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Autore: dreamyD    12/06/2012    1 recensioni
Ennesima storia sui Malandrini come ne ho lette tante ma, dato che non posso conoscerle tutte, mi scuso se dovessero esserci delle somiglianze con altre storie. giuro che questa è tutta farina del mio sacco ma che ne so se magari qualcuno non ha un sacco simile al mio? Vorrei riuscire a raccontare la storia dei miei Malandrini dal primo al settimo anno e magari anche dopo chissà... Recensite grazie *dD*
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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Image and video hosting by TinyPic                           Halloween

 

 

 

L'estate fuggì definitivamente con la metà di Settembre e l'autunno si trascinò lento e piovoso verso la fine di Ottobre e la chiacchierata festa di Halloween. Con l'avvicinarsi del 31 Ottobre la scuola aveva cominciato a riempirsi di zucche, di pipistrelli e i fantasmi sembravano più “presenti” del solito. Svolazzavano in giro chiacchierando e passavano attraverso agli studenti senza pensarci due volte. Sirius e James in quei due mesi erano già riusciti a farsi mettere in punizione una decina e più di volte, erano stati mandati da Silente un paio di volte («Non è stata colpa nostra signore! Piton è caduto da solo! Sarà scivolato nel fango...»; «Ma signore, noi siamo innocenti! Come avremmo fatto ad appendere Piton al lampadario di Vitious?») per varie marachelle e avevano fatto perdere all'incirca duecento punti a Grifondoro (poi recuperati grazie all'inaspettata abilità di James in Trasfigurazioni, di Sirius in Pozioni e di Remus in...bé quasi tutto), avevano fatto infuriare la Evans più della McGranitt e avevano fatto ridere fino alle lacrime Peter e Sunshine più volte di quante qualcuno potrebbe ricordarne.

La mattina di Halloween, la pioggia cadeva fitta sui prati che circondavano l'enorme castello, il vento soffia furibondo e si infilava nelle stanza facendo rabbrividire gli studenti e cigolare le armature. Quella mattina, stranamente, i quattro primini erano riusciti ad arrivare ad un orario decente alla tavola dei Grifondoro, dove avevano incontrato Sunshine e Lily che rispondevano ad una lettera che la biondina aveva appena ricevuto, come erano solite fare da un mese a quella parte circa. Le due ridevano, leggendo ciò che la sorellina di Sunshine aveva scritto tramite la zia, e scherzavano insieme. In quei mesi avevano stretto ancora di più la loro amicizia e, se molti ne erano felici, dato che le due stavano molto bene insieme e Sunshine raddolciva il carattere acido della rossa, mentre Lily rispondeva sarcastica ai rompiscatole al posto della bionda, chi davvero non approvava erano Sirius e Piton. Il primo perchè Lily sottraeva a lui e a James il tempo che potevano trascorrere con Sunshine e perchè “era sempre tra i piedi”, impedendo loro di fare ancora più disastri (come se quelli che già facevano non fossero stati abbastanza!) e perchè era segretamente geloso della complicità delle due. Sunshine in più si faceva influenzare dall'amica, diventando più rigida con le regole (anche se non alla pari della perfettina Evans) e mettendo il muso quando lui e James tornavano dopo un'allegra scorribanda notturna per i corridoi del castello. Il secondo, anche se i due non l'avrebbero mai ammesso, provava più o meno gli stessi sentimenti: Sunshine gli portava via la sua Lily, gli impediva di stare tutto il tempo possibile da solo con lei e lo costringeva ad andare a chiamare Lily, per passare un po' di tempo insieme, quasi sempre al tavolo dei Grifondoro o fuori dalla loro Sala Comune, mettendolo sotto il tiro di Potter e Black, che non perdevano mai l'occasione di rendergli la vita difficile. Spesso quindi, Severus si ritrovava a lamentarsi con Lily di questo e lei ogni volta gli rispondeva che lui era il suo migliore amico, più anche di Sunshine, che non doveva aver paura di essere sostituito e che era normale che lei avesse amici Grifondoro come lui ne aveva Serpeverde. Severus in realtà non aveva molti amici al di fuori di lei. Certo parlava con i suoi compagni di stanza e passava del tempo con loro, ma non si era mai aperto con nessuno. Nessuno di loro poteva dire di conoscere Severus Piton. Nessuno, al dire il vero, poteva stare con lui e parlargli come Lily. Piton sembrava sempre pronto a chiudersi a riccio e a scappare via, senza dare l'opportunità di avvicinarsi a nessuno.

