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Autore: xalternative    13/06/2012    53 recensioni
‘Chiunque tu sia,ti benedico.Mi hai salvato il culo.’ pensai arrivata davanti alla porta d’ingresso.Appena la aprii cancellai sul momento la benedizione fatta poco prima.Era quello Zayn.Sentii quasi le punte dei capelli arricciarsi tanto era l’odio che mi attraversava in quel momento.Mi accorsi poi che aveva un bellissimo ed enorme mazzo di fiori in mano.Me lo porse.Arrossii.Che gesto carino.Forse voleva farsi perdonare.
-Mantieni un attimo,per piacere?-.Mantenere?Come sarebbe mantere? Lo vidi entrare in casa,scostandomi.Si piazzò davanti allo specchio adiacente alla porta.Con entrambe le mani si rizzò meglio il suo classico ciuffo perfetto.Fece l’occhiolino.Allo specchio.
‘Questo è scemo’ continuavo a dirmi mentalmente.Dopo aver concluso il narcisistico momento davanti alla sua immagine riflessa,quello che definivo scemo riprese dalle mie mani il mazzo di fiori e si diresse nella stanza,dove c’erano tutti.Lo seguii,schifata e scombussolata.Zayn porse i fiori a Niall che di scatto li diede a Karen.Notai gli occhi di quella illuminarsi.A completare il quadretto amoroso fu il romantico bacio che si scambiarono lei e il biondino.
‘Lo ammetto,ok?Ci sono rimasta di merda.Proprio di merda’
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                         Chapter Fourteen.


Patrick.



Merda,merda,merda.
Mi nascosi dietro a una delle tante imponenti colonne della sala,cercando di calmarmi.
Era davvero Niall quello?
Per mettere fine ai miei dubbi,mi sporsi quatta dal bordo del pilastro e lo fissai meglio.
Sì,era lui.Decisamente.
E quella era davvero una troietta?
Per mettere fine ai miei dubbi,mi sporsi quatta dal bordo del pilastro e la fissai meglio.
Sì,era una troietta.Decisamente.
Ma come aveva potuto?Dio,facevano tanto coppia perfetta lui e Karen.
Maledetto.
Avevo voglia di trascinarlo in cucina e trafiggerlo con qualsiasi tipo di coltello avrei trovato.
Troppo cruenta?Al diavolo.
Nessuno può fare questo alla mia migliore amica.
Appunto.Amica.Karen…se io ero così devastata,come avrebbe reagito lei quando glielo avrei detto?
Un attimo.Ma…glielo avrei detto?
Dovevo essere per forza io quella che doveva spezzarle il cuore dicendo la verità, nient’altro che la verità?
Ecco che ricominciavano quelle maledette vocine nella mia testa che parlavano,parlavano.
Parte di loro diceva di dirglielo,l’altra parte di stare zitta.
E intanto io rimanevo lì,immobile,dietro una fottuta colonna,con un malditesta che incombeva e un ordinazione da prendere.
Magari non era neanche la sua amante.Chissà una cugina,una sorella,un’amica,una nonna molto giovane…
Chiusi gli occhi,espirai sonoramente e mi diressi al tavolo n.20,cercando di coprire al meglio possibile i capelli.Dovevo provare a non farmi riconoscere da Niall.
Proseguivo la mia camminata a testa bassa,e così rimasi con il capo arrivata vicino al tavolo.
Notando che facevano silenzio alzai di poco lo sguardo e li vidi baciarsi.
Sì,certo.Una nonna molto giovane.
Lei troia.E lui stronzo.
Mi schiarii la voce e loro si staccarono d’impeto.
-Benvenuti.Siete pronti per ordinare?-chiesi mormorando,con ancora la testa bassa.
Vedevo Niall con la coda dell’occhio leggermente imbarazzato che scorreva con gli occhi il menù alla velocità della luce.
-Oh…ehm…certo.-balbettò.
-Io prenderei…-.Alzò lo sguardo su di me e mi fissò curioso per secondi che sembrarono interminabile,assottigliando gli occhi,forse per mettermi meglio a fuoco.
Diamine ora mi sgama.Ora mi sgama.
-Bistecca di manzo.-affermò fiero della sua scelta.
Sospirai dal sollievo impercettibilmente.Non mi aveva riconosciuta.
-E tu,amore?Cosa prendi?-chiese alla tipa,portando la sua mano su quella della ragazza.
-Quello che hai preso tu,tesoro.-sussurrò lei,quasi seducente.
Niall si morse il labbro inferiore e incatenò il suo sguardo con quello della misteriosa di fronte a lui.
Sei un porco,schifoso,bastardo…
-Vorrei ordinare anche una bella bottiglia di vino rosso,grazie.-
-Certo.-risposi,sorridendo più che potevo.Annotai tutto sul taccuino e sgattaiolai verso il bancone dove trovai Roxy,l’altra cameriera.
Le porsi il foglio e lei,con gentilezza,lo portò al cuoco in cucina.
Mi appoggiai con le spalle al bancone,che era piuttosto alto,e presi a massaggiarmi le tempie con gli indici,ad occhi chiusi.
-Tutto bene?-mi domandò la mia collega tornando dalla cucina,mettendomi una mano sulla spalla.
Sembrava quasi che le importasse davvero,e che non fosse solo un’ipocrita convenzione il suo ‘tutto bene?’
-Sì.E’ solo che sono nella merda…-
Mi fissò con sguardo interrogativo.Abbozzai un sorrisetto e scossi la mano alla rinfusa,per farle intendere che non era niente di importante.
Certo,niente di importante.
 
