La mattina seguente Harry la passò sforzandosi di pensare a come sconfiggere un drago, ma ogni volta che nella sua mente rivedeva l’Ungaro Spinato tutte le sue poche speranze svanivano in un attimo. A rendere le cose ancora peggiori erano le spille ideate dai Serpeverde, le quali continuavano a ripetere frasi del tipo Tifa per Cedric Diggory o Potter fa schifo.

Harry tentò di non fare caso a tutti quelli che lo fissavano o ridevano di lui, mentre si avviava per i corridoi cercando Cedric per avvisarlo dei draghi; ancora non sapeva bene perché lo stava facendo ma infondo lo trovò quanto meno corretto, dato che Madame Maxime avrebbe senz’altro avvisato Fleur, e Karkaroff non ci avrebbe impiegato molto a scoprire dei draghi per dirlo a Krum. Così, avvistato Cedric, Harry gli confessò tutto. La reazione del ragazzo fu simile a quella di Harry quando anche lui ne venne a conoscenza: il viso di Cedric divenne improvvisamente pallido e la voce iniziò a tremare leggermente. Ma trovò comunque la forza per scusarsi del fatto che anche i suoi amici di Tassorosso indossassero le spille, e Harry fingendo che la cosa non lo turbasse, lo salutò allontanandosi di passo svelto ma una voce fin troppo nota lo bloccò. -Sai Potter- esclamò Malfoy, -Ho scommesso con mio padre che non durerai più di dieci minuti nella prima prova, mio padre invece pensa che non arriverai nemmeno a cinque!-. Sia Draco che gli altri suoi compagni scoppiarono a ridere mentre Harry si avvicinava a lui. -Non m’importa niente di quello che dice tuo padre, Malfoy, è viziato e crudele…E tu sei patetico- esclamò tutto d’un fiato, poi si voltò per andarsene e Malfoy, rosso di rabbia tirò fuori la bacchetta pronto a colpire, ma qualcuno li stava osservando. Moody, spuntato fuori all’improvviso, scagliò contro Malfoy un incantesimo di trasfigurazione e lo tramutò in un furetto tutto bianco sotto gli occhi increduli di Harry e gli altri Serpeverde. In poco tempo si radunò una piccola folla che si mise a ridere guardando Malocchio Moody che faceva rimbalzare su e giù il piccolo animale che squittiva ininterrottamente. Poco dopo arrivò di corsa la professoressa McGranitt che impedì a Moody di proseguire, con grande dispiacere di tutti gli spettatori presenti. Fece una lunga ramanzina a Moody, ricordandogli che non era consentito usare la trasfigurazione per punire gli studenti, poi se ne andò. Moody la osservò allontanarsi, poi prese Harry e lo portò nel suo ufficio senza dare spiegazioni. Appena arrivati si sedettero entrambi, Moody osservò Harry che si guardava intorno incuriosito dai numerosi e strani oggetti presenti lì dentro. -Allora, come pensi di affrontare il tuo drago?-. La domanda di Moody fu così inaspettata che lasciò Harry senza parole; riflettendoci su il ragazzo non trovò una risposta e Moody gli spiegò che era necessario per ognuno dei campioni sfruttare le proprie capacità. Harry era ancora più confuso di prima. -Andiamo ragazzo, ci sarà pure qualcosa che sai fare bene!- sbottò Moody vedendo l’espressione dubbiosa di Harry. -Beh…So volare, cioè, sono discreto nel volo ma..- a Harry non sembrava proprio che questo potesse aiutarlo a sconfiggere un drago; -Più che discreto, a quanto ho sentito!- gli rispose Moody sorridendo. -Ma signore, non mi è concesso usare la scopa- borbottò Harry sperando di avere per una volta una risposta precisa. -Ti è concessa…Una bacchetta!-.