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Autore: Nancy17    12/06/2012    1 recensioni
Se conosci Gintama, conosci la famosissima Agenzia Tutto-fare, costituita dai suoi grandiosi membri: Gintoki Sakata, Shinpachi Shimura, Kagura e il suo cagnolone spaziale Sadaharu. Ma se...l'agenzia si allargasse improvvisamente?
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sospirai profondamente, poi mi decisi a bussare.


- Avanti! – Si sentì da dentro. Feci un altro respiro profondo e poi entrai.

- Salve! –

- Ah! Pensavo fosse Gintoki. Comunque, siamo chiusi. E poi questo è uno snack con spuntini erotici, quindi non è posto per le…Ah! Sei tu. –

- Ehm…- Ero imbarazzata. – Si…Ecco, ero venuta per ripagarle la porta. – Sorrisi per sdrammatizzare.

- Come? Sei ritornata apposta per ripagarmi la porta? –

- Ehm…si?! – Rimasi quasi sconvolta. Non riuscivo a capire quelle parole.

- Mmh…- L’anziana stava pensando a qualcosa, ma cosa? – Bene. Vieni con me, allora.-

La seguii. Uscimmo dal bar e salimmo delle scale di legno che portavano al piano superiore. Arrivati davanti alla porta, la signora l’aprì ed entrò tranquillamente, poi si girò verso di me.

- Entra pure, cara. Non dar retta a ciò che vedi. -

- O-ok. –

Entrai anch’io, richiudendo la porta dietro di me.

- U-un cane Inui? – Mi fissava, sembrava felice. – Ehi, cucciolone! – sorridendogli, lo accarezzai sotto il mento.

- No! Attenta! –

- Come? – Risposi.

- È? Ma che strano…Di solito mastica le persone, invece ora…Aspetta! –

- …! –

- Tu…tu sei la ragazza con la katana dell’altro giorno! –

- Uhm? –

- Cooosa? La ragazza con la katana? –

Sentì una voce di una ragazzina che proveniva da dietro il cagnolone bianco.

- Dove? Dove? – Mi trovò.

Era proprio una ragazzina dai capelli rossi, legati al lato della testa con due strane coppole. Portava un vestito lungo rosso, sembrava cinese. Aveva gli occhi azzurri, che in quel momento sprizzavano di felicità alla mia vista.

- Ehm…ciao! –

- Tu…tu sei il mio idolo! –

Ero, che? Il suo idolo? A che si riferiva?

- Lasciatela stare! Entra pure. E tu, datti una sistemata, c’è un’ospite! – disse l’anziana, ad un tale, che era steso sul divanetto.

- Che cavolo ci fai qui, vecchia? Non ce li ho i soldi dell’affitto! -

- Stà zitto, cespuglio incolto! Vieni cara. –

M’invitò ad entrare. Al centro della piccola sala, c’erano due divanetti l’uno di fronte all’altro e al centro dei due, un tavolino di legno basso. Alla mia sinistra, c’era la finestra e sotto una scrivania rivolta verso l’interno della stanza. L’anziana si posizionò dietro, si sedette e si accese una sigaretta.

- Ehi! Si può sapere che cavolo vuoi? Non si piomba a casa degli altri! –

- Perché, uno che si piazza al piano di sopra senza pagare mai l’affitto, è meglio? Stà zitto! – Azzittì il ragazzo con il gesto della mano. –Vieni avanti, ragazza. Qual è il tuo nome? –

- Il mio nome è Niha. –

- Ehi! Tu sei quella che mi è venuta addosso l’altro giorno! Mi fa ancora male la testa! – Affermò, toccandosi la testa dai capelli bianchi.

- Venuta addosso? –

- Che fai? Ti scordi le cose solo dopo un capitolo? –

- Mi scusi. –

- Macchè scusi! E poi Jump si è sporcato tutto, perché mi è volato dalle mani! –

- Mi scusi. –

- Macchè scusi! -

- Niha, non parlare con questo irresponsabile. –

- Otose, puoi spiegarci perché sei qui? – chiese gentilmente il ragazzo con gli occhiali.

- La ragazza è tornata apposta per ripagarmi la porta. – disse seria.

A quelle parole parole, piombò un silenzio imbarazzante. Mi trovavo impacciata, non sapevo che dire e che fare, visto che la ragazzina continuava a fissarmi come se avesse visto un Dio sceso sulla terra e che ora si trovava accanto a lei! Poi ad un tratto, il ragazzo dai capelli ricci bianchi accanto a me, si girò e mi disse serio

- Scappa! –

- Che? –

- Corri via! –

- M-ma…-

Si girò verso di me, mi afferrò per le spalle e mi guardò dritto negli occhi.

- Scappa! Ho ti spillerà tutti i soldi! Scappa!! –

- Non dire cretinate! Non voglio i suoi soldi! – strepitò l’anziana.

Ci fu di nuovo silenzio. La ragazzina continuava a fissarmi. Ma dopo qualche secondo, il tizio di prima tornò a supplicarmi.

- No, no, no! Devi scappare! Se non vuole i tuoi soldi, significa che ti vuole morta! –

- Hai rotto, deficiente! – esclamò incavolata. Sbuffò una nuvoletta di fumo e poi riprese.

- Non voglio i suoi soldi né la sua vita. –

- Non capisco. – feci all’improvviso. – Le ho frantumato la porta, ho creato casino all’interno del suo locale e me ne sono andata. Che significa che non vuole i soldi? Si spieghi meglio? –

L’anziana, a quella domanda, mi guardò e mi sorrise dolcemente.

- Hai davvero intenzione di pagarmi? –

- Certo che si! È giusto che paghi ciò che ho rotto. – dissi convinta.

- Macchè sei scema? –

- Gin! – esclamò sorpreso Shinpachi, all’affermazione dell’amico.

- Dico…ma come ti salta in mente di ripagare? Se fossi stato in te, questa vecchia non mi avrebbe mai più rivisto! –

- Ti sarei venuta a cercare, bastardo! – si calmò. – E comunque… - sbuffò del fumo dalla bocca -…voglio che mi ripaghi, ma non con i soldi. –

A quella frase, tutti rimasero sconcertati.

- No soldi? – Si risvegliò la ragazzina, dal trance in cui era caduta.

- Esatto. Mi ripagherai in un altro modo. – Concluse, sorridendomi.

   
 
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