 
Zayn.
 
Harry era un angelo.Era ilmio angelo.Per quanto l’avessi potuto odiare nell’ultimo periodo per il suo approccio,ehm…intimo con Grace,lui era stata la risoluzione a tutti i miei problemi.
Non dovevo più stare accampato nell’appartamento di Karen e Grace.Avevo una casa mia.
Potevo andare alla villa dei miei,potevo fare un’entrata ad effetto davanti a mio padre e potevo fargli vedere che ero riuscito a cavarmela da solo.
Potevo,ma intanto ero ancora lì ad indugiare sulla porta di ingresso,con il dito tremolante sul lucido pulsante del campanello.
3..2..1…
Il mio indice pigiò su quel piccolo tasto.Ormai era fatta.
Mi stavo mentalmente preparando tutte le espressioni da fare,tutte le cose da dire,tutti gli atteggiamenti da assumere,quando sarebbero venuti ad aprirmi alla porta.
Sorrisi,senza neanche accorgermene.
Sentii chiaramente il rumore della chiave che girava nella toppa e attivava il meccanismo per aprire la porta.
Mi ritrovai davanti mia madre,che rimase un po’ dalla mia presenza sul pianerottolo.
-Zayn?-
-Mamma?-emulai.
-Zayn!-esclamò qualcuno dietro di lei.
-Papà.-imitai ancora,stavolta con una nota di disprezzo nella voce.
-Che ci fai qui?Mi sembrava chiara la questione.O studi o te ne vai.-
-Appunto.-risposi con un ghigno,che mio padre fraintese.
-Quindi se sei tornato,significa che hai deciso di cominciare l’università.Bravo figl…-
Stava per poggiarmi la mano sulla mia spalla ma mi scansai di poco sulla destra.Quel poco che bastò a non farmi minimamente sfiorare da quell’uomo.
-Nel caso non lo avessi capito,sono qui per prendere la mia roba.-affermai,fissandolo dritto negli occhi e distinguendo la rabbia ribollirgli in corpo,facendolo diventare tutto rosso in viso.
Mi trattenni dal non ridergli in faccia e cominciai a salire le imponenti scale che mi avrebbero portato alla mia camera.
Stavo attraversano il corridoio quando vidi che la porta della stanza degli ospiti era aperta. Sporsi di poco la testa,giusto per vedere chi c’era dentro.
Riconobbi la figura di Patrick distesa sul letto,in pieno sonno.
Non avevo voglia di salutarlo,e tanto meno di svegliarlo quindi feci finta di niente ed entrai nella mia stanza.
Patrick era uno dei miei tanti zii,viveva a Brighton.E mi pare che proprio lì,a Brighton,appunto,possedesse un locale.Non ci ero mai andato quindi non sapevo che tipo di locale fosse.
Io e lo zio Patrick non avevamo mai avuto ottimi rapporti.Non che avessimo avuto litigi in passato o ci fossimo fatti qualche torto a vicenda,semplicemente non me la aveva mai data a bere.Mi stava antipatico già da quando ero piccolo,e poi,la sua faccia…mi sapeva tanto di maniaco sessuale.
Solo in quel momento feci caso al fatto che Patrick vivesse nella stessa città in cui viveva Grace,prima di trasferirsi a Londra.
Curioso.
A furia di pensare al mio parente non mi ero neanche accorto del fatto che,in realtà,la mia roba era già bella e raccolta in valigie e bagagli vari.E anche da un bel po’ di tempo,dato il sottilissimo strato di polvere che li ricopriva.Ciò significava che quindi i miei sapevano benissimo che non avrei cominciato quei maledetti corsi di studio.
Alzai le spalle e cominciai a prenderli in mano.Meglio così,no?
 