«Guarda Jamie arriva Mocciosus!» Sirius ghignò, indicando con la forchetta con cui stava mangiando il Serpeverde che si avvicinava. Il cielo plumbeo mostrato dal soffitto incantato della Sala Grande lampeggiò, illuminando stranamente le posate dorate, mentre il ragazzo si avvicinava alla tavola dove i Grifondoro stavano pranzando.

«Guarda Sir!» esclamò di rimando James e, con un movimento perfetto, lanciò un incantesimo di levitazione ad una zucca in un angolo, mandandola a finire in mezzo ai piedi di Piton, che inciampò e cadde lungo disteso a terra. I due Grifondoro si batterono il cinque ridendo e poi ritornarono a mangiare, osservando Lily che si alzava di scatto dal suo posto e si avvicinava all'amico, aiutandolo ad alzarsi, guardando arrabbiata i suoi due compagni di Casa.

«Potter!» ormai i Grifondoro sapevano che quando sentivano quel nome, esclamato da quella voce, si prospettava una bella discussione.

«Dimmi Evans cara!» rispose soave James, mentre la ragazza tornava indietro verso di lui, ignorando Piton che cercava di trattenerla e Sunshine che la chiamava per farla ritornare a sedere.

«Non chiamarmi Evans cara, Potter!»

«Come vuoi tesoro mio!» acconsentì James, sempre con voce dolce.

«E neanche tesoro mio! Per te sono Evans e basta!»

«Ma quante pretese Evans! Comunque che vuoi di bello da me?»

«Da te niente, inutile ammasso di arroganza! Dimmi perchè l'hai fatto!»

«Visto che vuoi qualcosa Evans? Sii coerente! Comunque, fatto cosa?»

«Fatto cosa? Ho visto benissimo che hai fatto levitare quella zucca da lì a lì!» esclamò la rossa, ormai completamente furiosa, indicando i due punti dove c'era prima la zucca e dove era ora.

«Io? Ma cosa dici Evans? Se Mocciosus non sa guardare dove mette i piedi non è mica colpa mia! Se vuole una lezione di portamento però potresti dargliela! Sei sempre così rigida e composta!»

«Io non sono rigida! E non è colpa di Severus! Semmai è tua e del tuo stupido amico!» aggiunse indicando Sirius, che spalancò gli occhi fingendo un'espressione stupefatta e offesa.

«E cosa c'entro io, di grazia? Non puoi sempre mettermi in mezzo, Evans!»

«Tu c'entri sempre Black!»

«Sai cara, quando si è portati per tutto è facile essere antipatici a chi li invidia...»

«SCUSA? Cara? Portati in tutto? Antipatici a chi li invidia? Ma sei pazzo Black?»

«Ovvio che è pazzo! È un Black!» si inserì Piton velenoso, pronto a difendersi e ad aiutare Lily.

«Taci Mocciosus.» lo redarguì aspramente James, consapevole che quello della famiglia era un argomento da evitare se non si voleva far arrabbiare di brutto Sirius. E un Sirius molto molto arrabbiato era altamente sconsigliato per la salute.

«Cosa c'è? A Black non piace che gli si ricordi chi è davvero? Un pazzo Black e in più anche Grifondoro?» Piton ghignò vedendo Sirius farsi più pallido, stringere i pugni e socchiudere gli occhi, cercando di trattenersi dal fare qualcosa come picchiare a sangue il Serpeverde.

«Mocciosus vorrei ricordarti che anche la Evans qui presente e tua amica è una Grifondoro.» suggerì con voce fintamente annoiata James, desideroso di porre fine alla discussione prima che degenerasse in una rissa alla babbana. Piton restò un attimo senza saper cosa rispondere, ma Lily intervenne al suo posto.

