UNA NUOVA VITA
6. UN CUORE IN SILENZIO
Chiuso nella sua stanza
Ryan pensava e ripensava continuamente a tutto quello che era successo…ma
soprattutto a lei. Come poteva ancora sperare di riconquistarla? Aveva tentato
in tutti i modi di riavvicinarla, ma tutto sembrava essere stato inutile. E proprio quando credeva di avercela fatta, ci si rimetteva
di mezzo Mark a scombinargli i piani. Chissà come mai, ogni volta che fra loro
c’era un confronto, il vincitore non era mai colui che
sperava. Mark vinceva. Lui perdeva. La stessa cosa capitava con Strawberry. Ma perché quella stupida non si rendeva conto di quanto lo
faceva soffrire? Per quale motivo non aveva rispetto
dei suoi sentimenti? Ma forse la colpa non era né di Strawberry
né di Mark…la colpa era sua. Non era capace di reagire nel modo giusto e di
esprimersi. E questo in fin dei conti era sempre stato
il suo problema principale. Forse era troppo distaccato nei confronti degli
altri, e nessuno sarebbe mai riuscito a comprenderlo a
fondo. E pensare che se solo lo volesse, migliaia di ragazze sarebbero pronte a
prendere il posto di Strawberry senza pensarci due
volte; basterebbe uno schiocco di dita e si formerebbe la fila fuori dalla
porta.
Gli venne da sorridere quando si mise a pensare alle sue innumerevoli
avventure a New York…storie che non duravano più di una notte…ragazze
occasionali che non facevano troppe domande e che non lo legavano a qualcosa di
troppo stabile. Quante volte al mattino si era svegliato non sapendo nemmeno il
nome di colei che gli dormiva accanto! Era andato avanti così per tanto tempo,
perché smettere proprio ora? Forse per colpa dell’invito di Strawberry…era
rimasto shockato dalla notizia del suo matrimonio e lo aveva portato a pensare
che non poteva permettersi di perderla definitivamente.
Se solo si fosse dichiarato dieci anni prima, probabilmente le cose ora non
sarebbero così… già… quasi certamente la sua vita non avrebbe
preso questa piega inaspettata…
Nel frattempo Kathy era
intenta nella sua missione. Appena uscita da casa Momomiya,
aveva iniziato a seguire Mark fino al parco, dove il ragazzo si era seduto su
una panchina di fianco alla fontana per ammirare le stelle…con lo sguardo
assorto. Kathy si nascose dietro ad un cespuglio e si mise ad
osservarlo. La luna si rifletteva sul suo viso e lo illuminava di una luce
particolare… sembrava circondato da un’aura magica.
Quasi senza pensarci, uscì
dal suo nascondiglio e gli si avvicinò. Appena Mark la vide
prese un colpo. Non si era accorto di chi fosse e notava solamente
un’oscura ombra che veniva avanti. Fu sollevato nel vedere di chi si trattava.
“Mi hai fatto prendere un
colpo!!!”
“Ops…scusa!
Comunque pensavo fossi più coraggioso! Insomma! Pensa
se ero un malintenzionato!!!”
“Ehm…mi hai solo preso alla sprovvista…”
“Sì sì
certo, come no”. Kathy gli si sedette di fianco e per un po’
nessuno dei due sembrò trovare argomenti di cui parlare. Entrambi erano rapiti dal meraviglioso cielo stellato, e dire
qualcosa era come spezzare un incantesimo che si era creato con tanta fatica.
Tuttavia, fu Mark a parlare per primo:
“Che
ci fai qui?”
“Sono qui per controllare
che tutti i cespugli stiano bene”
Mark fece una faccia
strana, come a dire “Ma questa che ha bevuto?”
Kathy vedendolo scoppiò a
ridere.
“Scemo!!!
Ma sono qui per te ovviamente!!!”
“Co-co-come?”.
Da timido qual era, non si era mai sentito dire così
direttamente una cosa del genere. Questa ragazza era del tutto fuori di testa!
“Dai…scherzavo!
Certo che basta poco a farti agitare!!! Ah…comunque
sono qui perché volevo parlarti di Strawberry…”
“Tu? Di Strawberry? Ma se la conosci al massimo di una settimana!”
“Ehi non essere così
spudorato!! Anche se sono qui
da poco, ho capito quello che sta accadendo!”
