Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Ecstasy    12/06/2012    2 recensioni
"Come batuffoli di neve gli sbuffi di fumo si alzavano lenti e rotondi verso le nuvole.
Il primo sole primaverile riscaldava la pelle di quel ragazzo appoggiato al muretto della stazione."
Certe volte si pensa che la salvezza si può trovare nel fondo di un bicchiere o nel filtro di una canna, non si pensa ma che la si può trovare anche in un sorriso?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Senza uscita.

Aiutami.

 
Il sole sta tramontando quando Josh si accorge di quella creatura rannicchiata sulla panchina.
Il sole ormai è dietro gli alberi, dietro Roma, quando Azzurra alza lentamente la testa dalla spalle del moro e prende un respiro.
La ragazza ha gli occhi gonfi per il pianto, sta tremando nonostante sia una sera calda di Maggio e ha una macchia che tende al viola sotto l’occhio e dei segni rossi intorno al collo e al braccio.

Il ragazzo non riesce a parlare, sente solo il nervoso montargli dentro, anche se non sa cosa le possa essere successo.
Aspetta che sia lei ha dire la prima parola.

“Grazie” sussurra lei con la voce rotta.
“Di cosa?” chiede lui, titubante.
“Per essere restato, nonostante Marco”
“E’ lui che ti ha fatto questo?!” Esclama Josh, senza accorgersi di aver alzato un po’ troppo la voce.
“No” dice lei in un soffio, ricominciando a singhiozzare.
“Oddio scusa, non volevo”
“No, no. Tranquillo Josh, è che non voglio parlarne. Cioè voglio, ma non riesco.”

I due stanno in silenzio, ma non quei silenzi imbarazzanti che di solito invadono le coppiette quando non sanno che dire. Un silenzio pieno di rispetto.
Josh lascia alla ragazza il suo spazio per pensare, per riflettere e per trovare il coraggio di aprirsi, come ha fatto lui qualche sera prima.

“ Non cercare di darmi consigli” dice Azzurra tutto d’un tratto, facendo risvegliare il moro dai suoi pensieri.
“Perché dovrei…” lo interrompe con un gesto brusco ma delicato allo stesso tempo.
“Mia madre è morta quattro anni fa, e io vivo con mio padre. Mia sorella si è trasferita con il suo ragazzo appena mamma è morta” inizia lei, incrociando le gambe e girando la testa in direzione di Josh.
“Ho cercato di prendere il suo posto in casa, facendo le pulizie, cucinando. Ho provato anche a fare qualche lavoretto qua e là quando mi prendono.
E’ stato un duro colpo sai? Mia mamma faceva tutto per noi. Era lei che teneva incollata la famiglia. Che teneva lontano mio padre dalla bottiglia e cercava di farci stare tutti uniti.
Gli hanno diagnosticato il cancro quando io avevo solo dieci anni. Lo ha combattuto per altri tre, poi non ce l’ha più fatta.
Ha lottato fino all’ultimo.
Non si è persa d’animo quando la chemio le ha fatto cadere i suoi boccoli biondi, o quando le medicine l’hanno costretta nel letto. O addirittura quando la malattia era così diffusa che a stento riusciva a sorridere.”

Azzurra sospira e prende un pausa.
Josh la guarda, senza saper cosa dire. La stringe piano a se, e le accarezza in silenzio la mano, aspettando che ricominci a parlare.

“E’ morta in Aprile e io ho subito capito che dovevo fare quello che faceva lei: tenere insieme la famiglia.
Ma Sabrina è andata a vivere col ragazzo e mio padre ha iniziato a lavorare giorno e notte. Io ero costantemente a casa da sola.
Gli assistenti sociali ci tamponavano, mi pedinavano e sono riusciti a togliermi dalla mia famiglia un paio di settimane, solo per vedere se mio padre era idoneo a tenermi.
Una volta tornata a casa è cambiato.  Ha ricominciato a bere, cercava una figura che rimpiazzasse mia madre. Ma ci pensi cazzo? Dopo vent’anni di matrimonio cercava un’altra! Come se una squaldrina potesse prendere il posto della mia mamma!
Col bere sono arrivate anche le punizioni.
Prendevo un brutto voto? Mi dava uno schiaffo. Arrivavo a casa tardi? Mi prendeva per il braccio. Bruciavo l’arrosto? Mi toccava un calcio.
Oggi ha superato sé stesso. Ho rotto un piatto e si è scatenato il putiferio.
Appena è uscito per tornare al bar sono andata via. Mia sorella è partita e per un po’ non sarà a Roma.”

Josh la guarda a bocca aperta.
Si guarda intorno, sperando che il padre della ragazza non appaia di punto in bianco e non lo prenda a pugni.
Azzurra ha gli occhi lucidi e si stringe al ragazzo più forte che può.

“Aiutami” sussurra lei.

Incappucciati i due si alzano dalla panchina e si dirigono ancora una volta vero le case popolari.
Il citofono di quel condominio viene premuto per l’ennesima volta e un ragazzo non troppo gentile urla all’amico di salire e non rompere troppo i coglioni.

“Oh frà ma che cazzo c’è ancora?” esclama Giò con una faccia non poco addormentata.
“Modera i termini amico mio, ho compagnia” e così dicendo si sposta e fa capolino la testa bionda di Azzurra.
“Benvenuta nella sua nuova dimora” esclama Josh scoppiando a ridere non appena vede la faccia dell’amico.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Ecstasy