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Autore: ValeDowney    13/06/2012    1 recensioni
Primo capitolo di una lunga serie, che vede protagonista Clarice Piton, la figlia di Severus Piton e Lily. In questa serie di storie, Harry Potter é in versione femminile e la giovane Clarice passerà tante meravigliose avventure, insieme ai suoi fedeli amici, nel magico mondo di Hogwards. Prima serie: Clarice Piton e la Pietra Filosofale
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Le vacanze di Natale erano quasi giunte al termine e gli studenti erano già molto preoccupati per i test che i professori avrebbero fatto fare loro al rientro; ma, alcuni di loro, come Ron, Fred e George, fremevano che la neve si sciogliesse del tutto, per poter assistere alla prima partita della nuova stagione, ovvero Grifondoro contro Corvonero. Clarice, dal canto suo, non sapeva, però, cosa suo padre avesse deciso: se farla giocare, oppure no . D’altronde, dopo ciò che era successo l’ultima volta, Severus non poteva rischiare di perdere la sua bambina e, quindi, in questo momento, si trovava nell’ufficio del preside, per discutere proprio di questa cosa: “ Severus, lo so che è una decisione molto difficile, ma non puoi non permetterle di giocare: lo porteresti sulla coscienza”. “E non l’avrò, lo stesso, sulla coscienza se cade dalla scopa e si rompe l’osso del collo ?” disse Severus, mentre se ne stava seduto e con le braccia incrociate, di fronte a Silente, il quale disse: “Clarice è molto brava; è la migliore Cercatrice che Grifondoro abbia mai avuto e, dopo tutto quello che le è successo negli ultimi anni, è meglio renderla felice il più possibile”. “Io sarò più felice se la mia piccola la smetta di fare l’esibizionista” disse Severus. “Cadere dalla scopa e prendere il boccino con la bocca, non è fare l’esibizionista” disse Silente. “Per me sì !” replicò dicendo Severus. “Suvvia Severus, vedrai che questa volta non le succederà nulla” disse Silente. “Già, hai ragione: questa volta non le succederà nulla, perché sarò io stesso ad arbitrare la partita” disse Severus e, dopo essersi alzato in piedi, aggiunse dicendo: “ E ora, se mi puoi scusare, devo fare una cosa molto importante con la mia bambina” ed uscì dall’ufficio, lasciando Silente senza parole perché, alla fine, Severus aveva risolto la situazione da solo.

Quando Severus aprì la porta della camera da letto di Clarice, la vide già alzata e vestita: “Bene, vedo che non devo buttarti giù dal letto” disse Severus. Clarice voltò lo sguardo verso di lui e domandò: “Oh, ciao papà: come è andata la conversazione con il nonno ?”. Severus inarcò un sopracciglio e stupito disse: “Come fai a sapere che ero andato a parlare con tuo nonno ?”. “Perché, appena la neve si sarà sciolta del tutto, ci sarà la prima partita di Quidditch della nuova stagione e, per questo, tu volevi chiedere un parere al nonno se potevo giocare oppure no” spiegò Clarice; poi, aggiunse chiedendo: “Allora, che cosa hai deciso ?”. “Che giocherai” rispose Severus.  Sul viso di Clarice comparve un sorriso e, scendendo dal letto, corse ad abbracciare Severus e, mentre lo abbracciava, disse: “Grazie, grazie: sei il papà migliore di tutto il mondo”. “Ti lascio giocare, solo se mi prometti una cosa” disse Severus. Clarice alzò lo sguardo verso di lui e disse: “Qualunque cosa, papà”. “Che lascerai perdere Nicholas Flamel e ciò che il cane a tre teste sorveglia” disse Severus. Clarice si staccò dall’abbraccio e non sorrise più; quindi Severus le disse: “Clarice, è una cosa molto pericolosa ed io, non voglio perderti”. “Va bene, papà: te lo prometto” disse Clarice.

