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Autore: ValeDowney    13/06/2012    1 recensioni
Primo capitolo di una lunga serie, che vede protagonista Clarice Piton, la figlia di Severus Piton e Lily. In questa serie di storie, Harry Potter é in versione femminile e la giovane Clarice passerà tante meravigliose avventure, insieme ai suoi fedeli amici, nel magico mondo di Hogwards. Prima serie: Clarice Piton e la Pietra Filosofale
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Venne sera e, dopo aver cenato e dopo anche essersi assicurati che tutti nel dormitorio dormissero, Clarice, con in mano il Mantello dell’Invisibilità, Ron ed Hermione uscirono dal dipinto della Signora in Rosa: “Anche se siamo sotto il Mantello dell’Invisibilità, possiamo lo stesso essere sentiti” spiegò Clarice. “Lo so: me lo hai spiegato, quando quella volta, tuo padre stava per prenderti” disse Ron. “Non farmelo ricordare, per favore” disse Clarice e, sopra la sua testa e quella di Ron ed Hermione, mise il Mantello dell’Invisibilità. I tre riuscirono a superare i molti prefetti che sorvegliavano i vari piani ed aule del castello: stavano per uscire dal portone principale, quando Severus si mise davanti ad esso. “Oh, accidenti: proprio lui ci voleva” disse Ron. “E’ come se il mio papà volesse perseguitarmi” disse Clarice. “E, adesso, che cosa possiamo fare ?” disse Ron. “Bé, di certo non possiamo starcene qui a non fare niente: prima di tutto, spostiamoci dalla sua traiettoria ed andiamo a nasconderci dietro ad una colonna; poi, penseremo a qualcosa” spiegò Hermione e, senza farsi sentire, si andarono a nascondere dietro ad una delle colonne. “Ok, ecco il piano: io provo a distarlo con un incantesimo e, quando vediamo che va da un’altra parte, noi corriamo fuori da quel portone” spiegò Hermione. “Come idea non è male solo che, come ho detto poco tempo fa anche a Ron, il mio papà non è uno stupido: capirà sicuramente che c’è qualcuno che non sta rispettando le regole” disse Clarice. “E se vede che, tra quel qualcuno c’è anche sua figlia, allora possiamo dire addio alla partita di domani” aggiunse dicendo Ron. “Non dovete preoccuparvi: vedrete che andrà tutto bene” disse Hermione e, dopo aver tirato fuori la sua bacchetta magica, la puntò contro un vaso e disse: “ Bombarda !” ed il vaso si ruppe. Severus voltò, quindi, lo sguardo e corse verso di esso; mentre il Professore di Pozioni cercava di capire chi poteva essere stato, Clarice, Ron ed Hermione, sempre sotto il Mantello dell’Invisibilità, corsero verso il portone principale e, dopo averlo aperto, corsero verso la capanna di Hagrid. “ Reparo !” gridò Severus con la sua bacchetta magica ed il vaso ritornò quello di prima. Mentre si rialzava, voltò lo sguardo verso il portone principale e, vedendolo aperto, capì che qualcuno doveva essere uscito, quando lui era impegnato con il vaso rotto; quindi, andò verso di esso e, stava per uscire, quando il Signor Gazza, in compagnia della sua gatta, comparì dietro di lui e domandò: “Qualcosa non va, Professor Piton ?”. “No, tutto bene” rispose Severus, mentre guardava fuori. “E’, per caso, uscito qualche studente ?” chiese il Signor Gazza. “No, non si preoccupi. Continui pure con la sua perlustrazione” rispose Severus ed il Signor Gazza, insieme alla sua gatta, se ne andò da un’altra parte. “Spero che non ti vada a cacciare in qualche guaio, piccola mia” disse Severus e richiuse il portone.