«Stai zitto Potter e non...»

«Non cosa Evans? Io non ho fatto niente di male! Tu sei venuta qui ad accusarmi senza prove, il tuo amico insulta Sirius senza una ragione e lo offende e io non ho ancora insultato nessuno, mi sembra. Non hai alcun diritto di dirmi di stare zitto. E adesso lasciaci mangiare in pace.» e con quelle parole James si voltò di nuovo verso il suo piatto e ricominciò a mangiare, mentre Lily e Piton si allontanavano brontolando tra loro e Remus lo guardava stupefatto.

«Che c'è Remmy?» chiese dopo un po' James, accorgendosi dello sguardo dell'altro su di lui.

«Non chiamarmi Remmy...»

«Uffi tutti con questo “non mi chiamare così!” “non mi chiamare colà!” che noia che siete!» si lamentò James, alzando gli occhi al cielo.

«Lasciamo perdere...comunque mi sembra strano che tu abbia rinunciato ad una discussione con Lily e Piton. Di solito non perdi neanche un'occasione! Non che mi dispiaccia, intendiamoci, ma è strano...» si spiegò quello.

«Bè non mi sembrava che sarebbe stata una cosa molto positiva far arrabbiare così tanto Sir da farlo saltare addosso a Mocciosus e farli picchiare alla babbana...e poi non mi piaceva che quel viscido Serpeverde parlasse ancora dei Black! Che ne vuole sapere lui?? Idiota impiccione!» Remus lo guardò ancora più stupefatto.

«E quindi tu hai rinunciato a far infuriare Lily e Piton ancora di più perchè stavano facendo arrabbiare Sirius?» tentò di riassumere. James arrossì leggermente.

«Bè...sì! È il mio amico no?» e detto questo tornò a mangiare. Remus scosse la testa: James sembrava tanto prepotente e vanitoso, ma in realtà era più buono di quanto si potesse immaginare. Ogni giorno, stando vicino a quei ragazzi, si pentiva di non poter essere loro amico come lo erano tra di loro James, Sirius e Sunshine. Avrebbe voluto anche lui qualcuno che lo difendesse, che lo sostenesse, che lo facesse ridere. Ma ogni volta che si avvicinava di più a loro il pensiero della luna piena e della sua “maledizione” lo fermava e lo faceva allontanare. Allora si chiudeva nella sua serietà e nei suoi silenzi per proteggersi da quei sorrisi che lo attiravano fin troppo.

L'ultima ora di lezione quel giorno (Incantesimi) venne seguita ben poco dagli studenti del primo anno, troppo curiosi e ansiosi per la festa che si sarebbe svolta quella sera.

Alle sei e mezza, nel Dormitorio delle ragazze del primo anno c'era il caos. Emmeline, l'unica ragazza con cui Sunshine non aveva quasi mai parlato perchè era timida e si era fatta amiche quasi solo tra le Tassorosso.

«Mary dove sei finita?» gridava Alice, cercando l'amica che avrebbe dovuta aiutarla a scegliere cosa mettere.

«Ali non urlare! Sun aiutami!» urlava Lily, cercando di allacciarsi la cerniera del suo vestito.

«Dove sono le mie scarpe! Non trovo più le mie scarpe!» esclamò in quel momento Mary uscendo dal bagno con l'accappatoio addosso.

«Mary! Aiutami!» la chiamò Alice trascinandola verso il suo armadio.

«Alice, devo prepararmi anche io! Non esisti solo tu!» replicò l'altra, dirigendosi verso il suo armadio. «Non so cosa mettermi dannazione!»

«Mary hai tantissimi vestiti! Deciditi che poi devi aiutare me!» le gridava Alice, le mani tra i capelli, saltellando davanti all'armadio spalancato.

«Sunshine! Dimmi se vado bene così!» chiamò Lily dall'altra parte della stanza.

«Lily basta gridare! Alice se mi aiuti aiuterò te!» strillava Mary.

