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Autore: ____giuls    13/06/2012    4 recensioni
-Oh crap!! – avevo esclamato fissando con occhi spalancati il cellulare che mi ritrovano tra le mani – ma questo non è il mio!! – e parlando da sola, fissavo a bocca spalancata la foto su quel display … il ragazzo misterioso che si sbaciucchiava romanticamente con una ragazza...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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  “Chasing Cars by Snow Patrol”


Avevo dischiuso lentamente gli occhi, mentre con movimenti contorti mi stringevo come una farfalla nel suo bozzolo, nel caldo piumone che rivestiva il letto. Un raggio di sole filtrava dalla persiana della finestra lasciata abbassata poco più della metà, così avevo guardato l’ orologio digitale a forma di tartaruga, poggiato sul comodino: 09:03 segnava lampeggiando “E’ ufficialmente la vigilia di Natale” avevo pensato prima di spingere le gambe fuori dalle coperte e poggiare i piedi per terra.
Erano già trascorsi 5 giorni da quando ero tornata a casa mia, ma non so perché, stranamente sembrava un’eternità.  Forse il fatto di essere circondata da persone che non sapevano tutta la “verità” su quella breve permanenza a Londra giocava a mio favore ; nessuno mi chiedeva come stavo, se lo pensavo, se mi mancava, se faceva ancora male … era come se non mi fosse mai successo niente. Come se Lui non fosse mai esistito.

Dirigendomi in cucina ero passata davanti alla camera da letto dei miei notando che era già vuota. La sera precedente mi avevano informata, che sarebbero usciti presto l’indomani per sbrigare le ultime faccende lavorative per potersi poi godere quei giorni festivi in assoluta tranquillità. Servendomi un’abbondante porzione di latte e nesquik avevo preso posto in tavola sbirciando tranquillamente le pagine del quotidiano che ogni mattina, puntuale arrivava a casa.
Dopo poco più di un ora armata di cappellino e guanti di lana, ero pronta per uscire di casa e dirigermi al centro commerciale della città per acquistare gli ultimi regalini da sistemare sotto l’albero. Avrei trascorso la serata a casa di alcuni amici di famiglia e con altri amici che ci avrebbero raggiunto dopo cena, tra cui la famiglia di Alice che era arrivata in città qualche giorno prima.

Erano giorni che il pensiero di aver commesso un errore mi torturava … SI, mi ero pentita di aver lasciato la città, mi ero pentita di aver preso la strada  più facile … quella che prendono i codardi …  avevo scelto di scappare e stavo provando il gusto amaro del rimpianto. Se era davvero la strada più semplice perché adesso faceva un male cane? Perché mi vergognavo di me stessa? “Io non sono una codarda … solo che quella era una battaglia persa in partenza .. ”mi dicevo cercando di giustificare la mia decisione “Ma chi voglio prendere in giro ?… hai fatto una cagata Aurora … almeno abbi le palle di ammetterlo” nel frattempo avevo recuperato le chiavi di casa e stizzita dai miei stessi ragionamenti contorti mi ero diretta verso  la porta.
Raggiungendo l’auto parcheggiata nel lungo vialetto alberato, un post-it giallo sgargiante, incollato sul finestrino dalla parte del volante aveva catturato la mia attenzione:

“Wake up, we both need to wake up
Maybe if we face up to this
We can make it through this
Closer, maybe we’ll be closer
Stronger than we were before
It made this something more..”


Mi ero girata di scatto, e guardandomi intorno con aria omicida avevo iniziato a sudare fredda.  Chiunque avesse messo quel “coso” sulla mia auto avrebbe fatto meglio a pregare che non avrei mai scoperto chi fosse. Lo avrei ridotto in mille pezzetti di carne con le mie stesse mani.
 

