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Autore: Giallo4ver    12/06/2012    4 recensioni
''Allora accende la luce del corridoio, e rimane a bocca aperta.
Qualcosa le è caduto in cucina, e quel qualcosa le ha scartavetrato il lampadario dal soffitto, spaccato a metà il tavolo di legno massiccio e fatto una mezza voragine nel pavimento.''
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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d Asgard

Thor non sapeva, alla luce delle informazioni ricevute da Fury, se lasciare suo fratello in compagnia di quella donna fosse davvero la cosa giusta da fare.
A lui, Dio del Tuono, era andata bene quand’era stato esiliato, perché aveva trovato brave persone.
Nick aveva detto che quella, a cui Loki era  caduto in cucina, non era una cattiva persona, ma bisognava saperci parlare, usare i termini e le parole giuste al momento giusto, che era una di quelle donne particolari, un po’ sui generis, con capacità sui generis, era insomma, una tutta stramba.  
Indeciso se dire o  non dire a suo padre con chi Loki avesse fatto ‘amicizia’, vedendo il vecchio Wotan rilassato e di buon umore, decise di tenere la bocca chiusa, poiché era da parecchio che suo padre non aveva un attimo di pace.
Inoltre, disse a se stesso, Fury e gli altri stanno andando lì, non accadrà nulla di sconveniente.
Cercò di autoconvincersi, ma aveva un brutto presentimento.    

Midgard, Italia

Dopo undici ore di volo erano finalmente arrivati in Italia.
Tony si precipitò, insieme a Clint, giù dall’aereo.
Come se non dovessero aspettare anche noi…pensò Steve, sospirando per l’ennesima volta nell’arco di breve tempo.
- Nick, che facciamo?- domandò Natasha.
- Colazione?- propose Banner assonnato, non aveva riposato gran che, viaggiare in aereo non gli era mai piaciuto molto, soprattutto se per tempi così  prolungati, preferiva avere i piedi per terra.
- Concordo.- disse Fury, dirigendosi verso il bar dell’aeroporto, dove Clint  e Tony stavano già  fagocitando cornetti.

Certo, il suo sonno non era stato dei più tranquilli, con un Dio di Asgard bandito che quattro mesi prima aveva scatenato un putiferio e ucciso non si ricordava quante persone, e che aveva “democraticamente” deciso di accamparsi a casa sua, dopo averla demolita per metà, aver rovinato i suoi piani di latitanza e aver svelato la sua posizione.
Ma Amelia, causa la stanchezza della notte precedente, chiusa la porta a chiave, aveva dormito fino alle dieci.
Quando si era svegliata ed era andata in quella che una volta era la cucina, aveva gettato un’occhiata di striscio al salotto, constatando che il suo “amato e desiderato” ospite dormiva ancora stravaccato sul divano.
Aveva fatto colazione con fette biscottate e marmellata, l’ultimo succo di frutta all’arancia rossa che le era rimasto e poi era andata a lavarsi.

Sghignazzò per l’ennesima  volta ripassando il piano, mentre si allacciava le scarpe, avrebbe fregato quel branco di idioti boriosi di nuovo.
Non avrebbero trovato quel libro, oramai ne aveva fatta una questione personale.
Nessuno, in sua presenza, poteva rapinare il suo Paese e le sue antichità.
Era già stata in silenzio quando aveva dovuto sottrarre i Grimori dalle altre Nazioni.
Germania, Francia, Spagna, Egitto…le era dispiaciuto davvero, ma le avevano detto che quei libri erano troppo pericolosi e controvoglia aveva obbedito.
Ma l’Italia no, non potevano chiederle una cosa simile.
Il patrimonio  storico italiano veniva depredato da secoli, esportato in tutto il mondo, persino in America, e quel libro, secondo Amelia, sarebbe stato trattato con più riguardo nel Vaticano che non da  quegli zotici ignoranti in materia della S.H.I.E.L.D.
E poi, lei era solo un’archeologa, non Tomb Raider, o Indiana Jones, che voleva dire Fury quando, congedandola, le  aveva abbaiato nel solito modo troppo serio “Attendi i prossimi ordini”?
“Attendi i prossimi ordini” un corno! Gli rispose mentalmente, irritandosi al solo ricordo di quel momento. Ma per chi mi ha presa? Per Clint e Natasha? Non sono uno dei suoi cani.  
Stava ancora inveendo contro Fury, quando, e per fortuna aveva finito di vestirsi, la porta si aprì e ne fece capolino Loki, e lei si appuntò mentalmente di chiudere sempre la porta della sua camera a chiave.
- Ho un problema, midgardiana.- l’avvertì serio.
- Io anche. Si chiama Loki e non conosce le buone maniere.- rimbeccò lei, già irritata da prima.- Esci, chiudi la porta,  bussa ed apri solo quando te lo dico io.-
Il Dio degli Inganni rimase interdetto, stupito chiuse la porta.
È completamente pazza. Pensò bussando. E che sarà mai, mi sono solo dimenticato di bussare perché il suo coso riscalda- cibo sta collassando!
- Avanti.- le sentì dire ed aprì di nuovo la porta.
- Ho un problema.- ribadì cercando di mantenere la calma e il contegno.
- Ovvero?-
- Il tuo…il coso di ieri che riscalda il cibo…-
- Il microonde?- domandò iniziando ad intuire il problema e ad allarmarsi.
- Sì, è normale che spari scintille colorate?-
Amelia rimase impalata, con gli occhi sgranati e le labbra serrate.
Poi corse verso la cucina.