Clarice, Ron ed Hermione corsero alla capanna di Hagrid e, quando vi arrivarono Hermione bussò, mentre Clarice toglieva il Mantello dell’Invisibilità; Hagrid, quindi aprì e Clarice disse: “Hagrid…”, ma Hagrid la fermò, dicendo: “Oh, ciao ! Scusate, non per essere scortese, ma non ho voglia di vedere gente” e, stava per chiudere la porta, quando Clarice, Ron ed Hermione insieme dissero: “Sappiamo della Pietra Filosofale”. Hagrid riaprì la porta e disse semplicemente: “Oh” e, dopo che i tre fossero entrati in casa, richiuse la porta. “Per noi, il Professor Raptor sta cercando di rubarla” disse Clarice. “Raptor ?! Perdinci, non ce l’avrete ancora con lui, eh ?” disse Hagrid, mentre Clarice, Ron ed Hermione si sedettero sulle due grandi poltrone. “Hagrid, sappiamo che vuole la pietra, ma non sappiamo il perché” disse Clarice. “Raptor è uno degli insegnanti che protegge la pietra. Non ci pensa nemmeno a rubarla” disse Hagrid. “Che cosa ?!” disse stupita Clarice. “Mi hai sentito. Bé…adesso andate: oggi sono un po’ preoccupato” disse Hagrid. “Aspetta: uno degli insegnanti ?!” disse stupita Clarice. “Ma sicuro: ci sono altre cose che proteggono la pietra, dico bene ? Magie; incantesimi” disse Hermione. “Proprio così. Una gran perdita di tempo, secondo me. Nessuno riuscirà a tenere a bada Fuffy: nessuno sa come farlo. Solo il sottoscritto e Silente…questo non dovevo dirvelo. Non dovevo dirvelo !” disse Hagrid, mentre metteva dell’altra legna, sotto il calderone quando, ad un certo punto, qualcosa all’interno di esso si mosse; quindi Hagrid, lo prese fuori, per poi metterlo sulla tavola. Clarice, Ron ed Hermione si alzarono, facendosi intorno alla tavola e Clarice domandò: “Emmmm…Hagrid…cosa è esattamente ?”. “Questo è un…è un…” rispose titubante Hagrid. “Io lo so che cosa è: ma Hagrid, dov’è che lo hai preso ?” chiese Ron. “L’ho vinto…ad uno straniero che ho conosciuto al bar…sembrava contento di liberarsene, per la verità” rispose Hagrid, quando all’improvviso, la strana cosa si schiuse e, da esso, ne uscì una strana e piccola creatura con le ali: “Questo é…” iniziò a dire Hermione; poi, guardò Hagrid e finì dicendo: “…un drago”. “Questo non è un semplice drago: è un Dorso Rugoso di Norvegia. Mio fratello Charlie li sta studiando in Romania” spiegò Ron, quando il piccolo drago si voltò verso Hagrid, il quale disse: “Non è un amore ? Dio lo benedica: guardate, riconosce la mamma ! Ciao, Norberto” e lo accarezzò sotto il collo. “Norberto ?! Ma che razza di nome è ?!” disse stupita Clarice. “Sì…bé…deve pur aver un nome, no ?” disse Hagrid e Ron rise. “Non è vero, Norberto ?” disse Hagrid e gli fece altre carezze sotto il collo quando, ad un certo punto, il piccolo drago sputò fuoco, incenerendo, di poco, la barba di Hagrid, il quale riuscì a spegnersela. “Ha bisogno di un po’ di addestramento” disse Hagrid. “Se avessi avuto un drago come Norberto, il mio papà lo avrebbe già spedito in Romania” disse Clarice. “Bé, hai Hedwige, no ?” disse Ron. “Che secondo il mio papà, serve solo per portare la posta e non come animale domestico” spiegò Clarice. Hagrid guardò verso la finestra e vide qualcuno; quindi domandò: “ Quello chi è ?”. Clarice, Ron ed Hermione voltarono, quindi, lo sguardo verso la finestra per vedere Draco Malfoy il quale, accorgendosi di essere stato visto, corse via; poi Clarice rispose: “ Malfoy”. “Oh, dio” disse preoccupato Hagrid. “Oh, dio anche per noi: sicuramente andrà ad avvisare il Professor Piton” disse Ron. “Non facciamo prenderci dal panico: prima rientreremo nel castello e nessuno ci vedrà” disse Clarice e, dopo aver salutato Hagrid, si rimisero il Mantello dell’Invisibilità, correndo verso il castello, dove aprirono il portone principale e, per loro fortuna, Severus non c’era più, così come nessun altro professore, prefetto o il Signor Gazza.