“Ah ok…scusa
è vero…tu sei un genio…”
“Ti metti pure a prendermi
in giro??? Ti faccio notare che noi due ci siamo
conosciuti solo stasera, ma tu hai già iniziato a prendermi in giro! Potrei
offendermi sai!”
Mark rimase in silenzio,
non sapendo che altro dire. In fin dei conti colei che gli sedeva accanto era
pressoché una sconosciuta… Fu Kathy a parlare per prima di
nuovo, conscia del silenzio imbarazzante che li avvolgeva…
“Da quanto tu e Strawberry state insieme?”
“Beh…ormai sono un po’ più
di dieci anni…”
“Però!
Complimenti! La mia storia più lunga è durata dieci giorni!!”
“Beh, evidentemente non
hai mai trovato la persona giusta per te…”
“Può darsi. Ma credo che la mia sia stata paura di impegnarmi. Non credo
nelle anime gemelle e nemmeno nell’amicizia tra uomo e donna”
“Un po’ cinico da parte
tua, non credi?”
“Non necessariamente… Piuttosto
mi definirei realista. Nella mia vita ho avuto abbastanza esperienze per poter affermare questo.”
“Non so cosa risponderti,
in fondo io…”
“…tu stai insieme con la
stessa persona da 10 anni. Ma quanti anni avevate quando
vi siete messi insieme? 15? 16?”
“12…”
“Addirittura! E pensi veramente che a 12 anni si sappia veramente cos’è il
vero amore? Quello con
“Cosa
stai cercando di dire?”
Mark sembrava sconvolto
dalle parole della ragazza e non riusciva a capire il senso delle sue parole…
“Niente…ti stavo solo
chiedendo se sei veramente certo di voler sposare
Strawberry.”
“Certo che lo sono! Io
l’amo”
“Ma come fai ad esserne sicuro??? Quando vi siete messi insieme
eravate poco più che bambini! Magari crescendo avete
preso inconsciamente strade differenti, ma per paura di ferire l’altro o per
paura di affrontare un cambiamento, non siete stati onesti con voi stessi. E
avete continuato a stare insieme, precludendovi la possibilità di essere
veramente felici.”
“Io…non credo che ciò che
tu dici sia vero. Io ho sempre amato sinceramente Strawberry e non mi è mai
nemmeno passato per la testa di volerla lasciare…”
“Sì ma…e lei? Ti sei mai
chiesto se anche per lei è così?”
“Non avrebbe accettato di
sposarmi se non mi avesse amato!”
“Magari non aveva il
coraggio di dirtelo!!” disse Kathy alzando la voce.
Mark rimase immobile, con
gli occhi spalancati. Possibile che questa ragazza gli avesse buttato addosso tutte le paure e tutte le domande che lo
perseguitavano da una vita? Come aveva fatto LEI, in poche ore, ad esprimere
ciò che lui pensava solamente da così tanto? Per un
po’ non disse nulla, poi, volendo andare a fondo della
questione, aprì finalmente bocca:
“Strawberry per caso ti ha
detto qualcosa?”
“No…niente…ma le cose si
capiscono in fretta. Basta guardarla per vedere che c’è qualcosa che la turba.
I suoi occhi non mentono. E faresti bene ad osservare
meglio la persona con cui voi passare tutta la vita. Potrebbero venir fuori
cose che non ti saresti mai immaginato.”
A quel punto Kathy si alzò
e si avviò con calma verso l’uscita del parco, ancheggiando sensualmente. Mark
si sorprese ad osservarla, affascinato dal carattere della giovane donna che era
stata così franca con lui.
Seduto da solo su quella
panchina del parco vicino alla fontana, si mise a pensare. Alla sua mente
affiorarono ricordi del passato. Ricordi che credeva ormai definitivamente
sepolti. Poi arrivò il presente e con lui tutti i dubbi e le incertezze che
sempre lo avevano accompagnato. Il futuro si prefigurava ancora imprevedibile,
oscuro, impenetrabile. Non aveva mai pensato seriamente a cosa avrebbe fatto se
non avesse sposato Strawberry perché lei rappresentava la sua unica certezza in
un mondo che molte volte era stato sull’orlo di crollare miseramente. Se non ci fosse stata lei a sostenerlo e guidarlo non sarebbe stato
in grado di uscirne ancora intero. Ora più che mai si
chiedeva però se lei rappresentava ancora quell’appiglio di salvezza. In
fin dei conti Kathy aveva ragione. Quando
si erano messi insieme erano dei bambini, ma si era anche convinto che,
crescendo insieme, anche il loro amore fosse cresciuto parallelamente. Ma forse non era stato così per entrambi. Una vocina dentro
di lui gli aveva sempre ripetuto “Non sarà mai tua…lei ama un altro..”, ma non le aveva mai dato retta. Ad
un certo punto”l’altro” se n’era andato e le sue speranze erano cresciute.