Nel frattempo gettavano vestiti sul letto, scarpe a terra e elastici e forcine volavano in giro. Seduta sul letto, ancora con la divisa addossi, Sunshine le guardava. Quando però la confusione raggiunse il culmine decise di intervenire.

«BASTA!» gridò. Le altre si fermarono sul posto, finalmente in silenzio. «Bene. Allora, Lils stai benissimo così, non ti agitare. Metti le scarpe, spazzolati i capelli e sei apposto. Mary, vorrei ricordarti che non devi decidere cosa mettere dato che tutte dobbiamo mettere il vestito nero della divisa e il cappello a punta da strega. Mettilo e sistemati i capelli. Le tue scarpe sono sopra il tuo letto. Alice, idem. E se invece di urlarvi a vicenda di non urlare, vi foste preparate senza agitarvi, avreste già finito.» detto questo, si alzò con calma dal suo letto e si diresse verso il suo armadio.

«Scusami? Mi stai dando degli ordini?» la voce offesa di Mary la fermò dopo due passi.

«No, Mary. Ti sto dando dei consigli e ti sto aiutando, mi sembra.» replicò voltandosi.

«Me la cavo benissimo da sola! Non sei la mammina eh! Non comandi tu!»

«Non lo pretendo infatti.» Sunshine non capiva che cosa avesse fatto di sbagliato per far arrabbiare Mary in quel modo.

«”Non lo pretendo infatti!”» le fece il verso l'altra. «Ma ti ascolti? Sei sempre qui a fare la gran donna, a far finta di essere tanto grande! Sei solo ridicola! Non hai il diritto di zittirmi né di dirmi cosa devo fare! Solo perchè vai in giro con Potter e Black, questo non ti da diritto a niente! Non sei più bella, più grande o più intelligente di noi! Hai undici anni come noi e ti comporti come se ne avessi dieci in più! Mi fai pena! Poverini quelli che ti hanno dovuta sopportare a casa per tutto questo tempo! Avrai rovinato loro la vita!» Mary urlava, infuriata, sputando veleno che feriva Sunshine, immobile ad ascoltarla. Lily fece per intervenire in aiuto dell'amica, ma questa la fermò sempre con un gesto della mano. Solo alle ultime parole ebbe una qualche reazione. Avrai rovinato loro la vita.

Hai rovinato la mia vita! Le tue figlie sbagliate mi rovineranno la vita! Come le tue bugie e i tuoi segreti!

Quelle parole, quei ricordi...Sunshine chiuse gli occhi,chiudendo le mani a pugno. Poi fece due passi avanti e si avvicinò a Mary.

«Io non faccio la gran donna. Io non pretendo di dirti cosa fare. Io non mi sento più importante perchè sono amica di James e Sirius. Io non sono ridicola. Io so perfettamente di avere undici anni ma, al contrario di te, sono dovuta maturare prima. Tu non sai niente di me, della mia vita e dalla mia famiglia, quindi taci. Tu mi fai pena! Mi fai pena perchè ti credi importante e non lo sei, perchè ti credi più bella, e non lo sei, perchè ti comporti come una del quarto anno, e non lo sei. Perchè ti trucchi e nessuno se ne accorge. Perchè sbavi dietro a Sirius e lui non sa nemmeno il tuo nome. Mi fai pena, alla fine, perchè non ti accorgi della verità. E mi fai pena perchè sei gelosa e invidiosa di me per un'amicizia su cui io non ho nessun potere. E mi fai pena perchè, nonostante tutto, non sei felice di ciò che hai che, ti assicuro, è tanto.» e con quelle parole, raccolse i suoi vestiti, messi ordinatamente sul letto, il suo cappello e la sua molletta a forma di pipistrello e se ne andò, lasciandosi dietro una Lily arrabbiata, un'Alice stupita e una Mary senza parole.

Si diresse decisa verso il Dormitorio dei ragazzi ed entrò senza bussare, come al solito. In quella stanza regnava, come al solito, il caos più completo, ma almeno i ragazzi erano già pronti e chiacchieravano allegri seduti a terra in mezzo alla stanza.

«Ehilà Sunny!» la salutò James, prima di notare la sua espressione.