Poco dopo, padre e figlia erano fuori nel giardino innevato del castello e Clarice aveva sul suo braccio destro Hedwige: “Grazie, papà, che hai voluto accompagnarmi per liberare Hedwige” disse Clarice, fermandosi. “Sapevo che sarebbe stato molto duro per te, separarti da lei per questo periodo; ma, vedrai, che ritornerà presto, appena arriverà la bella stagione” disse Severus. Clarice lo guardò; poi, guardò Hedwige e disse: “Mi raccomando, amica mia: stai attenta” e la lasciò volare via. Severus andò dietro Clarice e le mise le mani sulle spalle; poi, Clarice disse: “Guarda come è bella”. “Già: è proprio una bella e fedele civetta bianca” disse Severus, mentre, insieme alla figlia, guardava Hedwige volarsene via dal castello.

L’inverno passò e la neve si sciolse completamente; di conseguenza, proprio come aveva detto Severus, Hedwige ritornò al castello e, dopo essere volata all’interno di una delle finestre della Sala Grande, si posò sulla pila di libri che vi era di fronte a Clarice, la quale disse: “Ciao, Hedwige e ben tornata” ed Hedwige emise dei versetti, come se contraccambiasse il saluto. “Visto che tuo padre aveva ragione” disse Ron, mentre era seduto accanto a Clarice. “Le civette ritornano sempre con la bella stagione: non è una novità” disse Hermione, mentre era seduta di fronte a loro. “Sai Hermione, si stava molto bene senza di te” disse Ron. Clarice ed Hermione gli lanciarono un’occhiataccia; quindi Ron si corresse dicendo: “ Lo sapete che stavo scherzando” e tutti e due, ritornarono a fare i compiti. Ron, invece, stava guardando le sue figurine di “Streghe e Maghi famosi”: “Guardati, giochi con le carte: patetico ! Presto ci saranno gli esami di fine anno” disse Hermione, guardandolo. “Io sono pronto: coraggio, fammi qualsiasi domanda” disse Ron e Clarice rise sotto i baffi. “Benissimo: quali sono i 3 componenti essenziali della Pozione per dimenticare ?” domandò Hermione. “Non ricordo” rispose Ron. “E posso chiederti cosa intendi fare se venisse fuori all’esame ?” chiese Hermione. “Copierò da te” rispose Ron. “Niente affatto ! E, poi, come ha detto la McGranitt, ci daranno delle penne speciali con un incantesimo anti-copiatura” spiegò Hermione. “Questo è un insulto ! Insomma, non si fidano di noi !” replicò dicendo Ron; poi, aggiunse dicendo, guardando Clarice: “Ehi, forse Clarice può aiutarmi”. “Non so come potrei esserti utile” disse Clarice, mentre continuava a guardare il libro che stava studiando. “Due tra i professori, sono tuoi parenti; quindi, non credo che ti diranno qualcosa se ti beccheranno a suggerirmi” spiegò Ron. Clarice lo guardò e stupita disse: “Non se ne parla ! Tu non ti rendi conto di che cosa è veramente capace mio padre quando si arrabbia”. “Vuoi dire che diventa ancora più severo di quanto non lo sia già ?!” domandò stupito Ron. “Proprio così; quindi, se vuoi arrivare intero al prossimo anno, vedi di studiare e cavartela da solo” rispose Clarice e riprese a studiare. “Belle amiche che siete: tutte e due contro di me ! No, un altro Silente !” disse Ron e gettò la figura di Silente sopra il libro di Clarice.

