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Autore: Miss_Nothing    12/06/2012    3 recensioni
Non vi sono veri e propri capitoli in questa storia. Sono pensieri, pensieri di una ragazza che ha visto troppo della vita.
Ciao a tutti il mio nome è Sarah Walsh, sono nata il 5 Maggio del 1995 e sono morta il 3 Marzo 2007.
Posso parlare, scrivere e fare tutto quello che vi viene in mente. Il mio corpo è ancora qui, cerca di sopravvivere ma la mia anima ha già attraversato il ponte.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La serata passò tranquilla, leggera per la prima volta. Era strano pensare che poteva esistere ancora una vita. Mangiare pizza sul divano e guardare un film horror era stata un idea grandiosa. Avevo la mente libera e ridevo. Mi sembrava strano fare quella azione. Ridere veramente perché ero divertita, felice. Che cosa strana. Ho sempre cercato di allontanare Lanny perché si avvicinava troppo alla soluzione dell’enigma della mia vita e ora è proprio lui che mi fa ridere.
“Tra poco dovrebbe tornare Jenny, tranquilla non dirà niente ai tuoi amici” disse guardando l’orologio per poi guardarmi e farmi l’occhiolino.
“Che ora sono?” chiesi per poi prendere un'altra manciata di poc-corn e appoggiare le mie gambe sopra le sue, spaparanzandomi così sul vecchio-e scomodo, aggiungerei- divano.
“Sono le undici, è tardino” rispose con un sorriso.
Non so che espressione poteva aver preso il mio viso ma non era delle migliore, di certo. Riuscivo a leggere la preoccupazione nei suoi occhi come se la mia espressione avesse riattivato un vecchio campanello di allarme.
“Beh non posso lasciarti tornare a casa da sola, e se resti qui a dormire. Tanto mio padre è fuori per lavoro e a Jenny non importa chi porto a casa” Propose.
“Non saprei” Commentai. Non volevo creare disturbo e di certo dormire da Lanny… non era una buona idea.
“Avanti Walsh non devi mica fare cose oscene con me”Mi disse per poi scoppiare a ridere.   “fingi che io sia Sophie. Ok, sono molto più sexy e figo ma se ti sforzi penso che riuscirai a immaginarmi biondo. Se vuoi posso prendere una parrucca” Aggiunse provocando una mia risata mentre lo immaginavo con il rossetto e la parrucca bionda.
“Se tuo padre ti chiede qualcosa di che eri da Sophie o da un'altra amica” disse pensando che il problema del mio non saprei era mio padre.
“Tranquillo mio padre non mi chiederà nulla” sussurrai lasciandomi scappare quelle parole.
“Padre assente è?” chiese pensando di fare centro.
“Guarda ora c’è la scena del pagliaccio” Risposi con un gridolino riportando la sua attenzione al film- The hole. Presi un'altra manciata di poc-corn. Sapevo che sarebbe stata una lunga notte.
 
Ero accampata sul tappeto e stretta in un sacco a pelo. Meglio che niente no? Jenny dormiva tranquilla, era stato strano vederla arrivare e cercare le braccia del fratello. Ed era stato ancora più strano ascoltare la voce di Lanny diventare dolce e sussurrarle parole di altrettanta  dolcezza. Era come se Lanny si fosse sostituito in tutto e per tutto in una figura sia materna che paterna. Ora capivo perché si tagliava. Aveva bisogno di scappare, scappare dalla responsabilità.
“Sei ancora sveglia?” sussurrò qualcuno. Mi voltai di scatto trovandolo sdraiato vicino a me. Scattai indietro sentendo che il mio cuore si era fermato per qualche secondo. Avevo paura delle tenebre, lì c’erano mostri che non potevo combattere.
“Mi hai spaventata Lanny” bisbigliai.
“Scusa, ma non abbiamo finito il discorso di prima. Li ho visti i lividi Sarah” borbottò.
Mi voltai, non ne volevo parlare. Non con lui, non con nessun altro.
“Sarah perché non sei voluta andare a casa?” Mi chiese, voleva risposte, le bramava.
“Mi ha detto di non tornare stanotte” sussurrai con voce strozzata.
Sentii le sue braccia stringermi come aveva fatto con sua sorella.
“Se ti fa del male, vattene. Ti proteggerò io”  Bisbigliò al mio orecchio con quella sua voce da bambino ingenuo. Era come un bambino che cercava di rassicurare una madre.
Una risata amara uscii dalle mie labbra.
“Lanny ti accorgi di quello che dici?”Gli chiesi dubitando della sua lucidità in quel momento.
“Si, non parlo mai senza pensare” dichiarò convinto.
“Tutti parlano senza pensare” affermai.
“Non tu, controlli nella tua mente cosa dire per evitare che qualcuno scopra il tuo segreto”
“E quale sarebbe?” Chiesi con voce divertita.
“Che sei bloccata in una vita che non dovrebbe appartenerti, che sei racchiusa in un limbo” Mi disse e a quel punto il mio sorriso ironico si spense. Aveva fatto centro.
“Stai lavorando di fantasia” Gli dissi.
“Non sei felice, Sarah. Puoi mentire a tutti, e ci riesci anche bene ma io ti ho vista. Non ti ho solo classificato per la tua facciata ma ti ho vista davvero. “
“Lanny smettila” Commentai sentendo le lacrime arrivare e una morsa stringermi il cuore.
“No, non la smetto.” Sbottò ad alta voce rischiando di svegliare la sorella.
Mi voltai verso di lui gli occhi pieni di lacrime.
“Vuoi veramente sapere?” sussurrai.
“Si, Sarah voglio sapere”
“Mia madre è morta due anni fa per colpa mia. Mio padre è un ubriacone che si nasconde dietro a un crocifisso e quando vuole mi picchia. Mia zia ha fatto violenza su di me. La mia vita è un inferno tutti i santi giorni e mi tocca pure sentire mio padre che crede che la sua anima sia pura.” Sputai tutto, avrei voluto gridare. Gridare più forte. Non potevo più contenere quel vortice di ricordi che mi tormentava e mi distruggeva. Lanny mi strinse di più permettendomi di piangere. Mi baciò i capelli come faceva mia madre e fu come se lei fosse tornata.
“Mi prenderò cura io di te, è una promessa” mi ridisse come se quello che gli aveva detto non avesse cambiato nulla.
“Non promettere Lanny, ho una testa complicata”
“Non è che io sia il massimo della sanità mentale”
“Lanny, posso stare qui anche domani?” gli chiesi.
“Puoi restare qui per quanto vuoi”
“E a Jenny non darò fastidio?”
“Sono sicuro che tu e Jenny diventerete amiche, in fondo potete capirvi”
“Grazie” sussurrai per poi stringermi ancora di più al suo petto come una bambina. Mi dava calore, e io ne avevo terribilmente bisogno. Non so quanto tempo era passato da quanto qualcuno mi teneva stretta e mi consolava, mi capiva. Ma di certo un sacco di tempo.
 
 
 
Note dell'autrice: Visto che sto avendo dei dubbi di essere troppo banale in quello che scrivo vi chiedo se potreste darmi la vostra impressione globale della storia fino ad esso. Una piccola riflessione per aiutarmi a decidere se questa è la decisione giusta per arrivare alla fine o se devo prendere un altra strada. Grazie a chi lo fa e grazie a chi continua a leggere.
  
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