Ero sulla soglia della porta con l’ultimo trolley in mano da caricare in macchina.Non avevo intenzione di mettere una pietra sopra a tutto ciò che mi avevano fatto passare con uno di quegli addii tristi,pieni di abbracci e lacrime.
No.Sarebbe stato un ‘ciao’ secco e indifferente.
Ero pronto a pronunciare quella parola,quando però mi volli togliere un’ultima curiosità.
-Perché lo zio Patrick è qui a Londra?-
-Mi pare abbia qualche conto in sospeso con qualcuno che prima lavorava al suo locale a Brighton.-mi rispose mia madre.
Aveva gli occhi lucidi,ma non erano di certo causati dal soggiorno di mio zio.
Sospirai e mi avvicinai a lei,che ormai stava facendo scorrere salate le sue lacrime sulle guance.
-Dai,non fare così.-la rassicurai,abbracciandola e probabilmente rassicurandola,visto che si lasciò percuotere dai singhiozzi.
Presi il suo viso tra le mani,le asciugai le lacrime con i pollici e le diedi un leggero bacio sulla guancia.Dopodiché mi girai verso mio padre con sguardo duro.
-Ciao.-dissi,con il tono che volevo:freddo e distaccato.
 
 
Grace.
 
Picchiettavo nervosa il piede sul marciapiede,mentre fissavo Roxy tirare giù la serranda del ristorante e chiuderla con un lucchetto.
Ma se Hollie era la proprietaria,perché Roxy doveva fare lavoretti del genere?Bah.
Non mi sarei mai data pace per il fatto che un’escort modello fosse il mio capo di lavoro.
La moretta si rialzò da terra e mi rivolse un sorriso timido.
-Allora,ci vediamo domani.-si congedò,annuendo lievemente.
Le feci ‘ciao’ con la mano e cominciai a camminare con passo lento  verso casa.
Erano già le 22.30 e,per quanto quella potesse essere Londra,quella strada era alquanto buia e anche piuttosto isolata.
La scena di Niall con quella sgualdrina non ne voleva sapere di uscirmi dalla testa.Avevano fatto smancerie per tutta la serata,TUTTA intendo.Li avevo squadrati dal fondo della sala.
Per quanto per me quella ragazza sarebbe rimasta sempre una donna dai facili costumi,aveva un visino dolce,un’espressione spensierata.Non era una di quelle biondone dalle tette giganti tipiche di Zayn.
Forse lei era anche innamorata di Niall,si vedeva da come lo guardava.E,sempre forse,non lo sapeva nemmeno che quel bastardo era fidanzato.Con la mia migliore amica per giunta.
Già,Karen.
Mi apparve in mente la scena di quel pomeriggio in cui tutti i ragazzi si ritrovarono a casa mia e Niall,tramite Zayn,aveva comprato  e consegnato un mazzo di fiori a Karen.
Eppure il suo amore appariva davvero sincero.Io ero convinta che lo fosse.Che fosse innamorato di lei.Anche dopo quel tradimento.
Troppi pensieri,davvero troppi.
Ma non potevo cercare lavoro,che so,in una caffetteria?O in un ristorante cinese?
Decisi di smetterla di tormentarmi quindi estrassi il BlackBerry dalla tasca e scrissi un messaggio a Ka.
 
Devo dirti una cosa…
 
Devo preoccuparmi?:)xx
 
Quello smile faceva capire che la sua domanda era retorica.Stava scherzando,insomma.Se solo sapesse…
 
In effetti sì…
 
Cos’è successo?
 