“Hear You Me by Jimmy Eat World “


Ero salita a bordo dell’auto e mentre sistemavo freneticamente lo specchietto retrovisore mi ero accorta di una figura ferma qualche metro più indietro, che immobile mi scrutava da lontano … 
Sgranando gli occhi, facevo fatica a respirare regolarmente  “non può essere! No no no .. non può essere vero!! ”  con violenza avevo aperto la portiera dell’auto, e con un salto mi ero catapultata al suo esterno. Liam Payne era veramente lì, in carne e ossa e dall’ espressione stampata sul suo volto avevo subito capito che era teso.
-Dimmi che non sto sognando … -avevo mormorato. Quelle parole erano uscite dalla bocca senza alcun preavviso. Ma non mi importava. Quasi correndo mi ero diretta verso di lui, mentre sentivo fortemente che le lacrime iniziavano ad impossessarsi dei miei occhi. Avevo deglutito con fatica una volta arrivata a pochi passi da lui mentre cercavo di studiare il suo viso.

Non avevo avuto il tempo di prepararmi per ciò che sarebbe accaduto qualche istante dopo … In un solo balzo, Liam, aveva annientato ogni centimetro che ci separava e afferrandomi con forza per i fianchi mi aveva  stretta contro di lui. Senza mai smettere di guardarmi negli occhi, aveva stretto la sua mano possente sulla mia nuca guidandomi al suo viso … alla sua bocca.
No. Non era un bacio delicato. Sentivo il piacevole dolore causato da quei morsi che mi dava con foga sul labbro inferiore, mentre senza lasciarmi tempo di respirare insinuava con prepotenza la sua lingua in cerca della mia. Mi ero aggrappata alle sue spalle stringendo le mie mani attorno al suo collo, avvicinandolo ancora di più al mio corpo per fargli capire che non desideravo altro. Aveva iniziato a baciarmi le lacrime che prepotenti rigavano il mio viso, sussurrandomi“ tranquilla … sono qui adesso … non ti lascerò più andare via … “

-Un applauso ai piccioncini!!!!! – quell’urlo stile Tarzan mi era fin troppo familiare
-Shhhhh! Sta zitto cretino!!– aveva ribattuto un’altra voce, femminile... che avevo  facilmente riconosciuto
 
Mi ero voltata giusto in tempo per assistere all’ esilarante scena di Harry che si beccava un pugno in testa da Alice, mentre uscivano alla scoperta da dietro un albero poco distante seguiti da Niall, Zayn e Louis che facevano fatica a trattenersi dal ridere. In uno stato di completo shock, avevo afferrato la mano di Liam, e correndo ero andata ad abbracciare quella gabbia di matti. – Vi prego datemi un pizzico! Ditemi che non sto sognando! – avevo esclamato – ahi!!! Era un modo di dire Ali!
 
Dopo avermi spiegato che sarebbero rimasti in Italia per  4 giorni avevo deciso che non sarei andata con i miei, ma sarei rimasta a casa mia, che sarebbe stata libera durante tutto l’arco delle vacanze, e avremo celebrato insieme il Natale.  Dai numerosi “yeah” e  “yolo” che si erano innalzati tra le pareti del soggiorno potevo dedurre che erano tutti contenti ! Data qualche piccola istruzione avevo annunciato -Fate come se foste a casa vostra!-
 

“Truly Madly Deeply by Sevage Garden”

