spalancò la bocca a mò di portone e rimase, per la prima volta in vita sua, basita.

- Chiudi la bocca stella…l’amore è cieco.-

Draco le serrò la mascella con una mano e andò a cingere la vita di Hermione baciandole il collo e lanciandole un’occhiata veramente poco casta.

“Bene taglia la corda”

La sua mente serpentesca non si curava minimamente del perché tutti si fossero riuniti in quell’aula, ma quello non era il momento opportuno per fare domande del genere. Una sospensione per uso vietato della magia non era quello che voleva Sam.

Ma solo quando vide che anche Minerva e Severus si stavano sbaciucchiando perse le staffe e i nervi tutti insieme.

Si voltò di spalle rabbrividendo fino alla punta dell’ultimo capello riccio e si diresse verso la porta dicendo sbrigativa come sempre.

- Scusate devo andare a vomitare…-

E gli altri la lasciarono andare, troppo intenti ad amoreggiare per punire una ragazza che tramava cose aracane e stanava misteri ignoti alle loro spalle.

Si chiuse la porta alle spalle sospirando sonoramente e chiudendo gli occhi.

Ragionandoci sopra che diavolo ci facevano due ex professori, suo cognato e sua sorella in una stessa stanza? Orgia di gruppo? Nah! Decise di non pensarci per il resto della giornata.

“Domani è un altro giorno..”

Ma poi si ricordò del libro infagottato nel mantello dell’invisibilità e con fare furtivo si nascose in un antro semibuio, appiattendosi contro il muro. Sogghignò compiaciuta quando sfiorò con l’indice la copertina in pelle di drago nera, dove spuntava una scritta argentea scritta in caratteri gotici molto eleganti.

 

Uchtarach

 

Diceva il titolo. Al sol pensiero di tutti i segreti che poteva contenere quel tomo le faceva venire la pelle d’oca. Chiuse gli occhi e trasse un profondo sospiro, poi aprì il libro…

 

Luce,

luce e nebbia,

non nebbia, materia eterea, quasi non fosse vero quel paesaggio così lucente e sinistro.

Un castello in lontananza sfocato, l’aere macchiato di chiazze rosse come sangue rappreso…

E neve…

Tanta neve

Troppa…

Poi una scritta…vergata nell’aria in rosso porpora…scritta con il sangue…

“FAIGH  NA TIN”

e in fine buio…nero che si taglia con un coltello…

l’oblio.

 

L’aria ricominciò a fluire nei polmoni di Sam facendola tornare “viva”, facendola tossire e avvampare di colpo.

“Faigh na Tin”

Cosa diavolo centrava quella frase ora? Altre complicazioni no?

La rabbia divampò nel petto della ragazza che cominciò a prendere a pugni il muro, facendosi male alle nocche delle mani. La testa le girava ancora dopo quello stato di trance paranormale… non capiva che pesci pigliare.

Erano settimane che cercava informazioni, il che si vedeva dalle profonde occhiaie che le solcavano gli occhi ambrati. La frustrazione si impossessò del suo corpo rendendole le membra inerti, incapaci di muoversi di fronte alla desolazione.

Si rannicchiò a riccio mettendo la testa tra le gambe, come fanno gli ubriachi quando hanno quel senso di vomito orribile. Il libro aperto di fianco a lei completamente bianco e con un nuovo elemento che mancava prima della visione: una parte dorata concava.

Dopo essersi ripresa, Sam chiuse il libro accorgendosi del nuovo elemento compositivo e subito capì il senso della frase in gaelico.

“Faigh na Tin significa trova il fuoco…quindi il fuoco non è il fuoco in sé come elemento ma….”

Si alzò di scatto urlando per la gioia per poi partire in una corsa sfrenata verso Serpeverde.

 

La giornata non era sicuramente dalla sua parte.

Correndo per le scale inciampò in un’armatura finendo quasi di sotto e salvandosi con un vingardium leviosa da maestra! Arrivata in sala grande salutò in fretta Yvès e Eliane scivolando sul marmo antico del pavimento e frenando bruscamente solo quando lesse un foglio, o meglio un cartellone, che ingombrava il muro d’entrata. Era quasi iridescente da tanto la magia era precaria e  estremamente illegale.

- Se questa l’ha fatta un grifone non me ne meraviglio!- esclamò alzando un sopracciglio e stringendo il libro al petto.

- Direi che chi lo ha fatto non si rendeva conto dell’esperienza didattica…- una mano le si appoggiò sulla spalla facendola sussultare.

Sam si voltò appena e ghignò scostandosi dallo sconosciuto e osservandolo bene.