Salirono, quindi, su per le scale e, per non farsi vedere, entrarono in un corridoio deserto dove poterono tirarsi via il Mantello dell’Invisibilità; mentre camminavano, Clarice disse: “ Hagrid ha sempre desiderato un drago: me l’ha detto quando ci siamo conosciuti”. “E’ pazzesco ! E peggio, ancora, Malfoy lo sa” disse Ron. “Non capisco: è così grave ?” chiese Hermione. “E’ un guaio” rispose Ron e, davanti a loro, comparve la Professoressa McGranitt, la quale disse: “Buona sera” e dietro di lei, comparve Malfoy, con un sorriso malizioso sulla faccia. “Sono morta ! Mio padre mi ucciderà” disse Clarice, mentre insieme agli altri, veniva condotta nell’aula di Trasfigurazione. “Non sarai l’unica: anche mia madre mi farà a fettine” disse Ron. “E questo, grazie a Malfoy” disse Clarice e, i tre, guardarono minacciosamente Draco, il quale camminava di fianco alla Professoressa McGranitt. Arrivarono all’aula di Trasfigurazione e, dopo essersi messa dietro alla sua cattedra, la Professoressa McGranitt, disse con voce autoritaria: “ Nulla ! Ripeto, nulla da ad uno studente il diritto di girovagare per la scuola di notte ! Per ciò, come punizione per le vostre azioni, vi saranno tolti 50 punti”. “50 ?!” disse stupita Clarice. “A testa ! E per essere certi che non capiti più, tutti e quattro sarete messi in castigo” spiegò la Professoressa McGranitt. Malfoy si accorse che aveva detto “tutti e quattro”; quindi, domandò: “ Scusi, Professoressa, forse ho sentito male: per caso ha detto tutti e quattro ?”. La Professoressa McGranitt lo guardò e rispose: “ No, mi hai sentito benissimo, Signor Malfoy: vedi, per quanto nobili fossero le tue intenzioni, anche tu eri fuori stanza oltre l’orario. Ti unirai ai tuoi compagni in castigo e, ovviamente, anche a te saranno tolti 50 punti”. Malfoy guardò, quindi, Clarice, Ron ed Hermione, i quali sorrisero maliziosamente. Mentre venivano scortati fuori, la Professoressa McGranitt fermò Clarice e le disse: “Non pensare che non lo racconti a tuo padre, signorinella: non sai quanto lo fai preoccupare, quando gli disubbidisci in continuazione ! Spero che, anche lui, ti metta in castigo ! Quando vi avrò condotti dal Signor Gazza, andrò da lui immediatamente” ed uscì dall’aula, seguita da i quattro studenti. “Ora so, al cento per cento, che non arriverò viva alla fine della scuola” disse Clarice. “Suvvia, Clarice: ci saremo noi a farti compagnia” disse Ron. “Ora sì che sono più rassicurata di prima” disse ironicamente Clarice. La Professoressa McGranitt li condusse davanti al portone principale e, vedendo Gazza, disse: “Signor Gazza, questi ragazzi hanno una punizione da scontare: ci può pensare lei ?”