Erano passati giorni, mesi, anni. Tutto era andato avanti. Le giornate erano
diventate tutte uguali e stare insieme era diventato quasi
un’abitudine. Sì, forse Kathy aveva davvero ragione. Gli aveva aperto
gli occhi. In realtà non amava più Strawberry, chissà da quanto ormai. Certo,
le voleva immensamente bene, ma come amica, non come compagna per la vita.
Aveva passato la sua vita in un’illusione ed adesso era venuto il momento di
svegliarsi e chiarire le cose.
Strawberry era distesa sul
letto della sua camera e non sapeva più che fare. Ogni cosa le sembrava quella
sbagliata e non andava mai a finire bene. Ad un certo punto sentì suonare il
campanello di casa. Di malavoglia si alzò e andò ad aprire.
“Ciao! Ti ho svegliata? Scusa ma non avevo le chiavi!”
Era
Kathy… ah giusto, Ryan le aveva
chiesto di ospitarla!
“Ma
certo! Entra…fa come se fossi a casa tua! Non stavo dormendo, non ti
preoccupare! Ma dove sei stata fin’ora???”
“Oh…a fare un giretto qui
nei paraggi, niente di che. Piuttosto, Ryan dov’è?”
“Nella sua stanza, la
seconda porta a sinistra.”
Kathy non se lo fece
ripetere due volte. Salì le scale ed entrò bruscamente nella stanza del ragazzo
che, al buio e illuminato dalla luna, stava in piedi vicino alla finestra con
addosso solo i boxer (neri!!!) e una canottiera (nera
pure quella!) aderente.
Appena sentì la porta sbattere, si voltò e per poco non
gli prese un colpo.
“Ma ti sei bevuta il
cervello??? Ti sembra il modo di entrare nella stanza
di un uomo???”
“Fidati, non si è mai
lamentato nessuno…”
Ryan rimase perplesso
dalla sua affermazione, ma non disse nulla.
“Che
ci fai qui?” le chiese piuttosto.
“Sono venuta a dirti le
ultime novità sulla coppietta non proprio felice ovviamente!”
Ryan non sapeva che dire.
Solo in quel momento però si rese conto di essere in una tenuta non proprio
presentabile e, imbarazzato, si avvicinò il più in fretta possibile alla
vestaglia che era sopra la sedia.
“E’ proprio un peccato che
tu sia mio fratello…!”, disse Kathrine non togliendogli gli occhi di dosso.
“Io invece sono proprio
contento. Sembra che ogni occasione per te sia buona per saltarmi addosso! E non guardarmi così! Sembri famelica! Dimmi
invece il motivo per cui hai fatto irruzione nella mia stanza!”
Kathy gli spiegò
dettagliatamente tutto il discorso fatto con Mark, e soprattutto le sue
intuizioni:
“Fidati di me, non sono
felici insieme…”
“Dal modo in cui si baciavano prima non si direbbe…”
“Non lasciarti ingannare
da questi particolari! Un bacio si può anche forzare, l’amore no. Se Strawberry
amasse veramente Mark non approfitterebbe della prima
buona occasione per infilarsi nel tuo letto.”
In
effetti anche a Ryan era venuto
quel dubbio, ma, ritenendolo una speranza troppo vana e insignificante, non gli
aveva dato il giusto peso. Ora tutto gli appariva più roseo. I dubbi di Mark,
il comportamento di Strawberry… Sì…forse finalmente dopo dieci anni di attesa, il suo sogno stava per avverarsi. Forse aveva
ancora qualche possibilità di stare insieme alla donna che amava da tanto. Perché lui l’amava sul serio, non c’era mai stato alcun
dubbio.
