La
rivincita
ovvero:
come le ragazze dai capelli corti si fanno valere
Capitolo
IV
– Porta pazienza, Gohan!
Anche
Gohan
aveva passato una pessima notte. Videl non aveva risposto al suo SMS,
né alle
sue diverse chiamate. Una volta ricevette persino il messaggio
personalizzato dalla
sua segreteria telefonica:
‘Questa
è la
segreteria telefonica della poco femminile Videl
Satan. Al momento non
ho alcuna voglia di risponderti, quindi riprova più tardi o
VAI DIRETTAMENTE NEL
PEGGIORE DEGLI INFERNI dopo il segnale acustico. Beep.’
Cavoli,
riflettè Gohan , Videl
è proprio testarda. Se non mi lascia
parlare come cacchio posso scusarmi con lei?!
Dopo
una
veloce e magra colazione (sua madre lo stava tenendo a dieta: solo 17
scodelle
di latte con relativi biscotti, 12 toast, 34 fette biscottate con la
marmellata
e 49 brioches ) si vestì velocemente, perché
voleva andare direttamente al sodo
del problema.
Il
ragazzo
ci aveva pensato tutta la notte e, nonostante la sua innata timidezza,
aveva
deciso di recarsi direttamente a casa di Videl per poterle spiegare
quanto
avesse frainteso le sue parole. Gohan deglutì rumorosamente:
sapeva che ciò
voleva dire confessare a Videl quello che pensava veramente di lei,
altro che
capelli corti per tenersi più fresca! Questa era una cosa
davvero seria! E lui
pensava di non essere completamente pronto a dirle che in
realtà aveva sempre avuto
una cotta per lei, però ci avrebbe provato!
Farò
di
tutto per dimostrarle quanto vale per me così
com'è!, si
convinse il ragazzo per
l'ennesima volta.
Tra
il dire
il fare, però, come dice il proverbio, si trova un amico e
se non guardi l'erba
del vicino non ci lasci lo zampino, (forse ho fatto un po' confusione
con i
proverbi ) ... Dov'ero rimasta? Ah sì! Tra il dire e il fare
c'è di mezzo il
mare, infatti quando tentava di immaginarsi il dialogo tra lui e Videl
era una
cosa completamente diversa da quando l'avrebbe incontrata faccia a
faccia.
Quale tipo di dichiarazione avrebbe fatto più colpo su
Videl? Il mezzo sayan
vagliò diverse alternative.
Viaggio
mentale di Gohan n°1: il romanticone strappalacrime
"Oh,
Videl, se solo sapessi quanto ero preoccupato che quella stupida inezia
detta
da quell'ominide di nome Crilin ti avesse oltraggiata! Ma ora sono qui,
prostrato davanti a te sulle ginocchia sopra i gusci di noce (ahi) e ti
chiedo
umilmente venia. Quando mi interpellasti riguardo la tua
femminilità, avrei
dovuto rispondere con più coraggio e sincerità,
confessandoti che non vi è
sulla Terra bellezza più splendente che il tuo meraviglioso
viso e che i tuoi
occhi, del colore del mare, mi riempiono le giornate di gioia. Dimmi,
mia cara,
vuoi perdonare questo orribile zoticone davanti a te e uscire con lui
qualche
volta? "
Gohan
scosse
con forza la testa. Ma che roba era?! Videl non l'avrebbe nemmeno presa
in
considerazione una dichiarazione del genere, anzi, avrebbe cancellato
il suo
numero dalla rubrica del telefono e si sarebbe trasferita lontano mille
miglia
piuttosto che rivederlo. Il giovane sospirò. Doveva smettere
di lavare i piatti
mentre sua madre guardava le puntate di "Corazónes latinos",
l'appassionante telenovela in cui la focosa Carmencita era la sorella
del
figlio dell'amante di Gonzalo...Basta! doveva trovare un'altra
alternativa.
Viaggio mentale di Gohan n°2 : il duro senza cuore
"Ehi pupa... non vorrei ti fosse passato per la testa che quella di
quel
nanetto di Crilin fosse una stupida offesa o qualcosa del genere...
Avrei
voluto pestarlo di botte, quel tappo. Nessuno può insultare
la mia ragazza.
*occhiolino* Sai, non che me ne importi, ma penso che una bambola come
te
dovrebbe uscire con un figo tutto muscoli come me. Che ne dici? Ganza
come idea
vero?"
"Pupa"?"Bambola"?"Figo
tutto muscoli"? (questo
lo
pensano tutti Gohan, è inutile... ops scusate NdA) "Ganza"????
Ma cos'era
questa, una replica di Happy Days, o , ancora peggio, di Grease??? Ci
mancava
solo che si mettesse una giacca nera di pelle e si pettinasse il ciuffo
con la
brillantina. (tanto
lui
starebbe bene anche con addosso solo un sacco di fecola di patate NdA)
Doveva smetterla di guardare la
TV...