- Ma si può sapere come ti fa  nella testa? Il latte non si riscalda nel microonde!- tuonò esasperata.- Se non sai usare qualcosa, chiedi e ti sarà detto come fare.-
- D’accordo.-
- “D’accordo”? Questo è davvero tutto quello che hai da dire a tua discolpa?-
- Sì.-
Amelia si coprì gli occhi con una mano, cercando  di ignorare la puzza  di bruciato causata dall’esplosione del microonde.
- Avresti almeno potuto metterlo…che so, in un bicchiere, una tazza…magari in qualcosa di non freddo che non si sarebbe surriscaldato esplodendo… potevi versarlo in qualcosa che non fosse la sua confezione originale tenuta in frigo da ieri pomeriggio e quindi parecchio fredda…- borbottò stancamente, ma si disse che con Loki era inutile, era esattamente come suo fratello, doveva sbagliare, per imparare. E lei, come al solito, doveva ripagare danni e spargere scuse a destra e a manca.- Sai cosa? Andiamo al bar, anche se sono le undici e mezzo.-   
 
- Niiiiiiccccck, sei sicuro di averlo localizzato in questo paese?- cantilenò Tony.
- Sì, non ci sono dubbi.- confermò il capo della S.H.I.E.L.D.
- E allora dov’è?-
- Lo stiamo cercando, Tony.-
- Ma il fotomodello della Oreal non aveva detto che suo fratello megalomane era caduto in una casa di campagna?-
- Ci stiamo andando, Tony.-
- E perché ci andiamo a piedi?-
Fury non rispose, cercando di mantenere il sangue freddo.
Nessuno riusciva a farlo imbestialire come Tony Stark, quell’uomo lo mandava fuori di testa, era irritante, petulante, ironico e cinico da fare schifo, e chi più ne ha più ne metta, MA era un genio, doveva ammetterlo, era perspicace, ed era indispensabile per la squadra, e lui, in quanto a capo e fondatore della S.H.I.E.L.D. doveva sopportarlo.
Il sole di quasi mezzogiorno picchiava forte sulla testa e le strade polverose di campagna, senza alberi a far ombra, non aiutavano a tollerare l’afa.
Improvvisamente videro una macchina venire loro in contro.
Tony si sbracciò per fermarla, voleva, esigeva un passaggio, non ne poteva più del sole cocente, della polvere, degli insetti e del sudore.
L’auto si fermò, il conducente tirò giù i finestrini e Fury iniziò a rimpiangere di aver trovato la persona che cercava.
Amelia Bloodcry, di padre americano e madre italiana, stava ridendo, con tanto di lacrime agli occhi, di lui, ovviamente.
- Am!- salutò Clint, avvicinandosi all’auto.
- Hahahahahaha!- fu la garbata risposta che ottenne.
Loki cercava di rimanere serio, ma tra sé e sé godeva della situazione.
Che quella banda di idioti evaporasse al  sole! Se lo meritavano, gli avevano mandato  un perfettissimo piano di conquista a monte, dovevano soffrire e morire lentamente.
- Amelia Bloodcry.- tuonò Fury.
- Nick Fury.- rispose lei.- Ti darei un passaggio, ma non c’è posto.-
Natasha e Clint si erano già intrufolati in macchina, seguiti ovviamente da Tony.
- Voi siete il signor Banner e il signor Steve, suppongo.- constatò rivolta ai due che erano rimasti fuori.- Clint, prendi in braccio Natas…va be’, Natasha, prendi in braccio Clint.-
- Hey!- protestò quello, sentendosi ferito nell’orgoglio.
- Insomma, stringetevi, fate posto ai vostri  colleghi, il vostro capitano si sacrificherà ed andrà a piedi.-
Fury serrò le labbra per non maledirla davanti a tutti e rimase impalato per un po’ ad osservare la macchina che, fatta retromarcia, tornava verso casa di Amelia.  

Fantabosco (?) dell'autrice:
Buonsalve (?)...mi spiace per la lunga attesa çAç E questo capitolo fa schifo, come al solito, chiedo venia!
Ringrazio quelli che hanno seguito, letto, recensito, inserito tra seguite/da ricordare/ preferite ed anche ShipperFatale per avermi inserita tra gli autori preferiti :D Grazie!
Ah, per quanto riguarda la pronuncia del diminutivo di Amelia ''Am'', si legge all'americana, quindi ''A'' come ''E'', tipo il nome ''Amy'' (capitan Ovvio)  ovviamente la lingua con cui comunicano gli Avengers e Amelia è l'inglese (capitan Ovvio, the return).
A presto (SPERO).
Cordiali saluti (?),
Giallo4ver (che chiede ancora scusa per la schifezza scritta çAç )
  
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