Felice di aver ridato
speranza al fratello, Kathy uscì dalla stanza e lo lasciò libero di pensare
agli ultimi avvenimenti. Da parte sua, Kathy si sentiva orgogliosa di ciò che
aveva fatto e si chiedeva come avesse fatto il
fratello a cavarsela senza di lei fino a quel giorno. Era ovvio che in fatto di
problemi di cuore non aveva pari! Già, senza di lei
non sarebbe cambiato nulla. Ora, invece, aveva restituito fiducia al fratello
che per tanto tempo credeva di aver perso.
La notte arrivò per tutti e ognuno la visse in modo diverso. A
qualcuno portò consiglio e ispirazione, ad altri diede la forza di compiere un
passo che mai avevano nemmeno pensato di fare. La giornata successiva si
prospettava diversa rispetto al solito. Era decisamente
un nuovo giorno, pieno di aspettative per il futuro, ma con la consapevolezza
che, almeno una volta nella vita, era giusto rischiare per ottenere ciò che
veramente si desiderava.
La prima persona a
svegliarsi fu Ryan. Aveva riflettuto sulle parole della sorella per tutta la
notte, quasi non aveva chiuso occhio. Solo verso le quattro era riuscito ad addormentarsi, e comunque non era stato un sonno tranquillo.
Era come se la sua mente lo volesse perseguitare e costringere ad esporsi anche
quando dormiva!! Era arrivato ad una conclusione. Non
poteva più continuare come aveva fatto fino a quel momento. Era giunta l’ora di
esporsi. Avrebbe chiarito la situazione con Strawberry.
Conscio di questo, si fece
la doccia mosso da una felicità che da tanto non gli
scorreva nelle vene e, quando uscì di casa per fare colazione, si sentì
diverso.
Nel frattempo anche le
ragazze di casa Momomiya si erano svegliate. Kathy e Strawberry sedevano in
cucina e mangiavano silenziosamente, ancora assonnate. Non sopportando i
silenzi che si protraevano troppo a lungo, fu Kathy a romperlo:
“Come va con Mark
ultimamente?”
Un po’ sorpresa dalla
domanda della ragazza, Strawberry non rispose subito e poi disse soltanto:
“Come al
solito…bene…ci stiamo per sposare”
“Sei sicura? Perché non mi sembri propriamente il ritratto della
felicità… Voglio dire, una che si sposa dovrebbe essere al settimo cielo,
agitata, impegnata con i preparativi! Tu invece mi sembri,
come dire…un po’ moscia ecco…”
Strawberry non capiva più
cosa le stava dicendo.
“Mi dispiace se ti ho dato questa impressione, ma ti assicuro che va tutto
bene. Sono contenta di sposarmi. Chi non lo sarebbe? È il sogno di ogni ragazza! Per quanto riguarda i preparativi, non sono
impegnata perché le cose principali le ho decise mesi
fa e per gli ultimi dettagli posso anche aspettare la prossima settimana…non
c’è fretta…”
“Ok…va bene…come vuoi…”
Strawberry si rendeva
conto di ciò che voleva dire Kathy. Anzi, le dava anche ragione! Era vero…questo matrimonio non la entusiasmava, non ci aveva
nemmeno perso troppo tempo nell’organizzarlo. L’unica cosa che non le
dispiaceva era stata che così facendo avrebbe rivisto tutti i vecchi amici che
da tanto non sentiva. In particolare uno di loro,
Ryan. Già, la sola idea di rivederlo l’aveva spinta ad
accelerare i tempi e quando poi l’aveva rivisto all’aeroporto una nuova
sensazione si era impossessata di lei, facendola sentire di nuovo bene. Di
nuovo. Sì, perché era da troppo che non si sentiva più così.