In quel momento, nella Sala Grande, entrò Neville saltellando, anche perché era legato ai piedi e, quando arrivò dietro ai suoi amici, Ron disse: “ L’incantesimo della Pastoia”. “Malfoy” disse Clarice. “Devi incominciare a puntare i piedi con le persone, Neville” disse Ron. “E come ?! A malapena riesco a stare in piedi” disse Neville, cercando di rimanere in equilibrio. “Farò il contro incantesimo” disse Sean, alzandosi in piedi e con la bacchetta in mano. “No ! Mi manca solo questo ! Saresti capace di mandarmi a fuoco le rotule” disse Neville e Sean, con il volto imbronciato, mise sul tavolo la sua bacchetta; poi, replicò dicendo: “Non apprezzo l’insinuazione, Neville Paciock !” e, guardando gli altri, continuò dicendo: “ E, poi, se qualcuno si degna di notarlo, le mie sopracciglia sono ricresciute completamente” e se ne andò, rivelando però, dietro di se, parte dei capelli rasati. Hermione rise; finché Clarice disse: “ L’ho trovato !” e diede la figurina a Ron. “Che cosa hai trovato ?” chiese Hermione. “Silente è famoso per aver sconfitto il mago del male GreendenWalt nel 1945…”iniziò a leggere Ron. “Continua” disse Clarice. “…per aver scoperto i 12 modi di usare il sangue di drago per gli esperimenti di Alchimia con il socio Nicholas Flamel !” finì di leggere Ron. “Sapevo che quel nome non mi era nuovo: l’avevo letto in treno quel giorno” disse Clarice. Hermione prese tutti i suoi libri e, alzandosi, disse: “Seguitemi” e Clarice e Ron la seguirono fuori la Sala Grande. Neville li guardò andare via e disse: “ Ehi, fermi ! Dove andate ?! E il contro incantesimo ?!” e, non riuscendo più a stare in equilibrio, cadde per terra e gli altri risero. Mentre era coricato per terra, un’ombra comparì sopra di lui; quindi Neville, alzò lo sguardo, per incrociare quello minaccioso di Severus, il quale disse: “Spero che ci sia una buona ragione, Signor Paciock, del perché abbia voluto sdraiarsi sul pavimento”. “Sono caduto” disse Neville. “Lo vedo” disse Severus, accennando ad un sorriso; poi, dopo aver puntato la bacchetta magica contro la corda che teneva legato i piedi di Neville, gridò: “ Finite !” ed i piedi di Neville si liberarono. “Spero che ora, non prenda il pavimento della Sala Grande, come il suo letto” disse Severus. Neville si rialzò e disse, un po’ titubante: “Gra…grazie ancora per avermi liberato da quell’incantesimo: avevo chiesto aiuto a Clarice, Ron ed Hermione, ma loro se ne sono andati di corsa”. “E dove avevano fretta di andare quei tre ?” domandò Severus. “Non lo so: non mi hanno detto nulla” rispose Neville. Severus, quindi, gli passò di fianco ed uscì dalla Sala Grande e, mentre camminava, incontrò Oliver Baston: “Signor Baston, sa per caso, dove è andata mia figlia ?” chiese Severus. “Credo che sia andata in Biblioteca e, insieme a lei, c’erano anche Ron ed Hermione” rispose Baston. “La ringrazio, Signor Baston” disse Severus e si diresse verso la Biblioteca.

