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Autore: ValeDowney    12/06/2012    1 recensioni
Primo capitolo di una lunga serie, che vede protagonista Clarice Piton, la figlia di Severus Piton e Lily. In questa serie di storie, Harry Potter é in versione femminile e la giovane Clarice passerà tante meravigliose avventure, insieme ai suoi fedeli amici, nel magico mondo di Hogwards. Prima serie: Clarice Piton e la Pietra Filosofale
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Trascorse un’altra giornata e, finalmente, arrivò la Vigilia di Natale. Hedwige era appollaiata sul suo trespolo davanti alla finestra mentre fuori, continuava a nevicare. Clarice stava dormendo beatamente nel suo letto, quando Ron, la svegliò gridando: “ Clarice svegliati ! Dai, Clarice svegliati !”. Clarice prese gli occhiali che aveva sul comodino a fianco; poi, corse giù, dove vide Ron di fianco all’enorme albero di Natale e, sotto di esso, vi erano tantissimi regali: “Buon Natale, Clarice” disse Ron, guardando verso l’alto, dove vi era Clarice, la quale disse: “ Buon Natale, Ron”; poi, aggiunse domandando: “ Ma che ti sei messo ?!”. Ron, quindi, si guardò il maglione, con una grossa “R” al centro, che aveva addosso e, riguardando Clarice, rispose dicendo: “Emmm…l’ha fatto mia madre e ne ha fatto uno anche per te”. “Grazie, molto gentile da parte sua” disse Clarice. Ron guardò i regali sotto l’albero; poi, riguardò Clarice e disse: “Anche tu hai ricevuto qualcosa”. “Ho…ho ricevuto dei regali ?!” chiese stupita Clarice. “Sì” rispose Ron. Clarice sorrise e, dopo essere corsa giù per le scale, raggiunse Ron, il quale disse, indicandoli: “Eccoli là” e si sedette sul divano. “Non avevo mai ricevuto dei regali…bé, a parte la Nimbus 2000 da parte del mio papà ed Hedwige da parte di Hagrid” disse Clarice e mentre si inginocchiava per prendere un pacchetto, Ron prese delle gelatine tutti i gusti + 1. Clarice si rimise in piedi e lesse il biglietto che vi era sul pacchetto: “ Questo prezioso oggetto apparteneva a me, ma ora spetta a te. Fanne buon uso” e guardò Ron, il quale non sapeva che cosa poteva significare quella frase e di chi potesse essere quel regalo. Clarice mise il biglietto da parte e, poi, scartò il regalo: al suo interno, vi era un bellissimo mantello. “Che cos’è ?” domandò Ron, mentre Clarice guardava il regalo, per poi rispondere: “Una specie di…mantello”. “Bé, vediamo come ti sta: mettilo” disse Ron; ma, dopo che Clarice se lo fu infilata, successe una cosa inaspettata: l’intero corpo di Clarice scomparì, facendo rimanere solo la testa. Ron rimase a bocca aperta e disse: “Cavolo !” e, dopo aver messo il pacchetto delle gelatine tutti i gusti + 1 da una parte, si alzò dal divano per guardare meglio. Clarice si guardò e disse: “Il mio corpo è sparito”. Ron era ancora a bocca aperta e, stupito disse: “Io lo so che cosa è: è il Mantello dell’Invisibilità !”. “Sono invisibile ?!” disse stupita Clarice, mentre fece un giro su stessa, per farsi vedere meglio da Ron, il quale disse, andando da lei: “E’ rarissimo ! Chissà chi te lo ha mandato” e prese il biglietto che aveva letto prima Clarice; quest’ultima disse: “Nessun nome. Dice solo “ fanne buon uso”” e guardò Ron; poi, mentre Clarice si toglieva il mantello, Ron propose: “Ehi, potresti utilizzarlo per intrufolarti stasera nella Sezione Proibita: con questo addosso, nessuno ti vedrà”. “Ottima idea, solo che dimentichi un particolare” disse Clarice. “E sarebbe ?” chiese Ron. “Mio padre; se non ti ricordi, mi ha proibito di andare nella Sezione Proibita e, se mi dovesse beccare proprio là, sarò in punizione fino al termine della scuola, per non parlare del sequestro della mia scopa e sai cosa vuole dire: niente più Quidditch e Grifondoro perderà, se non ha la sua Cercatrice” rispose Clarice. “Bé, lui di solito non fa la sua ispezione notturna ? Visto che devi trasferirti nelle sue camere, puoi fingere di dormire e, quando se ne sarà andato, sgattaiolerai nei corridoi indossando il Mantello dell’Invisibilità, fino alla Sezione Proibita” spiegò Ron. “Ron, mio padre non è stupido: si accorgerà subito che sto tramando qualcosa alle sue spalle” disse Clarice. “Bé, allora, non farglielo capire ed è fatta” disse Ron.