 
Questa volta era stato Liam a fare la prima mossa, e prendendomi per mano mi aveva chiesto di portarlo in camera mia. Una volta chiusa la porta dietro le nostre spalle, il ragazzo si era seduto ai piedi del letto e facendomi prendere posizione sulle sue ginocchia aveva esordito  -Devo chiarirti alcune cose … tu devi sapere come sono andati realmente i fatti -
 Avevo acconsentito facendo cenno con la testa, e dopo qualche secondo Liam aveva iniziato quella improvvisa ma del tutto dovuta confessione.
-Quindi ricapitolando … il viaggio a Parigi era un regalo dei genitori di Danielle per cercare di farvi uscire dalla crisi in cui eravate caduti? – non potevo credere a ciò che avevo appena sentito – Esatto. E visto che non volevo andarci da solo ho convinto Louis a venire con noi
-Con la sua fidanzata … – avevo aggiunto – Ex fidanzata –aveva precisato lui –Louis l’ha lasciata un paio di settimane fa … dice di non amarla più come prima, che qualcosa è  cambiato, che loro due sono cambiati – mi aveva spiegato, giocando con una ciocca di capelli che mi cadeva ribelle sul volto – E quella volta al Party? Oppure quando sei venuto a teatro … vi eravate già mollati? – avevo chiesto cercando di fare chiarezza su quell’assurda situazione – Si che ci eravamo già mollati, altrimenti perché sarei venuto al party da solo secondo te? –
-E allora perché ti  ha baciato quando mi ha vis..– mi ero interrotta da sola, dandomi la giusta risposta –Perché mi aveva visto!! – “ Hai capito tu quella stronza baldracca!!!”
accennando un sorriso Liam aveva aggiunto –  Jackpot babe  … io ero venuto lì per te, per parlarti e magari chiederti di uscire … ma quando Danielle ha fatto quella stronzata del bacio e tu sei scappata via in quel modo, non sapevo come comportarmi per non apparire ancora più coglione di quanto non fossi apparso già! – un velo di tristezza era sceso sul ragazzo che mi guardava dispiaciuto –ti ho ferita … ti ho fatto del male … non mi perdonerò mai per averti portato ad abbandonare L’Inghilterra … il tuo lavoro … -
-Ehmmm …- avevo iniziato tossendo – c’è una cosa che ancora non ti ho dettoil 2 gennaio torno a Londra!! – avevo accompagnato a quella dichiarazione uno dei miei sorrisi migliori – Cooosa?! – mi aveva guardata sbalordito con quei grandi occhi marroni –Si!!! Ho ritirato la mia partecipazione al musical ... ma la compagnia mi vuole ugualmente con loro, quindi mi hanno offerto la possibilità di restare a Londra per il prossimo anno e unirmi ai coreografi della sede centrale … per l’appunto a Londra!-
 
Mi aveva catapultata sul letto e stendendosi completamente su di me aveva detto – Sai questo cosa significa.. ? – il suo sguardo malizioso e il tono ammiccante lasciavano intendere giusto poche cose - ..No … dimmelo tu … - l’avevo stuzzicato sbattendo le palpebre – Che mi bastano 10 minuti per raggiungere il tuo appartamento … ogni volta che vorrò … che vorrai … -aveva sussurrato sul mio collo, mentre iniziava a baciarlo lentamente e sensualmente.
Aveva portato le mani all’altezza dei miei fianchi iniziando a far salire sempre di più la shirt, baciando ogni centimetro di pelle che rimaneva scoperto fino a quando QUALCUNO ci interruppe (per la seconda volta quel giorno ) …
 
-Opsss scusate!! Cercavo il bagno!!-  si scusò prontamente il riccio notando di essere arrivato in un momento “delicato”
-Vaffanculo Harry ok!?– aveva urlato Liam lanciandogli un cuscino che però aveva colpito la porta che Harry aveva prontamente usato come scudo
- Scusa fratello ok?– aveva risposto il riccio, dall’ esterno della camera, trattenendo una risata
 
Dopo esserci assicurati che quella fastidiosa pulce fosse tornata di sotto, ero scoppiata a ridere divertita
-Entro stasera giuro che lo ammazzo- aveva commentato Liam  -Tu … invece di ridere … ricordami dove eravamo rimasti … - mi aveva sussurrato all’orecchio con voce suadente.
 

“Alcune volte la realtà supera addirittura le aspettative, a volte quello che ci aspettiamo al confronto con quello che non ci aspettiamo impallidisce …. Dovremo chiederci perché ci attacchiamo alle nostre aspettative, perché quello che ci aspettiamo ci fa restare fermi in attesa... quello che ci aspettiamo è solo l'inizio. Quello che non ci aspettiamo invece è quello che cambia la nostra vita”

FINE
 

RINGRAZIO INFINITAMENTE TUTTI COLORO
CHE HANNO SEGUITO, RECENSITO O SEMPLICEMENTE
LETTO IN SILENZIO QUESTA MIA STORIA
FRUTTO DI UN MALSANO AMORE PER QUEI 5 MAGNIFICI RAGAZZI!!

#RADIATELOVE    @____giuls


  
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