Il ragazzo fece un grosso sospiro. Sarà meglio
trovare qualcosa di carino
che venga da me, non da altri personaggi della TV... alla fine devo
esprimere
quello che provo, e lo farò essendo me stesso,
decise il ragazzo.
Salutò
alla
velocità supersonica i componenti della sua famiglia, dando
nell'ordine un
bacio sulla guancia a sua madre ("Non fare tardi!") una pacca sulla
spalla a suo padre ("Divertiti figliolo!") , e una carezza sulla
testa del piccolo Goten, ma non lo fece abbastanza velocemente da
evitare che
il fratellino si attaccasse alla sua gamba chiedendogli : "Torni
presto,
vero fratellone? " e sfoderandogli un vero e proprio sorriso
Son® (non
vendibile separatamente dai membri della famiglia Son. Tutti i diritti
riservati.) e occhi da cucciolo.
"Certo, piccolino. Tornerò per pranzo, così oggi
pomeriggio avremo tempo per
giocare, d'accordo?" gli rispose dolcemente abbassandosi alla sua
altezza.
"Wow! Sei il miglior fratellone del mondo!!!" esclamò con
gioia il
bimbo, donandogli un abbraccio pieno del suo affetto per lui. (Questo,
caro
lettore, è il momento giusto per un: "Awww!" :3.)
Dopodichè, Gohan uscì di casa pronto per spiccare
il volo verso Satan City.
Direzione: casa di Videl.
"Aspettami, Videl, arrivo!!!" urlò a squarciagola il
giovane, già a
metà strada, mentre volava libero nel cielo.
°^°
See,
mi sa che la dichiarazione
dovrà aspettare… Sono qui da 10 minuti a suonare
il campanello e nessuno mi ha
ancora aperto…
protestò
internamente il giovane, davanti alla maestosa porta di casa Satan.
Lentamente
(e intendo mooolto lentamente) la porta si aprì,
scricchiolando leggermente .
Un
uomo nei
suoi “giovani” settant’anni, magro come
uno stecco, con i capelli candidi come
la neve, aprì la porta. Da dietro i suoi occhialoni con la
montatura dorata,
con i vetri spessi come fondi di bottiglia, che facevano sì
che i suoi occhi
azzurri apparissero ancora più grossi, lo squadrò
letteralmente dal basso verso
l’alto, con un’espressione stupita sicuramente
dall’abbigliamento informale del
ragazzo. Gohan notò che indossava guanti bianchi. Poi, dato
che egli non
spiccicava parola, educatamente gli chiese:
“Desidera?
Signor…?”
“G-Gohan,
buongiorno. Ehm, io ero qui… beh ecco sono qui
perché vorrei vedere Videl.” Ero
partito così bene, pensò rammaricato
il ragazzo, che dopo aver pronunciato il suo nome era già
diventato paonazzo.
“Del
gel? Mi dispiace signorino Golan,
qui
non vendiamo gel!” rispose dispiaciuto il
sordissimo vecchietto.
“Ehm…
il mio
n-nome sarebbe Gohan, comunque… Penso abbia capito male,
signore. Vede, sono un
compagno di scuola di Videl, e avrei davvero urgenza di
vederla.” controbatté
il giovane.
“Una
turbolenza? Beh in effetti le mie
vecchie ossa sentivano che il tempo sarebbe cambiato
stamattina.” annuì
l’anziano, come a volergli dar ragione.
Povero
me, perfino il vecchietto
sordo mi doveva capitare,
pensò disperato il povero Gohan, ma
che ho fatto nelle mie vite precedenti per meritarmi questo?!? Mi
scaldavo con
morbide pellicce di cuccioli di foca? Giocavo a cricket con le uova di
tartarughine in via d’estinzione? Facevo il mago leggendo i
tarocchi a vecchie
signore sconsolate?
Giocavi
a cricket, buona questa
Gohan!, rispose
Dende ridacchiando nella sua mente.
Ehi!
Stavolta non ti ho
interpellato!! Esci subito dalla mia mente!,
protestò.
Hai
ragione,
scusa amico, ma in questo periodo i tuoi pensieri sono spassosissimi!,
continuò
a sogghignare il namecciano.
Ormai
Gohan
pensava di non riuscire a stupirsi più di nulla, nemmeno di
Dende che violava
la sua privacy.
I
pensieri
del mezzo sayan furono bruscamente interrotti da un’imponente
figura che fece
spostare l’anziano maggiordomo per mettersi di fronte al
ragazzo, che ormai
aveva già capito di essere perseguitato dalla sfiga. Non so cos’ho fatto nelle mie vite
precedenti, ma di sicuro un gatto
nero ha attraversato la strada a un mio antenato,
rifletté il mezzo-sayan, che
aveva già riconosciuto la persona che lo sovrastava, sia
fisicamente, sia con
lo sguardo.
Dannazione.
“Chi
sei?
Che vuoi?”
Il
buon
vecchietto si intromise tra i due .