In quel momento, il ritratto si aprì ed entrò proprio Severus il quale disse: “Buona Vigilia di Natale, ragazzi”. “Buona Vigilia di Natale anche a lei, Professor Piton” disse Ron. “Allora, leoncino: sei pronta per scendere ?” domandò Severus. “Ti sembro pronta, papà ? Sono ancora in pigiama” rispose Clarice. “Bé, allora che cosa stai aspettando ad andarti a cambiare ?! Gli altri regali attendono solo te per essere aperti” disse Severus. “Ho degli altri regali ?! Allora, corro a cambiarmi” disse entusiasta Clarice e corse nel suo dormitorio. Severus rimase, da solo, con Ron e, guardandogli il maglione, disse: “Bel maglione: chi glielo ha fatto ?”. “E’ stata mia madre; e ne ha fatto uno anche per Clarice” disse Ron e, mentre prendeva un pacchetto che c’era sotto l’albero, Severus diede un’occhiata al Mantello dell’Invisibilità che era stato messo sulla poltrona e sorrise. “Ecco, tenga pure, Professor Piton” disse Ron e consegnò il pacchetto a Severus, il quale disse: “Grazie, Signor Weasley e ringrazi anche sua madre per il gentile pensiero”. “Si figuri: mia madre è fatta così” disse Ron; poi, aggiunse chiedendo: “Ha già visto l’altro regalo che ha ricevuto Clarice ?”. “Il Mantello dell’Invisibilità: è molto raro da trovare” rispose Severus, prendendo in mano il mantello e mettendolo sul pacchetto. “E’ favoloso ! Magari avessi ricevuto io un regalo del genere ! Clarice è proprio fortunata” disse Ron. “Signor Weasley, sa mantenere un segreto ?” domandò Severus. “Certo” rispose Ron. “Ma mi deve promettere che non lo dirà ne a Clarice e neppure alla Signorina Granger” disse Severus. “Cavolo ! Deve essere una cosa seria” disse Ron. “E’ una cosa seria, Signor Weasley ! Se no gli direi di raccontarlo a tutta la scuola” replicò dicendo Severus. “Va bene, va bene: non lo dirò né a Clarice e neppure ad Hermione: ha la mia parola” disse Ron. “Era mio il Mantello dell’Invisibilità” disse Severus. “Cosa ?!” disse stupito Ron. “Ha capito bene, Signor Weasley: questo Mantello dell’Invisibilità era mio” disse Severus. “Ma…ma come ne è entrato in possesso ?” chiese stupito Ron. “Diciamo che me lo ha regalato James Potter quando mi sono sposato con Lily” rispose Severus. “Uao ! E’ fantastico !” disse Ron. “Sì, lo è, ma non voglio che Clarice lo usi per ciò che sto pensando in questo momento” disse Severus. “Ma, allora, perché glielo ha regalato, se non lo può usare ?” domandò Ron. “Perché lo dovrà usare solo in casi di estrema necessità e non per scappatelle notturne” rispose Severus. “Eccomi, papà: sono pronta” disse Clarice e scese dalle scale, con il suo trolley ed Hedwige nella gabbia; poi, guardandoli entrambi, chiese: “Di che cosa avete parlato, mentre ero a cambiarmi ?”. “Niente di che: le solite cose” rispose Severus. “Le solite cose ?! Per esempio” disse Clarice. “Bé…ecco…ah, sì: mi ha detto quali sono gli altri regali” disse Ron. “Davvero ?! E quali sarebbero ?! Dai, Ron: a me puoi dirmeli” disse Clarice. “Non posso: ho giurato a tuo padre che non avrei detto nulla” disse Ron e, lui e Severus, si scambiarono un’occhiata di approvazione. Clarice li guardò stranamente, come se non si fidasse delle loro risposte; ma, poi, disse: “Ok; allora, vorrà dire che aspetterò dopo per aprirli”. “Dopo ?! Li aprirai domani” disse Severus. Clarice lo guardò e stupita disse: “Domani ?! Ma non posso aprirli ora ?!”. “No: oggi hai già avuto la tua dose di regali. Domani gli altri” disse Severus. Clarice sbuffò, quindi Severus disse: “E non sbuffare davanti a me, signorinella: farai quello che dico io, se non vuoi che ti metta in punizione e ti dia una dose extra di compiti”. A quel punto, Clarice preferì non aprire bocca; quindi Severus, sorridendo disse: “Ecco, lo vedi che, prima o poi, finisce che mi dai ascolto. Ed ora, saluta il Signor Weasley, che ce ne andiamo nei sotterranei” e si diresse verso il ritratto, il quale si aprì. Clarice si voltò verso Ron e disse: “ Mi raccomando Ron, passa un bel Natale”. “Anche tu; però, se riesci, cerca anche di fare quella cosa là: quando Hermione ritornerà, si aspetta che abbiamo trovato qualcosa” disse Ron, mentre mangiava una gelatina tutti i gusti + 1. “Tenterò, ma non ti assicuro nulla” disse Clarice; poi, uscì dal ritratto, dove raggiunse Severus e, i due, andarono nei sotterranei.

