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Autore: Silvia Roberta    13/06/2012    1 recensioni
"Ingegno. È questo che serve per fare un colpo. Se non si ha ingegno non si arriva da nessuna parte. La prima cosa che devi imparare è che bisogna sempre sorprendere la gente. La gente sono gli spettatori. Gli spettatori sono le vittime. Non c’è nulla di meglio che vedere le loro facce sbalordite, confuse e terrorizzate. Panico. È questa la vera essenza. Questo è quello che ci fa davvero divertire…"
Genere: Mistero, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Batman aka Bruce Wayne, Harley Quinn aka Harleen Quinzel, Joker aka Jack Napier, Nuovo personaggio, Spaventapasseri aka Jonathan Crane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"È  questa? Qualunque cosa sia… siamo venuti per questa?" sillaba amaramente Harley Quinn ancora frastornata e indolenzita per il viaggio.
"Se stai zitta mi hai passare la voglia di tagliarti la lingua…" risponde con un sibilo lui.
Divertente, davvero. Non sono in vena delle tue battutacce raccapriccianti senza un minimo di ritegno.
Lasciano cadere sul pavimento la borsa.
Sarebbe il momento perfetto per prendere una bella boccata d’aria e gonfiarsi a pieno i polmoni. Peccato che l’aria in quel luogo sia stagnante e malsana.
Mr.J bussa alla porta e si schiarisce la gola facendo un rantolo soffocato.
Ma che diavolo sta facendo! Questo cavolo di posto è abbandonato da chissà quanto tempo!              
Passa qualche secondo e Harley comincia a perdere la pazienza. Si leva il cappello e si asciuga la fronte sudata. 
Si può sapere cosa stiamo aspettando?
Improvvisamente si sentono dei passi provenienti al di la della soglia. La porta si apre e compare una giovane  donna.
Un rosa pallido colora le sue guance e i biondi capelli mossi le coprono un occhio. Le labbra, più rosse perfino del costume di Harley, si inarcano abbozzando un lieve e delicato sorriso. Chi è questa qui?!
Joker si da qualche secondo per sistemarsi la giacca, come se fosse un rituale per ogni volta che incrocia l’altro sesso.
La donna rimane in parte nascosta dalla porta, mostrando un lieve senso d' imbarazzo.
"Enchantè…" sussurra elegantemente inchinandosi a lei.
Parla francese addirittura! Con me non l’ ha mai fatto… con questa sgualdrina invece si…manca solo il bacia mano.
"Sono venuto per parlare con il tuo capo…" aggiunge Joker tornando incredibilmente serio.
La donna solleva un sopracciglio ed apre del tutto la porta.
Indossa un lungo camice bianco che termina all’altezza delle ginocchia e per un attimo Harley rimane come sbigottita, poiché si accorge che sia nel vestire sia negli atteggiamenti non è altro che la fotocopia della defunta
Dr. Harleen Quinzel.
Entra pure, è nello studio…" La donna gli fa segno di entrare. Poi lancia un’occhiata perplessa ad Harley. "Vuole seguirmi anche lei? " domanda dubbiosa guardandola da capo a piedi. Per la prima volta Harley Quinn si sente in imbarazzo. Si dimentica completamente dei dolori lancinanti alle gambe, alle braccia e del collo intorpidito.
Stringe il suo cappello. Il suono dei campanellini echeggia per tutto il corridoio.
"Si, certo..."  risponde mordendosi un labbro.
"Ottimo…" sorride di nuovo. Ha uno sguardo penetrante, la ragazza. Occhi azzurri, di un azzurro intenso. Proprio come quelli dell’ arlecchina. E Mr J non smette di fissarla. La cosa le da sui nervi.                                                               
Lui si introduce nell’appartamento scortato dalla donna. Harley si ferma sulla soglia. Appoggia il braccio sullo stipite. Prende un bel respiro e con tutta la forza che gli è rimasta si autoimpone di seguirli.                             
L’abitazione è poco più grande della loro ed è arredata con un certo stile. Passano l’ingresso. Le due camere seguenti sono fornite solo di qualche scrivania.
Giuro che se siamo venute per questa qui non risp-       Harley rimane immobile quando adocchia una sagoma comparire da dietro la porta. L’elettricità non funziona. Delle candele sono poste in ogni angolo della stanza. Ci mette un po’ a metterla a fuoco. E quando lo fa non crede ai suoi occhi. Perché proprio il suo ex paziente, il suo precedente simulacro, il suo eterno amico è posto dinanzi al lei. Non molto diverso da come se lo ricordava. L’elegante e composto Jonathan Crane.         
 
  
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