Il nervosismo per l’arrivo di qualcuno, la gioia nel
rivederlo, il batticuore ad ogni suo movimento. Con Mark ormai era
finito il tempo di tutto questo. Erano talmente abituati a vedersi, parlarsi,
baciarsi, andare a letto insieme, che tutto aveva perso gusto. Non c’erano più
le emozioni di una volta. Ma c’era stato un periodo
nella sua vita, seppur breve, in cui questo non era mai finito. Il periodo
trascorso al Cafè con Ryan e le sue amiche. Ogni giorno era
stato un’avventura: si divertivano, affrontavano mille pericoli, mille
ostacoli, eppure non le era mai sembrato di non farcela. Aveva sempre avuto accanto qualcuno pronto a sostenerla, a darle forza e
coraggio. Non si era mai data per vinta. Poi tutto questo era finito e le era rimasta solo la storia con Mark. Certo, all’inizio si
erano amati da impazzire. Passavano insieme ogni momento
libero, condividevano le esperienze. Si poteva dire
che erano cresciuti insieme. Poi ad un certo punto qualcosa tra loro si era
spezzato. La sintonia e l’amore erano andati via via
appiattendosi, assottigliandosi, fino a sparire. L’ipocrisia aveva preso il posto dell’amore e della sincerità nel loro
rapporto. E quando poi Mark se ne era uscito con la
storia del matrimonio, lei non ci aveva trovato niente di strano. Dopo dieci
anni, in fondo, l’aveva trovato il passo più giusto da fare. Ma da quando era
diventata così?! Dove era
andata a finire la persona schietta e piena di vitalità che era un tempo? Era
morta e sepolta? No, ne era sicura. Era ancora dentro
di lei. Magari si era solo assopita con gli anni, ma non era scomparsa. E ora, consapevole che non poteva affrontare un matrimonio
senza essere veramente innamorata dell’uomo che doveva sposare, decise di dare
una svolta alla sua vita.
Si alzò bruscamente in
piedi e fece prendere un colpo a Kathy, che ormai pensava che Strawberry si
fosse addormentata con gli occhi aperti. Mise in ordine e le disse:
“Kathy, è una fortuna che
tu sia qui. Grazie di avermi fatto aprire gli occhi!”
“Di nulla. Sembra che
ultimamente io faccia quest’effetto a molte persone”
“Come?”
“Niente niente…non ti preoccupare”, disse sorridendo soddisfatta.
Forse per la vita di quei ragazzi era stata veramente una benedizione.
Strawberry salì in camera
e notò sul display del cellulare l’avviso di un
messaggio. Lo aprì e lesse. Era un messaggio di Mark “Ti aspetto alle 9.30 davanti
alle rovine del Cafè Mew Mew.
Ti devo parlare. Mark.”
Un po’ criptico come sms,
ma sicuramente arrivava a proposito. Avrebbe detto a Mark tutta la verità e
sarebbe stata di nuovo onesta con lui. In fin dei
conti se lo meritava. Si preparò per l’appuntamento.
Indossò un paio di jeans stretti e un corpetto rosa con le spalline fine. Legò
i capelli in una coda di cavallo e lasciò liberi alcuni ciuffi che le
ricadevano sul viso elegantemente. Si mise un trucco leggero e un po’ di
profumo. Infine completò il tutto con un paio di decolté. Si specchiò
soddisfatta del risultato. Per il giorno della sua rinascita voleva essere
perfetta. Scese le scale con calma. In fin dei conti erano solo le 9 e il Cafè non era
molto distante. Vedendola scendere così agghindata, Kathy si chiese dove stava
andando, ma non ci fu bisogno di chiederlo a Strawberry, perché fu lei stessa a
darle la risposta.
“Tra poco ho un
appuntamento con mark. Gli dirò ciò che provo veramente. Mi sembra impossibile
di aver passato tutti questi anni nella menzogna. Ma
oggi finalmente le cose cambieranno. Sarà dura, o forse sarà più facile del
previsto, non lo so! Quello che so con certezza è che
non voglio più passare altri dieci anni nell’apatia come ho fatto finora! Ti
ringrazio. Se ho preso questa decisione è stato anche
merito tuo…”
Kathy fece una smorfia
“Anche…?!?”
“Ok hai
ragione…è stato SOLO merito tuo! Adesso vado… ciao!”
Strawberry uscì
velocemente dalla stanza. Kathy era permanete fiera di
sé! Aveva portato un po’ di gioia a tutti e in pochi giorni! Chissà se fosse rimasta lì per degli anni cosa avrebbe combinato!!!
Stava per alzarsi dalla sedia quando la porta si riaprì con forza. Kathy prese
un colpo e cadde per terra dallo spavento. Era ancora Strawberry: “Ops scusa! Ti sei fatta male?” disse
aiutando Kathy ad alzarsi.
“No…però tu dovresti
imparare ad essere meno impetuosa in quello che
fai!!!”