La notte, dopo che Severus fu uscito per fare la sua ispezione notturna, Clarice scese piano, piano dal letto e si diresse nella camera da letto di suo padre, dove lui aveva nascosto il Mantello dell’Invisibilità. Entrò nella camera da letto e si guardò intorno: “Allora, se io fossi un Mantello dell’Invisibilità, dove mi troverei ?”; poi, guardò l’armadio e disse: “Ma certo: i mantelli stanno, normalmente, dove sono gli altri indumenti. Clarice sei un genio”; ma, quando aprì l’armadio, non vi era nessuna traccia del suo mantello. “Clarice non sei un genio, ma un disastro: è logico che papà non avrebbe mai nascosto il mio Mantello dell’Invisibilità, nel primo luogo dove lo avrei cercato, anche se qui, secondo me, c’è qualcosa di strano” disse Clarice e guardò tra tutti gli indumenti neri di suo padre: “Certo che papà non ha molta fantasia nel vestirsi…ehi, aspetta un momento…e questo che cosa é…non mi sembra suo” disse Clarice e, tra due dei vestiti di suo padre, ne prese fuori uno e, mentre lo guardava, disse: “Non è nero, ed ha uno strano colore…bé; posso sempre fare una prova” e, quando se lo indossò, sorrise, perché il suo corpo scomparì. “Fantastico ! Ho trovato il mio Mantello dell’Invisibilità ! Stavolta, papà non è riuscito a farmela” disse Clarice e, dopo che ebbe chiuso l’armadio, si voltò per andare alla porta ma, proprio in quel momento, notò una foto sul comodino a fianco del letto di suo padre; quindi, si avvicinò, la prese in mano e, solo in quel momento, vide che la foto si muoveva. Nella foto, Clarice poté vedere due persone: un uomo ed una donna, molto giovani, che danzavano felici, mentre cadevano le foglie. “Devono essere papà e mamma; però, quanto erano felici” disse Clarice; poi, ritornò ai suoi pensieri e disse: “Non è il momento di pensare a questo: ho una missione da portare a termine” e, dopo aver appoggiato la foto sul comodino, si diresse verso la porta: l’aprì e, accertandosi che non ci fosse nessuno, si mise il Mantello dell’Invisibilità anche sopra la testa, ed uscì, richiudendo la porta dietro di se.

Camminò per un bel po’, finché non arrivò nella Biblioteca; per sua fortuna, lungo i corridoi, non aveva incontrato né prefetti e né professori: non voleva neanche immaginarsela la faccia di suo padre, se l’avesse beccata a gironzolare per il castello a quell’ora. Per farsi un po’ più di luce, Clarice prese una lampada ad olio che c’era su uno degli scaffali e, tramite questa, si fece strada nella cupa Biblioteca, finché non arrivò ad una porta chiusa a chiave; Clarice, allora, prese fuori la sua bacchetta e a bassa voce disse: “ Alohomora !” e la porta si aprì. A Clarice bastò solamente spingerla, per poter entrare e, finalmente, si trovò nella Sezione Proibita: “Se papà mi trova qui, sarò in punizione per il resto della mia vita e non fin quando sarà finita la scuola” disse Clarice. Clarice continuava ad avanzare per la Sezione Proibita, mentre teneva visibilmente davanti a se il braccio destro, nella quale mano aveva la lampada ad olio. Camminò, fino ad arrivare in fondo, davanti ad un’enorme scaffale con tantissimi libri; Clarice, allora, lesse, uno dopo l’altro, i titoli sulle copertine, cercando quello che le interessava: “ Mangiafuoco famosi…Demoni del XV° secolo…Dove sei ?! Ci devi essere per forza ! …Flamel…Nicholas Flamel: finalmente ti ho trovato” disse Clarice e, con la mano destra, si tolse il Mantello dell’Invisibilità, appoggiandolo sullo scaffale e, sopra al mantello, vi appoggiò la lampada ad olio. Clarice si guardò intorno e, dopo essersi accertata che non ci fosse nessuno, prese delicatamente il grosso libro che parlava di Nicholas Flamel e lo aprì ma, al suo interno, venne fuori un’orrenda testa che gridò; ciò, mise molta paura a Clarice, la quale richiuse velocemente il libro, rimettendolo al suo posto. “Cavolo ! Devo dire quattro parole ad Hermione, quando ritornerà” disse Clarice, riprendendosi dallo spavento. “Chi c’è ?” disse, ad un certo punto, una voce. Clarice si voltò in direzione dell’entrata alla Biblioteca. Per la fretta, Clarice prese il Mantello dell’Invisibilità ma, ciò fu un errore, perché fece cadere per terra la