Era un uomo sicuramente sui quaranta. Moro, alto e ben proporzionato, praticamente perfetto. Ma aveva quella strana luce negli occhi, che spingeva chiunque gli passasse di fianco a stargli alla larga. Una luce strana, sinistra e spregevole.

La riccia serpe ghignò divertita.

- Mi dica…lei non sarà forse un prof?- alzò entrambe le sopracciglia facendo un passo in avanti e incastonando gli occhi ambrati in quelli di petrolio dell’uomo.

- Non ancora…per adesso…- si guardò in torno un secondo, poi si congedò con un cenno del capo e quell’aria sinistra che si trascinava dietro ad ogni suo passo.

“ Che tipo strano…”Il ghigno di Sam si allargò e, dopo aver dato un ultima occhiata al cartello su cui veniva annunciata la festa clandestina a Grifondoro, si diresse ai sotterranei.

 

Brrrrrrrrrr

 

Una vibrazione insolita proveniente dalla tasca della divisa le fece prendere un colpo. Solo quando si accorse che era il MagiCoso inventato da Silente per i maghi , per mettersi in contatto tra di loro nel mondo magico. Non bastava il cellulare nel mondo dei babbani no??? Bisognava per forza costruirne uno anche ad Hogwarts!

Sbuffando si decise ad estrarre il MagiPhone dalla gonna a piegoline verde e argento.

Subito il volto di Yvès inondò di luce le scalinate tetre dei sotterranei, accecando Sam e facendola bestemmiare in otto lingue contemporaneamente.

Piano la figurina eterea e quattro volte più piccola del normale fece pressione sulle braccia per uscire dallo schermo, facendolo barcollare un po’. Sbuffando il mini-serpeverde incrociò le braccia al petto.

- Si può sapere perché sparisci dai sotterranei così spesso? Guarda che potrei pensare che tu abbia una tresca con qualche grifone!- esclamò con un ghigno malizioso.

La riccia lo mandò a quel paese con un gesto della mano.

- Senti essere inutile al mondo perché non vai a farti un giro e mi lasci stare? E comunque nessuna tresca tranquillo…- pose lo sguardo lontano, in un punto buio. Se solo il suo amico avesse saputo in quali casini si era cacciata. E poi tutte quelle visioni…

- Sam…? Cos’è quel libro?- Le braccine del ragazzo caddero lungo i fianchi mentre l’ologramma camminava fino a bordo cellulare per vedere di che si trattasse il centro della sua attenzione.

Samantha fece lo gnorri bluffando come una vera attrice.

- Ah, nulla una ricerca…-

- ….Sul supremo vedo…- la guardò con un attimo di preoccupazione negli occhi.

Per un millesimo di secondo Samantha si ritrovò impreparata, sbattè gli occhi velocemente per poi arrendersi al suo amico e raccontargli ogni cosa…anche della visione di poco prima.

Le parole fluirono dalle sue labbra come un fiume in piena corsa verso la valle.

- Ehi, ehi frena! So bene cos’è l’Uchtarach Sam! Era la fiaba preferita di quando ero bambino!-Sam, presa di nuovo alla sprovvista si zittì cominciando a ghignare come un’ossessa.

- Sai, ho sempre amato le stranezze e questa…beh questa è una stranezza con i fiocchi e controfiocchi…non mi sarei mai aspettato che esistesse veramente il Supremo…- disse più a sé stesso che a Sam.

- Senti vieni giù che mi racconti meglio dell’incubo…- le propose.

- Visione Yvès…visio…- ma quello aveva già riattaccato facendo tornare buio pesto sulle scale.

Il ringhio di Sam arrivò fino alla fine di quelle scale, fin dentro al dormitorio maschile di serpeverde, dove un giovane mago dalle origini francesi se la ghignava alla grande.

 

 

Un fremito sul suo petto la fece sobbalzare sul dorso dell’orso polare, poi una fitta allo sterno la fece piegare in due gemendo appena.

Un bruciore nuovo, più potente di tutti quelli inflittile fino a quel momento, un dolore legato al suo medaglione, un dolore legato al Leach Oighir. A fatica estrasse la mezza sfera nascosta sotto la leggera armatura di cuoio.  Le pagliuzze si agitavano più del dovuto, il loro caratteristico colore argenteo mutava a intermittenza tra l’oro e il rosso.

-Bene…Tin…sono vicina…- con voce affannosa e arrochita dal freddo disse quelle semplici parole che avrebbero segnato la sua vita.

Forse il futuro possessore del Tin l’avrebbe aiutata a renderla libera da quegli incubi che la costringevano a stare sveglia per la maggior parte delle notti. Negli ultimi tempi il medaglione le ustionava la carne anche attraverso gli abiti,ma lei non poteva toglierselo.