In Biblioteca, mentre Clarice e Ron erano seduti ad un tavolo, Hermione tornò da loro con un enorme libro e disse: “Ti ho fatto guardare nella sezione sbagliata. Come ho potuto essere così stupida ?!”. “Ti volevo dire la stessa cosa, solo che poi, ho pensato che te ne avresti avuto per male” disse Clarice. Hermione la guardò malamente; poi, appoggiò fortemente il grosso libro sul tavolo; poi disse, sedendosi: “L’ho preso settimane fa: cercavo una lettura leggera” e, mentre lo apriva, Ron stupito disse: “ Quello sarebbe leggero ?!”. Hermione lo guardò; poi, dopo essere arrivata alla pagina che cercava, lesse: “ Ma certo, eccolo qui ! Nicholas Flamel è l’unico cha ha fabbricato la Pietra Filosofale”. “La cosa ?!” dissero stupiti Clarice e Ron. “Uffa ! Ma voi non leggete ?!” replicò dicendo Hermione. “Si dia il caso di no, anche perché se no Clarice avrebbe già trovato un libro simile nella Sezione Proibita” disse Ron. “La Pietra Filosofale è una sostanza leggendaria da i poteri sbalorditivi: può trasformare qualunque metallo in puro oro produce l’Elisir di lunga vita e, chi lo beve, diventa immortale” continuò a leggere Hermione. “Immortale ?!” disse stupito Ron. Hermione lo guardò e disse: “Vuol dire che non muori mai”. “Lo so che vuol dire !” replicò, a voce alta, Ron. “Sshhhhh ! Abbassa la voce: nessuno deve sapere di questa pietra” disse Clarice. “Nessuno a parte chi sta cercando di ucciderti” disse Ron. “L’unica pietra attualmente esistente appartiene al signor Nicholas Flamel, il noto Alchimista, che l’anno scorso ha festeggiato il 650°  compleanno” continuò Hermione. “Caspita ! Non credo di aver mai sentito nessuno ad arrivare a questa età” disse Clarice. “Bé, prova un po’ a pensarci: solo uno che ha inventato l’Elisir di lunga vita, può diventare così vecchio” disse Ron. “Ecco che cosa sorveglia Fuffy al terzo piano ! Ecco cosa c’è sotto la botola: la Pietra Filosofale” disse Hermione. Clarice aveva uno sguardo preoccupato; quindi Ron le domandò: “Clarice, che cosa c’è ?”. “Mio padre” rispose Clarice. “Tuo padre è qui ?!” disse stupito Ron e, allo stesso tempo, anche con un po’ di paura. “No.  Mio padre mi ha mentito” disse Clarice. “Come può tuo padre averti mentito ? Insomma…è tuo padre e non farebbe mai una cosa del genere” chiese Hermione. “Non se vuole proteggermi da qualcosa e, deve essere qualcosa di molto pericoloso se non ha voluto rivelarmi niente su Nicholas Flamel; provate a pensarci: mio padre è un pozionista, mentre Flamel un alchimista: fate due più due, e trovate già la soluzione” rispose Clarice. “E’ vero: durante una delle prime lezioni, il Professor Piton ci ha spiegato che nella sua materia, si parla molto di alchimia e che, molti alchimisti, hanno creato cose molto potenti. Forse, in un certo senso, si riferiva anche a Nicholas Flamel ed alla Pietra Filosofale” spiegò Hermione. “Mio padre è molto vago con le spiegazioni, ma sa sempre quello che dice” disse Clarice. “Oh, oh” disse Ron, mentre aveva lo sguardo rivolto all’indietro. “Perché oh, oh ?” domandò Clarice, non voltando lo sguardo. “ Perché sta arrivando il Professor Piton” rispose Ron, indicando il professore di pozioni che stava camminando nella loro direzione. Sentendo quello che aveva detto, Clarice voltò lo sguardo e, vedendo suo padre, disse: “Oh, cavolo !”; poi, dopo aver rivoltato lo sguardo, disse rivolta ad Hermione: “Chiudi questo libro e mettilo dove lo hai trovato”. “Perché lo devo chiudere ?” chiese Hermione. “Perché se scopre che sto cercando informazioni su Nicholas Flamel, non mi farà giocare alla prossima partita di Quidditch: gli ho promesso che non avrei mai più ficcato il naso in questa faccenda” rispose Clarice. Ron si voltò e disse: “Hermione, metti subito via questo libro ! Se Clarice non gioca, noi non vinceremo più la Coppa di Quidditch” e, mentre Hermione si alzò per portare via il libro, Severus arrivò da loro e disse: “Salve ragazzi, vi stavo cercando”. Clarice e Ron, quindi, si voltarono verso di lui e Clarice gli domandò: “Hai bisogno di qualcosa, papà ?”