lampada ad olio, la quale si spense e fece un sacco di rumore. Clarice stava correndo all’uscita della Biblioteca, quando la stessa voce che aveva sentito prima, disse: “So che sei lì dentro: non puoi nasconderti” e, la porta della Biblioteca si aprì, facendo intravedere una luce. Clarice, allora, si mise subito il suo Mantello dell’Invisibilità, appena in tempo, perché entrò Gazza. “Oh, oh, è Gazza: proprio lui ci voleva in questo momento”. Gazza entrò nella Biblioteca e  disse: “Chi è ?! Fatti avanti !” ed incominciò a camminare per la Biblioteca, tenendo davanti a se, la lampada ad olio per farsi luce. Clarice, rimanendo sotto il Mantello dell’Invisibilità, cercava di evitarlo, entrando prima tra due scaffali e, poi, dopo che fu passato davanti a lei, andò verso l’uscita e, dopo aver riaperto la porta, andò nel corridoio, dove vide Mrs. Purr, la gatta di Gazza: la gatta avanzò verso di lei, ma Clarice la evitò, camminando velocemente da un’altra parte del corridoio ma, appena voltò l’angolo, vide suo padre che buttò il Professor Raptor contro una parete; Clarice, quindi, si fermò e, mentre passava piano, piano, dietro a suo padre, sentì dire da Raptor: “Severus io…io…”. “Non ti conviene avermi come nemico, Raptor” disse Severus. “Non so, co…cosa vuoi dire” disse balbettando Raptor. “Lo sai perfettamente” disse Severus e Clarice riuscì ad arrivare dall’altra parte; ma, Severus si voltò verso di lei, come se la vedesse: Clarice, quindi, si mise una mano sopra la bocca, sperando che suo padre non avesse sentito il suo ansimare per la corsa che aveva fatto prima. Severus allungò una mano verso di lei, cercando, forse, di prendere il Mantello dell’Invisibilità, ma Clarice riuscì ad indietreggiare e Severus non riuscì a prenderla. Accorgendosi di aver “preso” solamente dell’aria, Severus guardò la mano, poi, con essa, riprese meglio Raptor e gli disse: “Presto faremo un’altra chiacchieratina…quando avrai avuto il tempo di decidere a chi devi la tua lealtà. Ah, già e un’altra cosa: stai lontano da mia figlia ! Se ti becco ancora a farle qualcosa, giuro che subirai delle tremende conseguenze per mano mia” e lo lasciò andare. In quel momento, i due vennero raggiunti da Gazza il quale, mentre teneva in mano la lampada ad olio che Clarice riconobbe come la sua, disse: “ Professori, ho trovato questa nella Sezione Proibita: è ancora calda. Vuol dire che uno studente non è a letto” e, subito, tutti e tre, corsero nella Sezione Proibita. Accertandosi che i tre se ne furono andati, Clarice aprì la porta che le era accanto e, dopo essere entrata, si tolse il Mantello dell’Invisibilità, lasciandolo da una parte per terra. “Che strana stanza: non mi sembra di esserci mai stata” disse Clarice, mentre camminava per la stanza e, contemporaneamente, si guardava intorno.


La stanza era molto grande, ma fredda e, l’unico mobile che c’era, era una scrivania disposta contro la parete in fondo. Clarice si fermò e, voltando lo sguardo, vide uno specchio; cercò di leggere ciò che c’era scritto, ma non vi riuscì: il più perché c’era scuro e, soprattutto, perché la scritta era in latino e Clarice non sapeva questa lingua. Clarice si avvicinò ancora di più allo specchio e, ciò che la colpì è che, quando vi su proprio di fronte, vide l’immagine di sua madre e di suo padre ad entrambi i lati: Clarice, allora, voltò lo sguardo, ma non vide nessuno. Rivoltò, quindi, lo sguardo verso lo specchio, per vedere entrambi i genitori ai lati del suo riflesso, ma, a differenza della realtà, suo padre nel riflesso, sorrideva. “Mamma, sei proprio tu ?” disse Clarice e sua madre, nel riflesso, le sorrise amorevolmente; poi, guardò suo padre e gli domandò: “Papà, sei felice di me ?” ed il Severus nel riflesso, annuì positivamente e sorridendo. Clarice allungò la mano sinistra verso lo specchio, toccando il riflesso di sua mamma; poi, quest’ultima, le mise una mano sulla spalla. Clarice la toccò, ma soltanto la sua immagine nel riflesso potè toccarla veramente. “Quanto vorrei essere al posto del mio riflesso” disse tristemente Clarice e, una lacrima, le rigò il viso.

  
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