Cominciavo ad avvertire la sua preoccupazione dai quei messaggi.Niente faccine,niente ‘xx’.
Sentii un rumore e allora mi stoppai di blocco,sussultando.
Mi guardai un po’ intorno.
Poco dietro di me,sulla mia destra,c’era una porta un po’ trasandata con sopra la scritta ‘exit’a neon fuxia intermittenti.
Sembrava tanto una di quelle uscite secondarie da discoteca.Probabilmente qualche ragazzo era rientrato a ballare e aveva chiuso la porta,facendomi spaventare.
Rassicurata da questa ‘scoperta’ mi rigirai,pronta per ricominciare il mio tragitto verso casa,ma mi ritrovai davanti la figura di un uomo cinquantenne circa,che mi fece paura a tal punto da farmi venire voglia di urlare.Comunque fosse,soffocai quel grido.
Dopo un po’ la fioca luce dei lampioni mi permise di riconoscere chi avevo davanti.
Cristo santissimo.
Era Patrick.Il proprietario del privè a Brighton.
Ma non un privè qualunque.Il privè in cui io lavoravo.
-Ciao piccola.-sussurrò,sfiorandomi la guancia con due dita unite e un sorrisino malefico in faccia.
-Non mi toccare!-
Lo respinsi con un gesto secco della mano,allontanando il suo indice e il suo medio dalla mia faccia.
-Avanti Grace,fa la brava.Fa la brava come la facevi al mio locale.Eri una delle mie migliori dipendenti sai,mi facevi guadagnare un sacco.Eri la mia gallinella dalle uova d’oro.Quindi,devi tornare.-
Il suo ghigno non intendeva scomparire dalla sua espressione e né tanto meno le sue mani volevano allontanarsi dal mio corpo.Di fatto poggio entrambi i suoi palmi delle mani sulle mie guance,facendo incrociare meglio i nostri sguardi.
-Ho detto che non mi devi toccare.-quasi urlai,dandogli un forte spintone e scuotendo le mani un po’ alla rinfusa,nella speranza di colpirlo.
Avevo paura.Ma che dico?Ero terrorizzata.
Mi prese entrambi gli avambracci e fece girare le mie braccia in senso orario,facendomi un male cane.
-Ahia.-mormoravo,sempre più dolorante.
Con un gesto secco spalancò le sue mani,lasciandomi finalmente libera.
Mi massaggiai per qualche secondo la zona in cui si era aggrappato a me,per poi tentare la fuga.
Ma mi fermò ancora una volta,arpionando la sua mano al mio polso destro.
Tentai di liberarmi con l’altra mano,ma anche essa fu stoppata dal palmo sinistro di Patrick.
Con una mossa agile mi fece girare su me stessa.Mi ritrovai con le braccia incrociate intorno la mia vita,mantenute in quella posizione dallo stesso uomo.
Io ero di spalle a lui,i nostri corpi aderivano.
Continuavo a provare di farmi liberare,ma le forze cominciavano a mancare.
-Stai calma.-mi sussurrò all’orecchio.
-Ora ce ne andiamo a Brighton e torna tutto come prima.-mormorò ancora,per poi prendere a baciarmi il collo.
-Ti prego.-implorai a bassa voce,mentre le lacrime cominciavano a scendermi sulle gote ormai arrossate.
Ma lui no,non la smetteva.
Mi cinse tutta la vita con il braccio destro,mentre la mano sinistra scendeva sulla mia coscia.
I singhiozzi si fecero più forti.Mi ricordava troppo ‘i vecchi tempi’.
Gli occhi mi bruciavano già
Improvvisamente quella porta secondaria della discoteca si aprì.
Io e Patrick ci girammo in quella direzione e vedemmo un ragazzo intento a cacciare una Winston dal pacchetto di sigarette.
Il cinquantenne parve non spaventarsi,e continuò nel suo lavoro.
-Zio Patrick?-chiese quel ragazzo,con voce tra lo stupore e lo schifo.
-Zayn!-esclamò il cinquantenne spaventato quasi,togliendomi di scatto le mani di dosso.
-Zayn.-implorai,correndogli incontro e dandogli un abbraccio.
Lo strinsi forte a me,mentre singhiozzavo a ritmo isterico.
 
**LOOK AT ME,HONEY**
Avete visto che non ce l’ho
Fatta ad abbandonarvi.yeeeeah
Buddy girls,ora non potete più insultarmi né
Minacciarmi di morte(?)
Anyway,questo capitolo è abbastanza forte…
Ce no,non proprio.Più che altro nella scena
Di Patrick il bavoso,che spero dia un certo
Impatto.Se non provate niente significa che faccio
Schifo e devo ritirarmi.Oh sì.
Ho cambiato il tipo di scrittura perché mi sono
dimenticata che carattere e che grandezza usavo
di solito in questa ff.Mi dispiace(?)
Coooomunque,chi di voi mi sta seguendo nell'altra ff?
Sta andando piuttosto bene,la storia ta piacendo e mi
sento molto jdgkdasg.
Nel caso no abbiate cominciato a leggerla è qui.
E ppppoi è da un po' di tempo che non la segnalo(?)
ci terrei se qualcuna di voi(che non lo ha già fatto)
leggesse e magari commentasse la mia os.
La consiglio vivamente a tutte quelle che si sentono insicure,brutte,e così via.
Ci tengo tantissimo,ed è qui.
Detto questo mando un bbbbacione a tutte quelle che non mi hanno abbandonato
 e che non hanno tolto la storia da preferite/seguite/ricordate.Ai lav iu.
Ok,ho scritto troppo in questo angolo.lol
ccciao bedde magre(?)


ENJOTHIS.

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TA-TA-TA-PUBBLICITA'(?)
 I wish that was me
 My best friend's brother
 Looks can be deceiving.
   
 
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