. “Niente di che: volevo solo sapere del perché ve ne siete andati di corsa dalla Sala Grande, senza prima aiutare il Signor Paciock” rispose Severus. “Ce ne siamo andati, perché…perché…” iniziò a dire, un po’ titubante, Ron, ma Clarice continuò la frase, dicendo: “…perché in Sala Grande c’era troppo pasticcio e, noi, volevamo studiare bene per gli esami”. “Sì, era proprio quello che volevo dire anche io” disse Ron. “Brava, Clarice, è così che ti voglio: una studente diligente, che studia a dovere e che, soprattutto, se ne sta fuori da i guai, perché sai che cosa ti potrebbe succedere se mi disubbidisci” disse Severus. “Non mi fai giocare alla prossima partita di Quidditch; sì, lo so” disse Clarice. “Oh, buon pomeriggio Professor Piton” disse Hermione, ritornando da i suoi amici. “Buon pomeriggio anche a lei, signorina Granger; forse, lei, mi può veramente dire che cosa ci siete venuti a fare qui, invece di aiutare il Signor Paciock” disse Severus. “Ma, papà, guarda che ti ho detto la verità” disse Clarice. “Meno tu ed il Signor Weasley venite in Biblioteca, e meglio state” disse Severus. “Ma noi non volevamo neanche venirci: è stata Hermione a tirarci qua” disse Ron. “Non è vero !” replicò dicendo Hermione. “Invece è vero: tu hai detto che dovevamo venire in Biblioteca e, quindi, io e Clarice ti abbiamo seguito” disse Ron guardandola. Hermione gli lanciò un’occhiataccia, così come Clarice; poi Severus disse: “Ma bene, vedo che nessuno di voi tre vuole raccontarmi la verità: 30 punti in meno a Grifondoro !”. “30 punti ?!” disse stupito Ron. “Allora, facciamo 60, così è più contento: 20 a testa” disse Severus e Clarice ed Hermione lanciarono un’altra occhiataccia a Ron, il quale preferì non aprire più bocca. Severus si girò e, stava per andarsene, quando Clarice si alzò e disse: “Papà, questo è oltraggioso: non puoi toglierci dei punti senza una valida ragione !”. Severus voltò lo sguardo verso di lei e le disse: “La ragione c’è ed è quella di non avermi raccontato la verità; e, poi, sei già fortunata che ti permetta, ancora, di giocare alla partita di domani” e, rivoltando lo sguardo in avanti, se ne andò. “Cavolo ! Finora, non avevo mai visto il Professor Piton così arrabbiato” disse Ron. “Forse, dovevamo raccontargli la verità” disse Hermione. Clarice si voltò verso di loro e replicò dicendo: “No ! Non deve sapere che cosa stiamo architettando”. Ron ed Hermione si guardarono; poi, riguardarono Clarice e Ron chiese: “ Emmm…ma che cosa stiamo architettando ?”. “Che stasera andremo a trovare Hagrid” rispose Clarice. “Ma non possiamo uscire dopo il coprifuoco: se veniamo beccati, ci verranno tolti altri punti o, peggio, verremo espulsi” disse Hermione. “Tranquilla, Hermione: useremo il mio Mantello dell’Invisibilità, così nessuno ci potrà vedere” spiegò Clarice. “Sì, però dobbiamo anche stare attenti di non essere seguiti: se qualcuno ci vede, potrebbe benissimo andare ad avvisare qualche professore e voi avete visto come era già arrabbiato il Professor Piton” disse Hermione. “Ma non c’è solo il Professor Piton che potrebbe essere avvisato” disse Ron. “Allora, è meglio che venga avvisata la Professoressa McGranitt, visto anche che è la nostra Capo Casa” disse Hermione. “No, il Professor Piton andrà benissimo” disse Ron. “Nessuno andrà ad avvisare uno dei professori, perché staremo ben attenti anche alle nostre spalle” disse Clarice.

  
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