La lucentezza delle tenebre non era tenuta a mostrare il proprio dolore. Alzò lo sguardo osservando il lupo artico fermo a pochi metri di distanza.

Un sorriso le apparve sul volto segnato dalla stanchezza, illuminandole gli occhi grigi.

-grazie…- sussurrò, ma il lupo emise un latrato prolungato, come se volesse rassicurarla. E fu grazie a quella dolce ninna nanna che cadde in un sonno che da tanto non si permetteva, cadde nelle tenebre, da dove era venuta e da dove presto sarebbe rinata.

 

 

Luci rosse e oro inondavano la sala comune dei grifoni mentre mezza scuola e tutti i giocatori di Quiddich ballavano scatenandosi come dei pazzi sulla pista.

Il pavimento era appiccicaticcio di cocktail e superalcolici, bottiglie rotte per terra…

…Sam che predicava male contro i pezzi di vetro conficcati nella sua zeppa.

-ma dico! Non è possibile! È passata solo un’ora e guarda che casino!- urlò nelle orecchie di Yvès, che annuì impercettibilmente, già andato di vodka.

La sua mente divagava tra gli orsi polari e i pinguini delle Vigorsol che producevano ghiaccio dal sedere.

Scoppiò a ridere facendo preoccupare seriamente Eliane che se lo stava spupazzando per bene. Le sue gambe poggiavano nude su quelle del ragazzo, mentre era serenamente sdraiata sul divanetto rosso sangue. Bevve un sorso del suo Martini guardando Samantha con occhio leggermente allucinato.

-Ah, non dirmi niente ti prego!- urlò la riccia sovrastando i bassi delle casse da 5000 watt.

La bionda si alzò dalla sua posizione da dea per avvicinarsi all’amica.

-Dai balliamo un po’! facciamo un po’ di casino!-

Sam  ghignò divertita e subito dopo trascinò l’amica al centro della pista gremita di gente…pervertiti compresi!

Sulle note di una canzone babbana comparvero cubi ovunque sul pavimento, allontanando Eliane dall’amica. La danza sfrenata cominciava solamente adesso!

Ragazzi ubriachi si aggiravano intorno alle povere ragazze come avvoltoi che perdono il senso di orientamento. Ma Sam era una viscida serpentella.

Un rosso Hufflepuff le si avvicinò aggrappandosi ai suoi fianchi e incollandosela addosso. Per un po’ di tempo la riccia ballò con lui, poi, quando la stava per baciare lo allontanò bruscamente.

-Mi dispiace cocco…- e con un ghignò made in Malfoy fuggì dall’uomo piovra.

La sete cominciava a farsi sentire e l’anidride carbonica lì dentro era alle stelle, così decise di uscire in balcone. Un altro trucco escogitato da quei rincoglioniti dei grifoni.

Scelse come prima tappa il piano bar dove si prese il suo cocktail preferito:japanese ice tea! Poi si uscì dal groviglio di gente arrivando alla terrazza.

La luna era alta nel cielo, bellissima come al suo solito. Da quando le erano stati tolti gli obblighi di servire la dea Luna era una mezzo demone libera di fare quello che voleva.

Tuttavia le mancava un po’ quella figura eterea che era stata come una guida per lei, Yvès e Eliane.

Il panorama era spettacolare. La luna rifletteva la propria luce sui cristalli di neve che ricoprivano come una spolverata di zucchero a velo l’erba verde e gli spiazzi di terriccio fresco.

In fondo anche nella valle dei Draghi cadeva la nave, se no che Antartide sarebbe stata?

La musica rombava alle spalle di Sam, rimbalzando sui vetri per arrivare alle orecchie della serpe ovattata. Le cime degli abeti sembravano piccolissime da quell’altezza. Il castello era assurdamente alto…”devo ammettere che il vecchio ci ha dato ben dentro questa volta eh?” pensò ghignando e sorseggiano dalla cannuccia il prelibato cocktail.

Silente aveva voluto fare le cose in grande! Mancava solamente la jacuzzi in camera da letto e tutto sarebbe diventato uno splendore. Persino il vecchio sotterraneo era mutato in meglio. Era sempre quel luogo un po’ tetro dove prevalevano il nero e l’argento, ma la modernità era arrivata anche ad Hogwarts finalmente! Un grandissimo plasma magico ingombrava mezza parete solo quando lo si chiamava. Per l’appunto era una nuova specie animale creata da alcuni medimaghi del san Mungo, da qualche parte ci doveva essere lo zampino di sorellona Hermione.