“Ehm…ero
assorta…volevo raccomandarti di non dire niente a Ryan a proposito della
mia decisione. Voglio essere io a dirgli la novità”
“Va bene va bene…ma non c’era bisogno di fare tutto questo fracasso!!”
“Di
nuovo scusa! Ora vado, altrimenti rischio
davvero di arrivare tardi! Ciao ciao!”
Bene…questa volta era
uscita sul serio. Chissà come si sarebbero sviluppate le cose! Non vedeva l’ora
di scoprirlo…
Strawberry arrivò
insolitamente contenta all’appuntamento con Mark. Da lontano vide che era già
arrivato e quindi proseguì più speditamente verso il Cafè.
Mark notò la sua bellezza
e rimase quasi abbagliato da quella visione. Gli dispiaceva affrontare
quell’argomento proprio quando lei sembrava così
felice, ma non poteva attendere oltre.
Si salutarono con un bacio
sulla guancia e poi si sedettero sull’erba del prato, cosparso di fiori. Per un
po’ nessuno disse niente, timoroso di spezzare l’incantesimo. Poi, come se
qualcosa si fosse svegliato contemporaneamente in entrambi, iniziarono a
parlare tutti e due insieme.
“Ti devo dire una cosa!”
esclamarono all’unisono.
Visibilmente sorpresi, si
misero a ridere. Tra di loro si era creata un’armonia
che da molto mancava nel loro rapporto.
Strawberry decise di
lasciare la parola a Mark e gli disse: “Prima tu”
Mark iniziò a parlare. Aveva
studiato quel discorso per tutta la notte e si era preparato ogni possibile e
diversa frase. Ma ora, non sapeva come introdurre
l’argomento. Aveva paura di ferirla. No, si disse, adesso basta! E così, iniziò…
“Strawberry io volevo
dirti una cosa su cui da un po’ di tempo sto riflettendo… Non è semplice e non so come la prenderai, però non posso più
tacere. Il mio cuore mi dice di fare così ed talmente
tanto che non lo ascolto che mi sembra quasi di aver dimenticato che esiste.”
Strawberry non disse nulla.
Possibile che Mark fosse giunto alle sue stesse conclusioni nello stesso tempo?!
“Io…noi…siamo stati
insieme per ben dieci anni e all’inizio è stato fantastico! Ero follemente
innamorato di te, ero convinto di voler passare ogni istante insieme a te…fino a quando ti ho chiesto di sposarmi. Non
fraintendermi, è stato un grande passo su cui avevo
riflettuto, ma ora, ripensandoci meglio, non credo sia la cosa più giusta da
fare. Non sono sicuro che il futuro preveda la nostra vita insieme. È da un po’
che ci penso e sembra quasi che da alcuni anni a questa parte qualcosa tra di noi si sia…”
“…spezzato.” Completò
Strawberry.
Mark rimase sorpreso.
Strawberry aveva capito che la loro storia non poteva avere un domani. Anche ora, alla fine, continuavano a capirsi.
“Eravamo così abituati a
stare insieme che non ci siamo resi conto di essere cresciuti in modo diverso…”
continuò Strawberry.
“Sai, era proprio quello
che ti volevo dire.”
“Allora è proprio strano.
Siamo venuti qui entrambi con l’intenzione di chiudere
la nostra storia!”
“Siamo due pazzi… Dopo
dieci anni tutti si aspettavano che ci saremmo
sposati!”
“Beh ma…le cose non vanno
mai come te le aspetti. Altrimenti non esisterebbe il
gioco della vita”
Ryan vagava per il parco.
Non sapeva dove andare di preciso, quindi decise di fare
un salto alle rovine del vecchio Cafè, così per ricordare i vecchi tempi.
Sopraggiungendo sul posto, si accorse della presenza di due persone distese
sull’erba e, avvicinandosi, vide che erano coloro che non sia
spettava proprio di vedere: Mark e Strawberry. Insieme. La curiosità lo spinse
a proseguire e a cercare un nascondiglio da cui poter vedere e ascoltare quello
che i due si dicevano. Certo, non era propriamente quello che si può definire “rispetto della privacy” ma che ci poteva
fare?! Doveva assolutamente sapere quello che si stavano dicendo!! Kathy gli aveva assicurato che le cose tra loro non
funzionavano, ma vederli così gli dava tutt’altra impressione. Trovò un comodo
cespuglietto e si mise in ascolto…
“Hai ragione” disse Mark
“Ma ricordati che ti vorrò bene per sempre”
“Anch’io” rispose
Strawberry, e si abbracciarono, come per sigillare quella promessa di amicizia eterna che, senza che loro se ne rendessero
conto, durava ormai da molti anni.
