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Autore: chanel coos    12/06/2012    0 recensioni
una vacanza da trascorrere in solitudine, si trasforma in una vacanza in buona compagnia. Una ragazza bellisssima ma normale, si trasforma in qualcosa di più. Un ragazza misterioso rivela di essere molto di più di quello che sembra. Questo è un breva accenno alla storia spero vi piacca! ;) buona lettura.
C.C
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5
Controllo
Cercai di nascondere la soddisfazione mentre la troietta che Sam si era portato a casa se ne andava a causa di un'emergenza. Nascondevo il sorrisetto bastardo cercando di assumere un'espressione seria, ma ero troppo contenta che la ragazza che aveva allontanato da me Sam, facendomi tornare a soffrire, finalmente si levasse dalle scatole! Lui la accompagnò fino alla porta, mentre io cercavo di capire il motivo della mia esagerata " dipendenza" da Sam, senza trovarlo. Mi rialzai dal letto e andai in cucina pensando che se fossi stata in piedi sarei potuta sfuggire più facilmente alle sue domande o al suo sguardo perquisitore, preoccupato, insopportabile.
Quando risalì le scale si sedette sul tavolo, io invece gli davo le spalle rilavandomi continuamente le mani nel lavello, per guadagnare tempo. E più tempo passava più mi incazzavo: perchè cercavo di guadagnare tempo?
Non gli dovevo nessuna spiegazione, ovviamente, semmai viceversa!
Perchè continuava a fissarmi senza parlarmi?
Stava aspettando che parlassi io?
Bè si sbagliava!
Oppure mi stava fissando il sedere?!
A quel punto scattai e mi rigirai all'improvviso, pronta a schiaffeggiarlo e nella foga di sentire lo "schiocco" della mano sulla guancia, non mi accorsi che stava guardando la finestra in realtà e lo colpii! La sua testa scattò di lato mentre spalancava gli occhi per la sorpresa e io restavo in piedi pietrificata, incerta se dovere fare la faccia seria di chi è soddisfatto di ciò che ha fatto ( soprattutto se sa come spiegare il motivo per cui l'ha fatto) o la faccia dispiaciuta di chi non voleva farlo in realtà...Nell'indecisione iniziai a mordermi il labbro aspettandomi che lui mi chiedesse il perchè di quel gesto e cercando freneticamente la spiegazione che avrei  potuto dargli. Ma quello che fece fu ben diverso dal chiedere spiegazioni. Si alzò di scatto facendo cadere la sedia e puntò i suoi occhi neri sui miei. Rimasi spiazzata, era molto più alto e grosso di me, e si avvicinava sempre di più tenendo i miei occhi spaventati incatenati ai suoi che bruciavano di una determinazione, una rabbia a stento trattenuta. Arrivò a circa tre centimetri dal mio volto, il mio cuore batteva all'impazzata spaventato, ma attratto allo stesso tempo da quegli occhi così intensi, mi prese per le braccia con le manone che avevo tanto apprezzato la prima sera, quando mi strinse la mano presentandosi, e mi sbattè con forza contro il muro. Emisi una specie  di suono strozzato per la sorpresa, per il dolore e la paura. Non si mosse, continuava a fissarmi e gli occhi diventavano sempre più neri, il che mi sembrava impossibile e continuava a stringermi con forza le braccia, tanto da farmele pulsare.
Sembrava che le pulsazioni sulle braccia e il suo sguardo mi stessero assorbendo, erano l'unica cosa che occupava il mio cervello, di conseguenza mi feci prendere dal panico: mi avrebbe fatto del male, me lo sentivo. Lui non era lo strano, ma in fondo dolce Sam che avevo conosciuto la prima sera di vacanza, lui era un omone spaventoso, voleva farmi soffrire, provocare dolore con le manone che tanto avevo apprezzato, voleva farmi soffocare nello sguardo che mi aveva rapito. E tutto questo per uno stupido schiaffo?
Ma cosa c'era di sbagliato in lui?
 Stavo immobile, spalancando sempre di più gli occhi, gli occhi spaventati di un topino inseguito da un gattaccio feroce, e aspettavo che facesse quello che doveva fare che, francamente, io non sapevo. All'improvviso sentì il suono della campana messa lì a mò di campanello, che veniva scossa da qualcuno al cancello, freneticamenete. La mia mente si spostò da Sam al suono che di solito consiederavo fastidioso e che stavolta, forse, mi aveva salvata. Sam aprì le mani di botto lasciandomi andare, si allontanò da me con grossi passi all'indietro e i suoi occhi si schiarirono velocemente. Io rimasi ferma a guardarlo, lo sguardo spaventato, mentre il suo era disorientato:
<< La..Laura..io non volevo...non dovevi schiaffeggiarmi...ho esagerato..ho perso il controllo..io... >> aveva la voce tremante, supplichevole, ma io non ci capivo decisamente più nulla!
La campana trillò nuovamente, e io spostai per un paio di volte lo sguardo da Sam al balcone, finchè lui non disse: << Vai ad aprire. >> Con voce calma, stava riprendendo il controllo. Decisi di farlo, anche perchè la persona al cancello doveva essere veramente testarda per continuare a suonare per così tanto tempo. 
Ecco un nuovo mini-capitolo...spero vi piaccia, vi preeego fatemelo sapere! Recensite!!
( naturalmente accetto le critiche)
Al prossimo capitolo <3
C.C
  
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