“Già, Hermione…chissà cosa ci faceva con Draco e Piton e….oddio la Scorfana rugosa!?” rabbrividì al ricordo del pomeriggio.

Si sporse sulla ringhiera respirando a fondo e  sentendo il freddo pungente del marmo penetrarle nelle ossa. Poi un bruciore allo sterno la fece gemere.

-ma che cazz…!!- sbarrò gli occhi appannati dal dolore. Si premette una mano sul petto slacciando i bottoni della camicetta bianca per sentire la pelle sottostante.

Era bollente.

Cosa diavolo le stava succedendo? Cos’erano tutte quelle visioni, tutti quegli incubi che non la lasciavano respirare? Non riusciva a capacitarsi di come le potessero succedere quelle cose.

Attese che il dolore lancinante passasse, ma questo non accennò a diminuire pulsando rabbioso nel suo petto.

-Merda…-  sembrava di avere fuoco vivo nella gabbia toracica, che bruciava ogni alveolo polmonare, ogni fibra dei suoi polmoni, ogni briciola di ossigeno.

Si aggrappò con le mani alla ringhiera di marmo talmente forte da far sbiancare le nocche sporgendosi in avanti con il busto.

-Granger…-

 

No non lui…non adesso…NO!

 

Una voce che conosceva in ogni minima sfumatura le penetrò le orecchie, perforandole i timpani. I suoi sensi si erano come ampliati, ogni fibra del suo corpo era in grado di percepire le sensazioni come se fossero sue. Un profumo di mentolo mescolato a fumo le entrò così prepotentemente nelle narici da farle rovesciare gli occhi all’indietro e farle venire un capogiro allucinante.

-Vattene!- sussurrò roca, certa che non l’avrebbe potuta udire da quella distanza. Ma Sam sentiva la propria voce ampliata di cento volte. Strizzò gli occhi cercando di allontanare il mal di testa improvviso.

- Oh, ma siamo di pessimo umore vedo!-

Il ruggito della bruna fu un miscuglio di rabbia e dolore. Ma il biondo grifone non era in grado di percepirlo, data la sua spiccata indole deficiente.

 

Proprio adesso deve rompere questo?

 

La mente di Sam stava elaborando lentamente un modo per uccidere all’istante quell’essere indegno di vivere, ma con tutti quei dolori lancinanti sembrava proprio un’impresa ardua!

-Ti ho detto di levarti dalle palle…- digrignò voltandosi verso di lui e aprendo gli occhi.

Mossa sbagliata. Un’esplosione di colori le entrò nella visuale e solamente dopo un po’ di tempo riuscì a distinguere chiaramente colori e forme, forse in modo migliore rispetto al normale.

-Merda, Granger! Ma che hai fatto agli occhi!? Non siamo ancora al Halloween!- adesso la sue espressione stava mutando. Da beffarda si era fatta dubbiosa e preoccupata.

Sam poteva sentire il sapore della preoccupazione, poteva assaggiare le sensazioni di Belby e allo stesso tempo le respingeva, come se il suo corpo non accettasse quella cosa estranea.

 

Dall’espressione del ragazzo non doveva avere una gran bella cera. Sicuramente era sbiancata di brutto.

-Che cazzo te ne frega eh?- si voltò e guardò lontano ma…quello che vide la spaventò non poco.

Il lupo, lo stesso lupo che aveva visto dopo che il drago dagli occhi rossi l’aveva fissata. Dopo che era riuscita ad andare oltre ai soliti dieci decimi.

Ma questa volta era diverso.

Poteva sentirne il battito cardiaco e il fiato stanco e affaticato. Assottigliò lo sguardo e notò più lontano un orso bianco con in groppa una sagoma scura.

-Serpe..sicura di star bene?-

la mano di Chris si posò su un suo braccio per farla voltare. La rabbia nel corpo di Sam si infiammò di botto, lasciando senza parole il ragazzo.

-TI HO DETTO DI FARTI I CAZZI TUOI!-

Una vampata di vento caldissimo arrivò fino al viso del ragazzo, alto molto più di lei.

-No…- fu la risposta del biondo che si era ripreso in fretta.

Piano allungò la mano verso il viso della ragazza che tentò di fermarlo, invano, anche la sua forza di volontà era contro la sua mente sadica e masochista.

Appena Chris appoggio il dito indice sulla guancia di lei sentì un dolore lancinante al suddetto. Si era ustionato la pelle.

-E che cazz…!?!?-

Samantha si toccò le guance trovandole perfettamente normali, ma c’era un inconveniente.

Ora le sue dita erano sporche di sangue nero come la pece e scintillante come un diamante.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Midori92