«Ma cos'è quella faccia, Raggio di Sole?» chiese preoccupato Sirius.

A quelle prole lei non si trattene più e, lasciate cadere le sue cose sulla soglia, volò tra le braccia di James scoppiando a piangere.

«Ehi ehi ehi...Sunny che è successo?» chiese quello abbracciandola e accarezzandole i capelli.

«Mary.» rispose solo quella, stringendosi a lui.

Sirius strinse pericolosamente gli occhi.

«Quella con i capelli marroni?» chiese, cercando di individuarla.

Sunshine annuì, senza più piangere, staccandosi da James e mettendosi a sedere tra quello e Sirius.

«Bè che ti ha fatto questa Mary?» chiese Remus.

«Si stavano agitando un sacco per la festa di stasera e per decidere cosa mettere. Io le ho zittite dicendo che dovevamo metterci tutte la stessa cosa e di non urlarsi a vicenda di non urlare e lei si è arrabbiata. Mi ha detto che non ho il diritto di dirle di stare zitta, che non sono più importante solo perchè sto con voi, che mi comporto da grande e non lo sono, che le faccio pena e che...le fanno pena quelli che mi hanno dovuta sopportare per tutto questo tempo perchè avrò rovinato loro la vita!» spiegò a testa bassa. Vide le mani di Sirius stringersi a pugno e James irrigidirsi. Raccontò loro cosa le aveva risposto lei, e i due risero, ma si guardavano in modo troppo strano per non farle pensare ce stessero architettando qualcosa. E che per Mary non sarebbe stata una cosa divertente.

«Io non rovino la vita agli altri...» non si seppe trattenere e quella frase le uscì in un mormorio triste. James la strinse contro il suo fianco e rise.

«Come sei stupida Sun! Come faresti tu a rovinare la nostra vita?»

«Non lo so!»

«Appunto Raggio di Sole. Non la rovini.» si inserì Sirius.

«Tu sei speciale, Sunny. Non farti venire questi dubbi ok? E poi, se tu mi rovinassi la vita credi che non te l'avrei detto?» Sunshine rise alle parole di James e si alzò in piedi.

«Grazie Jamie....»

«Vestiti Sun, e andiamo a mangiare! Sto morendo di fame!» la esortò quello e lei corse a prendere i suoi vestiti da terra per portarli in bagno. Poco dopo era pronta. Aveva preso due ciocche di capelli dai lati e le aveva legate dietro la testa con la molletta a forma di pipistrello e aveva il cappello in mano.

«Ok, sono pronta. Andiamo?» disse la ragazza uscendo dal bagno. Colse Sirius e James che borbottavano tra loro e che si zittirono subito appena lei uscì. Oh no, per Mary non sarebbe stata una bella serata! E sinceramente, non gliene importava niente!

Prese a braccetto i suoi due amici e insieme scesero ridendo fino in Sala Grande.

 

**

 

Sirius, James e Sunshine avevano riso per tutta la cena e, suo malgrado, anche Lily era stata trascinata dalle loro chiacchiere buffe e si era ritrovata a ridere con loro. Avevano mangiato di tutto, presi dalle prelibatezze che gli elfi avevano cucinato, e adesso erano seduti ai loro posti, sazi e pieni come uova.

«Bene ragazzi, la festa di stasera per quelli dei primi tre anni sarà solo fino alle dieci intesi? Per gli altri fino a mezzanotte! Divertitevi ma non fate casi-...ehm ehm...troppo caos.» disse Silente, in piedi di fronte a loro. «E ora, che la festa cominci! Buon Halloween a tutti!» e ridendo si risedette. Tutti si alzarono e i tavoli si spostarono lungo le pareti. File di sedie apparvero accanto a questi e una pista da ballo rossa si aprì in mezzo alla stanza. La musica partì poco dopo e subito coppie di ballerini si gettarono a capofitto in danze e piroette.

«Sunny vieni a ballare?» chiese James.

«No no Jamie, io non ci vengo!»

«Allora viene la Evans con me!» e senza aspettare una risposta prese la rossa per un braccio e la trascinò nella mischia. La ragazza ne tornò fuori un attimo dopo con il viso rosso per la rabbia e James la seguì, con lo stampo della sua mano sulla guancia.