Da dietro il cespuglio, Ryan
non riusciva a credere ai propri occhi. Si stavano abbracciando. Altrochè fine
della storia! Quella sembrava proprio il rinnovamento
di una promessa! Che stupido era stato a pensare di poter
cambiare le cose. Che stupido era stato a voler
credere alle parole di Kathy. Gli avevano fornito solo un’ennesima,
inutile speranza a cui aggrapparsi. Non cera più niente da fare. Anche la sua ultima occasione era sfumata insieme a
quell’abbraccio.
Tuttavia non era ancora
finita e decise perciò di chiarire i suoi sentimenti una
volta per tutte.
Mark se ne
andò, sollevato di aver finalmente aperto sinceramente e serenamente il
suo cuore. Strawberry, altrettanto felice, sedeva ancora sul prato e una lieve
brezza sembrava aiutarla a spazzar via tutti quegli anni passati nella bugia e
nell’infelicità.
Dopo alcuni minuti sentì
qualcuno avvicinarsi, ma non ci fece caso e rimase
distesa con gli occhi chiusi a godersi quel piccolo angolo di paradiso che mai
come in quel momento le era sembrato così bello.
“Ciao”
Strawberry si ridestò dal
suo idillio e fu costretta a guardare chi le stava parlando e rimase parecchio
sorpresa nel trovarsi davanti Ryan.
“Ciao! Che
ci fai qui?”
“Passeggiavo e volevo
vedere il luogo in cui abbiamo affrontato mille difficoltà…tu cosa stavi facendo?”
“Oh…niente di che. È una
giornata bellissima e non mi andava di passarla in
casa! Non credi che si stia proprio bene?”
“Già…” Ryan non sapeva
come affrontare l’argomento. Poi, un’illuminazione.
“Sai ho
visto Mark venendo qui…”
“Davvero? Beh per forza,
fino a pochi minuti fa era qui con me…”
Ryan era stravolto. Come?
E lo ammetteva così spudoratamente??? Non aveva
rispetto per i suoi sentimenti? Ma cosa doveva
aspettarsi, in fondo quei due erano fidanzati. Non c’era niente di strano se si incontravano.
“Ryan? C’è qualcosa che
non va?”
“Co-come?
No niente… Strawberry io ti devo parlare…” sì, non poteva
più nasconderle quello che provava. Anche se lei lo
avrebbe odiato per non aver compiuto quel passo dieci anni fa, anche se non era
come si era immaginato, non poteva più mentire a se stesso. L’amava. L’aveva
sempre amata. E ora, finalmente, avrebbe chiarito
tutto.
“Dimmi pure! Oggi sembra
giorno di discorsi profondi!”
“Non è vero che ho
incontrato Mark venendo qui. Io…stavo raggiungendo il Cafè quando vi ho visti e così mi sono nascosto dietro a
quel cespuglio.”
“Ti sei imboscato per
spiarci?!”
“Ma no!!
Cioè sì, però non avevo il coraggio di venire da
voi…non volevo interrompervi. Strawberry io questa mattina mi sono alzato
convinto che una nuova era stesse iniziando. Avevo
deciso di cambiare il mio comportamento, di essere più
schietto, di dirti cose che non avevo mai avuto il coraggio di dirti e poi…vi
ho visti qui e tutte le mie speranze, le mie aspettative, sono cadute.
Strawberry io pensavo che tra noi potesse succedere qualcosa!”
Involontariamente aveva
iniziato mano a mano ad alzare la voce e l’espressione
di Strawberry, da felice che era all’inizio, stava assumendo sempre più tratti
spaventati. Tuttavia non aveva la forza di
interromperlo, soprattutto perché non capiva dove cercava di andare a parare.
“Insomma! Sì ecco…quando
ti sei infilata nel mio letto e mi hai baciato
io…davvero per un istante…ho creduto che tu…mi volessi…”
“Ma
io…”
“Lasciami finire per
favore. Altrimenti non credo che riuscirò a dirti tutto.”