. “Non si preoccupi, Professoressa McGranitt: passeranno una notte indimenticabile” disse Gazza e i quattro si guardarono preoccupati. Prima che la Professoressa McGranitt se ne andasse, Clarice le disse: “Ti prego, nonna: non dirlo al papà ! Sono sicura che mi metterà in punizione per il resto della mia vita”. “Mi dispiace, Clarice ma, questa volta, non posso proprio chiudere un occhio” disse la Professoressa McGranitt e si diresse verso i sotterranei. “Coraggio: la vostra punizione vi sta aspettando” disse Gazza e si diresse fuori nel giardino, seguito da Ron, Hermione, Malfoy e, infine da Clarice, la quale tenne tristemente lo sguardo rivolto verso il basso. Malfoy, che camminava al suo fianco, la guardava con sguardo stupito, perché non si sarebbe mai immaginato che la Professoressa McGranitt fosse sua nonna: che il Professor Piton fosse suo padre, questo lo sapeva, ma questa notizia lo aveva proprio lasciato senza parole. Mentre camminavano, Gazza disse: “Peccato che hanno tolto di mezzo le vecchie punizioni: quando ti mettevano in castigo, ti ritrovavi nei sotterranei e appeso per i pollici. Dio, quanto mi mancano quelle urla” e li condusse  da Hagrid, il quale stava uscendo dalla sua capanna insieme a Thor, il suo grosso cane e teneva in mano una balestra. “Il castigo lo passerete con Hagrid, stasera: ha un certo lavoretto da fare nella Foresta Proibita” disse Gazza e si fermarono davanti a lui; poi, aggiunse dicendo: “Una combriccola penosa, Hagrid: c’è persino, la cuccioletta del Professor Piton”; ma Hagrid aveva lo sguardo molto triste; quindi Gazza gli chiese: “ Ah, buon dio, non dirmi che ancora te la prendi per quel maledetto drago ?”. Hagrid li guardò e disse: “ Norberto non c’è più: Silente lo ha spedito in Romania dove vivrà in una colonia”. “Ma questo è un bene, no ? Starà con la sua stessa specie” domandò Hermione. “Sì, ma se poi non gli piace la Romania ? Se gli altri draghi gli fanno i dispetti ? E’ solo un cucciolo, dopotutto” rispose Hagrid. “Ah, per l’amore del cielo, cerca di tornare in te stesso, via ! Devi andare nella foresta, insomma: devi avere prontezza di spirito” disse Gazza. “La foresta ?! Credevo fosse uno scherzo ! Non possiamo andarci: è vietato agli studenti e ci sono…” iniziò a dire Draco e, dopo che si sentì un ululato, finì con dire, con un po’ di paura: “…i lupi mannari”. “No, c’è peggio dei lupi mannari tra quegli alberi: puoi starne certo” disse Gazza; poi, aggiunse dicendo: “Notte, notte” e rientrò nel castello, lasciando i quattro ragazzi con sguardi molto preoccupati. “Ragazzi, è tutta colpa mia: se non avessi deciso di andare da Hagrid, a quest’ora non saremmo in punizione” disse Clarice. “La colpa non è tua, Clarice, ma di Malfoy” disse Ron e, i tre, guardarono Malfoy, il quale disse: “L’ho fatto per il vostro bene: lo sapete che non si va in giro a quest’ora”. “Anche tu lo dovresti sapere e, invece, eri fuori proprio come noi” disse Clarice. “Sei fortunata che il Professor Piton sia il tuo papà, perché se no ti avrebbe già espulsa da scuola” disse Malfoy. “Sì, ma la punizione ce l’ha data la Professoressa McGranitt e non il Professor Piton” lo corresse Hermione. “Fanno parte della stessa famiglia, visto che stasera ho scoperto che la Professoressa McGranitt è la nonna di sfregiata” disse Malfoy. “Su basta litigare, bambini: andiamo” disse Hagrid e si diresse nella Foresta Proibita, seguito da Thor e da i quattro bambini.

  
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