Quando Sirius e Sunshine lo videro, scoppiarono a ridere e tutti insieme si sedettero più in là, chiacchierando e commentando i ballerini in pista.

«Chissà se a Mary sarebbe piaciuto!» chiese con un ghigno Sunshine. Gli altri due scoppiarono a ridere di nuovo, pensando alla ragazza che era scappata via dalla Sala dopo numerosi “incidenti” che le erano capitati, con al testa coperta di Pudding.

Quando era entrata nella Sala Grande era inciampata “misteriosamente” cadendo a terra di fronte a tutti. A tavola le erano voltai addosso cibi di ogni genere, il suo bicchiere non voleva saperne di farsi afferrare e il colpo di grazia era stato il Pudding che le si era rovesciato sui capelli.

All'improvviso la canzone cambiò e Sirius la riconobbe.

«Mi piace questa canzone! Vieni!» e afferrata Sunshine la portò in mezzo alla folla che ballava.

«Ma Sir! Io non la so ballare!» protestò quella arrossendo.

«Non importa. Io sì!» e con un sorriso la prese per un fianco e le fece mettere una mano sulla spalla, per poi prenderla per mano. «Non hai mai visto le principesse ballare?» chiese vedendola incerta.

«Certo. Come mai lo sai ballare?» chiese seguendo i passi del valzer che Sirius sembrava conoscere alla perfezione.

«Ogni tanto l'educazione Black è molto utile.» ghignò lui.

Ballavano ridendo e, guardando il sorriso della strega tra le sue braccia, Sirius pensò che non ne aveva mai visto uno più bello. Sunshine era speciale, come aveva detto James, e non aveva rovinato la sua vita, l'aveva resa migliore. Dopo tutto quello che aveva già passato come Black traditore, sapeva cos'era il dolore e, quando James e Sunshine gli avevano detto che la madre di lei era morta, l'aveva sentita ancora più simile e vicina a lui. Aveva sentito che, come lei era stata forte, anche lui avrebbe potuto superare tutto ciò che la sua famiglia gli avrebbe fatto, e come lei, sarebbe andato avanti sorridendo. E lui, in cambio di quell'aiuto che lei inconsapevolmente gli dava, si sarebbe impegnato per vedere sempre quel sorriso, per non farlo mai spegnere dalle lacrime che troppo spesso James le doveva asciugare.

 

-Fine Capitolo-

 

 

 

Spazio dell'Autrice

ecco qui il nuovo capitoletto! Avevo detto tra martedì e mercoledì e infatti sono le dieci e mezza di sera di martedì :) sono brava vero?
Comunque con questo capitolo spero di avervi fatto capire cosa intendevo un po' di tempo fa. È passato più di un mese dalla lezione di Volo e quindi ho riassunto cosa è successo a grandi, grandissime, linee. Vi sembra un metodo decente? Spero che si riesca a capire. È un capitolo enormemente lungo vero? Sono stata davvero brava! Le discussioni di James e Severus continuano ma anche l'amicizia con Sirius è diventata più forte. Si capisce spero... Finalmente anche Sun si è data una mossa e si è tolta quell'aria di timido angioletto per tirare fuori gli artigli! Spero che non vi sembri sbagliata quella discussione per il suo carattere...spero di no! E così anche Just a Little Wizrd potrà insultare un altro po' quella t***a di Mary! Poi però l'ho anche punita. Forse avete notato che ho nominato di sfuggita Emmeline. Ecco, stavo rileggendo i capitoli vecchi e mi sono accorta che nella lettera di inizio anno di Lily l'avevo nominata e poi non l'avevo più tirata fuori, quindi ce l'ho ficcata qui! E spero anche che la fine non sia troppo stucchevole!
Vabbè ho fatto delle note lunghissime...se avete da dire dite pure!
Grazie a Just a Little Wizard che recensisce sempre, a chi segue, preferisce e legge.
Un bacio (adesso che sono quasi guarita posso darvelo!)

*dD* 



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