“Ok…”
“Quando da dietro il
cespuglio ho visto che tu e Mark vi abbracciavate
tutto mi è crollato addosso. Adesso ho capito che non c’è più niente da fare,
ma nonostante questo io…”
Ora Strawberry iniziava a
capire. Ryan aveva confuso quello che era un abbraccio amichevole per un abbraccio tra fidanzati! Dopotutto era comprensibile…lui non
sapeva ancora che si stavano abbracciando proprio per dirsi addio. Doveva
dirglielo!
“Ryan io…”
“Ti prego
Strawberry…ti ho chiesto di non interrompermi…”
Non la lasciava parlare!!! Era proprio testardo quando ci si metteva!
“Stavo dicendo…nonostante
tutto ho deciso di dirti la verità. È da dieci anni
che mi porto dentro questo peso e non posso resistere un attimo di più.
Strawberry io…ti amo…da dieci anni non faccio altro che amarti, vivendo nella
speranza che forse un giorno tu e io potremmo vivere
felici insieme. Mi rendo conto che il mio tempismo non è esattamente perfetto ma io…non ho mai trovato il coraggio per dirtelo.”
Il cuore di Strawberry si
riempì di gioia. L’amava! E in fin dei conti, anche
lei l’aveva sempre desiderato. Non vedeva l’ora di dirgli
tutta la verità. Finalmente potevano stare insieme! Finalmente potevano vivere
la loro storia d’amore…
“Ryan anch’io devo dirti
una cosa…”
”Strawberry…lasciami finire…per favore…”
A quel punto era stanca
marcia del suo “lasciami finire” e gli disse a voce altissima:
“Zitto stupido! Adesso
devo parlare io!”
Ryan rimase scosso da
quelle parole e si zittì all’istante.
“Se tu mi avessi lasciato la possibilità di parlare fin dall’inizio
ora non ti sentiresti così! Anzi, saresti felice come me!”
“Ma Strawberry…che succede?!”
“Succede che io e Mark non
stiamo più insieme! Prima quando ci hai
visti abbracciarti ci stavamo semplicemente salutando! Hai frainteso tutto! Io
non mi sposo più! E…tanto per la cronaca…TI AMO ANCH’IO!!”
disse, come per volerlo urlare al mondo! Il suo cuore era di nuovo libero di
esprimersi e di uscire dal silenzio in cui era precipitato in quegli anni.
Ryan, all’udire quelle
parole, sentì il cuore battergli all’impazzata e, felice come mai lo era stato nella sua vita, si buttò sopra Strawberry e la
baciò appassionatamente. Strawberry ricambiò il suo bacio. Si rotolarono
sull’erba per un bel po’, raggianti. Poi, non ancora sazi e desiderosi di recuperare
il tempo perduto, decisero di approfondire quei baci. Si alzarono mano nella mano ed entrarono nel Cafè. Salirono le scale e arrivarono
in quella che una volta era la stanza di Ryan. Nonostante
il resto del Cafè fosse andato per la maggior parte in rovina, quella stanza
sembrava essere rimasta l’unica cosa ancora legata al passato, talmente tanto
da non essere cambiata per niente. Ryan perse dall’armadio alcune coperte e,
dopo averne tolto la polvere, le distese per terra. Avevano aspettato quel momento tutta una vita e ora volevano assaporare ogni
istante.
Strawberry si sedette
sulle coperte. Non era la prima volta che stava per fare l’amore, ma nonostante
questo era come se si sentisse di nuovo vergine.
Ryan le
si avvicinò e iniziò a baciarla di nuovo. Prima
timidamente, come timoroso di fare qualcosa di sbagliato, poi sempre più
appassionatamente, rassicurato soprattutto dal fatto che Strawberry non
sembrava avere niente in contrario. A lui venne comunque
qualche dubbio così le disse: “Ne sei sicura? Non c’è bisogno che lo facciamo adesso se non vuoi…”
“Amore mio…questa è
l’unica cosa che sono sicura di voler fare adesso…”
Fecero l’amore per un’ora
di fila, insaziabili. Poi, stremati, si abbandonarono l’uno nell’abbraccio
dell’altra e si addormentarono, finalmente appagati.