“Oh,
Mr
Satan, le presento il signorino Gonan. Penso sia venuto qui cercando un
negozio
che vende gel, ma gli ho risposto che probabilmente aveva sbagliato
indirizzo. Il
signorino è stato molto gentile, ha persino confermato i
miei dubbi riguardo
alla turbolenza atmosferica che era prevista per oggi.”
concluse sorridente il
maggiordomo.
“Santi
Kami,
quante volte te l’ho detto, signor Utler, di accendere
l’apparecchio acustico
quando ti svegli alla mattina??”
“Ah
già, ha
ragione come sempre, Mr Satan.” Rispose il vecchietto
accendendo l’apparecchio.
“Comunque chi è parecchio carina?”
Sia
il
ragazzo che il “campione” di Satan City si
sbatterono la rispettiva mano sulla
propria fronte, come a conferma che il povero signor Utler era senza
speranza.
“Scusalo,
Bobby è un bravo maggiordomo, ma la metà delle
volte non sente un accidente di
quello che gli dico.” dopo aver detto ciò,
l’uomo rivolse lo sguardo verso
Gohan, e, riconoscendolo all’istante, riprese subito i suoi
modi di fare
bruschi. Odiava il fatto che quel ragazzo strambo (seppur fosse il
salvatore
della Terra e della città) avesse a che fare con la sua bambina, ma non aveva potuta fare
altrimenti quando Videl gli
ricordò che Gohan era molto più forte di lui, e
quindi doveva rispettare
l’accordo di lasciare che insieme salvassero la
città.
“Beh,
che ci
fai ancora qui? Smamma se non hai niente da dirmi!”
“Ecco…
io…
ero venuto per parlare con sua figlia, signore.” rispose
Gohan, stupito di non
essersi mangiato le parole.
“Uhm?
Con
Videl? Perché?” gli domandò sospettoso
Mr Satan.
“È
una
questione piuttosto importante… riguarda la sicurezza della
città.” mentì
spudoratamente, e per giustificarsi pensò che se non faceva
pace con Videl la
ragazza avrebbe messo davvero sottosopra la città.
Uhmm…
non mi convince per niente,
affermò nella sua mente il padre
della ragazza.
“Sarà…
comunque Videl non c’è, è uscita presto
stamattina con una sua amica”. Quella
biondina frequentava da sempre sua figlia e non riusciva mai a
ricordarsi il
suo nome!! Elena? Erica?
“Le
ha detto
almeno dove andava?” chiese
dispiaciuto
il ragazzo.
“No,
ma mi
ha detto che era una cosa molto importante e di non
disturbarla.”
Accidenti,
che cavolo ha da fare una
ragazza alle 10 e mezza di domenica mattina?
Angolino
dell’autrice (che vi vuole tanto
bene <3)
Alluora!
^^ Ecco qui sfornato caldo caldo
per voi un altro bel filoncino
di pane cioè, volevo dire un altro capitolo! ;)
questo è stato davvero più difficile da scrivere,
in quanto ho cercato il più
possibile di impersonificarmi in Gohan, il che non è affatto
facile! Se c’è
qualche ragazzo che segue questa fic, posso chiedergli se ci sono
riuscita? E soprattutto:
anche voi maschi vi fate dei viaggi mentali, vero? No perché
io mi faccio dei
giramenti di pensieri che neanche vi potete immaginare (da un ragazzo
passato
in bicicletta alla marca di sgrassatore per la cucina)e mi piaceva
molto l’idea
che Gohan (sì, signori, anche uno figo come lui) si potesse
fare delle pippe
mentali riguardo a cosa dire a Videl xD beh, spero come al solito che
vi siate
divertiti molto a leggere questo capitolo come mi sono divertita io a
scriverlo! A quanti piace il buon vecchio Bobby ? (il gioco di parole
è che lui
si chiama Bobby Utler, cioè B.Utler abbreviato, che
significa maggiordomo! )
per me è adorabile! Gli servirebbe un amplifon
però…a quelli che gentilmente
recensiranno chiedo quale parte vi è sembrata la
più divertente! Così mi adeguo
ai vostri gusti!
Muchas
gracias (di nuovo) a chi ha
recensito lo scorso capitolo (os quiero mucho <3):
E
ora…basta chiacchere! nel prossimo
capitolo, vedremo le nostre ragassuole in quel che si dice uno stremante parto
trigemellare volevo dire, un allegro pomeriggio di
shopping! Vediamo un po’ che
combinano:
“Finta pelle? Non ho certo bisogno di passare
da una lottatrice di arti marziali a una folle motociclista,
pensò Videl. “Ehm,
e quei comodi jeans laggiù? Quelli, ehm, lintage?”
disse cercando di
immedesimarsi nello spirito dello shopping invano.
“Si
dice ‘vintage’ , e comunque non
sono vintage, sono vecchi.
È la
collezione dell’anno scorso!”
“E
che c’è di male?”
“Vì…
sei senza speranza.” sbuffò la
bionda.”
Guai a voi se vi perdete il prossimo capitolo, eh! Se no chiamo Dende che si insinua nella vostra testa e non la lascia più! ;)
Beshos!
Frulallas